Premio Strega Poesia 2024 – Stefano Dal Bianco

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Premio Strega Poesia 2024 – Stefano Dal Bianco

Stefano Dal Bianco con Paradiso (Garzanti) è il vincitore della seconda edizione del Premio Strega Poesia 2024 con 40 voti su 89 espressi.

Premio Strega Poesia 2024 - Stefano Dal Bianco

Premio Strega Poesia 2024 – Stefano Dal Bianco

Al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, si tiene l’assegnazione del Premio Strega Poesia, che vede presente la cinquina finalista, a cui si aggiungono due ospiti capaci di far dialogare la poesia contemporanea con altre forme d’arte:

Chiara Bersani, danzatrice e performer, e Vasco Brondi, cantautore e scrittore.

Edoardo Prati, influencer culturale, annuncia il vincitore del Premio Strega Giovani Poesia, assegnato da una giuria di settecento studenti delle scuole secondarie.

Conduce l’attrice Elena Radonicich.

Anche quest’anno all’autrice o all’autore del libro premiato andrà, oltre a un riconoscimento in denaro, un esemplare dell’opera dal titolo “L’Infinito Premio Strega”, realizzata e donata da Emilio Isgrò per il Premio Strega Poesia.

Quattro poesie di Stefano Dal Bianco tratte da “Paradisu ( Garzanti – 8 marzo 2024):

Comincia così questo solstizio,
con un cane che gioca con un altro cane
e rimane, rimane a fissare
il piano sconfinato
e le macchie di giallo in lontananza
e il profilo dei monti
come se fosse un altro giorno, già trascorso
non più sollecitato
dalla brezza sul piano ma fermo
fermo nella stagione che si sporge.
Ritornerà pertanto, e riconoscerà
i segnali del vento, quello che non possiamo
non chiamare ricordo,
ricordo di qualcosa che un giorno
aveva mosso l’erba, come adesso,
aveva soffermato un cane in un pensiero.

* * *

La soluzione temporanea
di tutta questa nuvolaglia indotta di pensieri
è stare a vedere una valle con il vento e sotto il sole
mentre il verde dei declivi
di collina in collina sovrapposti
si fa sempre più grigio di foschia
e finisce nel bianco
che confonde l’Amiata in lontananza con il cielo.
Stare a vedere è facoltà di tutti
ma ricavarne la chiarezza di un messaggio è privilegio
di chi si lasciasse intontire dal sole
scardinare dal vento e ritornasse
su di sé ma senza più visione
ora che tutto è perduto nel bianco lontano
e sale, sale da dentro la voce del mondo.

* * *

Come si riferisse a un vento che ora non c’è
sembrava avesse senso
la preghiera del castagno tra i castagni,
di una vita nel tempo dispersa e
presente lì nel varco
tra le fronde che apre alla campagna.
Ma come sarebbe se il vento
che ora non c’è non avesse
vegliato su noi sulla nostra, preghiera
di farci stare qui
in vista di un castagno
che si sporgeva alto tra i fratelli.

* * *

Camminando per la mia stradina al buio
ho attraversato un filo
di ragnatela, e me ne sono accorto
perché l’ho attraversato con la faccia
mentre camminavo.
Così mi accorgo sempre
quando un altro filamento mi attraversa,
ben diverso, anche se ora non ho tempo
di spiegare cosa sia, adesso,
che mi fa concentrare su qualcosa
di molto più importante,
però questo secondo filo
mi attraversa veramente
da parte a parte, e non importa
che ora non sia importante.

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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione

Quarta parte

Liga: Che aspetto ha Grozny oggi?

Alvi: Quanto a me, io preferirei la vecchia Grozny con le sue strade larghe, viali, vicoli, spazi verdi.

La città vecchia mi ricorda la mia giovinezza, il tempo di pace, i miei sogni per il futuro.

Liga: Quali ricerche sulle origini delle lingue e dei dialetti Lei sostiene?

Alvi: Sostengo la teoria “sui gesti”, avanzata nel XIX secolo, essa è interessante e ha una base probabilistica.
Gli scienziati L. Geyer e W. Wundt suggeriscono l’esistenza iniziale di un sistema di gesti sulla cui base si è sviluppato il linguaggio umano.
Sono vicino anche alla “teoria iafetica – gaphaetica,”avanzata dall’accademico N .Ya Marr. 

