Aperture Mostre 6-14 Novembre 2013

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Aperture Mostre 6-14 Novembre 2013

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Verdi proprietario e politico

L’Archivio di Stato di Parma intende offrire il proprio contributo al bicentenario verdiano con un’esposizione che tenga conto di una precisa interpretazione della figura di Verdi: cioè come il suo percorso di compositore fosse finalizzato all’acquisto di terreni per realizzare la propria ambizione a una indipendenza e autonomia materiale e simbolica, e allo stesso tempo abbia contribuito a rafforzare le sue idee conservatrici, espresse in una partecipazione alla politica attiva quasi sempre condotta con scarsa attitudine per le aule parlamentari a cui, suo malgrado, fu costretto a partecipare da deputato.
Questi due aspetti, fortemente legati fra loro, non sono meramente decorativi all’immagine caratteriale di Verdi, ma permettono di comprendere meglio le sue volontà artistiche e la sua necessità di intervenire sul sistema teatrale e sul mercato musicale del tempo, in una parola offrono un contributo alla comprensione della sua opera, così importante per l’identità italiana e così conosciuta ed eseguita in tutto il mondo.
A questo scopo la mostra, divisa nelle due sezioni a cui fa riferimento il titolo, offrirà documenti e mappe sulle proprietà verdiane, i loro rapporti con i guadagni ottenuti da Verdi con la propria attività professionale, una documentazione esaustiva sulla partecipazione di Verdi all’Assemblea delle Provincie Parmensi del 1859 e al suo viaggio nella delegazione che portò per conto dell’ex ducato la volontà di unione alla corona sabauda, una lettura dell’attività parlamentare di Verdi e del suo atteggiamento verso le vicende politiche del suo tempo.
Redattore: VALENTINA BOCCHI

Data Inizio:08 novembre 2013

Data Fine: 24 aprile 2014
Luogo: Parma, Archivio di Stato di Parma
Orario: lun.giov.ven. 9.00-13.30; mart. mer. 9.00-17.00

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GLI OCCHI DELLA FOLLIA. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell’arte

GLI OCCHI DELLA FOLLIA. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell’arte

GLI OCCHI DELLA FOLLIA. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell’arte
Martedì 12 novembre 2013 alle ore 17.30 presso la Biblioteca Nazionale Braidense, si inaugura la mostra:
Gli occhi della Follia. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell’arte, a cura di Tito Saffioti.
Una ricognizione completa e precisa tra preziosi manoscritti, incunaboli, cinquecentine, stampe, facsimili, e pubblicazioni moderne della biblioteca, tesa ad illustrare la figura del giullare dai primi secoli del medioevo fino a oggi. La sua importanza storica consiste nell’aver consentito la trasmissione della tradizione teatrale dall’epoca greca e latina fino ai giorni nostri.
Sotto gli abiti colorati, i campanelli e le piume che guarnivano il cappello di buffoni, giullari, nani e cantastorie si celava l’opera di persone che hanno reso un grande servizio alla storia culturale dell’Occidente europeo. Per lunghi secoli, infatti, la pratica teatrale era completamente scomparsa dal panorama culturale.
In Italia fin dai tempi più antichi il termine “giullare” (parola che è ricalcata semanticamente su joculator) è stato usato come una specie di contenitore per indicare numerose figure di intrattenitori. Li abbiamo conosciuti con il nome di istrioni, mimi, ciarlatani, saltimbanchi, imbonitori, cantastorie, domatori e ammaestratori d’animali, acrobati, mangiatori di fuoco, giocolieri, burattinai, prestigiatori, lottatori, guitti, danzatori. Un personaggio poliedrico che doveva la sua sopravvivenza all’arte della comunicazione e alla capacità di ottenere una retribuzione per il suo lavoro.
Il cospicuo materiale iconografico e librario rende il percorso espositivo molto affascinante; il giullare ha rappresentato il polo laico della cultura medievale, praticamente l’unico contraltare alla figura del chierico.
I temi su cui si articola l’esposizione sono i seguenti:
I giullari tra condanna e redenzione – Tra follia e saggezza – Lussuria, gola ed altri peccati – La corte, la musica, le feste – I mestieri della strada – Gonnella, il principe (fantasma) della giulleria italiana – Nani, Nani, Nani – L’insipiens del salmo 52 – Omnia mors aequat – Stultorum infinitus est numerus – Le testimonianze letterarie – I giullari nel mondo moderno e contemporaneo.
In mostra sarà esposta anche un’opera pittorica del premio Nobel per la letteratura Dario Fo, ed è attesa la sua presenza all’inaugurazione. Fo ha il merito di avere imposto all’attenzione del pubblico l’attività svolta da queste figure trascurate dalla storia del teatro. Il suo spettacolo Mistero buffo ha riaperto la discussione e offerto numerosi spunti per la riflessione sul tema.
Tra le altre opere esposte ci sarà un cartellone usato dal cantastorie siciliano Franco Trincale nei suoi spettacoli di piazza una tela e una scultura del maestro Maurizio Carnevali e alcune marottes dello scultore friulano Luigi Revelant.
Redattore: TIZIANA PORRO

