27 Dicembre Testi

Benvenuti

Progetto culturale

La nostra isola

ideato da Bruno 1Bruno Mancini

Biblioteca Antoniana

BIBLIOTECA COMUNALE ANTONIANA
HOTEL PARCO VERDE – ISCHIA

27 DICEMBRE 2010 – Biblioteca Antoniana – Ischia
28 DICEMBRE 2010 – Biblioteca Antoniana – Ischia
29 DICEMBRE 2010 – Hotel Parco Verde – Ischia
3 GENNAIO 2011 – Biblioteca Antoniana – Ischia
4 GENNAIO 2011 – Biblioteca Antoniana – Ischia
14 GENNAIO 2011 – Biblioteca Antoniana – Ischia
15 GENNAIO 2011 – Biblioteca Antoniana – Ischia

presentazione dell’antologia

Ischia, mare e poesia

 

Roberta Panizza per Il GolfoRoberta Panizza

Miramare 2010 Lucia Annicelli 7Lucia Annicelli

Sacha SavastanoSacha Savastano

Katia bacia un delfinoKatia Massaro

Enzo BoffelliEnzo Boffelli

Copia di Miramare e Castello ingresso Gaetano Di Meglio - Il Golfo_0011Gaetano Di Meglio

TUTTI  I TESTI

ROBERTA PANIZZA introduce le serate
Buon pomeriggio e benvenuti a questo nuovo appuntamento con il progetto LA NOSTRA ISOLA che questa volta ha trovato nella Biblioteca Comunale Antoniana il luogo ideale per esprimersi. Quale luogo è più indicato infatti per parlare di libri, di poesia e di arte in generale se non una biblioteca?
Ringrazio quindi anche a nome di Bruno Mancini, ideatore del progetto LA NOSTRA ISOLA, e a nome di tutti gli aderenti al progetto la Direttrice Dottoressa Lucia Annicelli, fin da subito entusiasta sostenitrice delle nostre iniziative. Ricordo inoltre a tutti i presenti che questa è solo la prima di una serie di incontri che proseguiranno domani sempre qui in Biblioteca, seguiranno il 29 Dicembre nell’Hotel Parco Verde d’Ischia Porto, riprenderanno nei giorni 3 e 4 gennaio e termineranno nei giorni 14 e 15 gennaio sempre qui nella Biblioteca Antoniana a questa stessa ora.

Prima di entrare nel vivo dell’incontro vorrei ricordare che oggi ci troviamo qui a presentare in anteprima la terza delle antologie elaborate nell’ambito del progetto LA NOSTRA ISOLA dopo un percorso cominciato ormai due anni fa. Da allora le soddisfazioni sono state innumerevole e vorrei elencare solo le più importanti: tre antologie realizzate, sponsorizzazioni varie, presenza sui media della carta stampata, Il GOLFO e il CORRIERE DELL’ISOLA, presenza servizi trasmessi dall’importante emittente televisiva TELEISCHIA, presenza su radio e tv web.
Persone che occasionalmente hanno collaborato o collaborano al progetto: Nicola Pantalone, Lucia Cassini, la compagnia teatrale Arteteka. Persone che si sono unite al nostro gruppo in maniera stabile diventando componenti essenziali del progetto: il poeta Luciano Somma, la voce, Antonio Mencarini e Sacha Savastano, addetto stampa e alle pubbliche relazioni. Eccoci quindi qui a presentare la nuova antologia, ISCHIA, MARE E POESIA, raccolta poetica di autori che sponsorizzati o autosponsorizzati si presentano con 4 poesie e una breve introduzione biografica. Tali poeti sono già da tempo nel gruppo di LA NOSTRA ISOLA o comunque da tempo simpatizzanti. Abbiamo inoltre utilizzato alcune sponsorizzazioni per creare una sezione dedicata alle nuove proposte ed in essa abbiamo inserito quelle voci poetiche che, segnalate dai nostri pionieri, ci hanno maggiormente convinti. Questo perché lo sviluppo delle iniziative tese a far si che la poesia si ricollochi sul palco di primo piano che essa merita, ha portato innumerevoli nuovi poeti a chiedere di poter essere presenti nelle nostre antologie. Tutto ciò si inserisce nel programma che ha per obiettivo a medio termine la presentazione di un’antologia nazionale con i 100 autori che riterremo maggiormente significativi tra coloro che non hanno una linea editoriale a disposizione. Nell’antologia sono inoltre presenti fotografie di opere di artisti dell’immagine quali Liga Sarah Lapinska, Clementina Petroni, Francesco Mattera e la nostra Nunzia Zambardi che sempre collabora ed è sempre attiva presenza a questi eventi culturali.