Considero validi molti aspetti scientifici dei materiali sulla storia e la linguistica del Caucaso, proposti nell’opera “Sulla lingua preistorica di Transcaucasia” di K.M.  Tumanov.
Do fiducia anche ad alcuni scienziati ceceni come J .M.  Desheriev, K.Z.  Chokaev, A. D. Timaev ecc.. 

Liga: Qual è la Sua professione e corrisponde alla Sua vocazione?

Alvi: Mi sono laureato al dipartimento di storia dell’Università statale ceceno-ingusci in nome di Lev Tolstoj e ho ricevuto la specialità “Insegnante di storia e scienze sociali”. 

Mi pare di aver fatto la scelta giusta della specialità. 

Liga: Quali mestieri nuovi desidera imparare?

Alvi: Molti.

Desidero sviluppare una formula per “la creazione, il successo e il progresso della società umana”, (l’umorismo con molta verità).

Liga: Ha piantato molti alberi nella vita? 

Alvi: Esatto, nella tenuta della casa dei nostri genitori, in parchi, vicoli, lotti liberi, nonché nel mio giardino, ho piantato gli alberi vari.

Liga: Quali premi e riconoscimenti ricevuti le sono piaciuti di più?

Alvi: Ho ricevuto vari premi e un ordine, medaglie e certificati d’onore, perciò le mie attività sono diverse, lavorando nel campo educativo e socio-politico.
Dopo il completamento della prima campagna militare nella Repubblica cecena e prima dell’elezione e dell’insediamento del Presidente Aslan Maskhadov, io sono stato un membro del Governo della Cecenia e ho compiuto i doveri di Ministro della politica statale e dell’informazione.

Nel giorno dell’insediamento del nuovo Presidente, mi sono dimesso volontariamente dalla carica di Ministro per mia spontanea volontà. 

Il neoeletto Presidente mi ha fatto ripetute offerte per unirmi al nuovo governo come vice primo Ministro, ma la mia decisione era ferma, quindi mai più sono tornato a ricoprire incarichi di Governo.
Continuo ad essere impegnato in attività sociali e politiche.
Ciò che mi rende più felice non sono i premi ma sono gli apprezzamenti e la gratitudine dei miei lettori.
Il mio piacere più grande è vedere ovunque i sorrisi dei bambini e i volti gioiosi delle nostre sorelle e mamme.

Liga: Per favore,citi un proverbio ceceno sul tema dell’onore.

Alvi: “L’onore non può essere dato a nessuno, non può essere venduto o comprato da nessuno. 

Una persona o ha onore oppure non ce l’ha.”

 Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell'informazione Quarta parte Liga: Che aspetto ha Grozny oggi? Alvi: Quanto a me, io preferirei la vecchia Grozny con le sue strade larghe, viali, vicoli, spazi verdi. La città vecchia mi ricorda la mia giovinezza, il tempo di pace, i miei sogni per il futuro. Liga: Quali ricerche sulle origini delle lingue e dei dialetti Lei sostiene? Alvi: Sostengo la teoria “sui gesti”, avanzata nel XIX secolo, essa è interessante e ha una base probabilistica. Gli scienziati L. Geyer e W. Wundt suggeriscono l'esistenza iniziale di un sistema di gesti sulla cui base si è sviluppato il linguaggio umano. Sono vicino anche alla "teoria iafetica - gaphaetica,"avanzata dall'accademico N .Ya Marr. Considero validi molti aspetti scientifici dei materiali sulla storia e la linguistica del Caucaso, proposti nell'opera "Sulla lingua preistorica di Transcaucasia” di K.M. Tumanov. Do fiducia anche ad alcuni scienziati ceceni come J .M. Desheriev, K.Z. Chokaev, A. D. Timaev ecc.. Liga: Qual è la Sua professione e corrisponde alla Sua vocazione? Alvi: Mi sono laureato al dipartimento di storia dell'Università statale ceceno-ingusci in nome di Lev Tolstoj e ho ricevuto la specialità "Insegnante di storia e scienze sociali". Mi pare di aver fatto la scelta giusta della specialità. Liga: Quali mestieri nuovi desidera imparare? Alvi: Molti. Desidero sviluppare una formula per "la creazione, il successo e il progresso della società umana", (l'umorismo con molta verità). Liga: Ha piantato molti alberi nella vita? Alvi: Esatto, nella tenuta della casa dei nostri genitori, in parchi, vicoli, lotti liberi, nonché nel mio giardino, ho piantato gli alberi vari. Liga: Quali premi e riconoscimenti ricevuti le sono piaciuti di più? Alvi: Ho ricevuto vari premi e un ordine, medaglie e certificati d'onore, perciò le mie attività sono diverse, lavorando nel campo educativo e socio-politico. Dopo il completamento della prima campagna militare nella Repubblica cecena e prima dell'elezione e dell'insediamento del Presidente Aslan Maskhadov, io sono stato un membro del Governo della Cecenia e ho compiuto i doveri di Ministro della politica statale e dell'informazione. Nel giorno dell'insediamento del nuovo Presidente, mi sono dimesso volontariamente dalla carica di Ministro per mia spontanea volontà. Il neoeletto Presidente mi ha fatto ripetute offerte per unirmi al nuovo governo come vice primo Ministro, ma la mia decisione era ferma, quindi mai più sono tornato a ricoprire incarichi di Governo. Continuo ad essere impegnato in attività sociali e politiche. Ciò che mi rende più felice non sono i premi ma sono gli apprezzamenti e la gratitudine dei miei lettori. Il mio piacere più grande è vedere ovunque i sorrisi dei bambini e i volti gioiosi delle nostre sorelle e mamme. Liga: Per favore,citi un proverbio ceceno sul tema dell'onore. Alvi: "L'onore non può essere dato a nessuno, non può essere venduto o comprato da nessuno. Una persona o ha onore oppure non ce l'ha." Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell'informazione Quarta parte Liga: Che aspetto ha Grozny oggi? Alvi: Quanto a me, io preferirei la vecchia Grozny con le sue strade larghe, viali, vicoli, spazi verdi. La città vecchia mi ricorda la mia giovinezza, il tempo di pace, i miei sogni per il futuro. Liga: Quali ricerche sulle origini delle lingue e dei dialetti Lei sostiene? Alvi: Sostengo la teoria “sui gesti”, avanzata nel XIX secolo, essa è interessante e ha una base probabilistica. Gli scienziati L. Geyer e W. Wundt suggeriscono l'esistenza iniziale di un sistema di gesti sulla cui base si è sviluppato il linguaggio umano. Sono vicino anche alla "teoria iafetica - gaphaetica,"avanzata dall'accademico N .Ya Marr. Considero validi molti aspetti scientifici dei materiali sulla storia e la linguistica del Caucaso, proposti nell'opera "Sulla lingua preistorica di Transcaucasia” di K.M. Tumanov. Do fiducia anche ad alcuni scienziati ceceni come J .M. Desheriev, K.Z. Chokaev, A. D. Timaev ecc.. Liga: Qual è la Sua professione e corrisponde alla Sua vocazione? Alvi: Mi sono laureato al dipartimento di storia dell'Università statale ceceno-ingusci in nome di Lev Tolstoj e ho ricevuto la specialità "Insegnante di storia e scienze sociali". Mi pare di aver fatto la scelta giusta della specialità. Liga: Quali mestieri nuovi desidera imparare? Alvi: Molti. Desidero sviluppare una formula per "la creazione, il successo e il progresso della società umana", (l'umorismo con molta verità). Liga: Ha piantato molti alberi nella vita? Alvi: Esatto, nella tenuta della casa dei nostri genitori, in parchi, vicoli, lotti liberi, nonché nel mio giardino, ho piantato gli alberi vari. Liga: Quali premi e riconoscimenti ricevuti le sono piaciuti di più? Alvi: Ho ricevuto vari premi e un ordine, medaglie e certificati d'onore, perciò le mie attività sono diverse, lavorando nel campo educativo e socio-politico. Dopo il completamento della prima campagna militare nella Repubblica cecena e prima dell'elezione e dell'insediamento del Presidente Aslan Maskhadov, io sono stato un membro del Governo della Cecenia e ho compiuto i doveri di Ministro della politica statale e dell'informazione. Nel giorno dell'insediamento del nuovo Presidente, mi sono dimesso volontariamente dalla carica di Ministro per mia spontanea volontà. Il neoeletto Presidente mi ha fatto ripetute offerte per unirmi al nuovo governo come vice primo Ministro, ma la mia decisione era ferma, quindi mai più sono tornato a ricoprire incarichi di Governo. Continuo ad essere impegnato in attività sociali e politiche. Ciò che mi rende più felice non sono i premi ma sono gli apprezzamenti e la gratitudine dei miei lettori. Il mio piacere più grande è vedere ovunque i sorrisi dei bambini e i volti gioiosi delle nostre sorelle e mamme. Liga: Per favore,citi un proverbio ceceno sul tema dell'onore. Alvi: "L'onore non può essere dato a nessuno, non può essere venduto o comprato da nessuno. Una persona o ha onore oppure non ce l'ha."

