Da domani 6 novembre torna in mostra a Palazzo Bonaparte a Roma “Il Seminatore” di Van Gogh

COMUNICATO STAMPA

Come era stato preannunciato, l’opera Il Seminatore di Van Gogh, colpita ieri da una zuppa di verdura lanciata da manifestanti ambientalisti, non ha subito alcun danno e da domani, domenica 6 novembre, tornerà a essere esposta nella mostra in corso a Palazzo Bonaparte.

La società Arthemisia, produttrice e organizzatrice della mostra, precisa i fatti.
Nella giornata di ieri, venerdì 4 novembre, alle ore 12.00 quattro ragazze di giovane età sono entrate in mostra separatamente, acquistando regolare biglietto d’ingresso.  Non avevano né borse né zaini, perchè il protocollo di sicurezza adottato prevede il deposito obbligatorio di tutti i contenitori voluminosi.  Le ragazze si sono “mimetizzate” in un gruppo che stava effettuando la visita guidata alla mostra e, una volta di fronte al quadro, hanno estratto repentinamente da sotto i vestiti due piccoli barattoli contenenti la zuppa di verdure e l’hanno lanciata verso il quadro.
Non vi sono stati danni sia perchè a quantità di liquido – grazie alle misure di sicurezza adottate – è stata minima, sia perchè il quadro era  protetto da un vetro.

Il dipinto non ha quindi subito alcun danno anche grazie alla tempestiva attuazione del protocollo di sicurezza e il conseguente intervento delle Forze dell’Ordine che hanno così consentito una rapida rimozione dell’opera dalla sua sede per i dovuti accertamenti e rilevamenti dello stato di conservazione in un luogo deputato.

Come già dichiarato dalla Presidente di Arthemisia Iole Siena, visti i molteplici e recenti attentati al patrimonio artistico internazionale da parte di alcune associazioni ambientaliste, Arthemisia in accordo con il Kröller-Müller Museum e le Forze dell’Ordine, aveva già stabilito un protocollo di sicurezza e potenziato la stessa all’interno dello spazio espositivo aumentando i controlli in ingresso.

Come da ultima dichiarazione ufficiale del Kröller-Müller Museum di Otterlo: “Il seminatore di Vincent van Gogh è risultato integro dopo che ieri, a Roma, è stata lanciata della zuppa da parte di attivisti per il cambiamento climatico. La cornice ha subito lievi danni. Dopo un’attenta indagine in loco da parte di un conservatore del museo, Il seminatore esposto a Palazzo Bonaparte in prestito dal Kröller-Müller Museum potrà essere nuovamente esposto al pubblico da domani.

 

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Roma al MAXXI Scegli il Contemporaneo- La rivoluzione siamo noi

Roma al MAXXI incontro dedicato alla sperimentazione di pratiche e metodologie della pedagogia del patrimonio nell’ambito del ciclo  “Rivoluzioni di idee: pratiche e metodologie per una didattica attiva – Format per insegnanti, educatori e operatori museali udenti e sordi”. Appuntamento venerdì 23 settembre 2022

Da non perdere gli appuntamenti proposti dal progetto, “Scegli il Contemporaneo. La rivoluzione siamo noi” a cura di Elena Lydia Scipioni, giunto alla sua terza e conclusiva edizione che, tra visite guidate e animate, workshop, incontri di formazione sulla didattica dell’arte e del patrimonio, si rivolge ad un pubblico sempre più ampio per avvicinarlo e renderlo ancor più partecipe delle opportunità proposte dai differenti linguaggi dell’arte dove non manca il lato ludico educativo pensato per i bambini nella loro esplorazione della realtà e delle emozioni.   Promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura in collaborazione con SIAE, il progetto è presentato da “Senza titolo Progetti aperti alla Cultura”, società che da oltre dieci anni si occupa di progettazione e gestione di servizi educativi e di mediazione culturale per musei e mostre sul territorio nazionale.

Foto di Sebastiano Luciano, Courtesy Fondazione MAXXI

I diversi appuntamenti iniziati lo scorso giugno, tra  Art weekend, workshop, visite guidate, incontri di Formazione didattica e che trovano luogo nei musei e gallerie della Capitale, sono rivolti ad adulti, famiglie, bambini, educatori museali, insegnanti e pubblico sordo- Oltre al  MACRO, – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, a Palazzo delle Esposizioni, Cinecittà si Mostra e il MIAC – Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema, sono il Museo delle Civiltà, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Co temporanea ed il MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

E’ proprio al MAXXI che si svolge uno degli ultimi appuntamenti del venerdì di settembre dedicati al ciclo di incontri rivolti alla Formazione “Rivoluzioni di idee: pratiche e metodologie per una didattica attiva”, a cura di Serena Giulia Della Porta, destinato ad insegnanti, educatori museali udenti e sordi che si svolgono in diversi musei e spazi espositivi.

