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20250523 DILA APS IL DISPARI professionisti
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CS DILA APS | Rendere possibile il difficile
Rendere possibile il difficile: è questo il fondamento della scelta operativa che è alla base della nuova iniziativa ideata Bruno Mancini ed affidata alla gestione dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.
Infatti, la prima edizione della CERIMONIA DI DONAZIONE LIBRI ALLA BIBLIOTECA ANTONIANA DI ISCHIA si prefigge il compito di agire affinché Scrittori particolarmente interessanti, ma privi di “spinte” commerciali definite dalle case editrici padrone e quasi monopoliste del mercato commerciale librario italiano, possano beneficiare di una vetrina di lettura prestigiosa come lo è certamente la Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia.
Fiore all’occhiello del complesso, dinamico nonché internazionale mondo culturale ischitano, la Biblioteca Antoniana diretta con lungimiranti intuizioni organizzative dalla Dottoressa Lucia Annicelli, raccoglie tra i suoi scaffali più di ventimila volumi, alcuni dei quali di notevole pregio storico e didattico (Fondo “Don Pietro Monti” appartenuto a colui al quale dobbiamo la scoperta di una serie di testimonianze e reperti archeologici dall’VIII secolo a.C. fino agli albori del Cristianesimo nel sottosuolo di Lacco Ameno; Fondo “Prof. Edoardo Malagoli” Docente di italiano e latino per oltre venti anni, dal 1955 al 1976, presso il Liceo Classico di Ischia, era storico e filosofo di cultura e formazione crociana; Fondo “Prof. Giuseppe Gallo”: un patrimonio interessante per la presenza di una buona selezione di testi di linguistica, di classici della letteratura e di opere di consultazione generale di grande pregio).
Nei giorni 26 – 27 – 28 maggio prossimo nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca, a partire dalle ore 17, un selezionato numero di scrittori italiani provenienti da diverse regioni ed operanti in variegati settori di scrittura (saggistica, narrativa, poetica ecc.) personalmente, o tramite un delegato, consegneranno i propri libri alla Direttrice Dottoressa Lucia Annicelli che, accettandoli in nome e per conto della Biblioteca, li inserirà nel catalogo dei tomi disponibili alla pubblica lettura.
La cerimonia, semplice e formale, ma ufficiale in misura sufficiente a dare il senso dello speciale prestigioso riconoscimento concesso agli autori, sarà impreziosita dalla lettura di stralci delle opere effettuata dalla attrice Chiara Pavoni.
Sono stati coinvolti in forme di partenariato, e si ringraziamo, l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa, la Fondazione LA SPONDA di Benito Corradini, la Casa Editrice IL SEXTANTE e il magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi, la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, il salotto letterario INTERNO 4 di Chiara Pavoni, la DDclinic Foundation ETS presieduta da Andrea Del Buono.
I tre giorni della cerimonia sono stati inseriti nel palinsesto della rassegna internazionale IL MAGGIO DEI LIBRI.
Ovviamente, l’ingresso è gratuito e l’invito è rivolto a tutti i lettori.
Ischia 21 maggio 2025
20250516 DILA APS IL DISPARI professionisti
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Perché la probabilità (oggettiva) non esiste (II)
Luca Nicotra
Diceva il matematico e filosofo americano Charles Sanders Pierce (1839-1914): «Questa branca della matematica, la probabilità, è la sola, credo, in cui anche validi autori hanno dato spesso risultati erronei».
E ancora Bertrand Russell (1872-1970) ironicamente: «Il concetto di probabilità è il più importante della scienza moderna, soprattutto perché nessuno ha la più pallida idea del suo significato».
Bruno de Finetti, all’età di 24 anni, nel saggio Probabilismo, scritto nel 1930 ma pubblicato nel 1931, espresse i suoi dubbi e le sue critiche sulla validità dei modi di esprimere la probabilità oggettiva fino ad allora utilizzati dai matematici, che davano luogo a diversi “tipi” di probabilità (per partizione, per frequenza e per assiomi) ai quali il giovane Bruno, giustamente, non riconosceva la categoria di vere definizioni, ma soltanto di “modi operativi di calcolare la probabilità”.
La probabilità per partizione (detta anche classica perché utilizzata per prima) è definita come il rapporto fra il numero di casi favorevoli e il numero di casi possibili per un certo evento.
La probabilità di un evento per frequenza (generalmente utilizzata dai fisici e dagli ingegneri) è invece definita come il rapporto (frequenza relativa) fra il numero di esperimenti in cui l’evento si è verificato e il numero totale di esperimenti eseguiti nelle stesse condizioni, essendo tale numero opportunamente grande.
Infine la probabilità assiomatica è definita in maniera molto astratta come una legge in grado di assegnare ad ogni evento E, appartenente a un certo insieme S di eventi, un numero (compreso fra 0 e 1) che soddisfa i tre assiomi di Kolmogorov: la probabilità di un evento E è un numero reale non negativo compreso fra 0 e 1; la probabilità di un evento certo è 1; la probabilità di un evento composto dagli eventi semplici E1 e E2 incompatibili (E1 ∩ E2 = ∅) è la somma delle probabilità di E1 e di E2.
Accenno alle principali critiche mosse dal giovane Bruno a questi modi di definire (soltanto operativamente) la probabilità.
La probabilità per partizione è applicabile soltanto in tutti i casi in cui è possibile conoscere quali e quanti sono gli eventi che si possono realizzare e quali e quanti sono quelli favorevoli, non è applicabile quindi a eventi del futuro; inoltre gli eventi possibili devono avere tutti la stessa probabilità, vale a dire non ci deve essere nessun motivo che favorisca la realizzazione dell’uno piuttosto che dell’altro.
La sua definizione si richiude in un circolo vizioso, poiché essa fa uso dello stesso concetto di probabilità che “pretende” di definire.
La definizione frequentista, essendo fondata su un’operatività sperimentale, dovrebbe essere applicata soltanto a eventi ripetibili, ovvero generati da esperimenti ripetuti, inoltre, esattamente nelle stesse condizioni quante volte si voglia.
Tuttavia, in pratica, specialmente in statistica, la frequenza relativa è assunta come probabilità di eventi che non hanno tali caratteristiche, bensì hanno la connotazione di “accadimenti” avvenuti nel passato e non riproducibili quante volte si voglia.
Inoltre è una scelta arbitraria stabilire il numero di volte (opportunamente grande) da eseguire l’esperimento.
L’impostazione assiomatica della probabilità è accattivante per il suo rigore formale ma, come in qualunque teoria assiomatica, la probabilità è definita non nella sua natura ma soltanto implicitamente come “un” (e non “quel”) numero reale non negativo che soddisfa i tre assiomi di Kolmogorov.
La terza e ultima parte sarà pubblicata venerdì prossimo.