Il porto d’Ischia

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Il porto d’Ischia

Presso: Porto di Ischia

  • trasporto: autonomo
  • QUANDO
  • dal 22/03/12 al 31/12/12
Prima dell’ultima guerra si navigava esclusivamente a remi e, quando c’era vento si armava l’albero, con la vela latina, un’attrezzatura che poteva essere montata e smontata in poco tempo. Si usciva in mare per la pesca tutto l’anno. In inverno ed in primavera le barche erano adibite alla pesca con la lampara del pesce azzurro ovvero alici, sardine e sgombri.
Sempre in Primavera, quando incominciava a scarseggiare il pesce azzurro, ci si attrezzava per la pesca del palamito in alti fondali, a 4-500 metri di profondità. Questo tipo di pesca veniva evitato durante il periodo invernale per i forti venti improvvisi da tramontana, che rendevano le barche a remi facile preda delle tempeste con conseguenti perdite di scafi e uomini.
A settembre e ottobre arrivava il periodo della pesca al tonnetto, un pesce che non superava i quattro chilogrammi di peso e del castardello.
Per catturarli si doveva remare tutto il giorno fino all’avvistamento dei delfini. La presenza di delfini e di gabbiani, che volteggiavano sulle onde, era il segnale che sott’acqua c’era la pescata sicura.
Quando nel 1670 fu creato un canale di comunicazione con il mare, l’antico lago del Bagno si trasformò in un sito ricchissimo di pesci.
Così il Comune di Ischia prese a darlo in affitto, consentendo la pesca a Natale e a Pasqua.
Con l’apertura del Porto, nel 1854, il Comune perse quell’introito sicuro, pur ottenendo dal Governo un sostanzioso indennizzo. La costruzione del Porto comportò anche l’eliminazione della tonnara di San Pietro, installata nel 1746, proprio dinnanzi al lago. Il Comune di Ischia fu privato così anche degli 850 ducati versatigli annualmente dagli affittuari del tratto di mare corrispondente alla tonnara.

La Bandiera del Porto d’Ischia          Bandieraischia.JPG (30470 byte)

Nel Porto d’Ischia, fino alla caduta del Regno delle Due Sicilie (1860), era innalzata sulla rotonda, che tutt’ora si trova nello specchio d’acqua del porto, la bandiera Borbonica. Il guardiano del faro, l’ischitano Sebastiano Di Meglio, prima dell’arrivo dei Savoia ammainò la bandiera e la salvò dalle mani del “nemico”, inviandola al suo Sovrano Francesco II, rifugiatosi a Gaeta.

Le stagioni della pesca

ISCHIA, PAESAGGI ED IMMAGINI 1 – https://www.emmegiischia.com/WORDPRESS/DOVE/LOCALITA

    Ischia, paesaggi e immagini 1 – https://www.emmegiischia.com/wordpress/dove/localita

 

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Bruno Mancini

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