Nei venerdì del mese di settembre esperti di didattica museale provenienti da musei e fondazioni per l’arte contemporanea – qual: Pirelli HangarBicocca, Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Cinecittà si Mostra e MIAC, Roma, GAMeC, Bergamo, Museo delle Civiltà, Roma .- hanno condotto e conducono incontri di formazione in diversi luoghi della Capitale quali Palazzo delle Esposizioni, il MACRO, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, il MAXXI, il Museo delle Civiltà, per condividere le più aggiornate visioni della comunicazione dell’arte in un’ottica di scambio e di sviluppo professionale interdisciplinare e di coinvolgimento attivo. A condurre i diversi incontri di formazione sono: Laura Zocco, Elena Stradiotto, Barbara Goretti, Giovanna Brambilla e Gabriella Manna.

Il prossimo incontro in programma il 23 settembre 2022 al MAXXI (ore 15.00-18.00) è dedicato alla sperimentazione di pratiche e metodologie della pedagogia del patrimonio.. A condurlo è la storica dell’arte Giovanna Brambilla attualmente Responsabile dei progetti territoriali e di audience development presso la Direzione Musei Lombardia dove si occupa dei legami tra i musei e i possibili pubblici, con un’attenzione alle relazioni con le comunità e con le situazioni di fragilità. Ad affiancarla in questo incontro di venerdì 23 settembre sono i formatori di Senza titolo. L’incontro di formazione sarà tradotto in LIS da una storica dell’arte specializzata in Lingua dei segni italiana con lo scopo di offrire ad un pubblico sempre più ampio occasioni di conoscenza e di accessibilità al patrimonio culturale della città di Roma.

foto di Francesco Bolis Courtesy Fondazione MAXXI

Attualmente Giovanna Brambilla è docente del Master “Economia e Management dei Beni Culturali”, della Business School de Il Sole24Ore e del Master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive”, dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e docente di Iconologia all’accademia di Belle Arti di Siracusa. Da settembre 2020 è membro della Commissione Diocesana Arte Sacra di Bergamo. Socia ICOM, tra i suoi interessi di ricerca ci sono gli intrecci tra arte e società, letti attraverso le immagini. È autrice di articoli e saggi dedicati alla relazione tra musei e pubblici, tra iconografica, religione e società.

Il ciclo di incontri intende far riflettere sul ruolo del museo e della didattica dell’arte come strumenti per la crescita e lo sviluppo delle competenze professionali nell’adulto e personali nel bambino; approfondire le differenti metodologie in relazione a opere d’arte appartenenti a collezioni differenti per ambito di ricerca e per natura del patrimonio di appartenenza; coinvolgere i partecipanti in attività laboratoriali davanti alle opere e in relazione ai temi proposti dagli ospiti.

Con questa 3 e conclusiva edizione del Progetto Scegli il Contemporaneo. in particolare si intende dare un ruolo centrale all’individuo e alla collettività, con lo scopo di riflettere sul ruolo da affidare alla cultura e alla didattica nel nostro Paese. Grazie alle diverse attività del Progetto. il cui titolo è liberamente ispirato dall’omonima opera del 1972 dell’artista tedesco Joseph Beuys, vi è un invito a riflettere sull’importanza dell’arte e della creatività come mezzi rivoluzionari di liberazione e di cambiamento

Tutti gli incontri sono gratuiti per il pubblico e si svolgono nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid in ottemperanza alla normativa vigente. Anche gli eventi sono gratuiti, ma comprendono il biglietto d’ingresso al museo qualora previsto. Prenotazione obbligatoria solo via mail: info@senzatitolo.net fino ad esaurimento posti. Foto di Sebastiano Luciano, Courtesy Fondazione MAXXI e foto di Francesco Bolis Courtesy Fondazione MAXXI

Silvana Lazzarino

Per il ciclo Rivoluzioni di idee: pratiche e metodologie per una didattica attiva

