
Views: 10
Look20250515 DILA APS IL DISPARI professionisti
20250515 DILA APS IL DISPARI professionisti
NAPOLI LUCI ED OMBRE
Ridateci Peppino o’ Zingariello, il posteggiatore che piaceva a Wagner
Che Napoli sia unica al mondo per le sue bellezze sparse tra città e zone limitrofe ed isole è una realtà riconosciuta in tutto il mondo.
Panorami mozzafiato, gastronomia vastissima dalla pizza, alla pastiera, al “casatiello”, al babà, alle sfogliatelle ricce e frolle ed ai vari piatti a base di pesce, solo per citarne qualcuna.
Queste sono le cose positive ma purtroppo dove c’è il sole da qualche parte c’è l’ombra, e la nostra bella Partenope ha diversi lati oscuri.
Cominciamo col dire che noi Napoletani potremmo vivere di agricoltura, pesca, turismo e canzoni…
Invece l’agricoltura è in ginocchio, molti terreni sono avvelenati dai rifiuti tossici e dunque molti raccolti siamo costretti ad importarli da altre zone, il prodotto locale è a rischio serissimo di malattie anche mortali!
La pesca è al lumicino, quella di frodo ha sterminato la fauna marina in alcune zone dove ormai il pescato è diventato solo un bellissimo ricordo.
Il turismo, stava progredendo e finalmente centinaia di migliaia di visitatori affollavano alberghi e B&B, ma nel 2022 il Covid ha spezzato questo benessere e molti alberghi stentano a tirare avanti…
La canzone è diventata il fanalino di coda, gli emergenti non sono stati in grado di bissare i grossi successi del passato che hanno fatto della musica partenopea un celere veicolo nel mondo che ancora oggi si canta ovunque.
I vari posteggiatori nei ristoranti storici riescono a presentare SOLO brani storici ignorando le nuove canzoni.
Ridateci Peppino o’ Zingariello, il posteggiatore che piaceva a Wagner!
Si spera in una futura ripresa, verrà?
Ai posteri l’ardua sentenza.
LUCIANO SOMMA
20250508 DILA APS IL DISPARI professionisti
LUCIANO SOMMA | MANCATE ISPEZIONI SIAE
MANCATI DIRITTI DI AUTORE
Ritorno sull’argomento trattato in precedenza per evidenziare un’altra gravissima lacuna d’una Società che dovrebbe avere a cuore gli interessi di TUTTI gli iscritti ed invece fa orecchi da mercante.
La S.I.A.E.
A chi scrive loro, come risposta arriva l’invio d’un modulo dove l’autore che non ha percepito diritti di autori su molti titoli dovrebbe elencare: nome del locale, giorno ed ora della esecuzione, nome delle canzoni presentate.
ASSURDO!
Non basterebbero i tanti occhi di ARGO.
I locali in Italia sono decine di migliaia.
E purtroppo gli ispettori non effettuano tutti i controlli necessari per impartire sanzioni e chiusura dei locali di coloro che, facendo i furbi, fregano sia la SIAE stessa sia chi produce musica che viene largamente diffusa in maniera scorretta nelle festività tipo matrimoni, cresime, comunioni, compleanni, onomastici.
Alcuni proprietari di locali, che incassano decine di migliaia di euro per i vari banchetti, lesinano qualche centinaio di euro per i diritti sacrosanti d’autore e gli Autori si debbono accontentare troppo spesso di qualche decina di euro, tanto che la maggior parte di loro deve pagare per differenza la quota sociale, della quale, infatti, sono esenti solo coloro che hanno meno di 30 anni o più di 80, oltre naturalmente ai disabili.
Tra le tante cose che non funzionano anche in altri campi questa è una questione ormai diventata anzianissima, come pure la modalità d’iscrizione.
Ai miei tempi, anni 60, bisognava fare degli esami sia per la qualifica di paroliere che di compositore, oggi si può iscrivere chiunque versano la quota stabilita.
Così ci tocca ascoltare ragazzini minorenni che stampano CD o inseriscono nei social decine di canzoni firmate da loro.
Possibile che TUTTI siano parolieri e musicisti a 15-16 anni?
Alla SIAE la cosa non interessa, basta incassare, chi sta ai vertici ed al comando se ne frega altamente di questo argomento tanto la “pappa” loro è assicurata e molto ben pagata.
Speriamo nel futuro che si presenta abbastanza duro, comunque ai posteri l’ardua sentenza!