Il marciapiede incompreso

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Il marciapiede incompreso

Per la serie “Esopo news”

Il marciapiede incompreso

Il buon senso di una persona “comune”, anche se priva di grosse conoscenze linguistiche, non trova soverchie difficoltà nell’intendere il significato di marciapiede. Infatti, la persona comune conosce il significato di marcia ed anche quello di piede, poiché, entrambi i termini, non provengono da una lingua straniera, né sono radici di lingue antiche e/o morte come accade sovente nelle parole composte presenti nella lingua italiana. Quindi, per la suddetta persona “comune”, marcia più piede (marciapiede) vuole indicare un luogo in cui si cammina a piedi.

Elementare Watson!

Di contro, ormai dalla collettività è notoriamente accettato che gli Amministratori pubblici NON sono persone “comuni”, in quanto uno dei principali benefici con i quali vengono incoronati i cittadini che accedono all’Amministrazione di un Comune (con C maiuscola a differenza dei cittadino comuni con la c minuscola) è esattamente quello di potersi distaccare dalle visioni dei “comuni” mortali e dai loro effimeri problemi esistenziali.

Allora, chi avesse intenzione di mettere in discussione le loro “gesta”, è opportuno che si assoggetti alla saggezza che chiede di approfondire l’argomento valutandone ogni possibile angolazione.

Una conferma dell’interpretazione data dal cittadino “comune” viene dal vocabolario Devoto Oli nel quale Marciapiede è definito come un sostantivo maschile che significa “parte della sede stradale riservata al transito dei pedoni per lo più ai lati della strada e a livello più o meno sopraelevato”.

Un’altra conferma viene dal testo unico del codice della strada in cui si legge che “… LA CIRCOLAZIONE SU MARCIAPIEDE CONFIGURA LA VIOLAZIONE DI CUI ALL’ART. 7”… “… per cui la SOSTA VIETATA CON AUTOVETTURA su marciapiede, è soggetta ad un a contravvenzione pari a 84,00 (art. 158)…”

Ovviamente diamo per scontato che l’elevato tasso culturale degli Amministratori pubblici abbia ottima conoscenza di queste nozioni.

Ora, prima di puntare il dito verso le scellerate deliberazioni degli Amministratori comunali ischitani, viene in mente di controllare quale sia il rispetto della esclusiva “marcia a piedi” sui marciapiedi vigente nei così detti Paesi civili e, in particolare, nella civilissima Europa delle quale la nostra isola d’Ischia fa parte (pare!).
Una certezza esiste: nei Paesi civili NESSUNO dei veicoli motorizzati abilitati alla circolazione sulle strade è autorizzato ad invadere, neppure con una sola ruota, i così detti marciapiedi (fatti salvi, ovviamente gli scellerati moderni editti dei rappresentanti del “comune” popolo civile).

Presto vedremo se questa regola mondiale vale anche per la piccola isola amministrata da saggi e competenti interpreti delle esigenze popolari!

Comunque, invadere durante la marcia, o sostare per qualsiasi motivo sui marciapiedi è, in qualunque Paese civile (Italia compresa), una violazione del codice della strada quasi sempre sanzionata con contravvenzioni d’importo notevole fino al punto d’essere inserita, a volte, nella fascia delle violazioni di maggiore gravità-..

Ad Ischia, nelle foto che seguono, si mostra come la sosta sui marciapiedi non solo sia tollerata, ma sia praticamente imposta dalla stessa Amministrazione comunale che dovrebbe, invece, provvedere a sanzionare coloro che violino l’universale concetto di marciapiede.

Forse ad Ischia le esigenze degli albergatori, colleghi del Sindaco arrestato, sono tenute in maggiore considerazione di quelle dei poveri pedoni che non possono spendere i tanti ma tanti euro necessari per pagare le tariffe dei taxi abilitati alla sosta sul marciapiede antistante qualche hotel a mille stelle?

Eppure esiste uno stazionamento taxi distante non più di 20 metri da questo assurdo disconoscimento delle esigenze della gente “comune”.

“Marciapiede = sosta taxi” è un’uguaglianza perversa come quella “Amministratori = interesse personale”.

Infine, va ricordato che la riqualificazione della strada dello scempio marciapiede-taxi fu eseguita solo pochi anni fa dall’attuale Amministrazione comunale e quindi resta ancora più incomprensibile il cambio di destinazione del marciapiede. Se i saggi e dotti Amministratori volevano uno stazionamento taxi in quel luogo perché non hanno preteso, loro che potevano, che fosse indicato chiaramente nel progetto esecutivo?

In fondo, la verità l’abbiamo scritta in qualche parte di questo articolo dicendo che “… gli Amministratori pubblici NON sono persone comuni”. Il che, purtroppo, NON è un complimento per loro.
Bruno Mancini

Marciapiede taxi comp (2)

Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (3)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (4)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (5)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (6)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (7)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (8)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (9)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Marciapiede taxi comp (10)
Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

Il marciapiede incompreso

Il marciapiede incompreso – Ischia – Marciapiede adibito a sosta taxi

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