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REDAZIONE

Con i complimenti della Direzione e della Redazione di questa testata, pubblichiamo in esclusiva le quattro opere premiate ieri a Roma dall’attrice Chiara Pavoni, nel salotto culturale INTERNO 4 di Via Della Lungara 44, come vincitrici delle sezioni VIDEO – ARTI GRAFICHE – ARTICOLI – POESIE della XIII edizione del Premio internazionale di Arti Grafiche OTTO MILIONI – 2024 ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS

Viesturs Āboliņš vincitore primo Premio sezione ARTICOLI della XIII edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI – 2024” con il testo “Fermiamo la guerra”.
Codice 07ar24 – Viesturs Āboliņš
FERMIAMO LA GUERRA

In questo giorno, il 15 maggio di 50 anni fa, c’era una indimenticabile mattinata di sole: a Kaliningrad fiorivano i castagni, gli uccelli cinguettavano, c’era dappertutto l’odore della primavera e anche l’aroma della felicità per la prossima estate.
Per l’ultima volta ho attraversato il posto di blocco del reggimento della nostra Prima Guardia Mosca-Minsk dell’Ordine della Bandiera Rossa di Suvorov e Kutuzov, la divisione dei fucili a motore.
Un giovane, un valoroso sergente, in perfetta uniforme, con il distintivo delle guardie e le insegne per un buon servizio, con un berretto elegante e la valigetta di smobilitazione in mano.
Ricordo tutto, anche il cancello del posto di blocco e davanti ad esso una buca sull’asfalto piena di pioggia notturna.
Con piacere festoso, sono andato alla fermata e ho aspettato l’autobus che mi partisse verso una grande vita che volevo vivere in modo intelligente, interessante e significativa.
La mia divisione “liberò” le rovine di Königsberg dai tedeschi.
Oggi sono uscito sulla loggia: calvo, sdentato, goffo.
Gli anni a venire non sono più visibili, ma ciò che era, tutto ciò che è mio, non può essere portato via.
Ascolto le notizie del mattino dal fronte: la “liberazione” dell’Ucraina dagli ucraini continua con successo.
Questi ultimi 50 anni hanno incluso tutto: i miei anni da studente, l’amore, il lavoro, l’amicizia, la felicità.
Sono felicissimo di essere stato abbastanza intelligente da comprendere la vita e non essere anima e corpo con gli aggressori.
Capisco i caduti ucraini, che sono morti con ridicole borse del supermercato in mano – nelle borse ci sono un paio di bottiglie di bombe molotov, che non possono nemmeno essere portate ai “liberatori”.
Capisco gli uomini bravi dei lottatori di Volkssturm a Königsberg, quelli adolescenti e anziani che nel 1945 attaccarono i miei commilitoni che avanzavano da ogni angolo.
Capisco i soldati sovietici che hanno difeso la loro vita pacifica e che giacciono ancora insepolti a migliaia.
Capisco i finlandesi che sparavano disperatamente dai fortini della linea Mannerheim.
Capisco cosa significa essere un soldato che difende la sua casa, la sua famiglia.
Ci sono due grandi differenze: una guerra per proteggere il proprio modo di vivere e una guerra per imporre il proprio modo di vivere.
E non importa quale stile di vita alieno “progressista” sia imposto dalle baionette dei “liberatori”, dagli arresti e dai campi di concentramento: fascismo, comunismo, putinismo, democrazia o qualcosa che non ha ancora un nome.
Un soldato deve restare un umano, deve pensare, deve comprendere il mondo, altrimenti è semplicemente una parte biologica sconsiderata di un’arma da cui sparano vari “pensatori e filosofi”.
Ieri ho guardato un video su YouTube – 9 maggio a Riga nel 2024 – persone che depongono fiori nel Giorno della Vittoria.
Non c’è più un monumento ai “liberatori della MADRE SOVIETICA”, non c’è più quel magico pilastro di cemento attorno al quale la gente era riunita con una stima potente della loro rettitudine e della forza brutta – “NOI SIAMO VINCITORI!”, NOI abbiamo salvato tutti, solo NOI sappiamo come tutti dovrebbero vivere correttamente!
Prova a parlare con i VINCITORI che SANNO TUTTO – non ti ascolteranno – non ne hanno bisogno.
Il loro comunismo, portato dalle baionette, è crollato, ma loro non se ne sono nemmeno accorti.
Sono completamente storditi dalla compiaciuta grandezza.
Solo quando i “nazisti” ruppero il pilastro concreto della Vittoria dello stile di vita sovietica, le persone che iniziarono improvvisamente in massa a deporre fiori non sulla loro grandezza vittoriosa, ma sulle tombe dei soldati – questi sono fiori per LORO, i loro antenati caduti , e non per te, la guerra “vincitrice” e “vittoriosa oggi” in tutto il mondo.
No, non è possibile vincere qualsiasi guerra con la forza: la vita ha dimostrato che chi sconfigge gli altri, poi lui stesso diventa un aggressore, un aggressore che si considera superiore alle persone che lo circondano.
Riusciremo a diventare umani e a fermare questa guerra?