Format per insegnanti, educatori e operatori museali udenti e sordi

Il 23 settembre Incontro dedicato alla sperimentazione di pratiche

e metodologie della pedagogia del patrimonio 

Incontro con Giovanna Brambilla

Responsabile dei progetti territoriali e di audience development

presso la Direzione Musei Lombardia

MAXXI

Utenza: educatori, operatori culturali, insegnanti udenti e sordi

Punto di ritrovo: Via Guido Reni n. 4/A Roma

Orario: dalle 15.00 alle 18.00

venerdì 23 settembre 2022

Prenotazione obbligatoria scrivendo al seguente indirizzo mail: info@senzatitolo.net  fino ad esaurimento posti. per informazioni: tel. 331/3365300

 

Alcuni articoli pubblicati su Emmegiischia da Silvana Lazzarino

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DILA & Artés 20220223 Centro Puecher

DILA & Artés 20220223 articolo pubblicato

DILA & Artés 20220223

Centro Puecher di Milano

Giovedì 24 Febbraio ore 18 il

Centro Puecher di Milano,

nel contesto delle sue iniziative periodiche, organizza nella BIBLIOTECA CHIESA ROSSA al Parco delle Cascine in piazza Abbiategrasso – Milano- , fermata della METRO LINEA 2 una serata per la presentazione e proiezione di un documentario sull’11 settembre del 1943 a Nola che è oggetto del romanzo storico, molto suggestivo, “Nola, cronaca dall’eccidio” scritto da Alberto Liguoro.

La programmazione prevede lo svolgimento con interviste a vari testimoni e familiari degli Ufficiali uccisi (tra cui il padre dell’Autore del libro Alberto Liguoro

che sarà presente in sala) realizzato dal regista nolano Felice Ceparano.

Centro Puecher

Centro Puecher

Con l’occasione, tra l’altro, Alberto Liguoro presenterà il libro di poesie (e ne leggerà alcune) della poetessa Nina Lavieri, della quale, poco dopo che lei morisse, lui stesso aveva lette alcune poesie dal libro “Guerra” al Puecher in una serata alla quale partecipò il nipote Alessio Lavieri.

Sarà letta, tra l’altro, la poesia “Il  volo verticale” scritta da Bruno Mancini

https://www.youtube.com/watch?v=JsF2BGa6dE8

https://www.youtube.com/watch?v=OA7M0CZuvBk

L’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale Alberto Liguoro è Socio Fondatore nonché collaboratore di primaria importanza,

e della quale la compianta Nina Lavieri,

durante gli ultimi anni della sua vita, è stata un’attiva partecipante della vita associativa, promuove l’evento coinvolgendo tutte le Sedi Regionali e Nazionali e Internazionali dell’Associazione.

Centro Puecher

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Centro Puecher

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Centro Puecher

DILA & Artés 20220212

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

Giuseppe Lorin, attore, regista, romanziere, critico letterario, autore, conduttore e giornalista, è uno degli Attori maggiormente impegnati nella realizzazione dei progetti teatrali ideati ed organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

La sua rappresentazione scenica in video del monologo “Metempsicosi spirituale

https://www.youtube.com/watch?v=Th05bNCF4so

scritto per lui da Bruno Mancini, effettuata durante la fase più restrittiva della pandemia, è un importante esempio di come si possa egregiamente continuare a coniugare l’Arte, in tutte le sue forme di scrittura, pur disponendo di mezzi di riproduzione insufficienti ma affrancati da professionalità e tenacia.

Ci ripromettiamo di pubblicare il testo integrale del monologo “Metempsicosi spirituale” prossimamente in questo stesso spazio.

Giuseppe Lorin ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si è specializzato all’International Film Institute of London con Richard Attenborough e in Pubblicità e Marketing presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

È docente di Interpretazione con il Metodo Mimesico e Dizione interpretativa, oltre ad essere giornalista pubblicista.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti ed è giurato in importanti premi letterari nazionali ed internazionali.

Con “Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, l’autore è alla sua sesta pubblicazione dopo l’apprezzato “Manuale di Dizione” (Nicola Pesce, 2009) con prefazione di Corrado Calabrò e contributi di Dacia Maraini, consultabile anche nelle biblioteche statali di settore.

Il suo incommensurabile amore per Roma l’ha portato a scrivere “Da Monteverde al mare” (David and Matthaus, 2013), “Tra le argille del tempo” (David and Matthaus, 2015), primo romanzo postfantastorico, “Roma, i segreti degli antichi luoghi” (David and Matthaus, 2016) e “Roma, la verità violata” (Alter Ego, 2017), romanzo pensato per una fiction di cui tre personaggi sono visibili su Youtube.