SACHA SAVASTANO presenta il progetto culturale “La nostra isola”
Devo confessare che è con un certo timore reverenziale che intervengo oggi, ancora un po’ intontito dai bagordi natalizi, per presentare insieme a Roberta l’ultima fatica nata nell’ambito del progetto “La nostra Isola”, di cui mi pregio di far parte ormai da due anni. Un lavoro meticoloso, difficile, ma a suo modo rivoluzionario, per certi versi addirittura epocale. E non me ne vogliate per quella che può sembrare una mera esagerazione lessicale: iniziative che come la nostra riuniscono un insieme eterogeneo di artisti di ogni tipo, con l’unico obiettivo di riportare l’arte (e la poesia in generale) “su un palco di primaria importanza nell’economia della società italiana” sono ormai rare come la neve d’Arabia, nonché spesso di rilevanza troppo circoscritta e settoriale per poter fare davvero la differenza.

Nel presentare “Ischia, Mare e Poesia”, vi proponiamo una raccolta tanto genuinamente ischitana quanto autenticamente cosmopolita, ricca dei contributi di artisti isolani di grande esperienza come Franco Calise e dell’indiscusso talento visionario di artisti stranieri come la lettone Liga Sarah Lapinska, testimonianza questa di un vero e proprio gemellaggio con la repubblica baltica di cui vi parleremo più avanti. Ma noi non ci fermiamo certo qui: la grande forza delle nostre idee consiste nel nostro categorico rifiuto di fermarci, di sederci sugli allori di quanto finora raccolto.
Grazie all’appoggio di una serie di media impressionante (e vale la pena ricordare le due testate isolane che per prime hanno avuto il coraggio di seguirci, cioè “Il Golfo” e del “Corriere dell’Isola”) le nostre iniziative stanno avendo grandissimo risalto praticamente a livello internazionale; un successo testimoniato congruamente dal prossimo inserimento delle antologie all’interno dei cataloghi di colossi quali Amazon e Google Books, l’ingresso in un nuovo mondo di possibilità che porterà de facto il numero dei nostri potenziali lettori a centinaia di migliaia di unità.
Ma c’è di più. Stiamo studiando, ad esempio alcune modalità di diversificazione del prodotto, in modo da ampliare il target finale e sfruttare al meglio le sinergie con settori non direttamente correlati col nostro mondo; pensiamo, per dirne una, ad antologie create ad hoc per l’esposizione e la vendita in strutture turistiche, ricche di informazioni utili per i visitatori ed eccellenti vettori della nostra cultura e delle opere dei nostri artisti. Stiamo costruendo, e siamo già a buon punto, una rete interregionale di personalità vicine a “La Nostra Isola” in modo da estendere il nostro raggio d’azione all’intero paese: è il caso di virginia murru/ sardegna, emanuela de stefano / lazio, nunzia binetti puglie, antonio mencarini lombardia, veronica billone sicilia e di altri ancora che non menzioniamo solo per imposti limiti di tempo.
Stiamo costruendo, lentamente ma decisamente, una vera e propria rete distributiva indipendente, su modello di quanto accade in realtà ben più consolidate della nostra, in modo da far giungere autonomamente il prodotto praticamente ovunque, anche senza l’ausilio delle catene internazionali che menzionavo poco fa.
Stiamo realizzando, e concludo, dei format televisivi e radiofonici tramite cui saremo in grado di trasmettere i nostri contenuti a livello multimediale, grazie anche all’appoggio di preziosissimi partner quali vivicentro – Ischia blog – poesia edintorni – Arte in line a con i tempi – arcipelago campano e molti altri.
Il primo esperimento in questo senso è la diretta online dell’incontro odierno, un tentativo pionieristico di cui siete tutti testimoni e protagonisti al tempo stesso.
Diamo ora spazio agli Artisti ed alle loro opere (la maiuscola è assolutamente voluta), cui ho probabilmente rubato anche troppo spazio. Grazie di aver scelto la nostra compagnia in una serata ancora ricca della magia natalizia: e per restare in tema, magia da sempre fa rima con poesia…

PRIMA PARTE

 

NUNZIA BINETTI

REQUIEM

E’ di brace l’estate

brucia il biondo dei lidi.

Liturgia di una notte

il nero squarciato

da quel tanto che basta:

è la luna.

-Resta acceso un suo quarto, la pena si gonfia;

distonia, il lamento randagio dei gatti

ogni altrove divora silenzio.