Data Inizio:12 novembre 2013

Data Fine: 06 dicembre 2013
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Prenotazione: Nessuna
Luogo: Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
Orario: lunedì – sabato 9,30 – 13,30

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Edvard Munch

Edvard Munch

Edvard Munch
Nel 150esimo anniversario della sua nascita, Edvard Munch è celebrato in tutto il mondo.

L’Italia rende omaggio al sublime artista norvegese con un’imperdibile retrospettiva che si terrà a Palazzo Ducale di Genova dal prossimo novembre.

Curata da Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris, che nel 2010 dedicò al maestro norvegese una straordinaria esposizione visitata da oltre 600.000 persone, la mostra è promossa dal Comune di Genova e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ed è prodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, già partners di Palazzo Ducale nello scorso autunno per la mostra “Mirò!Poesia e Luce”.

“Realizzare questa mostra proprio nell’anno delle celebrazioni e con le enormi difficoltà legate ai prestiti di Munch è stato un miracolo.” – dichiarano gli organizzatori – “La scommessa è stata altissima, ma vedremo opere straordinarie, concesse dai più importanti collezionisti di Munch”. Il percorso espositivo racconterà tutta l’evoluzione artistica di Munch con oltre 120 opere.

Per questo motivo l’esposizione di Palazzo Ducale è allo stesso tempo rappresentativa del percorso artistico ed esistenziale di Munch, ma anche testimonianza del passaggio da un naturalismo di stampo impressionistico a una pittura nuova e audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta l’arte del XX secolo. “La mostra racconta – continua Restellini – un Munch artista che potremmo in qualche modo considerare il contrario di tutto ciò che esisteva fino ad allora. Munch si oppone deliberatamente a ciò che vede e conosce. In una logica quasi anarchica, si mette in contrasto con l’impressionismo, il simbolismo, il naturalismo per inventarsi una forma di espressione artistica in rivolta contro tutto ciò che sin dalla sua infanzia gli è stato presentato come regola sociale”.

“È sorprendente scorgere così presto nella storia dell’arte moderna un artista capace di staccarsi da tutte le convenzioni alle quali ci avevano abituati gli artisti e i movimenti precedenti; ed è prodigioso notare sin dagli anni Ottanta dell’Ottocento come Munch si accanisca sugli strati di colore, vederlo letteralmente solcare la superficie pittorica o lasciare le sue tele esposte alla pioggia e alla neve, trasferire fotografie e fotogrammi di film muti all’interno dei suoi dipinti e dei suoi lavori grafici. Stupefacente è anche l’audacia con cui sopprime i confini tra i supporti e le tecniche, nelle sue incisioni, sculture e fotografie, come nei suoi quadri, collage e film. Munch s’iscrive nella linea di William Turner e di Gustave Courbet, è l’anello mancante della catena che unisce artisti come Pablo Picasso, Georges Braque, Jean Dubuffet e Jackson Pollock nella storia del modernismo. Autentico innovatore per quanto riguarda l’apporto della cinetica all’arte, egli fu anche un modello in termini di avanguardia e di rottura con i modelli precedenti” conclude il curatore.

