Genoveffa Palumbo, Centane

Genoveffa Palumbo, Centane. Dove si narrano i casi di Maria, delle sue figlie, dei loro discendenti e collaterali vissuti tra Procida, Napoli e dintorni. Prefazione di Isabella Ducrot,
Aracne Editrice, Canterano 2018,

Genoveffa Palumbo, Centane

Genoveffa Palumbo

Il libro di Genoveffa Palumbo si presta a molte chiavi di lettura; chi scrive userà le chiavi di lettura che gli sono più congeniali,

Partiamo dalla chiave antropologica.

L’antropologo fissa la sua attenzione sopra i connotati della vita materiale e intellettuale di un piccolo mondo antichissimo, all’alba dell’homo sapiens, connotati che in minuti frammenti dispersi e degenerati l’occhio allenato dell’addetto ai lavori ritrova nel macrocosmo dell’attualità, nell’era dell’homo sapiens sapiens.

Uno dei fondatori dell’antropologia culturale, il polacco Bronislaw Malinowski (1884-1942), fissò i cardini di questo piccolo mondo antichissimo immergendosi nella vita quotidiana degli abitanti delle isole Trobriand, situate nei Mari del Sud, ai tempi della prima guerra mondiale.

Genoveffa Palumbo, che vive nel nostro tempo, penetra col suo occhio nel piccolo mondo procidano, ne ricostruisce gli antichi valori, in gran parte perduti, fissando lo sguardo sulla vita materiale e l’orizzonte intellettuale degli abitanti di Procida, una piccola isola, materialmente separata da Napoli da un braccio di mare, ma culturalmente lontana anni luce dalla metropoli, almeno così era tra il 1868 e il 1900, primi riferimenti cronologici che troviamo nel libro.

Grazie alla sua posizione d’isolamento rimane arroccata nei suoi modi di pensare e di agire antichi, all’origine dell’umanità.

Leggiamo a pag. 45 del libro, una scena che riproduce a Procida il dialogo tra uno stregone e un aborigeno delle isole Trobriand.

Lo stregone deve ricomporre un equilibrio tra un individuo e la comunità che lo accusa di un comportamento irregolare o illecito: nel nostro caso lo stregone è il curato don Nicola, carico di cultura, di saggezza e di esperienza, che deve restituire serenità e tranquillità a Maria Lubrano Lavadera, che dopo 7 anni trascorsi nel manicomio provinciale di Napoli, liberata e restituita alla famiglia procidana nel Natale 1890, si ritrova subito incinta.

Le male lingue del vicinato e del parentado non si fanno attendere. Maria ha 37 anni, è ancora giovane e bella.

La contaminazione sul corpo di questa giovane da parte del macromondo, cattivo e corrotto, è già avvenuta, perché nel manicomio di Napoli ha conosciuto un infermiere, che le ha insegnato a leggere e a scrivere e forse… chissà…

Ma il curato-stregone la riporta all’antica rasserenante visione della vita e del mondo, sui cui abitanti vigila attento, individuo per individuo, il Buon Dio:

… tu non devi fare altro che aspettare avendo fiducia in Dio perché Dio sa tutto e a tutto provvede. Se il bambino deve nascere davvero alla fine di settembre, come tu dici, allora verrà al mondo certamente sotto la speciale protezione di san Michele, nel qual caso non devi far altro che metterti in tutto e per tutto nelle sue mani».

Anzi il curato, vedendo che :Maria lo ascolta silenziosa e tranquilla […] riflettendo sul fatto che lei era stata sette anni nell’ospedale napoletano, suggerendo un’ardita metafora manicomio/foresta, le racconta la storia che più sembrava adatta alla circostanza, e che a Procida era assai conosciuta, quella di santa Genoveffa di Brabante.

«Una storia che narrava di una donna che, accusata dal marito d’infedeltà, era stata abbandonata nella foresta per sette anni, fino a quando, riconosciuta la sua innocenza, era stata liberata con il suo bambino».

Maria si sente rassicurata, come sempre, dalle parole di quell’uomo che sapeva tutto di lei, e, baciatagli la mano, se ne torna tranquilla a casa. «E forse san Michele volle davvero avere uno speciale riguardo per quella donna così religiosa che non faceva altro che pregare, forse un pizzico di suggestione dovette facilitare quella coincidenza, forse era semplicemente quello il tempo stabilito, fatto sta che Maria partorì proprio il 29 settembre, mentre tra spari e canti i procidani celebravano il loro protettore»

Nasce la bambina femmina e viene battezzata col nome di Genoveffa.

Tale era il nome della donna bellissima, simbolo della sposa fedelissima che mai rinnega il giuramento fatto innanzi a Dio di rimanere legata al suo sposo fino a che morte non li separi.

Non è la classica Penelope, ma è una Penelope cristiana, perché rimane sola col suo bambino, in quanto Sigfrido, lo sposo, deve andare alla crociata, partire per liberare il Santo Sepolcro.

E Genoveffa deve eroicamente respingere le avances dello scudiero di Sigfrido, uomo vile e spregevole, che invece di andare alla guerra, insidia la sposa del suo padrone.

Mia nonna, analfabeta, sapeva a memoria la storia di Genoveffa, perché un suo fratello, in possesso della licenza di quinta elementare, nelle lunghe sere d’inverno a grandi e piccini raccolti attorno al focolare leggeva il romanzo di Genoveffa, alternandolo con un altro classico della letteratura popolare: I Reali di Francia.

