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Ottati, una graziosa terra immersa nel parco nazionale del Cilento.

Alle propaggini meridionali dei monti Alburni, nel parco cilentano, si estende Ottati in provincia di Salerno.

Una cittadina che offre una combinazione unica di storia, cultura e natura.
Il nome viene dal latino “optatus” la cui traduzione indica “scelto” probabilmente in riferimento ai pastori che optarono per quella terra ricca di pascoli e dove decisero di costruire le proprie case. Tra le curiosità possiamo citare il fico “dottato bianco” che prende il nome dalla località ed infatti ogni anno il comune organizza una rassegna gastronomica “Ficus in Tabula”, una festa dedicata alla valorizzazione e degustazione di questo fico anche utilizzato per la preparazione del dolce tradizionale dei “fichi ripieni”.

Fu il feudo di tante famiglie nobiliari, a cominciare dai Capece – Galeota, per poi diventare nel 1700 parte del dominio dei Caraguso – Mariconda.

Era assolutamente proibito tagliare gli alberi di elci, a pena della “scomunica inflitta agli incisori”, essendo questi “di riparo alle pietre, che brontolando dal Monte, potevano offendere la costruzione”.

Camminando lungo il borgo si possono ammirare monumenti e luoghi di interesse risalenti al 1400, come il Convento dei Domenicani, la Chiesa dell’Annunziata con portale in pietra risalente al 1600, la Chiesa di San Biagio, Patrono del borgo, costruita tra il XII e il XIII secolo dove si conserva una reliquia del santo.

Altro luogo da visitare è quello del Santuario della Madonna del Cardoneto con la statua della Madonna del 1400 esposta al suo interno.
Interessante sito archeologico è il Monte Civita che offre testimonianza di resti di un insediamento rurale risalente all’incarica all’anno 1000.

Nel territorio possiamo ammirare montagne ricche di boschi e zone collinari; in particolare ricordiamo la Sorgente Auso che dà vita al fiume Fasanella nei pressi del borgo di San Angelo a Fasanella.
Il paesino, che fa parte del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni, si trova in prossimità anche del monte Costa la Croce la cui altitudine è di 951 metri sul livello del mare.

Il borgo presenta la caratteristica di formazione a grappolo che degrada verso la valle del Calore.
Ad accogliere i visitatori sono panorami incantevoli, ricchi di vegetazione di grande varietà tra cui: faggi, ontani, castagni e pini neri.

L‘originalità del borgo è dovuta alla presenza di ben ottanta murales realizzati da artisti provenienti da diverse regioni italiane, rendendo il centro storico una vera e propria pinacoteca a cielo aperto.
Ad Ottani è possibile compiere escursioni e passeggiate ideali per principianti ed esperti di trekking e trovare ospitalità presso agriturismi collocati nella zona del Cilento dove gustare prodotti tipici avendo a disposizione alloggi di alta qualità.

Tra gli agriturismi citiamo: Carretiello, l’Oasi, Ferrara H e tanti altri.
Da notare la Sagra della Sfrionzola e della salsiccia paesana, piatti tipici di Ottati, la già citata sagra del fico celebrata nel Convento dei Domenicani ed il Festival Etnomusicale e per l’Ottati MTB il circuito dei tre rifugi (Panormo, Domus Otium, BbGrekus).

Dalila Boukhalfa e Silvana Lazzarino

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Laurino: un borgo medievale nel Parco Nazionale del Cilento

Il nome “Laurino”, del comune di della Provincia di Salerno, deriva dal latino “Lauretum”, che significa “bosco di allori”.

Nella cultura antica, l’alloro era considerato un simbolo di saggezza e gloria.

Inoltre, gli allori erano usati per incoronare i vincitori, sia in guerra che nei giochi olimpici. Conosciuto anche come “La perla del Calore” questo centro restituisce oltre ad una cordiale ospitalità, la possibilità di ammirare l’area di Gorgonero con la sua biodiversità, il fiume Calore, lungo uno spazio verde che si estende a perdita d’occhio.

In quest’area incontaminata il respiro della natura fa eco ai battiti del cuore invitando a restare in silenzio per lasciare che affiorino ricordi lontani eppure vicini, così da ritrovare un nuovo ascolto interiore, mentre lo sguardo si perde lungo l’orizzonte.

La formazione geologica del parco del Cilento è fuori dal comune.

Un paesaggio unico, naturale che incita a scoprire i sentieri come: “Pruno di Laurino”, “Il cammino di Sant’ Elena”, “Il sentiero del Torrente silenzioso”, “Il Vallo di Diano” e “Monte Rotondo”, perfetti per gli amanti del trekking e del picnic.

Da non perdere piacevoli momenti da trascorrere nelle “Gole del Calore” in una vallata a picco sul fiume.

Nel silenzio della natura meravigliosa Laurino invita a rigenerare mente, corpo e spirito.

Per la sua posizione incantevole nel Parco Nazionale del Cilento, Laurino circondata da colline e montagne, regala un’atmosfera pacifica e tranquilla ideale per rilassarsi e staccare da una vita frenetica, lasciandosi anche conquistare dalla sua storia ricca di memorie e tradizioni.

A proposito di cultura e tradizioni Laurino, borgo medievale, nei suoi scenari dà risalto a chiese, palazzi storici che custodiscono secoli di storia.

Accanto al convento di Sant’Antonio con la chiesa adiacente di cui spicca il portale ligneo d’ingresso con figure in bassorilievo di Sant’Antonio, San Francesco e altri Santi ad opera di Girolamo Consulmagno, citiamo la chiesa di Ognissanti del XV secolo con affreschi e un quadro dell’Adorazione dei Magi.

Tra i palazzi storici Palazzo Civico del 1225 sede delle principali attività giuridiche e amministrative, Palazzo Gaudiani edificio di grande valore architettonico e Palazzo Ducale residenza dei duchi Spinelli dal 1686 ultimi feudatari di Laurino per via della legge di eversione della feudalità del 2 agosto 1806, emanata da Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e re di Napoli.

Tale legge sanciva la fine dell’epoca feudale nell’Italia meridionale.

A proposito della famiglia Spinelli va ricordata la leggenda che avvolge il Palazzo Spinelli di Laurini sito a Napoli.

Rimasta orfana e adottata dal Duca Troiano di Laurino, Bianca finì per conquistare il suo cuore tanto da suscitare la gelosia della moglie Lorenza che non tardò a far murare viva la giovanissima fanciulla.

Si narra che lo spirito di Bianca appaia nel palazzo tre giorni prima di ogni evento importante e tre giorni dopo.

Tra gli altri monumenti vanno citati i ruderi del castello Longobardo e il Seggio o Foro simbolo delle antiche attività democratiche della città.

Dalila Boukhalfa e Silvana Lazzarino

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