Ha un odore di male l’estate

delira – liquefatto catrame-

nelle ceste il guasto di un frutto disfatto

più di un fiore si piega ferito.

E la chiamano Vita, l’estate

mentre è Requiem compiuto

ed a lei mi sottraggo

torno indietro all’inverno

mi raccolgo fra gocce di  liquido amniotico

stringo i pugni in preghiera sul viso

prima d’essere

e spero.

NOVEMBRE

A questo paesaggio piatto, senza fianchi

né seni, mi tiene aggrappata la vita

o qualche novembre

che spreme olive come fossero arance

e muove ogni cosa ma in punta di piedi

-il gesto sommesso per cui sono caduta-

La morte la sento venire,

ha un rumore metallico.

Ed io sono vetro;

tintinno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APRI-LE

Se poi ci pensi Apri-le non è un mese

solo lo schiudersi di un uscio al dopo.

Ti senti attraversata da magnitudini

mentre sei donna e studi la parola

e poi la provochi, la scindi

meglio dei cieli sporchi e

carichi di nuvole, ancora, ancora.

Il cuore è stanco dentro e lo scolpisci

aspetti  il verde muto sotto le polveri

ruoti nel tempo, lo sai miracolo ed errore.

La primavera è prato di illusioni

la bugia grande che ti elide tra sonno e  fasci

incisi di uno strano sole;

è madreperla

e di imprecise iridescenze gode

infelice.

VIA LA LUNA

Oh questa luna,

luna grassa, più che piena,

questa chiusa a cerchio

-di morbidezze, chiazze nere e necrosi-

nella sera

sospira pallida, mezza malata.

Oscurala, estinguila, tradiscila

colpiscila, strisciala, strappala

ma prima

dipingimi le aurore nella mente

stupiscimi di odori.

Che tu non sia fiore

(però sai ancora di campagna a primavera)

ormai è assodato

e quando lo sei stato io non c’ero

bighellonavo in purezza tra spore

d’amore artificiale, geneticamente modificato.

Tienimi in un pugno, come ti piace fare

sarò minuta come una mosca.

Mi nutrirò di foglie e di radici;

perderò peso…peso

sarò…sarai…

mia preda.

LUCIANO SOMMA

IL PIANETA DEI SILENZI

Non esiste un altare

Senza croce

Su questa terra

Dai vulcani accesi

Urlano al vento

Prematuri morti

Col rimpianto di rabbia

E d’impotenza .

Eppure in mezzo al fango

C’è il roseto

E nei campi malati

Ancora il grano.

Si alternano

Rosari

Di stagioni

Tra luci ed ombre

Mentre nell’attesa

Si ascolta il canto

Coro universale

Con la parola di Speranza :

Pace .

Io da folle poeta

Ancora vivo

Tra fuochi a mare

Di memoria scrivo

Cercando d’inventar

Nuove galassie .

Come un gabbiano

Volo all’orizzonte

Per trovare

Il pianeta dei silenzi .

E’ SINFONIA

Tra gli alberi

È sinfonia

Il canto d’usignoli

Dalla persiana semichiusa

Filtrano i primi raggi

Sulla mia intimità

Tra le coperte

Sospiro

La fragranza del mattino

In caldi riverberi di sole.

…E mi bastò vedere

l’albero nudo

che in balìa del vento

pareva

un Crocifisso tremolante

per capire

la crudeltà del tempo

nell’autunno

il mio limite

umano

della vita

di fronte

ad una maschera di gelo

malinconica

del rosso d’un tramonto

negli occhi che guardavano

le stelle

come un sogno

interrotto all’improvviso

coperto

da una polvere di luna.

DESIDERIO

Cerco un approdo

sia pure

una spiaggia deserta

una mano

sia pure

segnata dal tempo

da un piccolo sole

mi aspetto il calore

il colore del giallo

più vivo

con l’ombra nel verde

che possa ridare ai miei anni

la lieve frescura

di tenera linfa vitale

lontano dal male.

Lontano.

VIRGINIA MURRU

Era sera d’ormeggi

vele immobili all’evento

ed io tremavo

in approdi di possibile sul porto.

Orde di ragioni non sapevano

di giardini pensili nel cuore

fioriti all’insaputa del rigore

e sull’acerbo andare solo pietre

a siglare il corso al nostro passo.

Si raccontava fiero – il giorno

e si spegneva in gloria

in barbagli felici d’essere.

Felicità? Circostanza suprema

con attitudine d’eterno.

Ho spinto quella sera

piano  piano

come porta cigolante sul destino

e c’eri tu sull’orlo dell’istante

a rovesciare tempo su di noi.

