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La mia isola” a cura di

Roberta Panizza e di Bruno Mancini

presenta Alberto LiguoroAlberto LiguoroPed Golfo 05062010 Alberto - Tempi moderniProgetto culturale “La nostra isola” a cura di
Roberta Panizza e di Bruno Mancini I TEMPI MODERNI
Ti fanno saltare i nervi, alle volte. Bisogna avere molta pazienza; sapersi rapportare ad essi senza troppo risentirne, ma non è affatto facile, né, d’altronde, ci si può fare maestri in questo.
Apprendiamo che la protezione civile (Bertolaso) tiene sotto osservazione l’isola di Ischia sotto il profilo vulcanologico.
Siccome però i fenomeni geologici di questo tipo hanno portata addirittura secolare, quando non millenaria, e siccome, quindi, non è pensabile che l’”osservazione” non ci sia stata anche prima (così come dopo), tanto più considerando il terremoto di Casamicciola del 1883, la notizia non avrebbe dovuto essere quella sopra indicata.
La notizia di mass media liberi e avveduti avrebbe dovuto, semmai, essere:
“Mentre si avvicina l’estate infuria la concorrenza, anche sleale, tra le località turistiche della nostra Penisola. Come mai viene gettata oggi in pasto all’opinione pubblica la notizia che l’isola di Ischia è sotto osservazione vulcanologica? Ne sanno nulla i ras della Costa Smeralda?”
Ma che ci vuoi fa’ e non è l’unica.
Dove lo mettiamo ‘o business?
Renzo Piano, distaccato, distratto, ha infilato Padre Pio (come era…tutti sanno… non occorrono aggettivi) in una grande crostata-tempio d’oro. Così come Benicio Del Toro, dopo aver interpretato in modo magistrale e sublime “Che” Guevara (anche qui non occorrono aggettivi) che ti fa? Cerca 75 milioni nella pubblicità di un ghiacciolo tutto d’oro.
Ua… non avrei mai pensato di poter raffrontare Renzo Piano e Benicio Del Toro; tantomeno Padre Pio e “Che” Guevara! “J’adore” questi percorsi dell’anima del consumismo più sfegatato.
Mettiamo, a volte, fegato nell’anima, o buttiamo l’anima nel fegato? Mah… fatto sta che qui corre seri rischi il fegato, come dimostra quanto segue:
Tutto ci viene serenamente nascosto, lasciandoci ignari e contenti, come si fa?
Affonda una piattaforma petrolifera inglese nel Golfo del Messico, il danno all’ecosistema è di proporzioni gigantesche e irreversibile. Tra due o tre giorni non se ne parlerà più.
Un mio familiare mi dice “ma non c’era stata pure in un’altra zona la macchia di petrolio tempo fa…”; un amico “ma è questa o un’altra quella di poco tempo fa…”.
Se si sommano tutti i “qualche tempo fa” e “un’altra zona” ormai dimenticati, come va a finire? Si esaurisce tutto il tempo e lo spazio di cui disponiamo.
Incalzano sempre altre cose; esiste e viene coltivata l’abitudine degli utenti a dimenticare le notizie, nell’ottica, assolutamente incosciente di privilegiare l’affermazione e il mantenimento di un modo di vivere, un sistema, non del pensiero sulla vita. C’è il “pacchetto” vita, così come c’è il “mondo” Coca Cola.
Il lato tragico è che se quest’ultimo concetto, come mi confermano esperti dei messaggi pubblicitari, può essere rappresentato senza alcun bisogno dell’esistenza in concreto, della bottiglia di Coca Cola, vuoi vedere che per rappresentare la vita non c’è affatto bisogno che le persone, in genere, davvero vivano e non vegetino?
Lassamme perdere va’! Nervi saldi e tiremm innanz! Come si dice “eroicamente” a Milano.
Intanto, co’ tutto ‘sto “bailamme” è “saltata” la poesia che avevo promesso ad un amico. Vabbuo’ sarà per la prossima volta e la metto proprio in un miscuglio sano, mi auguro, Nord-Sud Napoli-Milano.
Abbiate pazienza. Poi mi direte.
ALBERTO LIGUORO

