IL Dispari 2012 06 21 completo

Benvenuti

Al bivio

Completati tra qualche mese gl’impegni in agenda per la presentazione dell’Antologia “Adotta una poesia”, e dopo cinque anni densi di grandiose amicizie e di rovinose delusioni, LENOIS

si ritroverà al bivio comune a tutti i grandi viaggi.

Da una parte c’è la direzione verso una continuazione dell’opera di promozione della cultura che si mostra seducente per l’evidente diffusa voglia di confronto pubblico che si percepisce in giro tra  “le sue  piazze e per i suoi salotti”, nelle quali e nei quali ogni idea seria atta a fare uscire la Poesia in particolare, e l’Arte in generale, dalle rotte dominate e gestite dalle lobby editoriali ed affaristiche, trova immediata cassa di risonanza e lunghe schiere di proseliti.

L’altra direzione è turbata dalla stessa delusione che ha spinta Roberta Panizza a chiudere il suo sito di scrittura dopo oltre 10 anni di attività.

Roberta Panizza ha chiuso PED in quanto gli utenti vi erano presenti sempre più per il solo interesse di  “scrivere”, non tenendo in alcuna considerazione gli elaborati proposti dai propri colleghi.

Se un salotto letterario si riduce ad esprimere il declino del confronto, fino alla scomparsa totale di ogni forma di dialogo e diviene, contemporaneamente, cassa di risonanza della proliferazione di monologhi inascolatati, è certo meglio chiudere baracca e burattini, come ha fatto Roberta Panizza.

Una simile forma di partecipazione parziale è la carenza che lascia prospettare la chiusura di LENOIS.

Non sarà facile decidere verso quale direzione andare!

Bruno Mancini

LENOIS “Le nostre isole”

progetti culturali ideati da

Bruno Mancini

con la Direzione Artistica di

Roberta Panizza,

Nicola Pantalone

“Di solito non riesco a scrivere niente su di me, anche perchè i reumatismi non permettono simili contorsioni, per cui preferisco, se ce ne fosse bisogno, che altri scrivano su di me, con una matita dalla punta dolce…possibilmente.”

Nicola Pantalone – Musicista – Ischia

Nick Pantalone nasce il 15 agosto del 1943, sotto il segno zodiacale del leone e sotto le bombe, che scendevano copiose dall’azzurro cielo napoletano.

A 10 anni canta per la prima volta in pubblico, al ristorante Di Massa, davanti a tutta la sua famiglia riunita.
Ben presto si rende conto che la Musica sarà una componente essenziale della sua vita.
La sua famiglia non ha però mezzi sufficienti a fargli prendere lezioni. Gli comprano una chitarra con la quale egli si esercita per 5 o 6 ore al giorno, abitudine che gli vale l’appellativo di “monaco” da parte del padre.

Spesso Nick si “imbuca” nelle sale dove le orchestre provano per gli spettacoli serali nei locali più in del periodo, tipo il Rancho Fellone e il Monchey Bar.

Accolgono, quasi sempre, con simpatia, lui giovanetto, così attento e desideroso d’imparare, soprattutto la chitarra.

La prima grande occasione, Nick la ha quando il chitarrista Franco Di Costanzo, che si esibiva alla Cambusa, si ammala e viene chiamato per sostituirlo quel sedicenne che strimpella, insieme ad altri amici, sul muretto del Box Bar.
Fino al 1968 suona con vari gruppi in numerosi locali.

Dal 1968 appunto, conscio della sua maturità artistica , comincia a cantare e a suonare da solo.

Nick Pantalone ha un vasto repertorio che spazia dalle classiche canzoni napoletane, alla musica leggera italiana ed internazionale,alla musica brasiliana, con un occhio strizzato al jazz.

C’è chi lo paragona a Paolo Conte, a Luigi Tenco, a De Andrè…
“la mia musica è tutta la musica, è la somma delle musiche che ho ascoltato”.

Nel 1971. suonando l’armonica a bocca, partecipa alla colonna sonora del film “Cosa è successo tra tuo padre e mia madre” diretto dal grande Billy Wilder.

Nei suoi inverni a Monaco di Baviera, suona alla radio tedesca, con la grande orchestra diretta dal maestro Bert Grund.

