formaggio Archivi - Bruno Mancini scrittore

GIOVANNI KRONENBERG RIDISEGNA IL TEMPO SOSPESO DELLA VITA ORGANICA E INORGANICA

La natura regala ogni giorno vita e nuove possibili orizzonti da scoprire dove trovare nuove possibilità da cui trarre spunto e da cui ripartire anche attraverso i linguaggi dell’arte che unisce il semplice al complesso, il naturale all’artificiale. Entro questa ottica vista lungo lo scorrere del tempo cui non si fugge, ma che si può ingannare giocando con il cambiamento che trasforma e rende diversi, si inserisce l’arte di GIOVANNI KRONENBERG, giovane artista già affermato e di successo. Attivo tra Roma e Milano, quest’ultima sua

Giovanni Kronenberg
Escoriazioni antropologiche

città natale, Giovanni Kronenberg con alle spalle diverse personali e collettive in Italia e in Europa, ha intuito nelle realtà, nei diversi volti della natura e nelle sue forme organiche e inorganiche aspetti da esplorare e combinare con elementi artificiali e di sintesi per guardare ad un nuovo modo di leggere le trasformazioni quali arricchimento e punto di svolta con cui recuperare il tempo.

Giovanni Kronenberg
Da nessuna prete, in nessun luogo

A ripercorrere il suo viaggio entro i luoghi di questo Pianeta in un tempo sospeso dove il passato entra nel presente e dove il naturale si riempie e arricchisce di elementi artificiali simbolo del progresso, è la mostra a lui dedicata che si inaugura a Roma presso la Galleria Sara Zanin il 15 settembre 2016.

Disegni, opere nate dalla combinazione di più elementi molti dei quali tratti dall’ambiente marino come il dente di narvalo detto unicorno del mare, le spugne, le vertebre di balene, accompagnano il visitatore a riscoprire nei suoi lavori originali dove la memoria si disperde, altri aspetti possibili della flora e della fauna terrestre e marina che si caricano di simbologie. Emergono insolite rappresentazioni delle stesse entità naturali il cui aspetto è come attraversato da una nuova energia dovuta a presenze e fattori esterni che applicati ne alterano la composizione originaria restituendo nuovi significati.

Giovanni Kronenberg
Senza titolo

In questa trasformazione in cui organico e inorganico si intrecciano e in cui il naturale incontra e si rinnova grazie alle incursioni di elementi artificiali, rientrano spugne marine grezze, vertebre di balene, radici, tronchi fossili di epoca miocene superiore, frammenti di meteorite marziano, cristalli di zolfo e poi grandi bonsai, fossili che ridisegnano i confini della vita tra il prima e il dopo, il naturale e l’artificiale, il lontano e il vicino. Un viaggio attraverso cui è data forma a nuove ere geologiche indefinite e indefinibili

Da citare alcuni lavori in grafite su carta serie Senza titolo, Da nessuna parte, in nesssun luogo, fuori luogo, nel nulla realizzato con cristallo di zolfo e formaggio Mimolette (formaggio prodotto in Francia e Belgio) e poi la serie Escoriazioni antropologiche con spugne grezze di mare pervase da profumo a fragranza marina. Essenze diverse, talora distanti, elementi di differente provenienza si combinano in questo intreccio fisico e metafisico dove il profumo della terra e degli oceani si confonde con le alchimie progettate dalla ricerca per produrre nuovi significati da cui ripartire nell’elaborazione di un luogo che unisce spazio e tempo fino ad azzerarli.

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