Il comitato scientifico della mostra Edvard Munch è composto da Richard Shiff, Øyvind Storm Bjerke, Petra Pettersen e Ina Johannesen.

“La natura è l’opposto dell’arte. Un’opera d’arte proviene direttamente dall’interiorità dell’uomo. (…) La Natura è il mezzo, non il fine. Se è necessario raggiungere qualcosa cambiando la natura, bisogna farlo. (…) L’arte è il sangue del cuore umano”. Edvard Munch (1863-1944)

Redattore:

Redattore: LUIGI DI SALVO
Data Inizio:06 novembre 2013
Data Fine: 27 aprile 2014
Costo del biglietto: 15,00 euro; Riduzioni: 14,00 euro;
Luogo: Genova, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
Orario: da martedì a domenica ore 9.00 -19.00, lunedì ore 14.00-19.00
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 LA LINEA ANALITICA. I MUSEI E GLI ALLESTIMENTI DI COSTANTINO DARDI

LA LINEA ANALITICA. I MUSEI E GLI ALLESTIMENTI DI COSTANTINO DARDI

LA LINEA ANALITICA. I MUSEI E GLI ALLESTIMENTI DI COSTANTINO DARDI
inaugurazione 11 novembre, ore 12
saluti
Serena Maffioletti, responsabile scientifico Archivio Progetti
Erilde Terenzoni, soprintendente archivistico Veneto e Trentino Alto Adige
interventi
Donata Tchou, Luka Skansi
apertura
12 novembre > 13 dicembre 2013
Archivio Progetti, Sala espositiva
Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio
orario
lunedì > venerdì 9.30 > 13.30 giovedì 15 > 17.30
chiuso sabato, festivi e dal 20 al 26 novembre
ingresso liberoL’allestimento e il confronto con lo spazio espositivo occupano un ruolo centrale nella prolifica carriera di Costantino Dardi.
Nei vari contesti espositivi con i quali si confronta, Dardi opera con uno spirito fortemente critico nel rapporto con lo spazio: non si limita ad un piano espressivo o rappresentativo, ma assume un atteggiamento analitico nei riguardi dello spazio. Questo atteggiamento di sfida con i luoghi produce ogni volta operazioni nuove e originali: in quanto risultati di analisi critica e creativa dello spazio, i suoi progetti si propongono come delle vere e proprie installazioni spaziali. Il progetto trova una sintesi nel rapporto tra allestimento e contesto espositivo, sia esso un museo, un sito archeologico, un luogo urbano o un paesaggio.
Una sensibilità particolare, quella di Dardi, che deriva da un’attenta e aggiornata cultura visiva, che si inserisce con toni originali nell’ambito della riflessione coeva. Perfettamente collocato nell’ambiente italiano degli anni ’60 e ’70, Dardi emerge tuttavia come un suo esponente anomalo, soprattutto per la sua approfondita e articolata conoscenza del mondo artistico italiano e internazionale. Sono proprio le ricerche artistiche coeve ad influenzare fortemente la sua sensibilità analitica e il suo progetto.
La mostra è divisa in cinque sezioni tematiche, che restituiscono alcuni dei fondamentali capitoli della ricerca di Dardi sul tema: i progetti museali, le grandi scenografie urbane, gli allestimenti nei siti archeologici, gli allestimenti nei musei, l’attività presso la Biennale di Venezia (1978-82).
Redattore: RENZO DE SIMONE
Data Inizio:12 novembre 2013 
Data Fine: 13 dicembre 2013
Costo del biglietto: gratuito
Luogo: Venezia, Archivio Progetti Cotonificio
Orario: lun > ven 9.30 > 13.30 gio 15.00 > 17.30 chiuso sabato, festivi e dal 20 al 26 novembre
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Modigliani Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter

Modigliani Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter

Modigliani Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter
Dopo il grande successo alla Pinacothèque de Paris e al Palazzo Reale di Milano, la mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter”, a cura di Marc Restellini, giunge a Roma. Per la prima volta si possono ammirare i capolavori appartenenti alla ricca collezione di Jonas Netter (1867 – 1946), acuto riconoscitore di talenti. La mostra presenta oltre 120 opere di straordinaria bellezza oltre a Modigliani, anche Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e altri artisti che vissero e dipinsero a Montparnasse agli inizi del Novecento durante i cosiddetti “anni folli”, in cui il noto quartiere parigino divenne centro culturale di avanguardia e luogo di incontro di artisti e intellettuali. In questo turbine di cambiamenti e trasformazioni, Jonas Netter ricoprì indubbiamente un ruolo fondamentale.

Il percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita dal collezionista , che, affascinato dall’arte e dalla pittura, diventò un amateur illuminato, grazie all’incontro col mercante d’arte e poeta polacco Léopold Zborowski, che gli suggerì opere di artisti non famosi ma che Netter, che di mestiere faceva il rappresentante, poteva permettersi di acquistare.

Grazie a lui Netter entrò in contatto con questi grandi artisti, la cui produzione lo affascinò e lo spinse a comprare dal mercante molti dei loro lavori.Di tutti i pittori con cui venne in contatto, il collezionista alsaziano rimase maggiormente colpito dall’arte del giovane livornese e fu tra i primi ad acquistare le sue opere. Di Modigliani Netter ammirò l’originalità del genio creativo, amò profondamente i suoi volti femminili stilizzati su lunghi colli affusolati, come Elvire con colletto bianco (Elvire con collettino) del 1918 e Fanciulla in abito giallo (Ritratto di giovane donna con collettino) del 1917, entrambi esposti insieme a Ritratto di Zborowski (1916) e Ritratto di Soutine, questo realizzato nel 1916 dopo l’incontro tra i due artisti che strinsero una solida amicizia, al punto che fu proprio Modigliani a presentare Soutine a Netter. Di quest’ultimo sono esposti in mostra oltre venti olii, tra cui Uomo con cappello, Scalinata rossa a Cagnes e La pazza.

Allo stesso modo Netter scoprì i quadri del “periodo bianco” di Utrillo, soprattutto vedute, tra le quali Piazza della chiesa a Montmagny, Chiesa di periferia e Rue Muller a Montmartre, tutte esposte in mostra. Netter decise di proteggere questo eterno fanciullo disincantato innamorato della madre, Suzanne Valadon, valente e originale pittrice, anche lei presente in mostra, con opere come Ketty nuda mentre si stiracchia e Chiesa di Neyron. Non si deve dimenticare, infine, che anche se oggi consideriamo queste opere capolavori assoluti dell’arte, non era assolutamente così per i contemporanei di Netter, che dunque ebbe un’ intuizione artistica ancor più rivoluzionaria.

Redattore: RENZO DE SIMONE
Data Inizio:14 novembre 2013
Data Fine: 06 aprile 2014
Costo del biglietto: 13.00 euro
Luogo: Roma, Museo di Palazzo Cipolla
Orario: Lunedì: 14-30-20.00 Martedì – domenica: 10.00-20.00 Il servizio di biglietteria termina un’ora prima
Giusi Ambrosio

Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione

Data Inizio:07 novembre 2013 

Data Fine: 30 novembre 2013
Luogo: Milano, Galleria Centro Steccata
Orario: dal lunedì al venerdì 10,00-12,30/ 15,00 -19,00 – domenica e festivi su appuntamento

Giusi Ambrosio

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