
Views: 11
‘E ciucce s’appiccecano e ‘e varrile se scassano
Per la serie
Esopo news
5 stelle
Views: 17
Il sole già ti rende bianco – Davanti al tempo-54
Il sole già ti rende bianco
le brezze, immenso,
già passeri
già nuova vita ti travolge il petto.
Vola bianca una farfalla
sulla voce di cento uccelli,
già sparisce,
quel sorriso
cammina tenero
su nuove foglie.
Quel sorriso
quei piedi verdi di mare
quel soave crescere
nella voce della primavera
quell’inutile abbraccio
resurrezione
resurrezione.
Views: 6
Candiano – Davanti al tempo-53
Suoni secchi
rami tagliati
diversi
fuggono da lontananze impetuose di rocce:
i potatori
zac, toc, tooc toc, zac, cht.
Cht.
Ho bevuto acqua di terra
ho mangiato pane di casa.
Agli uomini un saluto
alle donne amore.
Ho amato e salutato,
ed ho colto tutegli
e paparastielli.
M’abbaglio di bellezza.
Views: 5
Segni d’amanti pregni di mistero – Davanti al tempo-52
Sono tornato sulla sabbia antica
dove quel giorno
pallido ti vidi
riempirmi di dolcezza.
C’era una fune
c’erano ossi di seppia
segni d’amanti pregni di mistero.
Views: 8
Aspramente- Davanti al tempo-51
Aspramente
rinnego lo stridere furbo
che travolge
colonne issate da antichi
in soliloqui
fitti e placidi.
Rudemente
mi copro di terra bagnata
gli orecchi
se piange una cosa
affratellata
più della mia carne sterile.
Aspramente
mi pento nel volo di falene incessante
rotondo.
Scoprimmo orizzonti illimitati
saremo automi
fummo nemici, amici, attori,
fummo gloria
un secondo pavone
domani è l’ora dei soldati
vennero imperi lucidi di schiavi?
domani schiavi si muore.
Views: 9
Bimbi verranno a lacerare i sonni – Davanti al tempo-50
Bimbi verranno a lacerare i sonni
gridando da forti braccia paterne.
Volano.
E ridono.
Ridendo oltre il roveto.
Roveto e risate;
risate, risate pazze,
o roveto pungente
pungente che strazia.
Bimbi verranno a lacerarmi i sonni
mentre senza voli,
passo dietro passo,
varco in nenia la valle
– il francescano cenere in testa e zappa sulle spalle –
a che tutto sia nitido e nudo e primitivo.
Delirare:
“Sei troppo bella perché io possa non desiderarti
ma al di là del campo di rovi e di ortiche,
… … … al di là… … da solo…
lasciami…
lasciami… Voglio.”
E la notte si spezza.
Ora si vede.
Essa è qui.
Toccala
su toccala
vischiosa mente.
È pur essa di terra che credi!
Esiste.
Ed è sorella che soffre
e non grida e soffre
e non piange
“Se temerai di respirare insetti
tu mi vedrai polvere e sputo”
Ma maledice.
Distendermi a fronte di stellata angoscia
ora che nel vicino silenzio senza luce
ho massacrato una vita!
Certo è questa la notte
alba e passato.
Il gelo fugge da sotto cieli pieni di ombre.