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20241011 DILA ASP IL DISPARI professionisti
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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione
Quarta parte
Liga: Che aspetto ha Grozny oggi?
Alvi: Quanto a me, io preferirei la vecchia Grozny con le sue strade larghe, viali, vicoli, spazi verdi.
La città vecchia mi ricorda la mia giovinezza, il tempo di pace, i miei sogni per il futuro.
Liga: Quali ricerche sulle origini delle lingue e dei dialetti Lei sostiene?
Alvi: Sostengo la teoria “sui gesti”, avanzata nel XIX secolo, essa è interessante e ha una base probabilistica.
Gli scienziati L. Geyer e W. Wundt suggeriscono l’esistenza iniziale di un sistema di gesti sulla cui base si è sviluppato il linguaggio umano.
Sono vicino anche alla “teoria iafetica – gaphaetica,”avanzata dall’accademico N .Ya Marr.
Considero validi molti aspetti scientifici dei materiali sulla storia e la linguistica del Caucaso, proposti nell’opera “Sulla lingua preistorica di Transcaucasia” di K.M. Tumanov.
Do fiducia anche ad alcuni scienziati ceceni come J .M. Desheriev, K.Z. Chokaev, A. D. Timaev ecc..
Liga: Qual è la Sua professione e corrisponde alla Sua vocazione?
Alvi: Mi sono laureato al dipartimento di storia dell’Università statale ceceno-ingusci in nome di Lev Tolstoj e ho ricevuto la specialità “Insegnante di storia e scienze sociali”.
Mi pare di aver fatto la scelta giusta della specialità.
Liga: Quali mestieri nuovi desidera imparare?
Alvi: Molti.
Desidero sviluppare una formula per “la creazione, il successo e il progresso della società umana”, (l’umorismo con molta verità).
Liga: Ha piantato molti alberi nella vita?
Alvi: Esatto, nella tenuta della casa dei nostri genitori, in parchi, vicoli, lotti liberi, nonché nel mio giardino, ho piantato gli alberi vari.
Liga: Quali premi e riconoscimenti ricevuti le sono piaciuti di più?
Alvi: Ho ricevuto vari premi e un ordine, medaglie e certificati d’onore, perciò le mie attività sono diverse, lavorando nel campo educativo e socio-politico.
Dopo il completamento della prima campagna militare nella Repubblica cecena e prima dell’elezione e dell’insediamento del Presidente Aslan Maskhadov, io sono stato un membro del Governo della Cecenia e ho compiuto i doveri di Ministro della politica statale e dell’informazione.
Nel giorno dell’insediamento del nuovo Presidente, mi sono dimesso volontariamente dalla carica di Ministro per mia spontanea volontà.
Il neoeletto Presidente mi ha fatto ripetute offerte per unirmi al nuovo governo come vice primo Ministro, ma la mia decisione era ferma, quindi mai più sono tornato a ricoprire incarichi di Governo.
Continuo ad essere impegnato in attività sociali e politiche.
Ciò che mi rende più felice non sono i premi ma sono gli apprezzamenti e la gratitudine dei miei lettori.
Il mio piacere più grande è vedere ovunque i sorrisi dei bambini e i volti gioiosi delle nostre sorelle e mamme.
Liga: Per favore,citi un proverbio ceceno sul tema dell’onore.
Alvi: “L’onore non può essere dato a nessuno, non può essere venduto o comprato da nessuno.
Una persona o ha onore oppure non ce l’ha.”
20240927 DILA ASP IL DISPARI professionisti
Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, storico e folclorista
La flora e la fauna vengono apprezzati come simboli sacri
Terza parte
Liga: Cita ai lettori del quotidiano IL DISPARI una fiaba o un aneddoto ceceno interessante?
Alvi: Un montanaro per molto tempo non poteva vendere la sua vecchia cavalla in nessuno modo.
Ogni giorno andava al mercato rurale, volendo venderla, e ogni volta che la gente si avvicinava alla sua cavalla doveva costringerla ad aprire la bocca per fare esaminare i suoi denti.
Quindi, a quanto pare, scoprivano la sua età ma non la compravano e andavano via.
Tre anni dopo tante camminate e con la necessità di aprire sempre la bocca davanti alle gente, la cavalla, ogni volta che vedeva persino un passante casuale fermarsi davanti a lei, spalancava la bocca e mostrava volentieri i denti.
Liga: I ceceni e gli altri popoli di montagna sono molto attaccati ai loro animali e, in media, hanno una buona conoscenza della storia e delle tradizioni popolari?
Alvi: Sì, certo.
Ad esempio, i ceceni hanno un antico canto epico, chiamato “Illy”, dedicato a un cavallo sincerissimo.
Nel nostro Paese la natura, l’Universo, la flora e la fauna vengono apprezzati come simboli sacri.
Non era una consuetudine che i Ceceni non prendessero alcunché di superfluo dalla natura.
Usavano solo il cibo e ciò che era cucinato nella loro casa.
Quando un Ceceno contadino andava nella foresta per raccogliere legna da ardere, era abituato a non tirare troppo l’ascia per non “spaventare” gli alberi.
L’ascia era esposta solo nel momento in cui aveva luogo il processo di taglio diretto e in modo tale da oscurare, quanto più possibile l’ascia funzionante alla vista di altri alberi.
Conoscere la propria storia, genealogia, tradizioni e storie dei propri antenati era un dovere di ogni degno ceceno.
Sin dai tempi antichi, le famiglie cecene conservavano manoscritti nello scrigno, cosiddetto “teptara” di famiglia.
Liga: Quanto è importante per la nuova generazione conoscere le radici e l’appartenenza del popolo?
Alvi: Assolutamente molto!
È tradizionalmente considerato come un dovere di ogni ceceno.
Non conoscere almeno i nomi dei nostri ultimi sette antenati da parte di nostro padre diventa una vergogna per noi.
Liga: Lei suona qualche strumento musicale: pandur, sassofono, pianoforte?
Alvi: Da giovane, come molti miei coetanei, amavo suonare la chitarra.
Liga: Quali scrittori, artisti, grafici e musicisti sono più vicini a Lei?
Alvi: Tra gli scrittori ceceni apprezzo Abdurakhman Avtorkhanov, Abuzar Aidamirov e Musa Beksultanov.
Tra gli altri, per esempio, Alexandr Solzhenicin, Viktor Suvorov, Moshe Gammer, il professore dell’Università di Tel Aviv, anche egli storico, e l’autore del libro «Il lupo solitario e l’orso. Tre secoli di resistenza cecena al dominio russo».
Tra gli artisti scelgo Anastasia Lesyuk (Anastasia Nast Mishukova-Lesyuk, Ekaterinburgo,
Russia ), Irinel Daniela Iacob (Bucarest, Romania), Elita Dadakaeva (Grozny, Repubblica Cecena).
Più di tutti tra i pittori rispetto la creatività di Ajub Ibragimov, un artista grafico, innovatore e fondatore di molti generi moderni (Germania) e di Abu Pashaev (Reppublica Cecena), un artista insuperabile della direzione astratta e surrealista.
Invece, di tutti i musicisti del mondo, preferisco la mia madre, Nana, che mi cantava ninne nanne tanti anni fa e che, sfortunatamente, se n’è andata da molto tempo.