Miramare 23 Luglio 2010

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Locandina Miramare 2010 OK
Testo apertura 22luglio L'antologia - Ischia, un'isola di..Testo apertura 22luglio L'antologia - Ischia, un'isola di.. 001

Progetto culturale“La nostra isola ideato da Bruno Mancini
Presentazione antologia poetica

“Ischia, un’isola di…”

Gentili ospiti dell’isola d’Ischia, gentili Signore e signori, amici,
proseguendo nella carrellata dei ringraziamenti che abbiamo iniziato lunedì, quando abbiamo ricordato Domenico per il suo determinante apporto in favore dello sviluppo del progetto culturale “La mia isola” ideato da Bruno Mancini, e proseguita nei giorni seguenti mediante l’omaggio a Katia Massaro, Valerio Binacardi, Gaetano Colella, Umberto Maselli, e Giovanni Monti in rappresentanza degli Alberghi Miramare e Castello e Mareblù che ci ospitano per il secondo anno consecutivo e con il nostro saluto e ringraziamento a tutto lo staff di tele Ischia a partire dal titolare Enrico Buono e poi a Mirna Mancini e Carmen Cuomo, ora il nostro ringraziamento va alle nostre famiglie che nel corso degli ultimi mesi hanno con pazienza sopportato le nostre assenze e i disagi che il lungo lavoro di preparazione di queste serate hanno richiesto.

Un nostro particolare ringraziamento –sempre- va a tutti gli amici del quotidiano “Il Golfo” e del settimanale “Il corriere dell’isola” che seguono con assiduità ogni progetto che proponiamo.

Per chi non era presente alle precedenti serate ricordiamo che il progetto culturale “La mia isola”, motore di questa manifestazione, ha come obiettivo primario la diffusione della poesia, dell’arte e della cultura in generale e si avvale, data la frequente latitanza delle istituzioni che spesso lasciano la cultura in balia di sé stessa e dei propri mezzi, del supporto di sponsor e della loro pubblicità in generale.
Idea forse ardita, ma perseguita con decisione data l’importanza dei finii che ci prefiggiamo.

Un cenno ora alla struttura della serata che, come le altre della manifestazione, è divisa in due parti: nella prima parte si procederà alla lettura delle poesie di alcuni autori inseriti nell’antologia che presentiamo “Ischia, un’isola di…” ed a seguire Antonio Mencarini ci intratterrà con una sua sorpresa..
Nella seconda parte, un nuovo illustre rappresentate della cultura e della società aggiungerà al suo saluto di buon auspicio per i nostri progetti, l’invito alla cooperazione da parte di tutte le realtà culturali, turistiche, sociali e perché no, anche politiche operanti sul territorio.

Infine, dopo un altro piacevole stacco musicale, chiuderemo sperando di offrire ancora emozioni mediante i particolari allestimenti con cui Antonio Mencarini presenterà alcune poesie mie e di Bruno Mancini.

23 Luglio 2010 PRIMA PARTE


http://www.youtube.com/watch?v=2Khr6sElqz8

Domenica Luise
Il luogo preferito da Domenica per vivere la poesia è la rete di internet scelto dopo due poco soddisfacenti esperienze con editori non virtuali i quali, come spesso accade, hanno lasciato a lei, autrice, l’oneroso compito della diffusione dei libri prodotti e l’hanno inizialmente spinta a “tenere nel cassetto” i propri scritti per poi affidare all’onda infinita degli spazi web i suoi versi.
Domenica definisce il suo verseggiare “il mio canto libero inventato lì per lì quando mi sento radiosa” e lo affida, grazie anche all’aiuto di esperte amiche virtuali che la affiancano nel non sempre agevole uso del computer e delle sue funzionalità, a molteplici siti internet creati appositamente per la diffusione di opere di scrittura.
Gestisce due suoi blog, uno dei quali è un piccolo-grande contenitore, oltre che della sua ispirazione poetica, anche di buona parte del mondo interiore che la abita e che sulle sue pagine riversa, un altro illustrato con oltre 200 disegni fatti da lei con la collaborazione della sorella Iole Luise.
Contemporaneamente pubblica le sue poesie sul sito “Il giardino dei poeti” di Cristina Bove e le prose e le poesie sui siti “ Il club poeti” e “New arte insieme” di Renzo Montagnoli.
Vivere la poesia e la scrittura in internet è molto gratificante per la nostra autrice. Tale ambiente costituisce per lei un luogo di importante scambio culturale ed umano.

