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17ar25 Valeria Paukova
Libertà per una vecchietta
Le fatine-bamboline sono, sicuramente, verdi, con le teste ovali e gli occhi enormi e buoni.
Ogni fatina ha le guance rosee che iniziano a brillare nei momenti di gioia.
Quando una fatina si sente eccitata o si sente arrabbiata, allora si solleva nell’aria, proprio come un palloncino.
Queste piccole fatine ascoltano letteralmente tutto.
D’altro canto, le fate adulte, intenzionalmente o per dimenticanza, ripetono lo stesso errore più e più volte.
-Ma guarda sotto i tuoi piedi!- loro spesso dicono.
Ogni obbediente bambolina allora comincia subito a camminare con la testa bassa e osservando attenta cosa succede sotto i suoi piedi.
-Guarda avanti!- una fata adulta non riesce a calmarsi.
La bimba, ormai già completamente confusa, guarda adesso sempre e solo avanti in quel modo, che non riesce a vedere niente sotto i propri piedi, ed inizia a piangere -Come si possono capire gli adulti? Guardare sotto i piedi e poi andare avanti! Ma davanti non ci sono le gambe!-
Un altro esempio: le fate adulte spesso si esprimono in questo modo: -Mangia, però a bocca chiusa!”
Una piccola fatina la rese in tal modo di nuovo confusa: come mai è possibile mangiare quel delizioso panino senza aprire la bocca?
È quello che è successo a Melissa, perché anche lei ha preso tutto alla lettera.
La sua mamma, per esempio, dice così: -La nonna verrà quest’estate-.
Melissa subito vede con gli occhi dello spirito la Nonna che tiene nelle mani le valigie, sbattendo le sue grandi ali e volando attraverso l’oceano per andare a trovare i suoi amati nipoti.
Quando incontrò la nonna all’aeroporto, Melissa rimase delusa nello scoprire che la nonna non aveva né ali né valigie.
Quando Melissa faceva degli scherzi, la mamma diceva con il tono severo: -Prendi la nota per i tuoi baffi e ripeti a te stessa che questo non si permette!
Melissa si preoccupò subito e si sollevò da terra, perché i baffi a lei non crescevano.
Come avrebbe potuto nascondere qualcosa dietro di essi?
Tuttavia, dallo sguardo e dal tono della sua Mamma, era chiaro che dietro i suoi baffi si nascondeva qualcosa.
È successo oggi, ha causato esattamente questa situazione: quello che la Mamma ha detto, Melissa ha preso tutto letteralmente.
Tutto cominciò al mattino.
Melissa si alzò dal suo morbido lettino e preso a galoppare per la camera.
-Per favore, non galoppare così- rimproverò la Mamma –Ad una simpatica Vecchietta che abita sotto di noi e non piace che tu la prenda a calci.
Melissa smise di saltare e il rossore acceso sulle sue guance divenne se più scuro. Guardando la Mamma con sorpresa, le chiese:- È lì, sotto di noi?-
-Di sotto- cercò di spiegare la Mamma.
-Piano inferiore? Sotto il pavimento?-
-Beh, sì- rispose la Mamma, già indifferente, non sapendo la sorpresa della bimba.
-E da quanto tempo vive lì?- Melissa continuò a chiederle.
-Lei abita sotto da quando ci siamo trasferiti in questo appartamento.-
-Mamma- Melissa si preoccupò -ma l’appartamento non è stato venduto senza la Vecchietta? Perché avete deciso di trasferirvi qui, insomma?-
-Non lo so- rispose la Mamma pensierosa -Ma perché questa nostra vicina ti dà fastidio? Dovresti solo stare più zitta.-
Detto così, la Mamma andò a preparare la colazione.
Rimasta sola, Melissa mise il suo orecchio verde sul pavimento, ma non udì nulla.
Poi cercò di vedere qualcosa negli spazi tra le assi del pavimento. Ma erano così stretti che era impossibile vedere qualcosa di chiaro.
-Mamma- Melissa corse in cucina – ma non si fa male la Vecchietta, quando noi camminiamo sul pavimento?-
-No. Perché dovrebbe soffrire?- la Mamma non capiva.
Melissa tornò nella camera dei bambini e riguardò intensamente il pavimento.
“Chissà come sia situata qui la Vecchietta? Dev’essere davvero minuscola?”, rifletté la bambina.
“Chissà se lì ha il letto, l’armadio, la scrivania e che cosa lei sta facendo adesso? E se in questo momento fosse preoccupata perché è incastrata in una crepa del pavimento e non riesce a liberarsi?”.
-La Vecchietta, incastrata nel pavimento, deve essere liberata immediatamente!- si ordinò la piccola.
Trovò una forcina di metallo nel suo portagioie e cominciò ad allargare il buco tra le assi di legno. Ben presto si formò un piccolo buco.
-Lavate le mani e venite alla colazione!- la Mamma chiamava tutti.
Melissa si sporse sotto il buco, sussurrando -Ora mangerò e nel frattempo tu scappa via.-
Durante la colazione, la fatina verde sorrise misteriosamente e le sue guance si illuminarono.
Si sentì una eroina, perché liberava la Vecchietta, non più bloccata nel pavimento!
Non vi racconterò di come la Mamma scoprì il piccolo buco tra le assi e di come Melissa le raccontò come aveva salvato la Vecchietta.
Lasciamo che questa storia si concluda con la buona azione della piccola fatina e la sua convinzione di aver effettivamente salvato la Vecchietta in miniatura che era rimasta incastrata del pavimento.