Luciana Capece vincitrice primo Premio sezione POESIE della XIII edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI – 2024” con la poesia “La sorte del poeta”.

Codice 07po24 – Luciana Capece
La sorte del poeta

Nell’amar la poesia non v’è peccato
poiché di scritto veste ogni lettore
pertanto nel complesso tocca spazi
d’una esistenza vasta ad ostentare.

Piace il suo sonetto quando piove,
perché di ruggine non muore l’intenzione
rime e solitudine incastra il cuore
poi s’aggrappa al fondo del silenzio.

Saldo è lo spessore delle frasi
alla legge dell’amore si confida
rigetta la violenza e culla odi
s’una base che di linfa nè dispone.

Utile la penna varca il mondo
e di secoli fa vivere il presente
la mente ancor riscopre quell’intreccio
d’obbedire a pensieri mai nascosti.

Netta la bellezza prende forma
d’incandescenza appaga ore dorate,
nel sanguigno vigor del suo mistero
coniuga fresca voce a dar lettura.


Angela Prota vincitrice primo Premio sezione VIDEO della XIII edizione del Premio internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI – 2024” con la canzone “Suonno ca da’ ‘a libertà” musica e canto di Franco De Biase con testo di Bruno Mancini.
03vi24 Angela Prota – “Suonno ca da’ ‘a libertà”

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Emilia Carla Maxim nuova amica dei progetti culturali Made in Ischia

 Antonella Ariosto intervista Emilia Carla Maxim, bravissima musicista, conosciuta ad Interno  4, splendido salotto artistico culturale di Chiara Pavoni.

Carla suona la chitarra classica e si è esibita in pezzi classici, in modo sublime.

 

D: Carla ti ringrazio per aver accettato la mia richiesta per un’intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI diretto da Gaetano Di Meglio.

Ci parli di te come persona, come musicista?

R-Sono una persona che ama avere l’attenzione costante delle persone che amo.

Sono infatti io stessa, molto attenta agli altri, soprattutto alle persone più deboli e indifese, quelle che hanno bisogno di aiuto.

Mi piace la bellezza che emana l’arte.

Sono una musicista e adoro la musica, cerco di esprimermi con eleganza e raffinatezza.

Credo che la musica sia un dono di Dio che ci permette, tramite lei, di sentirci liberi, anche quando non lo siamo, porto ad esempio i canti degli schiavi nei campi di cotone.

 

D- Quale tipo di musica ami?

R-Amo tutta la musica ma al primo posto la musica classica.

Amo molto e ascolto la musica della Romania, mi fa sentire a casa, donandomi emozioni intense.

Amo moltissimo Johann Sebastian Bach, lo ritengo bravissimo, mi piace non solo da suonare, ma anche da ascoltare. La sua musica, originariamente scritta per altri strumenti, liuto, violoncello, fu in seguito trascritta per chitarra.

Ritengo la sua musica colma di sacralità.

 

D- La scelta della chitarra classica è un cammino che hai desiderato percorrere da sempre?

R- Da piccola amavo il piano ma a causa di certi compositori per piano che non mi piacevano, avevo anche pensato di abbandonare la musica. Grazie ai miei genitori e alla mia insegnante, ho solo cambiato strumento. Ormai da allora sono passati circa quattordici anni e non mi sono mai pentita.

 

D- Ci puoi parlare delle tue esperienze  musicali?

R- Ho avuto moltissime esperienze, tutte a livelli alti, ma una che ricordo e che mi ha dato moltissimo  è stata “Chitarra per la pace”.

