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16ar25 Pēteris Rivža
La principessa e il figlio del contadino
Una volta, in una piccola ma soleggiata e ricca terra, hanno vissuto una principessa e un figlio di contadino.
La principessa era splendidamente bella e saggissima.
Invece, il figlio del contadino era agile e onestissimo.
La fata di nome Fortuna insieme con il Babbo del Destino avevano, insieme, deciso di rendere entrambi loro felici.
La strega malvagia, invece, aveva deciso di distruggere la loro felicità.
Fece una stregoneria sulla principessa solare e sul figlio del contadino, trasformandoli in due poveri studenti.
In seguito entrambi hanno cominciato a tormentarsi, per colpa di tutti i tipi di mostri che la strega mandava contro entrambi, poverini .
Si sono sostenuti con bravura, superando integrali, equazioni fattoriali, moduli e altre simili malvagità
Nonostante tutti i fastidi, la principessa incontrò il figlio del contadino a una festa studentesca.
Il figlio del contadino fu affezionatissimo alla principessa, e anche lei si sentì felicissima insieme con questo bel giovane, però loro due erano predestinati a non incontrarsi mai più, perché la strega li aveva separati.
Così, loro due hanno vagando per i cespugli della scienza vicini uno all’altro, comunque mai accanto.
Talvolta, egli poteva vedere da distanza la figura snella della principessa ed ella poteva udire, attraverso i cespugli, come cadevano gli alberi sotto i colpi d’ascia del figlio del contadino.
La principessa apparve in un sogno al figlio del contadino, il quale desiderò ardentemente vedere la sua bellezza ,almeno per un istante.
La strega decise di cancellare completamente i sogni solari di ragazzo.
Lei mandò i suoi servi neri dal figlio del contadino, quindi egli divenne sempre più introverso e più cupo, ma non smettendo a mai di sperare di incontrare una volta la principessina.
La strega odiava i giovani che non si lasciavano abbattersi dalle difficoltà ed erano pieni di ottimismo.
Decise di intrappolare la principessa nel modo più terribile: in una scuola post-laurea (questa orribile istituzione per torture fu inventata dal marito della strega, detto il Cervo Rosso, un diavolo, per tormentare il figlio del contadino completamente.
Da quel momento iniziarono i giorni bui per la nostra principessa.
Era costretta a lavorare dalla mattina presto fino alla notte tarda.
Quante volte ha setacciato il sacco dei fatti diversi per trovare le perle della verità.
Doveva combattere contro i fantasmi che assumevano la forma di equazioni di correlazione e di regressione, monogrammi e classificazioni.
La strega ordinò al figlio del contadino di insegnare ai figli del suo Diavolo, ma il ragazzo sopravvisse, comunque.
Allora lei lo mandò da suo marito, il Diavolo Cervo Rosso, per far uccidere il ragazzo.
Il Diavolo ripensò a lungo su come farlo e trovò la soluzione.
Sollevò il figlio del contadino sopra le nuvole e lo gettò giù, ma il ragazzo sopravvisse perché aveva portato con sé una borsa di nylon che usò come paracadute.
Sentendo ciò, la strega diventò blu per la rabbia e temette terribilmente di perdere il suo potere su entrambi i giovani innamorati.
Sapeva che se il figlio del contadino avesse baciato la principessa, tutta la sua magia sarebbe subito scomparsa.
Una mattina di inizio estate, la principessa corse sulla riva del fiume per aspettare l’alba.
Migliaia di fiori splendevano nel prato lungo il fiume.
Ogni mattina anche il figlio del contadino correva al fiume, lui a nuotare.
La strega trasformò la principessa in una cavalletta.
Dopo aver fatto il bagno, il figlio del contadino stava per tornare a casa, quando senti nell’ erba: “Oh, bellissimo ragazzo, sollevami fino al sole!”
Lui raccolse la cavalletta dall’erba rugiadosa, la posò sul suo palmo ampio, caldo e pieno di vesciche e tese la mano verso il sole nascente.
Così loro, il gran figlio del contadino e la piccola cavalletta, si diedero il benvenuto insieme alla prima alba comune.
Quando spuntò il sole, il figlio del contadino stava per mettere la cavalletta nell’erba, ma questa gridò lamentosamente: “Non mettermi nell’erba rugiadosa, figlio del popolo, ho freddo!”
“Cosa io dovrei fare con te?”
“Metti le tue labbra sulle mie e soffiami un respiro caldo! Baciami! Io sono una principessa, ma la strega mi ha trasformato in una cavalletta. Se mi bacerei, tutto l’incantesimo scomparirà.”
Lui, dopo aver riflettuto per un attimo, baciò la cavalletta, finché lei si trasformò in una simpaticissima principessa.
Egli rimase lì come pietrificato.
Ben presto vennero celebrate le nozze.
Gli antichi dei pagani lettoni più particolari, la Madre della Fortuna e il Babbo del Destino, furono invitati come ospiti d’onore.
Si gridarono tanti auguri di felicità: “Amore, amore!”
Anch’io mangiai, bevvi, mi scorrevano le bevande sulle labbra, ma non entrava dentro niente.
Si diceva che lei e lui vissero per sempre felici.