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30ar25 Yousra Chenah
Djuha: personaggio immaginario del Medio Oriente
Nella cultura araba in generale, e in quella algerina in particolare, ci sono tante figure famose che non solo sono note per essere parte della storia e dell’eredità araba, ma lo sono anche per le loro vicende che, grazie ai buoni valori morali che sono stati trasmessi, hanno plasmata positivamente intere generazioni di giovani.
Il personaggio di oggi è Djuha.
Djuha è in realtà un personaggio immaginario del Medio Oriente, noto per la sua saggezza e brillantezza nel risolvere i problemi che affronta durante il suo viaggio e per la sua ingenuità nell’agire in modo divertente per dare lezioni a giovani e anziani.
Djuha è attribuito a un povero iracheno di nome Abu Al Ghusn Dujain Al Fazari che porta sempre con sé il suo asino al bazar.
In un’altra fonte il personaggio di Djuha è attribuito a un uomo turco di nome Nasr Al Din Khouja. Potrebbe essere uno di loro, chi lo sa?
La cosa importante è che Djuha sarà sempre una leggenda che possiamo emulare.
Oggi vi racconteremo una breve storia su come lo stupido Djuha sia riuscito a vendicarsi usando i suoi trucchi.
Un giorno Djuha stava facendo la spesa al bazar e un uomo strano gli si avvicinò e gli diede uno schiaffo molto forte in faccia, lui si arrabbiò e iniziò a urlargli contro e ad agitare la mano per mostrare la sua rabbia perché non aveva fatto nulla di sbagliato per essere schiaffeggiato.
Subito dopo andarono entrambi a casa del giudice presidente del tribunale.
Sfortunatamente per Djuha, il giudice era un parente dell’aggressore e per risolvere il problema strizzò l’occhio al suo parente dicendo “Devi dare a Djuha 20 dinari per essere perdonato da lui” e poi aggiunse “Vai a prenderli e lui ti aspetterà qui”.
Gli strizzò di nuovo l’occhio.
Djuha era felice per i 20 dinari e aspettò pacificamente.
Ma passarono molte ore e l’aggressore non si fece vedere, così Djuha iniziò a ripensare agli ammiccamenti che aveva visto tra loro e si rese conto che era accaduto qualcosa di sospetto.
Quindi Djuha si alzò, andò dal giudice, lo schiaffeggiò e gli disse “Quando l’aggressore arriva con i soldi per me tu prendili per perdonarmi” e poi voltò le spalle e andò via felice per la vendetta.