Certi amori

son mitosi di cellula divina

replican l’eterno e non lo sanno.

UMBERTO MASELLI

IL FATO E  IL DESTINO

Poco prima che tutto sarà finito

sarò una stella, come te, mio amato.

E sarò immutabile nell’oscurità.

Dietro a noi la materia,

luce blu non visibile

come niente e tutto sarà per noi.

Sei il mio fluido divino,

aspro, amaro e dolce

come la vita seppe essere.

Non sei stato, né sarai.

Saremo, nel nulla,

introvabili, solo breve ricordo

ALBERTO LIGUORO

SENSUALITA’

Nel cielo terso della notte

scorgere un punto

tra le stelle più incerte

che sia dell’Universo

pur non appartenendovi.

Riflessi

sul frusciante avanzare e ritrarsi

della risacca

tra i ciottoli della nostra gioventù.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LIGA LAPINSKA

Sono solo un attimo;

tu non pensare di cadere in me,

leggero come fiocco di neve,

su una strada di marzo.

Le colombe sono così simili stasera.

Qualcuno forse ha le ali,

altri hanno i cieli,

e sono fermi nel futuro

tra orizzonti e limiti.

Le città hanno volti luminosi.

Il volto della gente apre al futuro

e il tempo pulsa dentro un orologio.

E la luce degli anni

scorre nelle strade vuote.

Noi usciamo come uccelli la sera,

per osservarci – ascoltarci.

Tu non pensare – la vita è così.

Si può cadere

sulla prima erba dopo il gelo

come in un cielo terso di marzo.

Libera interpretazione di Virginia Murru

 

 

 

 

BRUNO MANCINI

SEGNI

Rendimi pari desideri e sbagli:

è alle acque il sogno.

Sbattono soli su scogliere

in fiamme.

Rompono stasi,

squadrano paesi,

traguardi di vicoli e ghetti

di stagni e di betulle,

“Curvi i bambini a leggere le sabbie”.

Svolgiti,

arrenditi.

Altro è sudare

altro è sommergersi.

Battono onde su scogliere

ruvide.

Non siamo stati insieme

lungo la Senna

– sui monti della follia –

a passo di Tamigi

– in anni di malinconia –

alla foce dell’Arno – d’autunno -.

Canto elegiaco

canto di mare.

 

 

 

 

 

 

 

ROBERTA PANIZZA

 

NOTTE DI DESERTI

Che gelido crepuscolo di sogni

in questa notte d’ombre senza luna!

Scivola il suo canto antico

il vento su dune di pensieri

lasciati bianchi ad aspettare.

Qui c’era il sole!

Ed è un sussurro di silenzi
in lenta ascesa il tepore lieve

su questo inerte fiume d’onde.

La terra calda ancora sorride

se solo ancora durerà il ricordo.

 

 

 

 

 

SECONDA  PARTE

 

BRUNO MANCINI

Un taglio alla fune del timone

sobbalza come la trottola sulle molliche di pane.

Sfugge corda indefinita.

Movenza soffice d’ora di sole.

E’ vortice di fantasia di specchi.

Se invece sei colpevole

e mentisti

se sei colpevole

e fuggi

e verso luci te ne fuggi

ossessive,

se sei colpevole

e premi

respiri e sangue

t’annulli avvilendoti,

tu mi rincontrerai,

acerbi altari a lustrare

indifferenti vuoti a credere

parole a piangere

sfide a creare

curvi colori oscuri e matti a muovere

in malinconie

tossiche

più di un fumo giallo e denso.

Ed io ti parlerò

di cani e di animali

delle mie pallide albe di sconfitte

di ore mai vissute

di stelle.

Ed io ti creerò bellezze

e ti richiamerò ricordi

e la mia mente

lenti accordi espia.

***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scriverò di te innocente – giovane Apaches –

dalla lunga chioma di grappoli

di grappoli d’uva rossigna,

tra le fiamme dei tronchi

dei tronchi ardenti sfavillanti

una notte di cielo deserto,

deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apaches –

d’attesa e di passioni con occhi memorie

memorie affastellate,

sopra i fumi dei tronchi

dei tronchi assopiti

nelle notti di cielo deserto,

deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apaches –

per la felice follia di silenziosi  sorrisi

sorrisi all’ombra di tante chimere,

dentro profumi dei tronchi

dei tronchi spenti dalla mia ombra

ogni notte di cielo deserto,

deserta, più del cuore del deserto.

ROBERTA PANIZZA

 

PER SEMPRE MIO

Scolpisce amore
la pietra dei ricordi.
Al tuo volto anela
smarrito sentimento.