Ho suonato in tante città, sia italiane che europee. Una grande emozione esibirmi nella mia città di nascita, dove, tra l’altro, ho partecipato a “Master class”.

Ho suonato a Napoli, in Polonia, e cantato e suonato musica pop in Germania.

 

D- Hai un sogno da raggiungere?

R- Si sicuramente ho un sogno  da raggiungere ed è quello di essere, con la mia musica, uno strumento di pace nelle mani del Signore.

 

Ringrazio Carla per le sue risposte vere e colme di lei dandole appuntamento nella nostra amata isola d’Ischia.

Antonella Ariosto

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Premiazione OTTO MILIONI 2024

Il prossimo 1 dicembre, L’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in  collaborazione con la Casa Editrice “IL SEXTANTE”, la testata giornalistica “IL DISPARI”, il magazine “EUDONNA”, con il Patrocinio morale e finanziario della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco e del Centro elaborazione dati SE.RA.DA., in partenariato con le Associazioni ADA – Centro Comunitario Puecher – Arte del Suonare – Fondazione La Sponda – Casa della Cultura INTERNO  4, con il Patrocinio dei Comuni di Napoli – Ischia –Torre del Greco – Bacoli, effettuerà la cerimonia di premiazione  dei vincitori delle quattro sezioni (arti grafiche, poesie, articoli, video) della 13a edizione del Premio Internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI.

Mariapia Ciaghi, Benito Corradini, Alfonso Gurreri, Dalila Boukhalfa, Yousra Chenah faranno squadra, insieme a me, a Roma nella Casa della Cultura INTERNO 4 con Chiara Pavoni, Vice Presidente DILA APS, per la conduzione di quello che si configurerà come ultimo atto della programmazione DILA APS 2024.

Sono stati annunciati diversi arrivi, anche da alcune nazioni europee, di Artisti partecipanti al Premio.

Desidero ringraziare TUTTI i partecipanti a questa edizione del Premio indicandoli in ordine alfabetico e senza alcuna specificazione della sezione di partecipazione, anche perché molti di loro, in maniera eclettica, hanno presentato più opere in diverse sezioni.

Cittadini di 19 nazioni differenti (Armenia, Azerbaijan, Cile, Crimea, Danimarca, Germania, India, Israele, Italia, Lettonia, Maldive, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Venezuela), i 79 Artisti partecipanti sono stati Abu Pashaev, Adriana Iftimie Ceroli, Aida Turrini, Ajub Ibragimov, Aleksandrs Mirvis, Ali Adzamirov, Alvils Cedriņš, Amirbek Ismailov, Anastasia Lesyuk, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Antonella Ariosto, Artur Gevorgyan, Astra Dauvarte, Asyat Chamaeva, Ayder Aliev, Baiba Talce, Carla Rugger, Chiara Pavoni, Dagnija Jankovska, Danute Bēdele, Dina Banai – Babay Artist, Domenico Umbro, Einars Repše, Elina Kubuliņa, Elīna Viškere, Elizabete Blūma, Elizabete Paula, Emil Lobov, Eva Mārtuža, Evgenia Murzaeva, Fabaries Vasquez, Franco De Biase, Guna Oškalna, Hairullah Kurbanov, Heino Blum, Herminia Mesquita, Ieva Akurātere, Igor Abramov, Ingrīda Zaķe, Irina Befa, Irinel Daniela Iacob, Ismayl Muradov, Jevgenija Sundejeva, Kārlis Īle, Leons Kornejanovs, Līga Kursīte, Liga Sarah Lapinska, Luciana Capece, Luciano Somma, Lutfie Abibulaeva, Marija Gadaldi, Mark Illukpitya, Melinda Horwath, Miguel Pinero, Milena Petrarca, Nunzia Zambardi, Paola Di Silvestro, Puran Singh Jhala, Rasma Urtāne, Remo Sforna, Roalds Dobrovenskis, Roberto Castaldo, Rolands Krišjāns, Sadulla Davletov, Sandra Švarca, Sas’ a Tatarintseva, Sconosciuto, Sergey Kyrychenko, Sulumbek Idrisov, Tomas Fernandez, Valerien Bressy, Velta Brinza, Velta Kristapsone, Vera Roķe, Viesturs Āboliņš,  Vija Laganovska, Yuri Serebryakov, Zigurds Teikmanis.

A loro vanno sinceri auguri di meritati successi.

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