13ar25f opera finalista premio articoli otto milioni 2025

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13ar25f Liga Sarah Lapinska
Il violino di Sholom

Una volta Dio, ancora una volta, scese sulla terra.
Tolse il Sole, la sua corona, e come mendicante, pellegrino, soldato, poiché noi tutti abbiamo diversi volti e diverse uniformi, raggiunse la Lettonia.
In un cimitero, non lontano dalla piccola Dobele, tre adolescenti, Richard, Moritz ed Eugene insieme alla loro sorellina Cecilia, tutti moreni come i corvi, piangevano sulla bara della loro mamma, Maryam.
La bara era già chiusa, perché Maryam fu uccisa con l’ascia.
Vladislav, il marito di Maryam e padre di due figli di Maryam, era il colpevole.
Roman, uno zingaro, abbraccia i suoi due figli, Moritz ed Eugene.
Eugene, come l’ufficiale dell’esercito di Adolf Hitler, sparò comunisti, ebrei e zingari.
I soldati sovietici, invece, spararono a pochi chilometri dalla culla di suo figlio, mio papà.
Dio bussa a una porta.
La giovane padrona di casa, Matilda, lo fa accomodare.
Nel grembo ha il suo figlioletto Jidele.
Chiede a Dio se non ha bisogno di un caldo cappotto, oltre alle salsicce rustiche.
Matilda è per metà tedesca, per metà lettone, ma suo marito Sholom è ebreo, uno di quelli che entravano in Lettonia dall’Ucraina insieme con rabbini, gioiellieri, usurai.
Avevano tutto con sé, tranne le armi più pericolose dei coltelli da cucina.
Ecco perché Sholom sapeva tutto, tranne uccidere.
Sholom andò in guerra e respirò i gas velenosi.
Così, Sholom perse un occhio e cominciò a tossire sangue.
La Matilda faceva una proposta a Sholom.
Matilda aspetta il ritorno di Sholom dalla cerimonia di matrimonio.
– “Verrà dal matrimonio?!” Dio le chiede.
– “Si. È solo mio marito, ma al matrimonio suona il violino. Mentre suona, i cervi sorridono ai lupi. Quando finì la guerra, viene dichiarato un nuovo trattato di pace. Quando mi strizza gli occhi con il suo bellissimo occhio unico…”
– “Unico?!”
– “Sì. Era in guerra per combattere contro Bermont. Poiché, Sholom è un violinista di Dio. ”
– “Però, finora non ho sentito nulla di lui.”
– “Poiché la stampa non scrive di lui, altrimenti tutte le ragazze si innamorerebbero di lui.”
Sholom ritornò e diede a Dio i suoi vestiti, uno spartito con la calligrafia di Niccolò Paganini, e tre bottiglie di vino.
Dio lo ringraziò e corse via.
Benedisse quella casa, augurando, che Jidele conservasse sempre il suo ferreo ottimismo, Matilda potesse essere sempre innamorata e che Sholom potesse ricevere un tale potere sui cuori e sulle gambe degli umani tale da far cessare le guerre, perché guerrieri, generali, antisemiti e i Semiti, ballassero al ritmo del violino di Sholom, finché sarà in grado di suonare.
Poi, la Lettonia fu occupata dall’esercito di Adolf Hitler.
Sholom ricevette una stella di David gialla da fissare sul suo unico cappotto.
La Matilda non lo lasciò andare alla polizia per registrarsi.
Gli agenti sono venuti di persona, armati.
Il più alto, di nome Fritz, gridò a Matilda di chiamare immediatamente “quel Jude”.
Tre volte gli agenti tedeschi vennero ad arrestare Sholom, ma Sholom cominciò a suonare e i tedeschi subito saltavano in una danza, ridendo come bimbi.
Possono la musica e la danza sconfiggere la guerra e la morte?
Anche un’altra violinista, Sara Rashina, una mia parente lontana, credeva all’amore tra i popoli e sparì a Rumbula.
Fritz ci ripensò un po’ e poi chiamò il fanatico Eugène, un sordo disabile e un assistente di polizia con le stampelle al posto delle gambe.
Tutti e due non potevano ballare.
Ma perché Eugène non si sottometteva al potere del violino di Sholom?
Ovviamente, i violinisti sono onnipotenti.
La Matilda era irremovibile nel divorziare dal marito, così Eugène portò con sé anche il Jidele, che non era stato battezzato.
Eugène ha sparato Sholom in una foresta idilliaca.
Sholom cadde nelle eriche senza chiudere il suo unico occhio.
Già nel 21° secolo, l’attivista della Società dei ebrei di Jelgava, Lidija Rybkina e i suoi compagni trovarono questa fossa comune e lei ordinò un memoriale.
Gli assassini di Alfred Bekou hanno ritenuto Jidele un ragazzino lituano bruno e lo ho lasciano da solo.
Dopo la guerra, Matilda trovò il suo figlio. Jidele, adesso Jeronim.
Viveva in una famiglia lituana.
Lei non si è mai risposata, ma passava i suoi giorni con Jeronim – Jidele.
Dopo lunghe battaglie con la burocrazia sovietica, è partita insieme con il figlio per la Germania.
Jidele, mentre si esibiva in Lettonia, decise di restarvi.
Affittò una camera vicino a Riga.
Ferma la sua auto noleggiata davanti a una casa non distante da Dobele.
Qui tutto gli ricorda suo papà, anche le macchie scure sulle pareti che mostravano che un tempo qui erano appese le fotografie, ecco, al centro, il piccolo Jidele, vestito da principino; la Matilda sembrava una Madonna di Albrecht, Dürer, invece il moreno Sholom aveva il suo violino a spalla, come il fucile per i soldati.
Cosa altro possiamo aggiungere?
Viva la musica!
Viva l’amore!

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