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presenta Alberto LiguoroAlberto Liguoro
PED 29052010 alberto viaggio senza tempo
VIAGGI SENZA TEMPO E SENZA SPAZIO
I monasteri delle Meteore – le antiche case come cappucci sugli aguzzi promontori della Cappadocia – sentimenti di timore e venerazione – fanno pensare a maghi e giganti, al mondo delle favole…
Ancora di più la isole Marchesi all’estremo nord/ovest della Polinesia francese, sotto l’Equatore, che incantarono Paul Gauguin e Jacques Brel per la natura incontaminata e le donne, ingenue come le vergini dei paradisi islamici, ma… non c’è la barriera corallina e completano il panorama branchi di squali.
Qualcosa di più, qualcosa di estremo? Dubai dove puoi sciare sulle dune e, se ami gli sport invernali, puoi disporre di una stazione sciistica invernale in mezzo al deserto, già a 95 km. di distanza vedi Burj Khalifa la torre più alta del mondo, 828 metri, e la più varia fauna marina la vedi attraverso le pareti di cristallo della tua camera d’albergo o del ristorante, comodamente sdraiato o seduto in poltrona.
Qui allora ci vuole decisamente una frase ad effetto, qualcosa di forte.
Ricordo un dialogo, sentito una volta, tempo fa, in un film, era pressappoco :
Che cosa vuoi tu dalla vita?
Ah… non mi interessano grandi ricchezze. Mi basta girare per il mondo in lungo e in largo e fare snorkeling dalla mattina alla sera. Non desidero altro.
Beh più forte di così! Ma, ahimé, non ricordo né il film, né il regista o i protagonisti, allora pesco una frase dal mio ultimo romanzo:
Uma e Mohana, naso all’insù guardavano Zeus I e le sue lune, come in
un planetario, attratte, trasognate… I lineamenti tirati, una ribollente eccitazione,
si esponevano al chiarore delle lune, come due regine in quel cielo,
dove sempre più erano regine, via via che si avvicinavano e il chiarore si faceva
più vivo.
Io I, Ganimede I, Callisto I, Europa I le rigeneravano, le nutrivano, circondandole
di anelli luminosi; immobili come statue di cera, il pallore esaltava
la loro bellezza, esse erano captate, divorate, sbranate dalle lune.
Non c’erano guerre intorno a Zeus I, né sierre, né radiazioni, né cibo,
né sesso; il resto del mondo era un piccolo corpo celeste uscito dalla notte,
lontano, misterioso. C’era solo silenzio… indefinibile, unico. Il piacere, in
termini terreni, traspariva dai loro volti.
RUMORE DI PASSI NEI GIARDINI IMPERIALI Cap.VI

Far viaggiare la mente, senza nessun’altra droga se non quella dell’urgenza di conoscere e capire, è la cosa più difficile e più bella e appagante che ci sia al mondo. E qui si chiude il cerchio:
traendo le fila del discorso
Io mi immergo e faccio snorkeling nelle acque della Nave, dietro Punta Imperatore, delle Formiche, di fronte S.Angelo, degli scogli di S.Anna, all’ombra del Castello Aragonese, così come di altri scorci costieri, dove sento il fresco dell´onda sulla pelle ed ammiro gli stupendi fondali dell’isola d’Ischia, sento quasi un richiamo, una curiosa ipnosi e mi abbandono ad essa, senza correre alcun rischio (almeno finora) di essere sbranato da uno squalo affamato.
E vedo una sola luna ma è quella che nel plenilunio d´estate spunta dal dente più basso dell´Epomeo verso San Francesco ed è la più grande e la più luminosa del mondo.
Ciao alla prossima
Alberto Liguoro

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Bruno Mancini

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