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20250612 DILA APS IL DISPARI professionisti
20250612 DILA APS IL DISPARI professionisti
Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI – quinta puntata
“Ischia, un’antologia”APPUNTI PER ITINERARI TURISTICINELL’ISOLA D’ISCHIAPER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.Di GIOVAN GIUSEPPE CERVERA
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Via Piano – Via fuori il Ralo. Partendo dalla Via Regina Elena, mette anch’essa sulla Scarrupata nella parte più sud presso la non mai tanto segnalata Guardiola, oggi lasciata in abbandono. Il golfo sottostante prende il nome di Fèlice. Indicare Via Piano e, dove questa si biforca, precisare Via Fuori il Rale. E’ questo il ramo che acquista particolarità rilevanti, infossata com’è tra l’umido “maschione”, proprio verso il ripiano dove si consiglia porre la scritta “temine”.
CALA DI OMBRASCO – CASCATELLA DEL TAMBURO – CAVA DEL BUBU’
SORGENTI DI ARVANIELLO
FUMAROLE DEL CACCIUTTO – FONDO D’OGLIO – PIETRA DEL VOIA
La vita di Casamicciola svolgentesi essenzialmente lungo la fascia costiera non lascia intravedere al turista le meraviglie delle sue zone collinose. Eppure queste, una volta venute a conoscenza, difficilmente si lasciano dimenticare: riescono, infatti, a suggerire nel visitatore tal senso di amore per questa terra e ad infondere tanta voglia di rivederle, che non sempre chi le ha visitate può evitare un ritorno in Ischia.
Fondo d’Oglio, Cretaio, Tresta, Ombrasco, Paravisiello, Piccolo Paradiso, Campo Manno, Pera, Cràtica, Ciufano per l’isolano distratto e per il turista che dà uno sguardo sommario alla cartina geografica dell’Isola rappresentano nomi vuoti, privi di significato e senza una gloria di bellezza, ma a chi ha visitato questi posti, non possono non riaprire un cofano di ricordi, di sentimenti, di propositi, non possono non ricordargli le autentiche gioie che la terra, passo passo, gli offriva a ricompensa della piccola fatica.
Lasciare che queste bellezze restino solitarie, ignote al mondo turistico rappresenta una colpevolezza che rasenta il delitto.
Basterebbe una opportuna segnaletica, solo a titolo di compagna e guida, anche lasciando al turista la gioia di scoprire da sé le segrete bellezze dell’isola, rimettendo tutto nelle sue capacità di intendere e amare la natura.
Sarebbe già questo non piccolo conforto nella solitudine di questi sentieri che portano a contatto diretto colle Cave, con le fonti, con le Fumarole, con le Ventarole, con la terra cresciuta col sovrapporsi delle colate eruttive, con le vestigia d’un passato cui si ricollega la nostra esistenza, con il delicato odore dei castagni – odore della nostra terra -, con la visuale aperta, allargantesi colla salita, del nostro mondo la cui componente essenziale e vivificatrice resterà sempre il suo valore estetico:
Io sono colui che spirò fuori la forma.
Io spinsi avanti questo nobile
dio che riempie il cielo colla sua bellezza .
(75, tes, delle Pir)
20250605 DILA APS IL DISPARI professionisti
Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI – quarta puntata
“Ischia, un’antologia”APPUNTI PER ITINERARI TURISTICINELL’ISOLA D’ISCHIAPER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.Di GIOVAN GIUSEPPE CERVERA Pag. 53La convalle del Cratere – La Scarrupata – Matarace
Fiancheggiano la Convalle:
Via Chiummano e Via Terone- Vatoliere per i casali omonimi. Ambedue queste strade sanno tanto di romantico e, qualora fossero ben tenute, anche con un pizzico di ornamento floreale- si potrebbe piantare sui cigli dei muri a secco la Cannocchiera, fiore che dura tutta l’estate e richiede pochissima accqua –
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diventerebbero una romantica passeggiata per ammirare la Convalle del Cratere-
Quelle che raggiungono la Scarrupata sono:
Via Schiappone. Quel bruttissimo fontanino andrebbe modificato nel senso di una più decente collocazione onde rivelate meno sciattoneria nelle opere pubbliche. Ben ricostruito, servirebba anche ad indicare la strada, cosa che peraltro, allo stato, non esiste affatto. Segnare alla prima biforcazione Via Terone-Vatoliere e alla seconda, presso la chiesa, Via dei Teroni, quindi immettere il visitatore sul sentiero che deve portarlo alla Scarrupata.
Non sarà male indicare che simile passeggiata è riservata soltanto agli audaci, ma non sarebbe nemmeno altrettanto male se nei passi impervi venisse resa praticabile.
Questo sentiero raggiunge Via San Pancrazio, la quale, a sua volta, consente di scendere verso punta San Pancrazio e di salire su Piano Liguori.
Logicamente queste deviazioni vanno segnate nel modo che la perizia e la estrosità dei competenti sanno trovare.
Via Vatoliere. Bisogna segnare Via Chiummano all’inizio, la strada non presenta difficoltà e facilmente raggiunge l’orlo del cratere della Scarrupata. La visuale permette di distinguere nettamente la forma dell’antichissimo cratere e dei vari strati di roccia che compongono quella parte dell’isola. Il lato esteriore del cratere è sprofondato nel mare sul cui fondo un banco detto Ciglio ne ricorda i limiti e la forma. La pietra che nereggia nel mare non lontani dalla riva è Pietra Crespa. Se in qualche modo si potesse soddisfare la curiosità del turista indicandogli che in fondo, sulla spiaggia, esisteva il celebre Bagno di Succellaro, famoso prima che il bradisismo non lo raggiungesse, e le cui acque calde affiorano ancora in riva al mare, si farebbe opera veramente meritoria e nei confronti di un bagno, le cui acque, a quanto dice Jasolino, erano le migliori (il succo) di tutta, e nei riguardi dei visitatori anziani che non possono consentirsi la gioia di toccare la spiaggia, dato che dovrebbero rifare il sentiero troppo erto.