Ti incontrerò
nella piega del tuo tempo
dove immobili cuori
dilatano secondi.

Berrò il tuo viso
nel luccichio
di lacrime senza dolore.

E sarai mio.

Nel brevissimo per sempre
dove l’ora scioglie
i quando e i come.

CERCANDO LA ROSA

Tracciano scomposti

sentieri pensieri

di sabbia.

Il vento accarezza

oasi di pietra

sotto amori stellati.

E’ così grande la notte.

E intanto lontane

conducono fiori

al riparo

lente carovane.

SACHA SAVASTANO

PRIGIONIERO

 

E chiamami prigioniero del mio male,

dolce, ineffabile, infinito terrore,

tienimi stretto in una morsa esiziale:

non scapperò, non fuggirò  dal dolore.

E urlami invincibile la condanna infinita

dileggiami, mangiami, ridi sguaiato.

Dal profondo del labirinto della vita

il vagito solenne di un uomo mai nato.

E guardami bruciare nel tuo inferno incoerente

consumami, prendimi, godine ancora.

E provo mille morti ad ogni istante

il pianto ridente di un’incolore aurora.

E ricordami dunque, essenza dell’oblio,

sparuto, triste, di me stesso prigioniero.

Non tenermi serrato nella stretta dell’addio

e sarò sempre e solo un sogno in bianco e nero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FRANCO CALISE

 

 

AUTUNNO

E con il rumore del respiro del mio cane

e tra il fumo dell’ultima sigaretta accesa

la musica della pioggia che mi spalma i pensieri

il buio di un altro giorno che finisce

la noia di un risveglio uguale a ieri

le mie fantasie fatti di voli

e boschi da attraversare e vivere

e silenzi da amare.

Sono lo specchio della mia anima in tumulto.

La noia di domani sarà uguale a quella di oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CLEMENTINA PETRONI

PROFUMO D’ETERNO

Profumo di eterno

nell’aria annuso,

là sui gradoni

dove c’è l’ulivo.

Giochi d’ombra

la sera danzano,

sulle mura che il tempo scolpisce.

Il silenzio è compagno,

nella notte che accende le stelle

e placa la mia inquietudine.

27  Dicembre

PROGRAMMA

Inizio ore 18

Introduce la serata la Direttrice Lucia Annicelli: collaborazione Biblioteca-“Progetto La nostra  isola”

  1. Roberta Panizza: RINGRAZIA LA BIBLIOTECA E LA SUA DIRETTRICE.  Struttura della serata – progetto “La nostra isola” (ciò che è stato realizzato) – Antologia “Ischia, mare e poesia” e presenta Sacha Savastano
  2. Sacha Savastano:  progetto “La nostra isola” nel futuro, presentazione di Bruno Mancini e di Roberta Panizza, presentazione di Katia Massaro
  3. Roberta Panizza legge l’introduzione di uno dei due autori completi
  4. Katia Massaro legge l’autore presentato
  5. Roberta Panizza legge l’introduzione del secondo dei due autori completi
  6. Katia Massaro legge l’autore presentato
  7. Katia Massaroprosegue proiettando un suo  filmato e parlando del  suo impegno sociale
  8. Sacha Savastano introduce i successivi 4 Autori di cui si legge una sola poesia a testa, poche parole e di seguito
  9. Katia Massaro legge le 4 poesie
  10. Sacha Savastano introduce le poesie di Bruno e di Roberta (una ciascuno)
  11. Katia Massaro legge le 4 poesie
  12. FINE PRIMA PARTE
  13. Sacha Savastano presenta Enzo Boffelli
  14. INTERMEZZO CABARET
  15. INIZIO SECONDA PARTE
  16. Roberta Panizza introduce l’ospite/i
  17. Sacha Savastano presenta l’ospite /i
  18. OSPITE
  19. Roberta Panizzapresenta l’Artista delle immagini che, se vuole, prende il  microfono.
  20. Sacha Savastano introduce 2 poesie di Bruno Mancini e 2 di RobertaPanizza
  21. Katia Massaro legge le  2 poesie di Bruno Mancini e le 2 di  Roberta Panizza
  22. Roberta Panizza presenta le successive 3 poesie (Sacha Savastano – Franco Calise – Clementina Petroni)
  23. Katia Massaro legge le tre poesie
  24. Roberta Panizza e Sacha Savastano salutano e danno l’appuntamento per la serata successiva.
  25. FINE SECONDA PARTE

27 DICEMBRE TESTI

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DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

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