L’età dei diritti

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“… Solo ipotizzando uno stato originario senza società né stato, in cui gli uomini vivono senz’altre leggi che le leggi naturali che non sono imposte da un’autorità esterna ma sono ubbidite in coscienza, si può sostenere l’audace principio contro-intuitivo e chiaramente antistorico che gli uomini nascono liberi ed eguali, come si legge nelle parole con cui la dichiarazione ha solennemente inizio: “Gli uomini nascono e restano liberi ed eguali in diritti”, parole che saranno ripetute tali e quali, alla lettera, un secolo e mezzo dopo, nell’art. 1 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: “Tutti gli uomini  nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”, In realtà gli uomini non nascono né liberi né eguali. Che gli uomini nascano liberi e eguali è un’esigenza della ragione, non è una constatazione di fatto né un dato storico…”

Noberto Bobbio

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