Sì, la gioia

E’ un frutto maturo
col nocciolo che sboccia battendo
come una bomba a orologeria:
mi sono innamorata
adesso. Ho le mani
piene di colori spremuti e i piedi di danza
e la bocca del canto che tu sai.

E’ la festa dell’Etna in eruzione
con tutù di fuoco e lapilli
quando la farfalla gialla sale intatta
svolazzando nei fiori di fichidindia.

Di nuvole leggere e trombe d’aria
vado, vado,
dove non so. Mi portano parole
smosse, acqua, fuoco e vento,
i buchi neri impetuosamente
attirano le pietre di sale. E squilla
la vita coi girasoli
in vortici, facce di semi e bocche. Oltre.

Strisce di galassie
e di universi degli universi,
abito bianco alla sposa in prisma,
occhio di luce e sorriso.

Silenzio
che grida l’amore.

La seminatrice di pietre

sparpagliate nella levità,
ombra alla luce, carne all’anima. E vado
in un canto stonato, ma bello
e strano, al di fuori
del rigo musicale, talvolta
sepolto dentro una scorza. Nasce
amore dal dolore e dolore d’amore
con felicità caduca, filo d’erba ventoso
dentro la libertà
del gioco. Ed è goccia
ed è mare, mattino e notte,
galassia e granello, vita,
vita, altra vita.

Ecco, sono arrivata,
adesso mi riposo sugli uncini
dei nuovi agganci
e letto della fachira
con ninna nanna di nacchere.

Dormendo, nutro al seno. Il ghiaccio
si accende di afflato
e di pinguini buffi.

Ninna nanna degli ubriachi d’amore

La quintessenza del canto
radioso. Rumori
di foglie che spaccano la corteccia
a sgranare vita.

Gli odori
e il volo della coccinella
cicciona in maschera , che osa spiccare
uguale a me. Vado
nel vuoto, ma dov’è
la forza di gravità? Galleggio
così, l’aria
è un sostegno al sonno, sì:
occhi chiusi
e la delizia interna dallo stelo
ruotante in fiori strani. Giostre
nuziali e getto il bouquet
alle fanciulle con la pelle d’asino
e l’anca usurata, la voce
arrochita dal fumo, il matrimonio
sfasciato, gli anni compiuti.

Siamo un gruppo fotografico
con sorrisi di carta o pietre pomici
avanzi di sale
in trasformazioni
dell’ululato, esseri umani
assetati
sempre.

La lucerna

Porto la fiaccola dove brucio l’anima
per ancora pochi battiti terrestri
e poi e poi.

L’olio è prestabilito.

Il gallo ha cantato. La campana
squarcia il monte e la valle.

Qui
non c’è nessuno
a guardarmi.

Gong. L’eco del gong. Dove vai
e come, aria nell’aria, vestale
non amata.

Dinanzi alla meraviglia
del sempre e dell’oltre
a schiere aperte. Ammiro
l’inimmaginato semplice
e conosco i miei simili. Adesso
l’oro non ha peso
ed il fuoco è delizia.

Fabio Salvi

Fabio Salvi è nato nel 1975 ad Ascoli Piceno, dove ha studiato.
Attualmente è assessore alla cultura presso il Comune di Venarotta.
Se ad Ischia il “Dolce stil novo” avesse un Circolo di riferimento, Fabio Salvi sarebbe un gran candidato a farne parte tanta è l’evidenza impulsiva che si evince dalla lettura dei suoi testi e nello stesso tempo il tranquillo scorrere di locuzioni a noi del tutto familiari, forgia una struttura adatta alla serena presentazione d’immagini e di sentimenti mai statici e sempre di grande intensità.
Il suo poetare non è altro che il suo animo quando si oppone alla determinante forza di una rombante accanita risacca che trascina stupendi tronchi e favolose conchiglie in un insieme comprendente ingiuriose plastiche ed immarcescibili residui d’ignobili stili di vita, concedendosi un tempo in cui setacciare e separare le scorie dalle genuinità. Quasi inavvertitamente, via via che la lettura procede, ecco quindi che i contorni della sua scelta stilistica si definiscono nella loro bellezza a prima vista impercettibile, e così si giunge alla fine delle sue composizioni sapendo che tutte le impressione ricevute durante la lettura ci sono state trasmesse dalla sensazione “principe” nella poetica di Fabio Salvi e cioè quel desiderio di abbandono affinché la bellezza della tristezza sia il solo cibo adatto alla sua malinconia.