Nella primavera 2019, ed in occasione della elezione di Matera a Città della Cultura, Bibliotheka edizioni presenta “Dossier Isabella Morra”, la storia di un femminicidio del ‘500, nel materano, voluto dai fratelli di Isabella, la poetessa uccisa a 29 anni!

Sette poeti hanno apportato per questo dossier di Giuseppe Lorin, i loro contributi poetici, dalla prefazione di Dante Maffia e alla sua poesia per Isabella Morra a Dacia Maraini, da Corrado Calabrò a Michela Zanarella, da Marcella Continanza a Vittorio Pavoncello e ad Antonella Radogna.

Transtiberim. Trastevere, il mondo dell’oltretomba”, Bibliotheka edizioni, è da considerarsi un amico che vi ha invitato nella sua casa di Trastevere, uno dei quartieri più suggestivi di Roma, e immaginate di passeggiare per i vicoli, le piazze, le vie, avendo accanto a voi una guida che vi sveli la storia e il significato simbolico di ogni edificio, monumento, fontana e chiesa incontrati.

È proprio lo scopo di quest’agile volume illustrato: partendo dalle origini di Trastevere, esso vuole ricostruirne e renderne al lettore il fascino, non soltanto tramite analisi di tipo artistico-architettonico, ma anche attraverso il racconto di aneddoti che si perdono tra il verosimile e il leggendario e vicende di personaggi più o meno celebri che hanno legato le loro azioni a questo storico rione.

Giuseppe Lorin, che allo studio della città eterna ha dedicato gran parte della sua vita e della sua esperienza letteraria, ci regala un’opera consultabile dunque a più livelli: dal semplice piacere narrativo all’uso turistico-didattico.

Per non dimenticare la grandezza e la bellezza di Roma, nonostante le scellerate azioni di chi dovrebbe tutelarne lo sterminato patrimonio culturale, ma non sempre lo fa.

Giuseppe Lorin di se stesso dice: “Il mio interesse per Roma, la città dove sono nato, si è sviluppato gradualmente negli anni.

Avendo genitori non di Roma; mio padre di Padova e Venezia, mia madre di Capua e Napoli, quando venivano a trovarci i parenti dal nord e dal sud d’Italia, mia madre, avendo da sbrigare le faccende domestiche per l’accoglienza dei parenti, delegava me che avevo una decina d’anni, per portarli a visitare Roma, città unica nel suo genere.

Poi, negli studi superiori, con la prof di Storia dell’Arte si andava il sabato in giro per l’Urbs a conoscere nello specifico i posti storici degli eventi che hanno reso insuperabile questa nostra Roma.
I sentimenti che mi legano a questi luoghi spaziano dai ricordi a momenti quotidiani di emozioni a volte dovute a profumi, a voli improvvisi di pappagalli verdi che ormai a migliaia colorano i parchi della capitale d’Italia.

A ricordi che all’improvviso si fanno vivi solo a vedere un volto che ne ricorda un altro, un gesto affabile nei miei confronti mi emoziona e nel contempo mi meraviglia specialmente se viene da persone che non si conoscono.”

 

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

SINTESI BIOLETTERARIA DI GIUSEPPE LORIN

 

 

DILA & Artés 20220209

Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

dila@emmegiischia.com

emmegiischia@gmail.com

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a dila@emmegiischia.com debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – dila@emmegiischia.com

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

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Biblioteca Universitaria di Napoli

La Biblioteca Universitaria di Napoli apre le porte

Custoditi oltre un milione di libri, tra cui le incisioni dantesche attribuite al Botticelli e le primissime edizioni a stampa.

Biblioteca Universitaria di Napoli

Velluti luccicanti, ori laminati e minuziose decorazioni floreali: sono le preziosissime rilegature frutto del lavoro certosino dei più abili artigiani e orefici del Regno dei Borbone ad introdurci in un viaggio alla scoperta della Biblioteca Universitaria di Napoli, nel complesso della Casa del Salvatore, sede del Collegio Massimo dei Gesuiti dal 1554 al 1767 e successivamente culla della cultura borbonica.

Custodita in un antico complesso del centro storico, la Biblioteca oggi conserva oltre un milione di volumi, tra cui più di 148 manoscritti, circa quattromila cinquecentine e 464 incunaboli.

Molti sono testi rari, come le preziosissime incisioni dantesche attribuite al Botticelli.

La Biblioteca possiede la prima edizione napoletana della Divina commedia del 1477, di cui sono censite 14 copie al mondo, oltre la prima edizione fiorentina del poema di Dante del 1841 che ha addirittura un corredo di illustrazioni commissionate all’epoca al Botticelli. Un’opera in formato in folio impreziosita dal commento del Landino” spiega la direttrice Maria Lucia Siragusa.

Tra le primissime edizioni a stampa, poi, spicca il Lattanzio Firmiano dei due prototipografi Sweynheym e Pannartz, che nel 1465 introdussero in Italia la prima edizione a stampa.

Le legature pregiate furono volute dai Borbone: testi che si distinguono per un timbro particolare a secco che si trova all’interno.

Le copertine con cui sono legate queste opere sono il frutto delle migliori botteghe artigiane napoletane, a cui affluivano anche orefici e incisori che forgiavano sia i ferri sia gli attrezzi per realizzare queste decorazioni magnifiche sulle coperte.

“Decorazioni che si distinguono non solo perché hanno impresso il timbro delle armi dei Borbone – ha spiegato la direttrice Maria Lucia Siragusa – ma sono ancor più preziose perché restituiscono un dato storico che ci fa comprendere a cosa erano attenti i sovrani, dal momento che tutti i testi venivano scelti dai sovrani stessi”.

Roma 25 novembre 2021

Ufficio Stampa MIC

Biblioteca Universitaria di Napoli

Biblioteca Universitaria di Napoli

 

 

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Biblioteca Statale di Santa Giustina a Padova

Biblioteca Statale di Santa Giustina a Padova
Roma 18 novembre 2021
Ufficio Stampa MIC
Testo del comunicato

Biblioteca Statale di Santa Giustina a Padova

Con la Biblioteca Statale di Santa Giustina a Padova prosegue il viaggio attraverso le meraviglie delle Biblioteche d’Italia, che ogni settimana conduce i visitatori in un percorso virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato, grazie ad una serie di reportage promossi sui canali social dal Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.

Formalizzata dal 1972 come istituto del ministero dei Beni culturali, la biblioteca è oggi aperta a tutti per la consultazione di oltre 160.000 volumi e 1.350 periodici, di cui quasi 200 correnti, ma ha in realtà una storia molto più lunga e antica. “L’origine coincide con la presenza di monaci benedettini nel complesso della chiesa di Santa Giustina, che il vescovo Gauslino Transalgardo nel 970 affida loro perché pregassero per lui, per l’imperatore e per il popolo cristiano della città di Padova” racconta nel video Padre Trolese, direttore e memoria storica dell’istituto.

Tra alterne vicende, il monastero è cresciuto presto e “nel Duecento, ai tempi di San Francesco e Sant’Antonio di Padova, conta una ventina di monaci, fino ad arrivare addirittura ad ospitare nel 1229 l’imperatore Federico II” aggiunge il direttore.

Per la sua storia recente e passata, cuore della biblioteca padovana sono le scienze religiose, con pochi eguali nel suo genere.

La biblioteca vera e propria – dal momento che prima i libri venivano conservati in sacrestia – viene istituita nel 1453, e presto arrivano tante e varie donazioni.

Additata come luogo di studiosi ed esperti di sacre scritture, di patristica, a Santa Giustina cominciano a giungere tanti studiosi e, tra gli altri, un monaco al suo interno traduce dal greco al latino ben 80 sermoni attribuiti a San Giovanni Crisostomo, che vengono inseriti nell’opera omnia di Erasmo da Rotterdam.

È però nel Novecento che torna al centro la vocazione originaria di Santa Giustina: “La crescita vera- precisa padre Trolese- arriva dialogando con l’Università, che col ministero ci ha chiesto di specializzarci in scienze religiose. E, dal 1966 a oggi, il rapporto stretto con l’Istituto universitario di liturgia pastorale ci ha indotto a specializzarci ancora più in patristica, in storia monastica ed ecclesiastica e in liturgia, che tutte insieme rappresentano il filone attuale del nostro patrimonio”.

Il documentario sulla Biblioteca Statale di Santa Giustina da Padova è disponibile sul nuovo profilo Instagram @bibliotecheditalia: https://www.instagram.com/p/CWaYeVON43x/

Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca da scoprire è giovedì 25 novembre.

Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli.

Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche.

Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia​

Roma 18 novembre 2021

Ufficio Stampa MIC

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