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20251010 DILA APS IL DISPARI professionisti

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Piaggine, la spiaggia antica del Cilento.
Il nome deriva dall’appellativo dialettale “piaggia” o “playa”, cioè lido che scende fino al mare. Il borgo, detto Piaggine Soprane (per distinguerlo da Piaggine Sottane, l’odierna Val dell’Angelo), dal 1811 al 1860 faceva parte del comprensorio di Laurino.
Piaggine nacque come un villaggio di pastori, le cui greggi salivano e scendevano dal ponte dell’asinello in continue transumanze.
A 630m di altitudine, il paesino, è proprio nel cuore del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, un territorio caratterizzato da monti, in particolare il Monte Cervati il più alto della Campania con una vetta che sfiora i 1898 metri, boschi tra cui le faggete, e i boschi misti, fiumi e canyon.
Siamo nell’entroterra dove domina una grande varietà di flora tra piante officinali, erbe aromatiche e orchidee selvatiche; come anche di specie animali: accanto ai lupi e alle aquile reali vi sono cervi, caprioli, tassi, ma anche rapaci come il falco pellegrino e lo sparviero e una specie di coleottero raro, Rosalia alpina della famiglia Cerambycidae, caratterizzato da una colorazione nera e blu.
Camminando lungo le strade acciottolate e gli antichi palazzi, si resta incantati da tanta bellezza: tra i luoghi più interessanti dell’entroterra cilentano le Gole del Calore profonde incisioni scavate nella roccia dalle acque del fiume Calore con escavazioni e pareti rocciose che piombano a picco. La gola più suggestiva è quella tra Felitto e Magliano, ma tutte insieme restituiscono uno spettacolo indimenticabile lungo un sentiero dagli ambienti incontaminati e dalla vegetazione selvaggia, per offrire una scenografia ricca di colori e profumi con sullo sfondo il rumore delle acque.
Da menzionare l’Affondatore di Vallivona una grotta di attraversamento lunga circa 500m. a 1100 metri di altitudine, tra i comuni di Sanza, Piaggine e Monte San Giacomo e la Sorgente del Sammaro.
Un’atmosfera di mistero avvolge Roscigno Vecchia: borgo fantasma ormai disabitato.
In pieno centro storico è la Cascata Piaggine che s’immerge nelle acque del fiume Calore, scorre fragorosa.
Una bellezza che ci offre uno spettacolo inedito e eccezionale.
Tra le sagre citiamo quella del fungo porcino accompagnata da musica folcloristica dal vivo, danze popolari, stand artigianali e mercati con i prodotti locali.
È tradizione ogni anno per la vigilia di Natale in ciascun rione del paese accendere un falò, detto in dialetto locale “focara”: la tradizione vuole che per la sua realizzazione gli abitanti debbano donare della legna come segno di unità.
In quella sera, viaggiando attraverso il paese, si viene accolti calorosamente da ogni vicinato per vivere insieme lo spirito del Natale.
Tra i piatti tipici di Piaggine ricordiamo: il cavolfiore dello zingaro, il cosciotto di agnello farcito, i fusilli conditi con sugo di cinghiale, il caciocavallo podolico e olio extravergine di oliva di primissima qualità, senza dimenticare il piatto di zucchine e carote alla scapece.
Detti e modi di dire della tradizione del Cilento, sono presenti anche tra i piagginesi. Ne citiamo alcuni: “Abbi fortuna e dduormi” tradotto “Chi ha fortuna può dormire sonni tranquilli”; “Canta che te fai canonico”si riferisce a chi parla troppo e non ottiene niente; ”Chi sape fila’ fila lo spruocco” si riferisce a chi conoscendo bene il mestiere può lavorare anche con mezzi rudimentali e inadeguati.
La bellezza del dialetto, la simpatia della gente fa di Piaggine un borgo radicato nelle tradizioni, ma in continuo cambiamento.
Dalila Boukhalfa e Silvana Lazzarino


20251003 DILA APS IL DISPARI professionisti

Ottati, una graziosa terra immersa nel parco nazionale del Cilento.
Alle propaggini meridionali dei monti Alburni, nel parco cilentano, si estende Ottati in provincia di Salerno.
Una cittadina che offre una combinazione unica di storia, cultura e natura.
Il nome viene dal latino “optatus” la cui traduzione indica “scelto” probabilmente in riferimento ai pastori che optarono per quella terra ricca di pascoli e dove decisero di costruire le proprie case. Tra le curiosità possiamo citare il fico “dottato bianco” che prende il nome dalla località ed infatti ogni anno il comune organizza una rassegna gastronomica “Ficus in Tabula”, una festa dedicata alla valorizzazione e degustazione di questo fico anche utilizzato per la preparazione del dolce tradizionale dei “fichi ripieni”.
Fu il feudo di tante famiglie nobiliari, a cominciare dai Capece – Galeota, per poi diventare nel 1700 parte del dominio dei Caraguso – Mariconda.
Era assolutamente proibito tagliare gli alberi di elci, a pena della “scomunica inflitta agli incisori”, essendo questi “di riparo alle pietre, che brontolando dal Monte, potevano offendere la costruzione”.
Camminando lungo il borgo si possono ammirare monumenti e luoghi di interesse risalenti al 1400, come il Convento dei Domenicani, la Chiesa dell’Annunziata con portale in pietra risalente al 1600, la Chiesa di San Biagio, Patrono del borgo, costruita tra il XII e il XIII secolo dove si conserva una reliquia del santo.
Altro luogo da visitare è quello del Santuario della Madonna del Cardoneto con la statua della Madonna del 1400 esposta al suo interno.
Interessante sito archeologico è il Monte Civita che offre testimonianza di resti di un insediamento rurale risalente all’incarica all’anno 1000.
Nel territorio possiamo ammirare montagne ricche di boschi e zone collinari; in particolare ricordiamo la Sorgente Auso che dà vita al fiume Fasanella nei pressi del borgo di San Angelo a Fasanella.
Il paesino, che fa parte del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni, si trova in prossimità anche del monte Costa la Croce la cui altitudine è di 951 metri sul livello del mare.
Il borgo presenta la caratteristica di formazione a grappolo che degrada verso la valle del Calore.
Ad accogliere i visitatori sono panorami incantevoli, ricchi di vegetazione di grande varietà tra cui: faggi, ontani, castagni e pini neri.
L‘originalità del borgo è dovuta alla presenza di ben ottanta murales realizzati da artisti provenienti da diverse regioni italiane, rendendo il centro storico una vera e propria pinacoteca a cielo aperto.
Ad Ottani è possibile compiere escursioni e passeggiate ideali per principianti ed esperti di trekking e trovare ospitalità presso agriturismi collocati nella zona del Cilento dove gustare prodotti tipici avendo a disposizione alloggi di alta qualità.
Tra gli agriturismi citiamo: Carretiello, l’Oasi, Ferrara H e tanti altri.
Da notare la Sagra della Sfrionzola e della salsiccia paesana, piatti tipici di Ottati, la già citata sagra del fico celebrata nel Convento dei Domenicani ed il Festival Etnomusicale e per l’Ottati MTB il circuito dei tre rifugi (Panormo, Domus Otium, BbGrekus).
Dalila Boukhalfa e Silvana Lazzarino
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