Idee

La mia mente è un turbinio
di idee.

Vanno lontano per tornare
sempre qui.

Qui dove la mente si confonde
con il reale.

E’ la bellezza della tristezza,
il cibo della malinconia.

Dolce profumo

Musica dolce
mista a profumo
nel primo sole che scalda.

La sera si gusta
il silenzio si assaggia
nella prima notte mite.

Ascolto i ricordi
anche i peggiori risuonano
a domani dolce profumo.

Notte sul mare

Seducenti lingue di fuoco
incantano il mare
e’ notte, quasi albeggia, tornano
i pescatori.

Scivolano gli scafi sul tappeto acquoso
ed il silenzio dell’onda è rotto.
Profumo di mare, nell’aria fresca
della notte sulla riva.

Attesa

Passo incerto sotto la pioggia
finestre di luce oscurano
il loro essere.

Pioggia si avvinghia sui
lunghi capelli sottili
scivola sulla pelle.

Case, scrigni di segreti
guardiani di tante vite
libri mai letti.

CHICCO CHECCHI
funzionario del locale acquedotto, è un personaggio di grande notorietà sull’Isola d’Ischia in virtù del suo modo sempre affabile di ascoltare i problemi degli utenti e di offrire soluzioni adeguate.
Conoscitore come pochi di tutto il territorio isolano s’immerge nella natura, ogni volta che gli è consentito, con rispetto e con partecipazione emotiva.
Dalla sua continua difesa della specifica tipologia morfologica dell’isola, nasce la presentazione di questo primo stralcio di un documento degli anni cinquanta che Chicco Cecchi ci offre come suo contributo al nostro progetto “La mia isola”.
Saranno in molti a chiedere alla fine della lettura cosa sia stato fatto durante i cinquanta e più anni trascorsi da allora per affrontare e risolvere i problemi e gli scempi denunciati e, ad essi, sarà data una sola risposta “NULLA”.
Vi Leggo un breve brano da:
APPUNTI PER ITINERARI TURISTICI
NELL’ISOLA D’ISCHIA
PER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA

1) LA FONTE DI NITRODI – LE CAVE – IL BELVEDERE DI CASTANITE
Indubbiamnete le valli, che nell’isola prendono il nome di Cave per la loro più marcata incisività nel terreno tufaceo e quasi per trarre origine dal deflusso delle acque piovane e sorgive di cui sono il naturale veicolo, rappresentano una ricchezza estetica ed economica di primissimo piano. Perciò le vie che portano alle Cave meritano particolare rilevo.
Via Nitrodi. Porta alle sorgenti di Nitrodi, in un angolo di Cava Candiano. Da tempo un miserevole abbandono copre di squallida negligenza questo luogo, un tempo sede di fiorente sodalizio curativo a carattere religioso, e da poco divenuto oggetto di una incontrollata speculazione, tristissima iattura, mentre da quelle stesse forze speculative si sarebbe potuto ot…..

ROBERTA PANIZZA
PER SEMPRE MIO

Scolpisce amore
la pietra dei ricordi.
Al tuo volto anela
smarrito sentimento.

Ti incontrerò
nella piega del tuo tempo
dove immobili cuori
dilatano secondi.

Berrò il tuo viso
nel luccichio
di lacrime senza dolore.

E sarai mio.

Nel brevissimo per sempre
dove l’ora scioglie
i quando e i come.


BRUNO MANCINI
DAVANTI AL TEMPO

Vanire in dolcezza di forma,
sospesa apparenza,
nel gorgo di volute fughe
è l’ultimo ponte.

E tutto si genera nuovo
sparso tra fossili addii.

Poi l’ombra assorbe.
“Ora che odi
lo schiudersi del labbro
stimoli palpiti inganni”.

Acuminata nullità
passione senza pensiero.

ROBERTA PANIZZA
PER SEMPRE

In soliloquio d’orbite
ci cattura il nostro sole
e vaghiamo
nella profonda quiete del noi.

