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Leggere & Scrivere Anna Alessandrino: C’è differenza tra canzone e poesia?

sabato 25 febbraio 2012

Canzone e poesia sono come due vecchie cugine che hanno qualche parente in comune e a tratti percorrono la stessa strada.  Magari non si somigliano neanche fisicamente, magari una sarà più attraente dell’altra, ma l’una avrà qualcosa dell’altra.

Ed ecco che ci saranno poesie che alcuni diranno brutte (per me, non ci sono brutte poesie. Ognuna di esse nasce da un’emozione e se chi legge non la coglie è perché, in quel momento, egli non è sulla stessa lunghezza d’onda di quelle emozioni), così come ci saranno belle canzoni, che potrebbero essere paragonate a poesie: paragonate!

I testi di De Andrè, ad esempio, pur essendo  poetici ( lo stesso Edoardo Sanguineti afferma che il testo di una canzone può essere poetico),  non sono poesie, anche se spesso egli scriveva in metrica ( ” Bocca di rosa” ). Lo considerano poeta, ma egli stesso non si è considerato che cantautore, forse perché sapeva benissimo che per un cantautore musica e testo si completano. I versi della poesia, infatti, non hanno bisogno della musica in quanto  nascono con una propria musicalità.
Dunque, la differenza tra canzone e poesia nasce proprio…nella testa dell’autore?

Anche Francesco De Gregori tiene a precisare che “le canzoni non sono poesie”, ma letteratura, come il cinema e il teatro. Consentono, quindi, di conservare la memoria del passato (Marcel Proust) o di portare i segni del presente (Giulio Ferroni).
Eppure nel 1992 e nel 1993 il premio di poesia Guggenheim-Montale è stato attribuito proprio a due cantautori come Paolo Conte e Francesco Guccini, così come i testi di alcuni cantautori appaiono ormai da anni nelle antologie scolastiche, agevolando il cammino dei giovani verso la “ Poesia Alta” (o altra!).

E ancora: se ci sono cantautori laureati poeti, ci sono, anche, poeti improvvisati parolieri (Calvino, Fortini, Pasolini, tanto per citarne alcuni tra i più famosi!).
Tutto questo avviene perchè (e nessuno potrà dissentire) tra canzone e poesia, c’è un “parente” in comune, un parente molto stretto che si chiama “ritmo”. (A.A. – 24/02/2012)

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