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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, storico e folclorista
La flora e la fauna vengono apprezzati come simboli sacri

Terza parte

Liga: Cita ai lettori del quotidiano IL DISPARI una fiaba o un aneddoto ceceno interessante?

Alvi: Un montanaro per molto tempo non poteva vendere la sua vecchia cavalla in nessuno modo. 

Ogni giorno andava al mercato rurale, volendo venderla, e ogni volta che la gente si avvicinava alla sua cavalla doveva costringerla ad aprire la bocca per fare esaminare i suoi denti.
Quindi, a quanto pare, scoprivano la sua età ma non la compravano e andavano via.
Tre anni dopo tante camminate e con la necessità di aprire sempre la bocca davanti alle gente, la cavalla, ogni volta che vedeva persino un passante casuale fermarsi davanti a lei, spalancava la bocca e mostrava volentieri i denti
.

Liga: I ceceni e gli altri popoli di montagna sono molto attaccati ai loro animali e, in media, hanno una buona conoscenza della storia e delle tradizioni popolari?

Alvi:  Sì, certo. 

Ad esempio, i ceceni hanno un antico canto epico, chiamato “Illy”, dedicato a un cavallo sincerissimo.
Nel nostro Paese la natura, l’Universo, la flora e la fauna vengono apprezzati come simboli sacri. 

Non era una consuetudine che i Ceceni non prendessero alcunché di superfluo dalla natura. 

Usavano solo il cibo e ciò che era cucinato nella loro casa. 

Quando un Ceceno contadino andava nella foresta per raccogliere legna da ardere, era abituato a non tirare troppo l’ascia per non “spaventare” gli alberi. 

L’ascia era esposta solo nel momento in cui aveva luogo il processo di taglio diretto e in modo tale da oscurare, quanto più possibile l’ascia funzionante alla vista di altri alberi.
Conoscere la propria storia, genealogia, tradizioni e storie dei propri antenati era un dovere di ogni degno ceceno. 

Sin dai tempi antichi, le famiglie cecene conservavano manoscritti nello scrigno, cosiddetto “teptara” di famiglia.

Liga: Quanto è importante per la nuova generazione conoscere le radici e l’appartenenza del popolo?

Alvi: Assolutamente molto! 

È tradizionalmente considerato come un dovere di ogni ceceno. 

Non conoscere almeno i nomi dei nostri ultimi sette antenati da parte di nostro padre diventa una vergogna per noi.

Liga: Lei suona qualche strumento musicale: pandur, sassofono, pianoforte?

Alvi: Da giovane, come molti miei coetanei, amavo suonare la chitarra.

Liga: Quali scrittori, artisti, grafici e musicisti sono più vicini a Lei?

Alvi:  Tra gli scrittori ceceni apprezzo Abdurakhman Avtorkhanov, Abuzar Aidamirov e Musa Beksultanov.

Tra gli altri, per esempio, Alexandr Solzhenicin, Viktor Suvorov, Moshe Gammer, il professore dell’Università di Tel Aviv, anche egli storico, e l’autore del libro «Il lupo solitario e l’orso. Tre secoli di resistenza cecena al dominio russo».

Tra gli artisti scelgo Anastasia Lesyuk (Anastasia Nast Mishukova-Lesyuk, Ekaterinburgo,      

Russia ), Irinel Daniela Iacob (Bucarest, Romania), Elita Dadakaeva (Grozny, Repubblica Cecena).
Più di tutti tra i pittori rispetto la creatività di Ajub Ibragimov, un artista grafico, innovatore e fondatore di molti generi moderni (Germania) e di Abu Pashaev (Reppublica Cecena), un artista insuperabile della direzione astratta e surrealista.
Invece, di tutti i musicisti del mondo, preferisco la mia madre, Nana, che mi cantava ninne nanne tanti anni fa e che, sfortunatamente, se n’è andata da molto tempo.

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Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

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Luciano Somma | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: FULVIO MASULLO

Tra i compagni di viaggio più presenti, specie tra gli anni 60 e 70, mi piace menzionare il Prof. Salvatore Maturanzo, grande studioso di poesie napoletane ed autore di diverse antologie, che presentò la mia prima pubblicazione DOJE VOCE ‘E NAPULE con poesie mie e di ANTONIO FERRARA nel 1968.