L’esistenza di Maria ci riporta alla condizione della donna del popolo secondo un modo di pensare che si ripeteva da almeno due millenni.

Nei decenni di fine Ottocento, come del resto nei secoli passati, si riteneva che il destino voluto da Dio per la donna fosse quello di procreare almeno una mezza dozzina di creature per il suo legittimo sposo.

La fanciulla tra i 5 e i 10 anni non andava a scuola, perché aveva doveri più importanti a cui assolvere.

L’Autrice parla di ricamo e cucito.

Mai «lavori donneschi» erano tanti: rammendare abbigliamenti che duravano molti anni, ma erano pieni di pezze tappabuchi, rassettare, cucinare, spazzare, lavare i panni sporchi, accudire i fratelli più piccoli e così via.

Quindi iniziava l’adolescenza con l’assillo di sposare un uomo prima di compiere 18 anni, perché a 18 anni compiuti la donna era già «una cambiale scaduta» (pag. 29).

Prima che la cambiale scadesse doveva lavorare per il suo corredo.

Dopo il matrimonio era sfiancata da gravidanze che si susseguivano a tambur battente e, finite le gravidanze, «figli piccoli, guai piccoli, figli grandi, guai grandi».

Lo sfiorimento del corpo preludeva alla vecchiaia, che in generale non durava a lungo.

Questa condizione femminile è quella più detestata oggi dal femminismo, mail femminismo a quei tempi era ignoto alla donna di comune condizione sociale, che condividevano la convinzione dei vecchi, peri quali imparare a leggere e a scriver era solo perdita di tempo.

Le crudeltà del mondo cosiddetto civile erano arrivate anche a Procida nel secondo Ottocento: il sindaco in esecuzione della legge di Gabrio Casati, entrata in vigore dopo l’unificazione, pagava un maestro per un biennio di scuola primaria per maschi e una maestra che faceva altrettanto per le femmine, ma queste scuole pubbliche rimanevano per lo più semideserte.

Il sindaco pagava anche il medico condotto, detto «ufficiale sanitario», il quale aveva diagnosticato la follia di Maria sotto forma di «monomania religiosa» e l’aveva mandata in manicomio a Napoli.

Insomma i valori del cosiddetto «mondo civile», sfioravano a fine Ottocento anche la piccola isola combinando solo o guai o pasticci.

Genoveffa, la quarta figlia di Maria, apre il secondo ciclo della saga Lubrano Lavadera.

Per capire questa nuova fase dobbiamo abbandonare Malinowski e seguire la narrazione con gli occhiali che ci hanno fornito Karl Marx e Friedrich Engels.

Genoveffa e il marito Domenico, che ella ha sposato a 17 anni, si distaccano, dall’Arcadia, quando Minichino, macchinista di navi, svanito il sogno americano avversato da Genoveffa, diventa operaio del cantiere navale di Pozzuoli.

Con il trasferimento nel continente, marito, moglie e figli vanno ad abitare prima a Pozzuoli e poi ad Arco Felice.

La vita di Genoveffa e di Minichino con i loro figli non è più l’antica famiglia dell’arcadica Procida, ma diventa una famiglia proletaria cittadina, sul modello di quella famiglia descritta da Friedrich Engels, l’amico fraterno di Marx, nel libro del 1844 intitolato Le condizioni della classe operaia in Inghilterra [Die Lage der arbeitenden Klasse in England].

Leggiamo a pag.57:

Nel cantiere Minichino lavorava sedici, diciassette ore al giorno, ma non riusciva mai a farcela con le spese. Soprattutto lo preoccupava il consumo dell’energia elettrica che egli annotava ossessivamente ogni giorno. Era arrivato a poco a poco a cambiare tutte le lampadine di casa: ormai in tutte le stanze la sera c’era una luce fievole e oscura che stringeva il cuore».

La condizione proletaria, però, non produce il socialismo, solo nel fratello di Minichino, Antonuccio, il mondo cittadino produce non il socialismo, ma l’ateismo.

Per altra via, rispetto a quella del fratello, perché non attraverso il lavoro salariato in fabbrica, ma facendo per undici anni il militare in marina, elegge come suo maestro un ufficiale, laureato in archeologia, il quale lo convince che il mondo non è governato dalla Divina Provvidenza, ma dal caso (pp. 73-74).

Partendo da tale convinzione, aveva mandato all’aria tutti gli antichi valori dell’Aecadia, rifiutando perfino il matrimonio a costo di pagare la tassa che Mussolini aveva imposto ai celibi.

La famiglia di Minichino prosegue invece la sua esistenza secondo un indirizzo allora definito del partito dell’ordine.

Mentre Genoveffa conserva un frammento di antiche credenze [dagli antropologi definite di religione basica], vivendo tra chiesa, parroco, preghiere e culto dei santi, Minichino al figlio nato dopo il 1918 mette il nome di Antonio, Italo, Vittorio.

Il ragazzo, grazie ad una raccomandazione del parroco ottenuta dalla madre Genoveffa viene ammesso nel seminario di Pozzuoli e diventa quello che a Napoli e dintorni si chiamava «o prevtariello» (Gemito ne ha immortalato la figura in un quadro famoso).

In realtà il seminario per moltissime famiglie di modesta condizione sociale fortunate per avere un figlio amante dello studio e dei libri, ma prive del danaro per mantenerlo agli studi, era l’unico e vero ascensore sociale.

Antonio può continuare gli studi nel seminario anche quando dismette l’abito talare, consegue la maturità classica e l’abilitazione magistrale, quindi vince il concorso per maestro elementare e gli viene assegnata la cattedra nella scuola primaria di Monte di Procida.

Siamo nel 1940, l’Italia entra in guerra il 10 giugno di quell’anno e gli echi della guerra non tanto combattuta dai soldati su diversi e lontani fronti, quanto sofferta dalla gente comune delle grandi città con la fame, le privazioni ed i bombardamenti giungono anche a Monte di Procida, dove con ritardo nell’anno scolastico 1942-43 giunge una giovane maestra, Adriana, che aveva perso tutti i documenti, anche quelli che attestavano la vincita della cattedra nella suola primaria nella sua casa distrutta dai bombardamenti a Bagnoli non lontano dal grande stabilimento siderurgico dell’Ilva, bersaglio degli aerei nemici.

Quando Antonio s’innamora di Adriana si entra nel cosiddetto «mondo civile», perché compie un atto di trasgressione clamoroso degli antichi valori procidani: non osserva la parola di promesso sposo ad una giovane del luogo e teme di essere ammazzato dal mancato suocero, come stabilito dall’antico codice dei valori isolani.

Per evitare la condanna a morte come violatore della morale delle comunità basiche, chiede ed ottiene il trasferimento in Sardegna insieme all’amata Adriana, che ha sposato solo alla presenza dei genitori di lei, napoletani di Bagnoli, quindi credenti e praticanti della morale cittadina.

Dopo cinque anni di residenza nell’isola tra gente generosa, che ha rispetto per chi dispensa saperi, e dispone di un’abbondanza alimentare, che fa dimenticare ai coniugi la fame e le ristrettezze patite durante la guerra, ritornano a Napoli e abitano in un appartamento a Posillipo con vista incantevole sul golfo, che sarà in seguito venduto a Eduardo De Filippo.

Nel nuovo mondo in cui sono immersi i due insegnanti scompaiono casa e chiesa,

Genoveffa di Brabante e i Reali di Francia, vengono sostituiti dal teatro e dall’opera, dal latino e dall’Eneide di Virgilio. Il mondo non è più governato dal Buon Dio, ma dalla forza del destino.

Nelle figlie femmine non troviamo più i nomi antichi di Vincenzina, Pasqualina, Concettina, Carmelina, Immacolatina, perché le prime due fanciulle nate dai due insegnanti vengono chiamate Viola (Violetta è una protagonista della Traviata di Verdi), Aria (come le famose arie delle opere musicali), quindi arriva Giulia, in ricordo della famiglia Iulia, che Virgilio colloca alle origini di Roma.

A partire dalle vicende di Giulia, su cui a lungo si sofferma l’Autrice, ci avviciniamo al mondo dell’esistenza quotidiana di oggi, con una particolarità: l’insistente evocazione di luoghi e miti virgiliani.

Per Giulia il «sogno americano» più non esiste, sostituito dal mito di Roma, cui poi si aggiungeranno i miti di Parigi, di Londra di New York.

Per non allontanarsi dal suo compagno trasferitosi nella capitale – l’era dei matrimoni è finita – ella affitta una casa a Gaeta, bella cittadina che prende nome da Cajeta, nutrice di Enea, in quel luogo sepolta.

Giulia viaggia ora verso Napoli, ove risiedono i genitori, ora verso Roma.

Il viaggio negli anni Sessanta del Novecento si svolgeva da Napoli e per Napoli lungo la costa puteolana percorrendo la cosiddetta Fettuccia di Terracina e la via Flacca.

In questo itinerario le reminiscenze della toponomastica tratta dal poema di Virgilio si sprecano, non solo, ma Giulia sceglie per la sua tesi di laurea in lettere un tema di antropologia nutrizionale: la pizza napoletana come derivato dalla «tiella» gaetana, corrispondente quest’ultima alla «mensa» virgiliana, una spianata di farro su cui venivano posti i cibi solidi (tale significato si ritrova nel passo dell’Eneide, III, vss. 245-255),

Il tutto ha come postulato la maledizione di Celeno, regina delle Arpìe, contro Enea e i suo amici, che loro negano il cibo: «Voi, sfuggiti alle fiamme di Troia, prima di vedere le mura della città, cui il destino vi sospinge, mangerete per fame le vostre mense».

Tutto bello, tutto grande la città, o «civitas» o «civiltà»?

Sì, le città hanno tutte le attrattive che rispondono ai bisogni della vita dei nostri tempi: teatri, cinema, biblioteche, campi riservati al gioco del pallone e ad altri sport ecc. ecc.

Attenzione!

Se nelle comunità basiche, una volta dette «primitive», il cosiddetto stregone o sciamano o parroco o pievano risolveva dall’alto della sua saggezza e della sua autorità i rari casi di trasgressione e di devianza, nelle società complesse, che s’incarnano nelle città di oggi, occorrono eserciti di poliziotti, carabinieri, guardie giurate, guardie comunali, giudici e togati per reprimere,molto spesso senza successo, la devianza e la delinquenza.

Emblematica è l’esperienza vissuta da Gaia, ultima esponente della saga Lubrano Lavadera, che una sera d’estate vuole raggiungere a piedi la sua casa in Piazza Dante partendo dal Molo Beverello, dove è sbarcata dal traghetto proveniente da Procida.

Viene scippata da un motociclista del suo bagaglio a mano contenente i documenti alla salita S.Anna dei Lombardi.

Dalla commissaria di polizia, che raccoglie la sua denuncia, ottiene di vedere le foto segnaletiche degli scippatori registrati dalla questura.

Immaginava di controllare sei o sette volti di tali malviventi, si vide invece consegnare «quattro faldoni, grandi come vocabolari»(p. 241); e alla domanda: «Sono proprio tutti di Napoli questi scippatori?», si sente rispondere: «Di Montesanto, signora, di Montesanto, questi non sono gli scippatori di tutta Napoli, questi sono solo gli scippatori di Montesanto e un poco più su, dei Quartieri» (p. 244).

Pertanto dobbiamo ringraziare l’Autrice, la quale, non attraverso la discettazione saggistica, ma attraverso la creazione letteraria ha rappresentato la transizione per gradi dalla semplicità primigenia delle comunità basiche alla complessità contraddittoria della cultura del grande benessere e del grande malessere.

Michele Fatica

 

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Classifica seconda Giuria Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” edizione 2018

Classifica seconda Giuria Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” edizione 2018

Classifica seconda Giuria

Classifica seconda Giuria Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" edizione 2018

Votazione seconda Giuria Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” edizione 2018

Codice Autore Nazione voti
Cod. 048AG Ismail Akinc 063 Turchia 200
Cod. 049AG Janis Drozdovs 068 Lettonia 100
Cod. 003AG Janis Drozdovs 067 Lettonia 80
Cod. 015AG Tomas Fernandez 188 Spagna 70
Cod. 081AG Nunzia Zambardi 137 Italia 45
Cod. 030AG Art Linh 028 Vietnam 40
Cod. 035AG Edwin Murillo 041 Nicaragua 40
Cod. 002AG Esteban Sandoval.cod 46 Argentina 35
Cod. 054AG Lela Geleishvili 080 Georgia 35
Cod. 058AG Liga Sarah Lapinska 088 Lettonia 35
Cod. 011AG Ravishankar Roy 155 India 30
Cod. 016AG Victor Rocha 194 Cile 30
Cod. 020AG Mohamed Larachiche Algeria 30
Cod. 022AG Ajub Ibragimov 012 Germania 30
Cod. 064AG Liga Sarah Lapinska 092 Lettonia 25
Cod. 018AG Zara Ilyasova 209 Russia 15
Cod. 019AG Mohamed Benmaiza 133 Algeria 15
Cod. 051AG Jose Galant 072 Spagna 15
Cod. 053AG Kheyrolah Asghari 078 Iran 15
Cod. 055AG Liga Sarah Lapinska 085 Lettonia 15
Cod. 056AG Liga Sarah Lapinska 086 Lettonia 15
Cod. 065AG Maks M Spasa Maksimovic 107 Serbia 15
Cod. 084AG Osama Slama 140 Egitto 15
Cod. 090AG Ricardo Orihuela Montesinos 158 Peru 15
Cod. 094AG Safa Bn 165 Iran 15
Cod. 099AG Sergey Kyrychenko 175 Ucraina 15
Cod. 104AG Soledad Lamas Gonzale 184 Spagna 15
Cod. 005AG Liga Sarah Lapinska 082 Lettonia 10
Cod. 078AG Mohamed Benmaiza 132 Algeria 10
Cod. 080AG Nunzia Zambardi 136 Italia 10
Cod. 101AG Sigal Bali 178 Israele 10
Cod. 113AG Zara Ilyasova 210 Russia 10
Cod. 013AG Sergey Kyrychenko 174 Ucraina 5
Cod. 046AG Herminia Mesquita 061 Portogallo 5
Cod. 072AG Miguel Pinero 125 Venezuela 5
Cod. 073AG Miguel Pinero 126 Venezuela 5
Cod. 088AG Puransingh Jhala 152 India 5
Cod. 097AG Sasho Kostov 170 Bulgaria 5
Cod. 103AG Simone Vela 182 Italia 5
Cod. 110AG Yair Aharon 204 Israele 5

Opere finaliste

Classifica web

Opere finaliste premio arti grafiche “Otto milioni” 2018

Classifica web prime 80 opere arti grafiche premio Otto milioni 2018

Classifica prima Giuria Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” edizione 2018

Regolamento votazione

  1. Le 80 opere prime classificate in questa votazione web passano alla valutazione della Giuria tecnica n.1.
  2.  Le 40 opere prime classificate nella somma dei punti ottenuti con i voti web e i voti della Giuria tecnica n.1 passano alla valutazione della Giuria tecnica n.2.
  3. Le 20 opere prime classificate nella somma dei punti ottenuti con i voti web + i voti della Giuria tecnica n.1 + i voti della Giuria tecnica n.2 passano alla valutazione della Giuria tecnica n.3.
  4. L’opera grafica vincitrice del Premio sarà quella che otterrà il maggiore punteggi risultante dalla somma dei punti ottenuti con i voti web + i voti della Giuria tecnica n.1 + i voti della Giuria tecnica n.2 + i voti della Giuria tecnica n.3.
  5. Ciascuna delle tre Giurie tecniche avrà a disposizione 1095 punti che sono pari ad 1/3 dei punti totali espressi tramite web (3286).
  6. L’opera vincitrice farà parte della copertina dell’antologia “Una pagina, un’emozione” la cui presentazione ufficiale è prevista in occasione del Bookcity di Milano #BCM18 (Novembre 2018).

 

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Incontriamoci: Photofestival edizione 2018 ad Anzio

Incontriamoci terza edizione: serata evento dedicata a giornalismo, cultura e solidarietà. Tra i premiati dell’informazione anche Silvana Lazzarino

Grande successo anche quest’anno per la kermesse nazionale del PHOTOFESTIVAL “Attraverso le Pieghe del Tempo”, diretto dalla Dott.ssa Lisa Bernardini presidente dell’Associazione Culturale laziale “L’Occhio dell’Arte”, che giunta all’ottava edizione presenta nel suo programma itinerante interessanti appuntamenti che spaziano da presentazioni di libri a mostre d’arte e fotografia, da concorsi fotografici e seminari, a incontri e premiazioni a personaggi illustri in diversi ambiti.

Incontriamoci nell’ambito del Photofestival Anzio 29 giugno

Anche quest’anno nell’ambito del Photofetival non poteva, mancare l’appuntamento con INCONTRIAMOCI alla terza edizione che si svolgerà ad Anzio suggestiva cittadina di mare vicino Roma il 29 giugno 2018 a partire dalle 20.30 presso il locale dell’imprenditore Mauro Boccuccia sito in Via Nettunense Km 31 500 angolo Via Giove 1.

La serata evento, patrocinata dall’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi, condotta da Anthony Peth, regista e presentatore radiofonico e televisivo (La7)  coadiuvato dalla  Presidente dell’Occhio dell’Arte, Lisa Bernardini, sarà dedicata al giornalismo, alla cultura e alla solidarietà. con premi e riconoscimenti per l’attività giornalistica assegnati a professionisti dell’Informazione nelle varie categorie di appartenenza previste.

Durante la serata verrà ospitata una situazione solidale, individuata quest’anno nel Comitato Nazionale Italiano Fair Play, presieduta dal Commendatore Ruggero Alcanterini.

Il Comitato Nazionale Italiano Fair Play s’impegna a promuovere e divulgare, attraverso iniziative di carattere sociale, il concetto che “rispetto e lealtà sono i valori della vita”. Giocare lealmente e correttamente significa adottare una serie di regole etiche e di comportamenti fondati sui princìpi generali della solidarietà, della correttezza e dell’onestà.

Lisa Bernardini

Il Comitato Nazionale Italiano Fair Play è un ente no profit e indipendente. Tutte le iniziative e le scelte sono e saranno sempre fatte nell’esclusivo interesse generale, del Paese e di tutti i Cittadini. Il Comitato Nazionale Italiano Fair Play cerca di diffondere il rispetto e la lealtà come valori universali e utili, più di ogni altra cosa per uscire dalla crisi e per porre le basi per il benessere di tutti i cittadini. Professionalità e passione caratterizzano tutti coloro che operano nel Comitato e che contribuiscono a realizzare gli obiettivi, a comunicare con trasparenza strategie e operato.

Si procederà ad una  raccolta fondi e responsabili del C.N.I.F.P. prenderanno direttamente in carico le offerte volontarie dei presenti, mettendo in vendita anche oggetti-strumenti di fund raising. Lo scopo è di raccogliere una cifra che aiuterà l’ente nella sua  mission.

Alla bellezza sarà dedicato il momento della sfilata per la selezione regionale del contest “Una Ragazza per il Cinema” ed. 2018, contest nazionale secondo solo a Miss Italia, con l’assegnazione anche della fascia di  Miss Solidarietà . Madrina della  giuria  cinema l’attrice Adriana Russo.

Testimonial del contest di bellezza la giovanissima  Miss nazionale Elisa Pepe’ Sciarria (“Una Ragazza per il Cinema” ed. 2015). Elisa è una giovane promessa del cinema italiano. Fotomodella, modella ed attrice; già protagonista  nel videoclip musicale “Fuera De Cabeza” del Dj  Khikko con regia di Gabriel Cash; grazie a Gabriel Cash è stata protagonista del  Cortometraggio sul terrorismo nel 2016 “La ragazza dagli occhi verdi” e la protagonista del videoclip musicale internazionale “Touch The  Sky” di Lord Conrad . A novembre dello scorso anno ha partecipato anche al film  “Loro” del regista Paolo Sorrentino.

Incontriamoci con il Photofestival
in foto Camilla Nata

 

Tra i premiati dell’Informazione: l’inviata televisiva  Camilla Nata (categoria informazione televisiva) da Unomattina, Il Caffè, Sabato Italiano e Buongiorno Benessere; il Direttore di magazine cartacei nazionali  Francesco De Angelis e la giornalista  Lady Gossip Gabriella Sassone (categoria informazione periodici);  Pier Paolo Segneri (categoria Cultura);  Silvana Lazzarino (informazione web);  Sabrina Rosci  (categoria agenzie stampa).

Inoltre, da protagonista televisivo a protagonista radiofonico nazionale interverrà e sarà premiato Roberto Blasi (informazione radiofonica). Conosciuto al grande pubblico per la sua  partecipazione come concorrente al Reality Show targato Rai 2 ” Pechino Express ” in coppia con il cantante Scialpi (oggi ex marito) che ha sposato a New York nell’Agosto 2015, Blasi è  balzato all’interesse dei media e della stampa conquistando le copertine delle più prestigiose riviste e gli spazi più importanti delle Tv nazionali per essere stato con Scialpi i primi personaggi pubblici a fare questo passo proprio mentre in Italia si stava discutendo in parlamento la legge sulle Unioni Civili.

Infine, un nome che non ha bisogno di  presentazioni: Toni Capuozzo, che riceverà un Premio alla carriera.

Madrina solidale della serata sarà Marina Castelnuovo, attrice, conduttrice, scrittrice, imprenditrice e  sosia “ufficiale” di Liz Taylor, che riesce con la sua immagine a fare rivivere da ben 25 anni l’impareggiabile mito a livello internazionale. Oltre ad essere Madrina ed ospite d’onore in sfilate di moda in Italia e all’estero, “Special Guest” di numerosi eventi mondani, membro di prestigiose giurie quali il Premio The Best di Massimo Gargia a Parigi, Marina Castelnuovo è protagonista sui red carpets internazionali quali Festival del Cinema di Cannes, Venezia, Berlino, Hollywood alla Notte degli Oscar e di trasmissioni televisive di spicco in Italia e all’estero.

Incontriamoci con il Phoptofestival
in foto silvana Lazzarino

Inoltre Marina Castelnuovo è solita partecipare ad eventi di beneficienza e solidarietà quali l’AMFAR, l’ Associazione a livello mondiale fondata e presieduta da Liz Taylor che si occupa di raccogliere fondi per la lotta contro l’Aids.

Con Marina Castelnuovo in serata si parlerà anche di 3 ricorrenze che si celebrano quest’anno: i 55 anni dall’uscita del Kolossal Cleopatra (1963-2018);  i 60 anni dall’uscita del film La Gatta sul Tetto che Scotta (1958-2018); le nozze d’argento della sua carriera di personaggio nel mondo del cinema (1993-2018).

Una madrina, pertanto, perfetta, per una serata speciale tra charity, bellezza, cinema e fair play.

Per la parte musicale, ad allietare la serata due presenze. la giovane e bella Deborah Xhako reduce dal grande successo raccolto a The Voice of Italy su Rai Due e Steven B. al secolo Stefano Bontempi.

Cantautrice nata a Roma nel 1998 da genitori albanesi, Deborah Xhako ha vissuto i primi anni a Roma e a Tirana per poi trasferirsi definitivamente in provincia di Roma. Cresciuta ascoltando musica Pop e R&B di artisti internazionali quali Justin Timberlake, Mary J. Blige, Whitney Houston, Celine Dion, Ciara, Rihanna, Craig David, Sean Paul, Black Eyed Peas, Beyoncè e Sia, che l’hanno fortemente influenzata, ha iniziato a cantare all’età di 11 anni dopo essersi iscritta al coro della scuola media.  Deborah  Xhako spazia dal genere ballad al pop-elettronico con disinvoltura e sapienza. Dopo aver superato le selezioni regionali di “The Voice of Italy”, è entrata a far parte del cast delle Blind Audition (le esibizioni al buio con oltre cento cantanti), durante le quali i quattro coach dell’edizione 2018 (J-Ax, Al Bano, Cristina Scabbia e Francesco Renga), girati di spalle, dovevano scegliere i dodici concorrenti per i rispettivi team. Passando dal team di J-AX a quello di Renga, Deborah Xhako è uscita ad un passo dalla finale, con grandissimo successo di pubblico e critica.

Marina Castelnuovo

Artista SPORT-POP. Steven B. al secolo Stefano Bontempi, già performer di teatro, cantante attore e coreografo; e le giuste doti per muoversi nel mondo dello spettacolo, unite alla grinta, alla perseveranza e ad  una certa dose di fortuna, gli hanno concesso collaborazioni con artisti del calibro di Gigi Proietti, Pippo Baudo, Vincenzo Salemme, Rita Pavone, Serena Rossi, Enrico Brignano, Gianluca Guidi, Luca Barbareschi, Giampiero Ingrassia, Johnny Dorelli e tanti altri. Da anni è il coreografo e assistente artistico di Loretta Goggi.

Grazie al suo percorso anche in campo sportivo, soprattutto nel tennis, ed essendo un fan di Roberta Vinci, la grande tennista italiana, ha scritto per lei il brano “PUT THE BALL AND…RUN!”  arrangiato insieme al maestro Fabio Frizzi (che è anche il co-autore delle musiche), in chiave ‘swing’, per omaggiarla prima del suo addio alle ‘scene’.

Nella serata Stefano Bontempi riceverà il prestigioso premio “Artista e Spettacolo” del Photofestival ed. 2018 firmato dallo scultore Tonino Santeusanio e presenterà live il suo pezzo, ballando e cantando.

Put the ball and…run!” ambisce ad avere un significato etico più ampio ed è sostenuto moralmente, proprio per questo motivo, dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play partner solidale della serata. Tutti i fondi raccolti legati a questa operazione musicale saranno devoluti in beneficenza al C.N.I.F.P.

Moltissime altre presenze sono previste nel parterre, e molte sorprese in  scaletta di serata.

Sarà presente la telecamera de “L’invitato Speciale” di Gianni Gadaleto.

Media partner co-organizzante i premi sull’informazione consegnati in serata: L’Eco del Litorale (on line e cartaceo)

 

INCONTRIAMOCI

SERATA EVENTI 8° edizione del PHOTOFESTIVAL- Attraverso le Pieghe del Tempo

Rassegna itinerante di incontri tra sociale, cultura e spettacolo

LOCALE di Mauro Boccuccia

Via Nettunense km 31.500 angolo Via Giove 1, ANZIO

29 giugno 2018 dalle ore 20.30

Ingresso su lista fino ad esaurimento posti

Mauro Boccuccia per info: 06/9870567, info@boccuccia.it

Lisa Bernardini per ino: 347/1488234, occhiodellarte@gmail.com

www.occhiodellarte.org,

 

 

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DOUBLE SUN: IL NUOVO BRANO DI ANDREA CASTA

Double Sun, il nuovo singolo del violinista elettrico arriva dal futuro. Andrea Casta è stato di recente premiato come miglior performer al Dance Music Award.

Violinista, cantante ed entertainer internazionale ANDREA CASTA, ha alle spalle un percorso artistico molto interessante iniziato dalla radio, dalla tv e dai musical, e maturato attraverso innumerevoli tour nei club, festival ed eventi tra Europa, Medio Oriente e Americhe.

Andrea casta violinista elettrico

Con il suo violino elettrico, grazie a una collaborazione con i più importanti dj del mondo e la sua anima di globe trotter, è stato uno dei protagonisti indiscussi dei più prestigiosi locali e club in Italia e all’estero toccando ormai più di 20 nazioni nei suoi tour. Andrea Casta, ormai portavoce dello stile italiano, si è esibito nelle notti di mezzo continente, dal 2010 compie circa un tour all’anno in Medio Oriente, dove ha suonato a Dubai, ad Abu Dhabi, in Bahrein, in Israele, in Libano e in Qatar. Altre mete largamente esplorate appartengono alle Repubbliche ex – sovietiche: Russia, Ucraina, Kazakistan, Turkmenistan. Nel 2015 ha compiuto un tour estivo che lo ha portato in Turchia, Grecia ed Azerbaijan, insieme ad occasioni che lo hanno portato a Mauritius, Seychelles, Egitto e Spagna. Anche i club dislocati nel nucleo centrale dell’Europa lo hanno ospitato: da Berlino ad Amsterdam, da Nizza a Londra, dalla Svizzera alla Croazia per arrivare fino a Repubblica Ceca e Romania. Di recente Andrea Casta ha vinto il titolo di miglior performer della 6ª edizione del DANCE MUSIC AWARDS, l’unico premio italiano destinato alla musica dance giunto ormai alla sua 7a edizione che celebra anche in ambito internazionale, i protagonisti della scena dance e della musica elettronica italiana.

“Double Sun” è il  nuovo brano dance del violinista elettrico Andre Casta apprezzato in tutto il mondo disponibile già da qualche giorno in tutte le piattaforme digitali. Si tratta del primo singolo del concept album e progetto multimediale The Space Violin Project”, che lo vedrà trasformarsi nel Comandante AJ e portare nel futuro tutta la sua community dei fan.

Double Sun il nuovo brano di Andrea Casta

Questo progetto discografico multimediale The Space Violin Project presentato in anteprima mondiale alla Miami Music Week qualche mese fa, è un racconto sonoro che, attraverso 12 tracce di musica elettronica dance e 12 episodi avventurosi, unirà fantascienza e musica con un linguaggio nuovo e contaminato tra illustrazione e immagini reali.

Pianeta Terra, 2228: l’umanità vive anni difficili dopo una grande guerra scoppiata perché gli uomini, dialogando solo con automi e macchine, arrivarono a non comprendersi più fino a ritrovarsi in conflitto totale tra loro. L’Alleanza, che mantiene una fragile pace, chiama il Comandante AJ, violinista e anima intrepida, a guidare una spedizione alla ricerca di alleati extraterrestri, con i quali tentare un dialogo attraverso la musica, e da lì ricostruire il valore del contatto, della comprensione reciproca, ridare una speranza al mondo intero: viene varata la missione The Space Violin.

Nel 2235, dopo 7 anni di navigazione nello spazio profondo a bordo dell’astronave Life on Mars, il Comandante AJ inizia il racconto delle avventure condivise con il suo equipaggio di artisti, musicisti e creativi.

Double Sun racconta l’entusiasmo ritrovato nell’incontrare, dopo anni di viaggio, una galassia ricca di pianeti potenzialmente abitati, illuminati da due soli.

Il brano è stato prodotto tra Roma, Berlino e Londra, dai giovani talenti The Trickers (Lorenzo Benassi e Mattia Crescini). Il videoclip della canzone sarà un mix di riprese live e disegni animati, realizzati dal giovane illustratore Lorenzo Gubinelli.

Andrea Casta è oggi uno dei musicisti che più ha appassionato il mondo social, avvicinando le nuove generazioni e il pubblico internazionale allo strumento violino; ad oggi conta 75mila follower su Instagram ( instagram.com/andreacasta ) e più di 22mila su Facebook ( facebook.com/officialandreacasta ).

Attento al portato comunicativo dei suoi progetti, attraverso questa narrazione fantascientifica Casta vuole, non solo intrattenere e far ballare, ma anche interrogarsi sulle prospettive possibili a cui l’umanità potrà andare incontro come conseguenza del suo rapporto, sia in positivo che in negativo, con le tecnologie.

Silvana Lazzarino

Double Sun

il nuovo singolo del violinista elettrico Andrea Casta

Disponibile dal 22 giugno 2018 su tutte le piattaforme digitali dando il via al progetto “The Space Violin”

 

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Classifica prima Giuria Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” edizione 2018

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Prime 40 opere in classifica

Classifica prima Giuria Premio internazionale di Arti grafiche "Otto milioni" edizione 2018 Prime 40 opere in classifica

Codice Autore Nazione Voti web Voti Giuria 1 Tot. voti
Cod. 030AG Art Linh 028 Vietnam 9 200 209 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-030ag/
Cod. 056AG Liga Sarah Lapinska 086 Lettonia 92 50 142 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-056ag/
Cod. 110AG Yair Aharon 204 Israele 52 90 142 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-110ag/
Cod. 058AG Liga Sarah Lapinska 088 Lettonia 98 20 118 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-058ag/
Cod. 015AG Tomas Fernandez 188 Spagna 96 20 116 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-015ag/
Cod. 080AG Nunzia Zambardi 136 Italia 91 20 111 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-080ag/
Cod. 084AG Osama Slama 140 Egitto 91 20 111 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-084ag/
Cod. 090AG Ricardo Orihuela Montesinos 158 Peru 9 100 109 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-090ag/
Cod. 005AG Liga Sarah Lapinska 082 Lettonia 97 10 107 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-005ag/
Cod. 016AG Victor Rocha 194 Cile 96 10 106 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-016ag/
Cod. 003AG Janis Drozdovs 067 Lettonia 97 5 102 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-003ag/
Cod. 113AG Zara Ilyasova 210 Russia 94 5 99 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-113ag/
Cod. 018AG Zara Ilyasova 209 Russia 92 5 97 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-018ag/
Cod. 072AG Miguel Pinero 125 Venezuela 91 5 96 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-072ag/
Cod. 101AG Sigal Bali 178 Israele 89 5 94 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-101ag/
Cod. 049AG Janis Drozdovs 068 Lettonia 88 5 93 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-049ag/
Cod. 046AG Herminia Mesquita 061 Portogallo 83 5 88 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-046ag/
Cod. 094AG Safa Bn 165 Iran 81 5 86 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-094ag/
Cod. 073AG Miguel Pinero 126 Venezuela 55 30 85 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-073ag/
Cod. 011AG Ravishankar Roy 155 India 31 50 81 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-011ag/
Cod. 022AG Ajub Ibragimov 012 Germania 57 20 77 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-022ag/
Cod. 055AG Liga Sarah Lapinska 085 Lettonia 64 10 74 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-055ag/
Cod. 013AG Sergey Kyrychenko 174 Ucraina 56 15 71 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-013ag/
Cod. 048AG Ismail Akinc 063 Turchia 15 50 65 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-048ag/
Cod. 053AG Kheyrolah Asghari 078 Iran 38 25 63 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-053ag/
Cod. 103AG Simone Vela 182 Italia 33 30 63 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-103ag/
Cod. 065AG Maks M Spasa Maksimovic 107 Serbia 36 20 56 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-065ag/
Cod. 081AG Nunzia Zambardi 137 Italia 26 30 56 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-081ag/
Cod. 099AG Sergey Kyrychenko 175 Ucraina 15 40 55 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-099ag/
Cod. 019AG Mohamed Benmaiza 133 Algeria 47 5 52 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-019/ag/
Cod. 020AG Mohamed Larachiche 42 5 47 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-020ag/
Cod. 104AG Soledad Lamas Gonzale 184 Spagna 22 25 47 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-104ag/
Cod. 088AG Puransingh Jhala 152 India 24 20 44 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-088ag/
Cod. 035AG Edwin Murillo 041 Nicaragua 14 25 39 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-035ag/
Cod. 051AG Jose Galant 072 Spagna 24 15 39 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-051ag/
Cod. 002AG Esteban Sandoval.cod 46 Argentina 32 5 37 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-002ag/
Cod. 078AG Mohamed Benmaiza 132 Algeria 11 25 36 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-078ag/
Cod. 097AG Sasho Kostov 170 Bulgaria 11 25 36 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-097ag/
Cod. 054AG Lela Geleishvili 080 Georgia 10 25 35 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-054ag/
Cod. 064AG Liga Sarah Lapinska 092 Lettonia 15 20 35 https://www.emmegiischia.com/wordpress/cod-064ag/

Opere finaliste

Opere finaliste premio arti grafiche “Otto milioni” 2018

Classifica web prime 80 opere arti grafiche premio Otto milioni 2018

Regolamento votazione

  1. Le 80 opere prime classificate in questa votazione web passano alla valutazione della Giuria tecnica n.1.
  2.  Le 40 opere prime classificate nella somma dei punti ottenuti con i voti web e i voti della Giuria tecnica n.1 passano alla valutazione della Giuria tecnica n.2.
  3. Le 20 opere prime classificate nella somma dei punti ottenuti con i voti web + i voti della Giuria tecnica n.1 + i voti della Giuria tecnica n.2 passano alla valutazione della Giuria tecnica n.3.
  4. L’opera grafica vincitrice del Premio sarà quella che otterrà il maggiore punteggi risultante dalla somma dei punti ottenuti con i voti web + i voti della Giuria tecnica n.1 + i voti della Giuria tecnica n.2 + i voti della Giuria tecnica n.3.
  5. Ciascuna delle tre Giurie tecniche avrà a disposizione 1095 punti che sono pari ad 1/3 dei punti totali espressi tramite web (3286).
  6. L’opera vincitrice farà parte della copertina dell’antologia “Una pagina, un’emozione” la cui presentazione ufficiale è prevista in occasione del Bookcity di Milano #BCM18 (Novembre 2018).

 

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