Luna di sangue

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Luna di sangue

Alberto Liguoro

Luna di sangue

Alberto Liguoro – Scrittore – MIlano

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è Socio Fondatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

L’Associazione “The Level” e “Palestra la Tigre Nera”, sabato 17 Ottobre alle ore 20,15, per EXPO 2015, presso l’Associazione “La Tigre Nera” (Strada della carità 7/B – Milano), presenteranno “Luna di sangue”: spettacolo di lettura drammatizzata di Ila Maltese tratto da un racconto di Alberto Liguoro in Eureka – Ismeca Ed. di Alberto e Dalila Liguoro, con la speciale collaborazione di Monica Liguoro.

Luna di sangue

Reading tratto dalla novella “Luna di sangue” di Alberto Liguoro, liberamente ispirata al “Barbablù” di Charles Perrault e alla novella della scrittrice inglese Angela Carter  “The bloody chamber”.

“Luna di sangue”, prende vita e voce, e si trasforma, da racconto breve, in una intensa interpretazione al femminile.

Il riscatto del più debole, in una coppia, attraverso la trasgressione del segreto imposto, avrà fortuna, o condurrà alla morte?

La scenografia di Monica Liguoro trasmette l’inquietudine, e l’angoscia, che caratterizza i personaggi, attraverso un’atmosfera misteriosa e profonda.

La voce narrante di Ila Maltese conduce il pubblico tra brividi ed emozioni, all’imprevedibile finale.

Vi aspettiamo con gioia, sabato 17 ottobre, ore 20,15, a “La Tigre Nera“, per una interessante e intrigante serata.

INFO:
Tel . 02 98997203
info@latigrenera.it

golfo 14122009 recensione liguoroBruno
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ALBERTO LIGUORO – Poeta- Magistrato

Grande amico dell’Isola d’Ischia aderisce al progetto “La mia Isola”

Scrivere di Alberto Liguoro è come presentare l’ideale prototipo d’artista che è comune a gran parte di chi manifesta i propri impulsi letterari per pura necessità espressiva scevra da ogni altra sovrapposizione d’interessi pratici o commerciali.
Chi almeno una volta nella vita si sia abbandonato, senza remore e senza limitazioni, a rendere fruibili “amor ch’ e’ ditta dentro” (Dante Alighieri – Purgatorio XXIV, 53-54) per le poche o tante persone interessate o semplicemente curiose di saperlo, avrà ben chiara la voglia irrefrenabile di non tenere in alcun conto regole e regolamenti, vocabolari, grammatiche e sintassi in letteratura, oppure cromatismi e prospettive nella produzione pittorica, o anche battute tempi e chiavi negli allestimenti musicali, che attanaglia nel momento della “creazione”.
Alberto Liguoro ha il pregio intellettuale di comprendere la scarsa forza del traino cui affiderà la sua opera “spontanea” ed ha la forza selvaggia e quasi animalesca di pretendere anche in solitudine il rispetto del suo “territorio artistico”.
La scrittura di Alberto Liguoro è uno scandalo, uno scandalo mi viene voglia di dire di proporzioni sociali, per quanto essa riesce placidamente ad irridere la superficialità di quei sparuti lettori che si avvicinano alle opere poco o per niente pubblicizzate dai soliti imbonitori giornalistici e televisivi.
Personaggi per lo più strani che spesso, non senza torto, si degnano di aprire i libri “anonimi”, quasi sempre ricevuti in regalo, e lo sfogliano con la supponenza di chi non debba far altro che attendere di essere servito la trama e i personaggi su un vassoio dai decori semplici e banali.
Afflitti dallo snobismo di chi intenda non dover compiere alcuno sforzo cerebrale per trasformare il libro da possesso materiale a possedimento intellettuale, trattandosi di un libro, ripeto, del quale non è stato indotto a leggere pagine in ragione del prudente atteggiamento di chi desideri ben figurare nella massificata società culturale diretta dai soliti nomi, non di rado chiedono al libro figlio di “nessuno” di svolgere la funzione di riparo dai raggi del sole a ferragosto, restando poggiato sul naso per difendergli gli occhi dalla luce, poiché, infatti, a far pensare… a far pensare bastano loro “GLI EDITORI”!

La scrittura di Alberto Liguoro è uno scandalo.
E’ uno scandalo anche quando, disattivata la bucolica contemplazione, e con lo spirito in subbuglio, scrive elegie non sul piacere di ascoltare psicodrammatici accadimenti tipo
“Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;”
o su quanto sia doloroso ammettere che
“Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:”,
ma quando la sua penna, più che scrivere semplicemente, incide le coscienze, con frasi che perseverano tenaci nella mente di chi le legge e che lanciano sfregi indelebili contro l’immonda burocrazia fin tanto che non nascondono il disprezzo per la stratificante acquiescenza alla illegalità.
E’ scandalo ciò che scrive Alberto Liguoro, è scandalo nelle forme e nelle essenze.
Tenetevi alla larga… rischiate di inquinare malamente il vostro placido disinteresse per tutto quanto non è Mondadori!!
Chi sarà mai questo novello Poeta Novelliere?
Coniugato (Maria Rosaria Mollo) con tre figlie (Sabrina, Monica, Dalila), cittadino italiano, nato il 28 marzo 1944 a S.Marco dei Cavoti (Benevento) – Vive a Milano, innamorato pazzo dell’Isola d’Ischia, l’ha eletta a sua residenza estiva.
Nel 1969 entra in Magistratura.
Dal 1986 al 1991 Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano.
Nel 1991 esce dalla Magistratura col grado di Consigliere di Cassazione e si iscrive all’Ordine degli Avvocati di Milano; in pari data all’Albo Speciale presso la Corte di Cassazione.
Attualmente esercita l’attività di avvocato in Milano.
Iscritto all’albo dei pubblicisti presso l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia oltre che con le proprie generalità, con lo pseudonimo ALGOR.
Nell’anno 1998 ha avuto una collaborazione continuativa con “L’Indipendente” di Milano.
Nel 1999 una collaborazione con il quotidiano napoletano “Cronache di Napoli”.
Dal 2001 al 2008 ha collaborato periodicamente con la rivista giuridica Diritto e Giustizia – Giuffré.
Scrive da sempre, e segue con assiduità le nuove proposte letterarie che rimbalzano sulla stampa italiana, fin a che, un giorno, durante una delle sue consuete vacanze ischitane legge un articolo del quotidiano “Il Golfo” che presenta il progetto di Antologie Poetiche “La mia isola” proposto dal sito di scrittura www.poesiaedintorni.it diretto da Roberta Panizza che ha da tempo designato Ischia come sede (non solo ideale) delle sue proposte culturali, ne annota l’indirizzo e si iscrive.
Trova interessante il dibattito che in esso si svolge, e per aderire al progetto “La mia isola” avvia i fruttuosi contatti che gli consentiranno di partecipare come Autori nell’Antologia Poetica “Ischia, un’isola di…” di prossima pubblicazione.

 

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Bruno Mancini