Conobbi anche GIOVANNI DE CARO il quale prese appunti su di me, ma non riuscì a pubblicarli su una nuova edizione della sua Antologia perché purtroppo ci lasciò.

Con FULVIO MASULLO invece il discorso è diverso, classe 1934, egli stampava il giornale L’ARALDO DEL SUD, molto diffuso, dove pubblicava la mia foto e tante mie poesie specie napoletane, molte apparse anche all’epoca sul giornalino di EDENLANDIA, un parco giochi, frequentato dai bambini dell’epoca accompagnati dai loro parenti, nel quale si facevano anche lavori teatrali e specie la Domenica era superaffollato.

Con Fulvio, di sua edizione, pubblicai il libro di poesie in italiano LA MIA RICCHIEZZA nel 1971 con una sua lusinghiera ed affettuosa prefazione che evidenziava la mia giovanissima presenza da esordiente nella storia della letteratura Italiana.

Un’ottima penna di grande spessore e competenza!

Purtroppo ci lasciò negli anni 90 poco più che sessantenne.

Come dicevo, non bisogna meravigliarsi se la maggior parte dei poeti, da me citati, sono passati da anni a miglior vita, fatte le dovute  eccezioni per morti premature, poiché tutti molto più grandi di me di almeno 15/20 anni.

Tra i poeti frequentati, vanno ricordati GIUSEPPE ALBANO – GIUSEPPE SACCO (del quale conservo gelosamente una poesia a me dedicata con affetto paterno) – GIUSEPPE PASTORE – GIANNI CROCE – MARIO MONTEFUSCO – ANTONIETTA PAGLIARULO (mia compagna in tante trasmissioni che si avvalse della mia prefazione per l’uscita del suo libro) – GIORGIO VAJANA – UGO IZZOLINO (oggi sono molto amico della nipote attrice Monica Masiello) – ALDO VILLA – figlio del grande GEPPINO VILLA – PASQUALE ESPOSITO e CIRO GILARDI col quale feci il quinto anno delle elementari insieme, incontrato dopo tanti anni, che organizzò, per un bel periodo, la POESIA IN PIAZZA che vide partecipare moltissimi dei poeti e poetesse menzionati.

L’elenco naturalmente non finisce qui, vi sono ancora molti poeti da citare ed alcuni cantanti e compositori.

Il tutto rimandato ai prossimi articoli. Alla prossima!

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Luciano Somma | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: Gioia Lomasti.

Una compagna di viaggio che mi sta molto a cuore, conosciuta online tantissimi anni fa è Gioia Lomasti.

In tandem abbiamo realizzato libri, articoli e tant’altro.

La stessa ha collaborato anche per un periodo con Bruno Mancini, grande organizzatore e creatore appunto di tante iniziative a livello internazionale, riscuotendo ovunque innumerevoli consensi.

Gioia Lomasti nasce a Ravenna, appassionata di letteratura nel suo insieme sin da bambina conquista l’attenzione della critica letteraria con la partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali che la vedono tra i posti d’onore.

È autrice di opere in poesia e prosa dedicando parte dei suoi scritti al cantautorato italiano Fabrizio De Andrè.

Co-fondatrice nel 2011, con Marcello Lombardo (diventato suo marito dal giugno di quest’anno: auguri agli sposi!), del sito vetrinadelleemozioni.com  lo ha creato come spazio riservato all’arte e alla musica che supporta la promozione degli scrittori, dando molto risalto agli emergenti di grande espressività poetico-narrativa, che necessitano di un giusto sostegno per conseguire una maggiore visibilità.

Ha all’attivo con me moltissime pubblicazioni poetiche singole o in antologie anche scolastiche.

“Passaggio”, la sua prima raccolta edita (Giugno 2008), è una sorta di diario dal chiaro sapore emozionale nel quale poeticamente racconta se stessa.

Dal Dicembre 2009 al 2020 la sua passione la porta a curare per le radio della bassa Romagna l’appuntamento in “Vetrina delle Emozioni”, tramite un laboratorio creativo con la realizzazione di puntate settimanali a favore di tutti gli artisti partecipanti (scrittori e cantautori) ricreando uno spazio a loro dedicato, che ad oggi ha potuto vantare migliaia di adesioni.

Il web, attraverso molte interazioni, racconta parte del suo percorso artistico per ciò che lei è e sa donare: arte, poesia e vita

LUCIANO SOMMA

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