Altri pianeti percorrono
il grande cielo mascherato d’eterno
e silenzioso
ma noi disconosciamo il tempo
intrecciando nel rotondo danzare
le nostre aritmiche melodie.

Pulviscoli di solitudine
-orfani di proprie gravità-
ci superano accanto bisbigliando
le loro scandalose profezie.

ROBERTA PANIZZA
PROFEZIE

Lo dice l’aria
se porta venti dal calore greve
scivolati da un futuro umido di gelo
sulle braci forti di ieri
se pesante nebbia agli occhi cade
e non ti vedo.

Lontananza
è un sentimento di invalicabili perché
-orogenesi tra noi-
che svuota di universi il cuore.

BRUNO MANCINI
NEL BUIO, DONNA

nel buio, donna
Stregone e mago
come nei giochi di me bambino
-di notte-
preparo ampolle
-con i ricordi-
di fogli strani
-abbandonati-.

Nel sole, donna:
sul filo un colpo
di telefono,
sul libro un velo
di colori,
al cuore un laccio.

Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non temono distacchi.

Nel buio, donna:
sul labbro un colpo
di rossetto,
sul corpo un velo
opaco,
ai piedi un laccio.

Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non vedono distacchi.

Uno scrigno per te,
profumo intenso di malizia.

BRUNO MANCINI
COME L’ACQUA

L’ultima rivista in voga
patinata
impazza i consensi
ai deserti colli delle modelle
in mostra.

La mia vamp scatena uno schianto
appariscente.

I cani barboni randagi
meticci
sguazzano musi annusanti
tra frasche e frattaglie
nei prati.

La mia fata maliarda mi segue
condiscendente.

Una fonte zampilla in rivoli lenti
limpidi
nel fresco profumo di mare
e pertiche e rocce
sui miei sensi.

La mia maga è avvolta in torrida estate
interamente.

Tu mostri ed appari
come il tempo dei sogni.
Tu scruti ed annusi
come ingenua preda.
Tu scorri e rimani
come l’acqua e la vita


Progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno ManciniIschia 19-24 Luglio 2010 – Sala congressi Hotel Miramare e Castello – Presentazione dell’Antologia poetica “Ischia, un’isola di… a” a cura di Roberta Panizza e di Bruno Mancini – Antonio mecarini legge la poesia di Roberta Panizza “Profezie” e due poesie di Bruno Mancini “Nel buio, donna” “Come l’acqua”

ROBERTA PANIZZA
PROFEZIE

Lo dice l’aria
se porta venti dal calore greve
scivolati da un futuro umido di gelo
sulle braci forti di ieri
se pesante nebbia agli occhi cade
e non ti vedo.

Lontananza
è un sentimento di invalicabili perché
-orogenesi tra noi-
che svuota di universi il cuore.

BRUNO MANCINI

Nel buio, donna.

Stregone e mago
come nei giochi di me bambino
-di notte-
preparo ampolle
-con i ricordi-
di fogli strani
-abbandonati-.

Nel sole, donna:
sul filo un colpo
di telefono,
sul libro un velo
di colori,
al cuore un laccio.

Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non temono distacchi.

Nel buio, donna:
sul labbro un colpo
di rossetto,
sul corpo un velo
opaco,
ai piedi un laccio.

Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non vedono distacchi.

Uno scrigno per te,
profumo intenso di malizia.


BRUNO MANCINI

Come l’acqua

L’ultima rivista in voga
patinata
impazza i consensi
ai deserti colli delle modelle
in mostra.

La mia vamp scatena uno schianto
appariscente.

I cani barboni randagi
meticci
sguazzano musi annusanti
tra frasche e frattaglie
nei prati.

La mia fata maliarda mi segue
condiscendente.

Una fonte zampilla in rivoli lenti
limpidi
nel fresco profumo di mare
e pertiche e rocce
sui miei sensi.

La mia maga è avvolta in torrida estate
interamente.

Tu mostri ed appari
come il tempo dei sogni.
Tu scruti ed annusi
come ingenua preda.
Tu scorri e rimani
come l’acqua e la vita

PREMIO POESIA PED- IL GOLFO

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Nuovo amico del progetto culturale “La mia isola” ideato da Bruno Mancini

 


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Bruno Mancini

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