In Germania tra il 1977 e il 1979 scrive “Pensieri”, canzone che proponen l’immagine di un uomo che esprime, malinconicamente ma dolcemente, la sua “laicità”.
…………….
Dio di misericordia, perchè ci hai dato un cuore che batte solamente le ore del dolore
….
Nel ricordo costante di un amore finito
ma che ti può far dire
io si, che l’ho vissuto…
Tutto questo non basta, a riempire una vita,
a dire sono vivo, a chiuder la partita”…

Nel 1985 ritorna definitivamente ad Ischia.
Ed è in questi anni di piena consapevolezza e maturità che scrive ” Nostos'” il Ritorno per i Greci.

“Chi come me, comincia a pensare al tramonto, attraversa una strada già un pò disagiata, senza poter intuire in quale punto verrà la fine, potrebbe essere a pochi passi e lui non lo sa, e allora si guarda indietro con un gesto spontaneo, e ritorna. Ritorna a tutto quello che è stato.
Le emozioni, il desiderio, poi non realizzato, di darsi una quotidianeità al di fuori di tutto quello che è convenzionale.
Il desiderio di Pace, quello che i Greci chiamano Irene, e che Eduardo De Filippo, chiamava Na pace senza a’ morte.
E poi la scelta Laica, per cui la Misericordia sia per definizione sentimento di profonda solidarietà, esclusivamente umana, che spinge alla compassione e al perdono”.

I sogni e poi l’amore, sottofondo musicale della storia che lo ha voluto protagonista.
Amore che un tempo era passione forte, personale, a volte egoistica, che oggi resiste con altra coloritura, non solo per chi gli sta vicino, la sua famiglia, ma anche per quella parte di umanità con cui ha possibilita’ di comunicare”

Nicola Pantalone musicista, cantante, poeta, filosofo, uomo generoso e umile… non si può scrivere su di lui senza usare la matita, con la punta dolce.

Marina De Caro


POESIA DELLA SETTIMANA a cura di

Roberta Panizza

NOTTURNO di Mariella Tafuto

… Chissà perché
stanotte

le foglie si arrendono alla terra
s’immolano
ignoti volatili stridendo

e latrano torme di cani
e sogni
si rapprendono nel buio

E pare che si sprema nell’attesa
dal grido rauco
dal dolore del mondo

il tragico stupore
di un incantesimo …

PRESENTAZIONE
Mariella Tafuto è nata Pozzuoli, dove vive e lavora come docente di scuola primaria. Ha esordito nel sito “Scrivi.com” ed è stata tra gli autori ospitati su “Apostrofo” “Effepunto” e “Gentechescrive”. Dal 2007 gestisce un proprio blog, “Largo del Rosso”.

Dei temi e dei motivi del suo scrivere dice: “… ho utilizzato la poesia come via per raccontare, come mezzo per coltivare il gusto per il gioco, come strumento di contatto. Ho scritto poesie e racconti come altri scrivono il diario; li ho usati come giocattoli, per passarci il tempo e per divertirmi; … Ho lanciato parole come sassi in uno stagno, per provocare onde e ottenere risposte. Sono figlia della Terra Flegrea. Ho scritto per ritrovare la mia lingua perduta, il puteolano, ed ho raccontato la mia vita, la mia terra, le mie radici, i miei amori, le mie incertezze, i miei dolori, le difficoltà e le peculiarità della vita di una persona disabile, di una donna, di una madre, di una figlia, di una terremotata e di un’insegnante del sud. Il contatto coi bambini mi ha aiutato a non perdere il mio sguardo infantile sulle cose. Poi credo di essere per natura sospesa tra cuore e ragione, sentimento ed ironia, incanto e disincanto”.

Per acquisto copie “Il Dispari” cliccare qui

Per acquisto copie antologia “Adotta una poesia” cliccare qui

 

Il Dispari 14 Giugno 2012

 

Il Dispari 07 Giugno 2012

 

Il Dispari 12 Aprile 2012

 

Il Dispari 05 Aprile 2012

 

Il Dispari 29 Marzo 2012

 

Il Dispari 22 Marzo 2012

 

Il Dispari 15 Marzo 2012

 

Il Dispari 08 Marzo 2012

 

Il Dispari 01 Marzo 2012

 

Il Dispari 23 Febbraio 2012

 

Il Dispari 16 Febbraio 2012

 

Il Dispari 09 Febbraio 2012

 

Il Dispari 02 Febbraio 2012

 

Il Dispari 12 Gennaio 2012

 

Il Dispari 22 Dicembre 2011

 

Il Dispari 15 Dicembre 2011

 

Il Dispari 08 Dicembre 2011

 

Il Dispari 01 Dicembre 2011

 

Il Dispari 24 Novembre 2011

 

Il Dispari 17 Novembre 2011

 

Il Dispari 10 Novembre 2011

 

 

Visits: 2

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *