Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220509

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Angela Maria Tiberi intervista la Prof.ssa Erica Greco

D: -Come ha conosciuto l’artista Milena Petrarca, Presidente Associazione Internazionale Magna Grecia e Presidente delegata America del Nord per conto dell’Associazione Internazionale culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”?
R: -Quello con Milena Petrarca è stato decisamente un incontro fortuito!
Infatti, circa un anno fa, quando decisi di intraprendere la mia ricerca sulla figura di Ria Rosa (eccentrica sciantosa proto femminista del café chantant napoletano), mi imbattei per caso in un articolo online su cui compariva un commento dell’artista Milena Petrarca, la quale affermava di essere una diretta discendente di Maria Rosaria Liberti.
Subito decisi di contattarla tramite i social, così ci sentimmo telefonicamente ed ella mi raccontò tante sfaccettature inedite legate alla vicenda familiare della Liberti.

D: -Può raccontare come è iniziata la ricerca su Ria Rosa Liberti?
R: -Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Discipline della Musica e del Teatro nel 2020, iniziai a maturare l’idea del dottorato di ricerca.
Ho sempre avuto un forte legame con Napoli, la “città-teatro” per antonomasia, così iniziai a navigare sul web per trovare un tema da indagare che potesse riallacciarsi al panorama teatrale partenopeo.
Sul sito web “Identità insorgenti” trovai un bellissimo articolo su Ria Rosa a cura di Flavia Salerni e fin da subito mi innamorai del suo personaggio: ribelle, coraggiosa, irridente, Ria Rosa è una donna di palcoscenico volutamente fuori dagli schemi, che si distinse nel mondo del varietà per il suo forte impegno politico-sociale.
Femminista ante litteram, rivendica l’indipendenza della donna dall’uomo attraverso i testi delle sue canzoni, tutte caratterizzate da un’interpretazione brillante e da una seducente irriverenza.

D: -Sviluppi culturale della ricerca del dottorato ed imminenti obiettivi da raggiungere?
R: -Proprio in questo periodo sto riprendendo la ricerca su Ria Rosa in vista della possibile partecipazione a un convegno internazionale sulle forme dell’attivismo femminile in Italia.
Per ricostruire l’avventurosa vicenda storica e artistica di Ria Rosa Liberti è necessario scandagliare numerose fonti, a partire da giornali e riviste dell’epoca per poi passare all’analisi delle performance canore incise su disco fino al vaglio delle testimonianze orali, come quella preziosissima offerta da Milena Petrarca.

Ria Rosa Liberti Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Ria Rosa Liberti Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Milena Petrarca Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Milena Petrarca Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Erica Greco Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Erica Greco Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

NOTE CONDIVISE

attualità e poetica in una nuova opera
di Gioia Lomasti in collaborazione con Luciano Somma

Dopo una lunga amicizia scandita da condivisione ed assidua collaborazione attraverso la scrittura, nasce questo volume disponibile sui maggiori webstore e in libreria e tramite il canale di distribuzione.
Gli articoli trattati dagli autori collocano la poetica come punto cardine per la realizzazione di molti degli argomenti odierni tra storia, arte in genere e reminiscenze, unendo emozioni nella energia testuale.
Gioia Lomasti nasce a Ravenna, appassionata di letteratura nel suo insieme sin da bambina conquista l’attenzione della critica letteraria con la partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali che la vedono tra i posti d’onore.
È autrice di opere in poesia e prosa dedicando parte dei suoi scritti al cantautorato italiano.
Co-fondatrice del sito vetrinadelleemozioni.com, spazio che riserva all’arte e alla musica.
Luciano Somma è nato a Napoli, diversi anni or sono, ha iniziato a scrivere testi per canzoni e poesie dall’età di 13 anni.
All’attivo moltissime pubblicazioni poetiche singole o in antologie anche scolastiche.
Collaboratore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, fin dalle origini della sua costituzione, e della redazione di questa pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, Luciano Somma ha scritto e scrive su un numero imprecisato di periodici, ha vinto centinaia i premi tra cui due medaglie d’argento del Presidente della Repubblica, ed ha ricevuto la Laurea nel 1987 H.C. in lettere e filosofia.
È il poeta più presente in internet, decine i titoli accademici.

NOTE CONDIVISE DI GIOIA LOMASTI E LUCIANO SOMMA, L’ATTUALITÀ ESPOSTA ATTRAVERSO LA NOSTRA POETICA – ISBN 9791220396639 – distribuito da youcanprint.

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI

Dalla raccolta di poesie

Incarto caramelle di uva passita

(2002)

Adesso musica!

All’angolo
di un vecchio palazzo
la plastica
sagomata a note musicali.
Di fronte
un muretto di pietre
vulcaniche
levigate da strusci continui.
Nel cielo
tutte, ma proprio tutte le stelle
lucenti come ciondoli
ad una festa di paese.

Avevo una camicia
bianca
avevi una gonna stretta
avevo un libro
in mano
avevi una borsetta

nel Juke box
Adriano Cementano
con ventiquattromila baci.

———————

Dalla raccolta di poesie

Incarto caramelle di uva passita

(2002)

E vai coi nostri

Scoreggiavano puzzolentemente
sputazzate e rasche di sigari toscani
bronchiti croniche
a volo dai palchi alla platea.

I pellerossa in bianco e nero
muori fellone
e vai coi nostri.

Com’era bello il cinema una volta.

°———°———°———

Bestemmie lunghe come una canzone.
Inferno paradiso santi e madonne
mamme e sorelle
per un refrain di puttanate in libertà.

Colonne di cartone
lacrime di cipolla
Buffalo Bill e il suo cavallo bianco.

Com’era bello il cinema una volta.

°———°———°———

Scaccolamenti di nasi scatarranti.
Rutti etnici al gusto di carrube
polifemiche presenze
le panche appiccicose di schifezze.

I bucanieri dalla benda all’occhio
onore, patria, fedeltà
Totò.

Com’era bello il cinema una volta.

°———°———°———

Lei
mi stringeva
a tratti
forte
il braccio
di nascosto.
Io
le toccavo
un poco
scalzo
il piede
di nascosto.

Com’era bello andare a cinema una volta.

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220509 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20220425

Gianluigi Filippini in arte Jeanfilip intervista la poetessa

Maria Francesca Mosca

vincitrice del premio di Poesia OTTO MILIONI 2021

Prima parte

Quando Bruno Mancini presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” di Ischia mi ha invitato, come Presidente e Ambasciatore della Sede operativa della Regione Lombardia a realizzare un’intervista alla Dott.ssa Maria Francesca Mosca, come Artista “pittore” per me è stato un grande onore condividere suggestioni emozionali.

Ho cercato di porre delle domande e riflessioni alla Dott.ssa e poetessa Maria Francesca Mosca, in quanto nella sua professione di medico di famiglia, tutti i giorni è a contatto con delle persone che soffrono nel corpo e nell’anima.

Le risposte di Maria Francesca sono state, a mio parere, gratificanti, facendo emergere la sua grande sensibilità poetica.

Per ragioni di spazio pubblicheremo in due puntate l’intervista che ha concesso in esclusiva per questa la pagina culturale del quotidiano Il Dispari, dandovi appuntamento fin da ora al prossimo lunedì.

D: – Dottoressa o Poetessa? Mi racconti…

R – Cosa posso raccontare di me?
Ho sempre svolto con passione la mia professione di medico, come medico di base, in trincea, a diretto contatto con i miei pazienti, condividendo le problematiche di vita, curando, consigliando, consolando, cercando di essere presente quanto più potevo, instaurando nel tempo rapporti di amicizia e di fiducia.
Sono grata alla mia professione per quanto mi ha dato e mi ha permesso di dare.
Nella vita ognuno di noi affronta problemi più o meno grandi, difficoltà, lutti, e il saper emergere e superare rispecchiandosi anche nelle difficoltà altrui anziché chiudersi nella propria egoistica sofferenza, può aiutare, sempre.
Nella mia vita ho messo al primo posto gli affetti familiari e dalla serenità che ne è derivata ho tratto forza ed entusiasmo per dedicarmi agli altri, non solo nella professione, ma anche nel volontariato.
Da qui tanti incontri, tante esperienze di vita, condivisioni, spunti e la scrittura scorre fluida…
Ho sempre però tenuto i miei scritti” nel cassetto” sino al 2005, quando i miei figli, leggendo per caso un mio racconto, mi hanno convinta a partecipare ad un concorso letterario per Medici Scrittori “GIAN VINCENZO OMODEI ZORINI” di Arona dove, con stupore ed incredulità, mi sono classificata al secondo posto in quell’anno e al primo posto nell’Edizione successiva, diventando poi Membro del Comitato dei Lettori del Concorso stesso con l’occasione di conoscere personalità straordinarie!
Da lì in poi ho mosso i primi passi, partecipando a vari Concorsi ed ottenendo lusinghieri riconoscimenti, che mai avrei sperato, ma soprattutto ho avuto l’opportunità di conoscere artisti, scrittori, poeti e cultori dell’arte, persone interessantissime!
Secondo me la Poesia, come del resto la scrittura, può essere terapeutica, non a caso il titolo della mia prima, breve raccolta di racconti è stato appunto “Terapia dell’Anima”.
In questa raccolta, nella criticità di situazioni emotivamente molto intense, ho cercato di far emergere il ritratto di una realtà di vita che è sì confronto con il dolore e la sofferenza, ma anche e soprattutto riscatto attraverso l’Amore.

:

D: – Quando si è avvicinata alla Poesia?

:R: – La Poesia ha accompagnato la mia vita sin da bambina.
A volte con tenerezza rileggo i versi che scrivevo allora e con infantile rimpianto vorrei rivivere le prime, ingenue emozioni…:

D: – Che cos’è per lei la Poesia?

R: – Per me la Poesia è un’amica, una compagna, un rifugio in cui ritrovo serenità e armonia e, nella parola scritta, rinasce la voglia di creare, di rielaborare sensazioni ed emozioni rendendole vive e vibranti.

D: – Come e dove nasce una Poesia o Racconto?

R: – Una Poesia o la trama di un racconto nasce spontanea, quasi acquisisce con prepotenza una vita propria quando si manifesta l’urgenza di scrivere.

Basta un pensiero, una frase, una situazione e la realtà poetica si realizza immediatamente…

D: – Considerando la sua professione di medico, le sue poesie o riflessioni, nascono anche da un rapporto con le persone e la loro sofferenza?

R: – Nello svolgimento della mia professione di Medico mi trovo spesso a contatto con la sofferenza, fisica o spirituale, e il rapportarmi con le persone, condividere le loro ansie, le paure, spesso la non accettazione di una diagnosi e della malattia, la ricerca dei mille perché, mi ha sempre stimolato a cercare di dare un significato catartico alla sofferenza stessa.

D: – Come ha conosciuto l’associazione DILA e il premio “Otto milioni”?

R: – Ho conosciuto l’Associazione DILA grazie alla pubblicazione sul quotidiano Il Dispari di Gaetano Di Meglio dell’Intervista che Silvana Lazzarino ha proposto in occasione della presentazione a Roma presso la Libreria Hora Felix, organizzata dall’Associazione IPLAC (Insieme per la Cultura) del mio libro “Fili di rugiada” dedicato alle storie degli straordinari atleti dell’Hand Bike.
Ringraziando Bruno Mancini per l’attenzione riservata all’evento, ho avuto occasione di conoscere la sua straordinaria personalità e l’Associazione DILA con le molteplici e prestigiose iniziative tra cui il Premio “Otto milioni” a cui con entusiasmo e piacere ho partecipato.

Adriana Iftimie Ceroli ritorna a pubblicare i suoi “Simbolicamente”.

Bentornata Adriana nella Redazione di questa pagina culturale!

SIMBOLICAMANTE IL CERVO

Il cervo è stato spesso paragonato all’albero della vita perché ha le corna che si rigenerano periodicamente.

è il simbolo della fecondità, del ritmo della crescita e della rinascita.

Questi valori si riconoscono sia nelle decorazioni dei battisteri cristiani, ma anche nelle tradizioni musulmane, maya, pueblo ecc.

Allo stesso modo, il cervo è l’annunciatore della luce e fa vedere il sentiero verso la luce del giorno. In alcune civiltà, questa caratteristica prenderà un’ampiezza cosmica e spirituale.

Il cervo diventa un mediatore tra il cielo e la terra, come simbolo del sole che risorge e si alza sul cielo infinito.

Più tardi, raffigurato con una croce sulla fronte, diverrà l’immagine di Cristo.

Messaggero del divino, esso rappresenta alla serie di simboli associati: albero della vita, le corna e la croce.

Nell’iconografia mitologica greco-romana i cervi vengono messi a guidare il carro della dea Diana, dea della caccia.

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20220411

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 14a e ultima puntata

Capitolo sesto

[—]

Meno uno.

La donna guascona lasciò trascorrere l’attimo necessario a che l’eco spersonalizzata di quella condanna estrema giungesse nel buio della mia salita tra curve di strade sconnesse costeggianti infidi burroni, ed allo sguardo immobile di Petrus impose: «Continua».

Io finii, con la memoria, in miseri vicoli malfamati al centro di un inestricabile labirinto diramato giusto alcuni passi dietro vetrine, dal lusso sfacciato, esposte sulla strada famosa per i monumentali palazzi della nobile società napoletana.

Tra folla di gente in lotta per la sopravvivenza, ancora maggiormente mortificata dal contatto fisico con i vicini spregiudicati venditori di beni essenziali a tassi d’usura.

Ero dove la luce del sole non si presentava per non avvilire lo scuro delle anime vaganti, dove i giorni non contavano perché sempre tutti identici ed inutili, dove i bambini ed i vecchi non conoscevano diritti, dove la vita di un forestiero valeva un quinto del suo orologio, dove le sigarette le droghe le puttane, dove, allora, quando… quando mi sembrava di incontrare Gilda adolescente, spilungona e scorbutica, che rompeva il naso ai maschi se la trattavano da femminuccia, salvo poi correre verso le mie gambe che reggevano la grossa moto regalo dell’ultimo esame universitario.

«Firma il registro» mi disse Aurora, contemporaneamente mostrando a tutti un ventaglio di seta giapponese, aperto, dai colori sgargianti, che la donna dell’appuntamento, la dolce Edith, l’anima della fantasia da sempre per me inseparabile compagna in tutte le vicende letterarie, aveva inteso consegnarle quale pegno d’adesione alla mia scelta.

Simile alla sua, certamente difficile.

Entrambe stupende per quanto di eterno, infine, avevano meritato nell’assoggettare ad un caduco amore terreno una immortalità esautorante qualsiasi sentimento.

Era quello stesso ventaglio modellato a forma di conchiglia che lei, la dolce Edith, la donna dalle mani ambrate, aveva agitato in semicerchi minacciosi voltando e voltando il busto eretto nelle lame del vestito nel giorno, per lei decisivo, del suo tenero «Appuntamento» con l’uomo dallo smoking bianco senza sfumature e dal fiore di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero.

Non ebbi alcun dubbio nel comprendere la forza del sentimento che la cara Edith mi manifestava.

Congiunte dal lucente tessuto orientale, le stecche di bambù erano imperniate, nella parte inferiore, tramite un particolarissimo anello d’oro bianco con pietra di rubino.

Inconfondibile, esso era stato l’inseparabile gioiello dell’uomo dall’impeccabile smoking bianco senza sfumature e nessuno avrebbe mai potuto costringerlo a separarsene.

Era evidente che lui aveva deciso di privarsene da solo, lui, il professore Edoardo, lui, lo spietato cervello del tormento stilistico che aveva scavate le mie idee.

Non ebbi alcun dubbio nel comprendere il valore inestimabile del dono che mi offriva.

Aurora chiuse il ventaglio, lo roteò di mezzo giro e lo tenne in bilico sulla falangina dell’indice puntato verso di me.

Bene in vista.

Al centro della luce proveniente dalla finestra aperta.

Osservai per qualche attimo il suo volto impassibile e poi di nuovo rivolsi la mia attenzione al ventaglio fermo a mezz’aria, immobile, bene in vista, al centro della luce proveniente dalla finestra aperta.

Simile al braccio di una bilancia posato sul cuneo formato dal dito di Aurora, non dondolava.

Conoscevo troppo bene la Donna Guascona per non comprendere la doppia allegoria del messaggio che mi stava inviando.

Non ebbi alcun dubbio.

La fantasmagorica illusione ottica decorata sulla scintillante seta orientale, in perfetto equilibrio con la preziosa durezza della gemma di corindone rosso!

Nel mondo dell’arte, la fantasia ed il tormento stilistico, pur distinti e disuguali, si sarebbero equivalsi se fossero stati sorretti dal gancio della verità!

Nel mondo dell’esistenza, l’anima ed il cervello non avrebbero dovuto sopraffarsi per non precipitare entrambi!

L’indice della mia amica Aurora era rivolto verso di me, né per minaccia, né per richiamo, ma come segno di scelta elettiva.

Ritornai lentamente con lo sguardo negli occhi di Aurora, affinché vedesse le mie palpebre chiudersi tre volte.

Avvicinai il registro ad un bordo del cavalletto di sostegno, e con grande sforzo di concentrazione riuscii ad imprimere un sottile tratto accanto alle altre firme.

Poco più comprensibile del breve tracciato di un elettroencefalogramma, cardiogramma, quasi piatto, il mio nome, la quinta firma, avrebbe dovuto concludere il rito.

Fu come estrarre la madreperla a quindici metri di profondità in un’apnea al sorso finale.

Zero.

Il gesto ipnotico con il quale calai la testa per apporre la firma, e la lieve torsione del busto verso il lato del leggio, furono sufficienti a che l’ombra che m’incombeva alle spalle, il sofferto spirito di assurde avventure, il mostro ingordo e allucinato, fantasma tra le grotte inesplorate della mia coscienza, Ignazio, notasse le dita affusolate e l’inconfondibile armonia dei gesti che compivo.

 

La “Signora” disse «Ora».

Petrus chiuse gli occhi.

Ignazio, si spostò di un passo per scrutare le pieghe nascoste del mio viso.

Ci eravamo lasciati da così poco tempo che a lui, mio fratello gemello, bastardo avventuriero, furono sufficienti minimi particolari per riconoscermi.

La Donna Guascona infilò l’anello nuziale al dito della sposa.

Petrus compì lo stesso rituale all’anulare della mia mano.

Ignazio, il tormento di ognuno dei giorni e di tutte le notti che avevo trascorso insonni, l’umanizzazione della mia fantasia, scelse da solo la sua parte nella storia che andava a compimento.

Giunse al nostro contatto, avvicinandosi con i movimenti armonici di mia sorella, estrasse dalla tasca l’arma preferita per le sue battaglie (poteva sembrare una maxi penna stilografica), e con la voce profonda di mio padre scandì:

-«Manca un sigillo al vostro amore perché io possa andare a guardare il bene che non ho fatto.»

Con le dita affusolate di mia madre…

Bum

si fece esplodere la cartuccia… Bum

tra gli occhi

Bum

Uno schizzo rosso sangue…

Bum

sparso sull’album delle nostre nozze…

Bum

fu la sesta firma, la sua, posta ad avallare il sogno della mia vita.

Non firma, sigillo, aveva detto.

Ignazio, l’immortalità dei miei pensieri, liberò per noi, con il clamore che si conviene ad un amante tradito, la tanto attesa felicità terrena.

La sua sesta firma, il definitivo sigillo, fu l’indelebile riconoscimento della mia nuova coscienza.

Mi girai, guardai il suo corpo a terra con gli occhi vitrei in una maschera rossa, finsi di non riconoscermi, lo riconobbi, non piansi per non svelare il segreto del mio passato.

Strinsi in un abbraccio, antico e nuovo, Gilda, l’iconografia di tutto quanto avevo ed avrei amato, per sussurrarle, con il solo pensiero:

-«Il tormento è finito. Per me la vita ricomincia. La nostra unione sarà perfetta. Io per te sarò migliore».

Isidoro, il pupo giovane e adulto, non più frutto di un incontro sbagliato e prematuro, ci corse incontro con i movimenti armonici di mia sorella, mi strinse le gambe con le dita affusolate di mia madre, chiedendomi, tra pianto e sorriso, e con la voce profonda di mio padre:

-«Papà, papà mio, vorrai bene un poco anche a me?»

Fine

Dedicato a mia madre, dopo tanto tempo.

24/08/05, ore 03,15

Per Aurora volume terzo di Bruno Mancini

 

 

 

 

 

 

DILA

NUSIV

Paesaggi rurali Abruzzo

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Sono stati avviati in tutte le Regioni d’Italia i bandi per il restauro e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale previsti dal PNRR.

Prosegue con puntualità, dopo la partenza nel mese scorso del piano Borghi, il cronoprogramma del Piano di ripresa e resilienza del MiC.

Con 590 milioni di euro, assegnati alle Regioni dal Ministero della Cultura, sono quasi 4.000 i progetti che riceveranno un finanziamento in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali.

Edifici rurali, mulini ad acqua o a vento, frantoi, caseifici, scuole rurali, fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili che non sono stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati potranno tornare a nuova vita.

La concessione del contributo sarà determinata da un’apposita Commissione nominata dalla Regione, in cui sarà presente un rappresentante designato dal Ministero.

Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota dell’80%.

Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale.

Le misure del fondo disponibile variano a seconda della Regione, l’obiettivo è invece uguale per tutti: promuovere le aree interne e le zone rurali per tornare a crescere.

REGIONI Avviso regionale link
Abruzzo https://www.regione.abruzzo.it
Valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale
Sul BURAT Speciale n. 43 del 20 Aprile 2022 è stata pubblicata la determinazione dirigenziale n. DPH003.153 del 15.04.2022 che ha approvato l’avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale da finanziare nell’ambito del PNRR.Le istanze dovranno pervenire, pena l’irricevibilità, esclusivamente in via telematica, attraverso la piattaforma informatica messa a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a partire dalle ore 10:00 del 29 aprile 2022 e fino alle ore 14:00 del 20 maggio 2022.

Il webinar tenuto il 28 aprile 2022 illustra l’avviso pubblico e la piattaforma di presentazione delle domande.

Per informazioni è possibile contattare la dott.ssa Alessandra Lucantonio al numero: 0862 364247

Documentazione
Determinazione n. DPH003/153 del 15.04.2022
Avviso pubblico
Modulistica
Allegato 1 – Domanda di ammissione (formato Word) – (formato PDF)
Allegato 2 – Relazione descrittiva (formato Word) – (formato PDF)
Allegato 3 – Quadro economico (formato Word) – (formato PDF)
Allegato 4 – Cronoprogramma (formato Word) – (formato PDF)
Allegato 5 – Relazione sulla fruizione (formato Word) – (formato PDF)
Documentazione di supporto
Regolamento per l’accesso e l’utilizzo del Portale per il Fondo Architettura Paesaggi Rurali
Guida per l’utilizzo del Portale Fondo Architettura Paesaggi Rurali
FAQ aggiornate sulla gestione dell’applicativo

Basilicata https://www.regione.basilicata.it
Calabria https://www.regione.calabria.it
Campania https://www.territorio.regione.campania.it

PNRR Bando Architettura Rurale. Approvato il Bando.

Con Decreto Dirigenziale n. 36 del 14 aprile 2022 (BURC N. 37 del 14 aprile 2022), in esecuzione della Delibera di Giunta regionale n. 171 del 6 aprile 2022 è stato approvato il bando di finanziamento relativo alla misura del PNRR Missione 1 (M1C3) – Misura 2 – “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale“.
L’Avviso punta “a dare impulso ad un vasto e sistematico processo di conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e di sostegno ai processi di sviluppo locale.”
Le risorse assegnate alla Regione Campania sono pari a € 72.414.155,23.Gli interventi ammissibili sono definiti all’articolo 2 del Bando.
Il contributo è concesso da un minimo di 30.000 euro (euro trentamila/00), fino ad un massimo di 150.000,00 euro (euro centocinquantamila/00) come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%.
Le domande, firmate digitalmente, vanno presentate dalle ore 09:00 del 26 aprile 2022 e non oltre le ore 16:59 del 20 maggio 2022, collegandosi al portale:

PORTALE

Emilia Romagna https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it
Friuli Venezia Giulia https://www.regione.fvg.it
Lazio https://progetti.regione.lazio.it
Liguria https://www.regione.liguria.it
Lombardia https://www.bandi.regione.lombardia.it
Marche https://www.regione.marche.it
Molise https://www.regione.molise.it
PA Bolzano https://www.provincia.bz.it
PA Trento https://www.provincia.tn.it
Piemonte https://www.regione.piemonte.it
Puglia www.regione.puglia.it
Sardegna https://www.regione.sardegna.it
Sicilia https://www.regione.sicilia.it
Toscana http://www301.regione.toscana.it
Umbria https://www.regione.umbria.it
Valle d’Aosta https://www.regione.vda.it
Veneto https://bandi.regione.veneto.it

Paesaggi rurali

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Sono stati avviati in tutte le Regioni d’Italia i bandi per il restauro e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale previsti dal PNRR.

Prosegue con puntualità, dopo la partenza nel mese scorso del piano Borghi, il cronoprogramma del Piano di ripresa e resilienza del MiC.

Con 590 milioni di euro, assegnati alle Regioni dal Ministero della Cultura, sono quasi 4.000 i progetti che riceveranno un finanziamento in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali.

Edifici rurali, mulini ad acqua o a vento, frantoi, caseifici, scuole rurali, fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili che non sono stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati potranno tornare a nuova vita.

La concessione del contributo sarà determinata da un’apposita Commissione nominata dalla Regione, in cui sarà presente un rappresentante designato dal Ministero.

Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota dell’80%.

Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale.

Le misure del fondo disponibile variano a seconda della Regione, l’obiettivo è invece uguale per tutti: promuovere le aree interne e le zone rurali per tornare a crescere.

REGIONI Avviso regionale link
Abruzzo https://www.regione.abruzzo.it
Basilicata https://www.regione.basilicata.it
Calabria https://www.regione.calabria.it
Campania https://www.territorio.regione.campania.it

PNRR Bando Architettura Rurale. Approvato il Bando.

Con Decreto Dirigenziale n. 36 del 14 aprile 2022 (BURC N. 37 del 14 aprile 2022), in esecuzione della Delibera di Giunta regionale n. 171 del 6 aprile 2022 è stato approvato il bando di finanziamento relativo alla misura del PNRR Missione 1 (M1C3) – Misura 2 – “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale“.
L’Avviso punta “a dare impulso ad un vasto e sistematico processo di conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e di sostegno ai processi di sviluppo locale.”
Le risorse assegnate alla Regione Campania sono pari a € 72.414.155,23.Gli interventi ammissibili sono definiti all’articolo 2 del Bando.
Il contributo è concesso da un minimo di 30.000 euro (euro trentamila/00), fino ad un massimo di 150.000,00 euro (euro centocinquantamila/00) come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%.
Le domande, firmate digitalmente, vanno presentate dalle ore 09:00 del 26 aprile 2022 e non oltre le ore 16:59 del 20 maggio 2022, collegandosi al portale:

PORTALE

Emilia Romagna https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it
Friuli Venezia Giulia https://www.regione.fvg.it
Lazio https://progetti.regione.lazio.it
Liguria https://www.regione.liguria.it
Lombardia https://www.bandi.regione.lombardia.it
Marche https://www.regione.marche.it
Molise https://www.regione.molise.it
PA Bolzano https://www.provincia.bz.it
PA Trento https://www.provincia.tn.it
Piemonte https://www.regione.piemonte.it
Puglia www.regione.puglia.it
Sardegna https://www.regione.sardegna.it
Sicilia https://www.regione.sicilia.it
Toscana http://www301.regione.toscana.it
Umbria https://www.regione.umbria.it
Valle d’Aosta https://www.regione.vda.it
Veneto https://bandi.regione.veneto.it

Animali fantastici nei musei italiani

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Animali fantastici nei musei italiani

Animali fantastici

Non è raro trovare rappresentati in opere d’arte, tra dipinti, disegni e sculture, animali e creature fantastiche che sembrano usciti da qualche attuale saga cinematografica di genere fantasy, ma che in realtà sono frutto dell’abilità pittorica o scultorea di artisti del passato, che risalgono addirittura a secoli fa.

A partire dall’antichità fino al Rinascimento, passando per il Medioevo, tanti artisti hanno infatti popolato le proprie opere di animali che provengono dal mondo mitologico, letterario e dagli antichi bestiari.

E allora vi chiederete, dove è possibile trovare queste opere?

In alcuni musei italiani e nelle biblioteche, sicuramente.

Un viaggio straordinario promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con Finestre sull’Arte: una serie di articoli dedicati agli animali e ai luoghi fantastici nelle collezioni d’arte dello Stato.

Venti episodi, uno per ogni regione.

07 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI

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07 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI

07 maggio 2022 DILA IN VETRINA

Puntata 15

IL MAGGIO DEI LIBRI 2022


31 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


30 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


29 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


28 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


27 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


26 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


25 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


24 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


23 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


22 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


21 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


20 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


19 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


18 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


17 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


16 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


15 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


14 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


13 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


12 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


11 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


10 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


09 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


08 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI

07 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI

06 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


05 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


04 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


03 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


02 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


01 maggio 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


30 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


29 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


28 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


27 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


26 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


25 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


24 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI


23 aprile 2022 DILA IN VETRINA per IL MAGGIO DEI LIBRI

DILA & Maggio dei libri – tutto

Maggio dei libri 2022

DILA&ARTES 20220507 Bruno Mancini poesie 7

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DILA&ARTES 20220507 Bruno Mancini poesie 7

DILA&ARTES 20220507

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

settima puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/16/poesie-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/23/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-3/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/30/langolo-della-poesia-6/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

Berenice e i suoi dilemmi

M’attende
stanotte il mio domani,
mantice di fisarmonica regina
nella balera dove m’invito,
ostico astante.
a dare una misura alla mia sete.

M’appare
irriguardoso senso di memoria
di lei, l’altra bugiarda,
che andava in altalena,
morbosa perversione,
sui miei perdoni inammissibili.

M’accosta
d’ingannatrice residuo lembo
vagheggiato teorema di improbi sigilli
mortificante effimera dolcezza
divaricata sintesi
risucchio d’anime.

M’oltraggia
ludibrio inaccettabile,
Polinice in pasto ai cani
ed io sarò d’Antigone la sabbia.
Modello la visione onirica
e lascio Berenice ai suoi dilemmi.

Non canto e non sorrido.

Aspetto l’alba sveglio.

Uno spunto dalla tragedia “Berenice” di Jean-Baptiste Racine (La Ferté-Milon, 22 /12/1639 – Parigi, 21/04/1699) .

———————————
Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Bianca la sua casa
 
Bianca la sua casa
verdi le finestre
rosa il tetto acuto.
Nel tenue celeste
di una vestaglia lontana
lontana compare
una macchia di luce.

———————————
;

Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Bimbi verranno
 
Bimbi verranno a lacerare i sonni
gridando da forti braccia paterne.
Volano.
E ridono.
Ridendo oltre il roveto.
Roveto e risate;
risate, risate pazze,
o roveto pungente
pungente che strazia.

Bimbi verranno a lacerarmi i sonni
mentre senza voli,
passo dietro passo,
varco in nenia la valle
– il francescano cenere in testa e zappa sulle spalle –
a che tutto sia nitido e nudo e primitivo.
Delirare:
“Sei troppo bella perché io possa non desiderarti
ma al di là del campo di rovi e di ortiche,
… … … al di là… … da solo…
lasciami…
lasciami… Voglio.”
E la notte si spezza.
Ora si vede.
Essa è qui.
Toccala
su toccala
vischiosa mente.
È pur essa di terra che credi!
Esiste.
Ed è sorella che soffre
e non grida e soffre
e non piange
“Se temerai di respirare insetti
tu mi vedrai polvere e sputo”
Ma maledice.

Distendermi a fronte di stellata angoscia
ora che nel vicino silenzio senza luce
ho massacrato una vita!
Certo è questa la notte
alba e passato.
Il gelo fugge da sotto cieli pieni di ombre.

———————————

Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963)

Bolle d’aria

Sempre più
cattivo
triste cuore
che l’aveva creduta sua
per sempre
lasci in pianto
vento.

———————————

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

(1962 – 1964)

Brulichio
 
Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra.
Come fai a parlarmi?
Quel fiore che vive una notte
per ogni
cent’anni.
Cone fai a parlarmi?
Ricordarmi qualcosa.
A quest’ora. A quest’ora.
La pelle ubbriacata
come s’io stessi ancora
ad ungerla di gin
nell’ombelico vuoto piccola coppa,
e a grande mano
stendessi al seno,
al collo.
Girati.
Tutta la schiena
e natiche.
Piuma.
Sulle montagne
un forte vento di neve
ha ricoperto gli alberi.
Come fai a parlarmi?
Quella tua lunga verginità
presa in due ore
su un letto di tovaglie.
Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra…

———————————
Dalla raccolta di poesie

“La sagra del peccato”

(1957 – 2003)

C’è un patto crudele

Cè un patto crudele
nel mio dono:
tu
devi prendere la mia sedia
la birra
il sigaro
la penna
per nascere

“Ti giro intorno
e non ti tocco”.

———————————

C’è un patto scellerato
nel tuo domani:
tu
devi prendere il mio sonno
il letto
il lume
le ombre,
per vivere

“Ti guardo dentro
e mi conosco”.

———————————

C’è un patto assurdo
nel tuo destino:
tu
devi prendere il mio amore
lo cerchi
ti sfugge
lo stringi
per essere

“Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
col cuore di un poeta”.

DILA&ARTES 20220504

A UN UOMO – IN MEMORIA DI GIOVANNI ROTUNNO

DI LUCIA FUSCO Presidente delegata DILA per l’Italia

Conosciamo i versi dei sublimi poeti dai libri di scuola o dalle parole d’amore delle canzoni.

Le parole immortali accompagnano la vita e rendono più bello il cammino.

Io ho avuto la Grazia di conoscere di persona un poeta, un uomo mite, gentile, che ha scritto una poesia per me: Giovanni Rotunno.

Regalava i suoi libri: ”Ai ragazzi di ogni dove con amorevole comprensione, perché traggano motivi per fare propri i valori etici della vita e il rispetto della natura”, dedicando versi anche per gli animali: “Non c’è uomo per me / che mi faccia le coccole / e mi riempia la ciotola di cibo… …Ma che ti costa / accarezzarmi una sola volta? / ed io ti adoro / da qui all’eternità (Fammi una carezza)”.

Intenso e generoso, invitava i ricchi ad aprire i palazzi e il cuore, ha lasciato un grande vuoto in tutta la comunità che lo ha stimato e amato.

Ha pubblicato antologie, anche in inglese, vincendo diversi premi letterari: “Pensieri” nel 2005, “Thoughts”, nel 2007, “Pensieri 2” con traduzione in inglese, nel 2008, “Le parole della mia vita”, “Parole della mia vita 2”, “Pensieri di un ottuagenario” del 2015 e “Pensieri” del 2018.

Aveva 89 anni ma un cuore giovane.

Campano di San Donato di Carinola, Maresciallo dell’Aeronautica, rimasto a Latina Scalo in pensione.

In questo territorio con un gruppo di artisti aveva creato una famiglia unita dalla bellezza e dalla cultura.

Protagonista di tanti incontri culturali, al Circolo Cittadino di Latina, nei Teatri e nelle Piazze della provincia, molti presso la Trattoria da Elena a Sermoneta in momenti di convivialità, musica e poesia, alcuni della Delegazione per il Lazio dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e di altre Associazioni nazionali e internazionali, declamava i suoi “pensieri”, con spirito di affetto ed eternità agli amici e alle belle signore.

Angela Maria Tiberi, Presidente Delegato Italia DIlA, sorella, amica, musa, lo ricorda a due anni dalla sua morte con un quaderno poetico “A UN UOMO”, Vitale Edizioni, 2021: amici, complici, fratelli.

Insieme ai suoi nipotini Vincenzo e Mirko, dei quali è stato nonno d’adozione e alla scrittrice Assunta Gneo lo hanno accompagnato negli ultimi tempi, quando, bisognoso di cure e medicine, è stato ricoverato a Villa Silvana a Cisterna.

Giovanni Rotunno aveva apprezzato il video a lui dedicato da Bruno Mancini, e poi si era spento, dimenticando il suo poetare, avvicinandosi agli angeli.

La medaglia di Cavaliere della Repubblica per le sue qualità umane, professionali, insieme ai suoi libri, lo ha accompagnato in Paradiso.

L’IC Foscolo di Sparanise gli ha dedicato una lapide alla memoria.

Giovanni visitava spesso la terra campana,  ne ricordava i luoghi, la campagna, le tradizioni, la giovinezza, le radici, gli affetti.

Tanti gli amici che hanno apprezzato il lavoro di Angela Maria Tiberi oltre a quelli già citati: eccone solo alcuni… Pietrantonio Di Lucia, Pierluigi Coggio, Flora Rucco, Ugo De Angelis, Salvatore della tipografia di Lt Scalo, Milena Petrarca, Mafalda Cantarelli, Geltrude Nardelli, Manuela Ranaldi, Liga Lapinska, Sabrina Fardello, Vittorio Bertolaccini, Rosa della Corte, Enrica Macconi Martinelli, Dante Ceccarini, Sonia Testa, Michelangelo Angrisani, Cecilia Salaices, Fiorella Mancini, Paolo Mesolella, Roberta Cappuccilli e la Corale di Sant’Anna.

Nella foto scattata al MAP (Museo dell’Agro Pontino) a Pontinia durante un incontro di arte cultura e amicizia, sono riconoscibili (in prima fila da sinistra a destra) Manuela Ranaldi, Raffaele Greco, Milena Petrarca, Giovanni Rotunno, Lucia Fusco, Rosalba Maldera, Angela Maria Tiberi, Lina Savone Villa, e poi dietro un signore non identificato e Angelino Malandruccolo.

DILA&ARTES 20220430

BRUNO MANCINI “2¢ x 1 poesia”

sesta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964
Agli angoli degli occhi – 1966
Segni – 1988
Sasquatch – 2000
La sagra del peccato – 2006
Incarto caramelle di uva passita – 2007
Non rubate la mia vita – 2008
Io fui mortale – 2010
La mia vita mai vissuta – 2013
Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/16/poesie-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/23/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-3/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

Sarà, questa, una proposta valida?

——————————

Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Aprile millenovecento…

L’oca morta galleggia sul fiume
un gabbiano la guarda attonito:
passione tra uccelli ignoti.
Un ferito è disteso sul campo
le sue mani sono sangue
posato sul petto che è cuore scoperto.

——————————

Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Aspramente
 
Aspramente
rinnego lo stridere furbo
che travolge
colonne issate da antichi
in soliloqui
fitti e placidi.

Rudemente
mi copro di terra bagnata
gli orecchi
se piange una cosa
affratellata
più della mia carne sterile.

Aspramente
mi pento nel volo di falene incessante
rotondo.

Scoprimmo orizzonti illimitati
saremo automi
fummo nemici, amici, attori,
fummo gloria
un secondo pavone
domani è l’ora dei soldati
vennero imperi lucidi di schiavi?
domani schiavi si muore.

——————————

Dalla raccolta di poesie
Davanti al tempo
(1960 – 1963)
Attesa

Come un volo d’aereo di carta
finirà
dopo poco
come l’ombra d’un ultimo notturno suonatore
svanirà nel silenzio
come un sogno
rimarrà
sol ricordo.

E l’orologio continua a pulsare.

Mi sveglierò domani col sapore della morte?
 
——————————
 
Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Attimo
 
“Signori si scende”.
Finita l’era geologica artificiale,
“Signori si scende”
rimbomba l’olocausto
nella stagione del destino:
vuota.
è l’attimo conteso.
Dall’attimo.
Nell’ultimo stridere dei freni.

Ciuff ciuff sbuffo vapore
del primo giro
-le tante ruote sui binari-
nel tempo
che mi rapina,
sì,
di me di noi.
Famelici mortali
gettati
nelle memorie degli altrui ricordi.
Prima del dopo
ti aspetto al bivio
tra forse e mai
se porti un cesto di veleni e di delizie.
 
——————————
 
Dalla raccolta di poesie
La mia vita mai vissuta
(1990 – 2014)
Attingo

Vetriloquo, attingo
immani sciami di onde celebrali
vagolanti tra scroto e cervello
– dicotomia fra genesi e controllo –
– doppio volano rosso come martello e falce –
– feticcio e totem d’esoteriche turlupinanti essenze –
e casso il folle incastro
della mia immagine,
quasi sommessa,
nel palio al pomeriggio senza fine
di cavalieri e dame.

… il magma mi trascina,
in un rombante silenzio
tracimo
oltre il pallido miraggio
d’uno sbiadito arcobaleno.

Scalda con forza il sole l’ultima nuvola

… magari io fossi.
 
——————————
 
Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Azz!
 
“Gli occhi di un Poeta
sguardo di Condottiero.”

… se fosse Ignazio…
… se fosse ricco…
… se fosse affascinante…
… se fosse innamorato…
… MALEDETTO!

Leggo l’oroscopo che scrivo
“Tranquilli giorni per il toro”.
Illimitata iperbole.
Onirico assioma.

… magari…
… potesse imporre….
… poi domani…
… profezia-certezza…

“Di tali Ignazio è vuoto l’universo”!

——————————

Dalla raccolta di poesie
Agli angoli degli occhi
(1962 – 1964)
Bagna la pioggia di un’ora tarda

Bagna la pioggia di un’ora tarda
i giorni dell’estate.
Tardo a venirti incontro
e non mi scuote
l’odore più bello della polvere
la mia polvere bagnata.
Attendo il sonno
più lungo di luce
che mi conquisto sperando motivi,
tante parole,
vissute molto in fretta
alla luce dei neon
e delle immagini riflesse.
Se giunge un canto
se giunge una goccia.
Se cerco un nome
almeno quello dammi
come io ti do.

——————————

Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
(2012 – 2014)
Basaltiche nevrosi

Lillipuzziano intingolo
fregola assorbe
per le di lei basaltiche nevrosi:
due triglie fritte
schiumate a salsa d’alghe
la falanghina giovane e brillante.

Apro la bocca e chiudo gli occhi
gusto il presente
e sgommo
per tutto il tempo perso:
magari fosse vero!

Magari forse è stata solo
una nevrosi.

 

 

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

dila@emmegiischia.com

emmegiischia@gmail.com

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a dila@emmegiischia.com debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – dila@emmegiischia.com

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com