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MASSIMO ABBATE | MINI STORIA DEL

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA

Festival di Napoli 2021 – 7edizione – 6 aprile Teatro Sannazaro – Parte seconda

Nel corso del Festival sono state eseguite le canzoni: “MBRACCIO A TE” (Festival di Napoli 1959) di Enrico Buonafede – Giuseppe Marotta, nella elaborazione per duetto di Riccardo Fiorentino, cantata dal mezzosoprano Raffaella Ambrosino e dal soprano Clementina Regina, accompagnate al pianoforte da Riccardo Fiorentino alla presenza del figlio del compositore, M° Mario Buonafede; “TARANTELLA DI PRIMAVERA” composizione di Riccardo Fiorentino, su poesia di Daniele Ventre, che, in un dialetto napoletano di grande raffinatezza, narra vicende legate alla chiusura da pandemia; “Turnarran’e  Musicante, / Juoche, note, ball’e ccante” brano eseguito da un Coro Polifonico di 24 artisti lirici professionisti, accompagnato dall’autore al pianoforte e dalla tammorra di Romeo Barbaro, alla  presenza del Poeta Prof. Daniele Ventre.

Durante il Festival è stato reso omaggio ai cantanti Enrico Caruso (100 anni dalla morte 1921-2021), Sergio Bruni (100 anni dalla nascita 1921-2021) e Mario Abbate (40 anni dalla scomparsa 1981-2021), che hanno reso famosa nel mondo la canzone e la cultura napoletana – Ospiti di prestigio nel parterre del teatro Sannazaro:

Beya Ben Abdelbaki Fraoua Console della Repubblica di Tunisia a Napoli; Carlo Mey Famularo cantante della colonna sonora della soap partenopea “Un posto al sole”; Ermelinda Maturo produttrice cinematografica ed editrice di Christofer Magazine; Marcia Sedoc ballerina del Gruppo Cacao Meravigliao presente nelle trasmissioni RAI di Renzo Arbore, ora organizzatrice di eventi internazionali; Pasquale Buonfiglio Deputato della Comunità Europea e Presidente di SFP – Social Future Project; Fulvio Frezza dell’Ufficio di Presidenza della Regione Campania.

Sono stati premiati i primi 4 classificati:

1^ classificato e Vincitore del Festival: LINO GALIERO

2^ classificato: SILVIA FALANGA

3^ classificato: STEFANIA DONADIO

4^ classificato: THAYLA OREFICE (in rappresentanza di tutti gli altri 14 finalisti al 4^ posto, tutti a pari merito).

Ma il Festival non è solo dedicato alla musica ed alle sue melodie, perchè la musica abbraccia tutti i popoli unendoli e ponendo anche l’unione come unico obiettivo, esportando all’estero la tradizione e la cultura della canzone napoletana.

Il Festival di Napoli non è solo una kermesse canora ma così si identifica:

  • un volano per raccontare, promuovere e valorizzare la cultura partenopea
  • la didattica: coinvolgimento delle Accademie di Moda per ricordare l’alta sartorialità napoletana, le scuole alberghiere per valorizzare l’accoglienza di questo magnifico territorio
  • la finalità di valorizzare ancor di più la ricerca e l’innovazione nei giovani della New Generation grazie anche al supporto dei cantanti lirici nell’incontro con i giovani nell’interpretazione di brani classici, una novità suggerita da Massimo Abbate, direttore artistico del Festival di Napoli
  • l’arte: il Festival ha ospitato una scenografia d’ingresso al vernissage, tenutosi nel foyer del Teatro Sannazzaro, allestita da due maestri d’arte: Gino De Vita e Roberto Di Guida.
    Gino De Vita, artista e patron de Il Salotto Dadaista, Art Gallery di Ischia Ponte, con la sua “ARTE da PALCO ” con l’iconico pianoforte Blu, tastiera verticale, in puro spirito DADA, decontestualizzato e trasportato in mera fruizione visiva.

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ASSIMO ABBATE | MINI STORIA DEL

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA 2020 (seconda parte)

Conclusioni e riflessioni della Direzione Artistica:

«è stata portata a termine la 6a edizione del Festival di Napoli avventura iniziata nel 2015 al Politeama e conclusasi il 30 dicembre del tormentato 2020.

Chiunque in tempo di pandemia avrebbe addotto la scusa, plausibile, per non farla e per non mettere a repentaglio il rischio d’impresa. Lo hanno fatto in molti, quasi tutti.

Hanno osato solo coloro che hanno avuto budget sostanziosi da Enti pubblici già previsti e/o contratti stellari da sponsor.

Noi? Noi lo abbiamo fatto con nulla di tutto ciò.

Siamo scesi in campo a giocarci una partita senza storia, senza alcuna possibilità di vincerla… senza alcun pronostico a nostro favore.

Invece, forti delle nostre pazze convinzioni, l’abbiamo vinta.

Coraggio? Follia?

Non è dato sapere ma quel che è certo è che quando ci metti passione, onestà e amore per l’arte, scatta uno strano meccanismo, una luce interiore che produce un tipo di forza e di potere spirituale da farti credere nella possibilità di un miracolo, e miracolo… è stato.

Lo abbiamo fatto, questo festival del 2020, permettendoci il lusso di farne addirittura due: uno in Albania ripreso dalla TV Nazionale a Durazzo con incredibili dati di ascolto (oltre 650.000) e l’altro in diretta streaming utilizzando un antico salotto napoletano di un vecchio casale in Umbria al posto di un teatro di prestigio napoletano, e con delle video/performance, al posto delle esibizioni live.

Non basta.

Ci siamo concessi un ulteriore lusso: quello di realizzare la seconda serata dedicata alla Lyric in Villa Bruno a San Giorgio a Cremano nello splendido scenario della storica fonderia agghindata a teatro in occasione del Premio Massimo Troisi.

Qui ci siamo concessi il Tutto Live! 

Dati di ascolto complessivi? Oltre due milioni e mezzo.

Per molti un successo inaspettato e senza precedenti, per noi un raggiungimento soddisfacente grazie a un lavoro svolto capillarmente con la cura di sempre.

A cosa è dovuto questo successo?

Prima di tutto perché ci abbiamo sempre creduto, e poi è venuto grazie alle linee guida che hanno indirizzato e distinto e caratterizzato, le tre serate.

La prima dedicata alla New Generation partenopea, la seconda alla Classic/Lyric napoletana e la terza alle Voci dal Mediterraneo.

Una importante partecipazione in massa di popoli facenti parte del bacino del Mare Mediterraneo che più di qualsiasi altra cultura d’oltreoceano, del nord Europa e alla pari di quella orientale, ha da offrire il meglio dell’arte ed è infatti da questi popoli e da quelle terre, non sono mancate Bellezza, Cultura, Storia.

Un patrimonio immenso non solo musicale nelle nostre mani.

Sia chiaro: chi ha vinto non è mai il singolo, pervaso dai propri personalismi, ma una squadra capace di lottare per una giusta causa, quella di valorizzare e riportare nella giusta dimensione attraverso l’evento festival, la canzone napoletana nel mondo.

La squadra ha un nome, si chiama: Festival di Napoli.

Ma allora, se noi abbiamo vinto, chi ha perso? Chi sono stati i nostri avversari? Non certo le personalità politiche sorde come Ulisse al richiamo di Partenope e neanche tutto un ambiente territoriale che contro di noi ha adottato un ostracismo silente e perverso, impaurito dalla nostra solare avanzata. Neanche avversari che prima o poi da soli verranno a sostenerci… se comprenderanno che un buon conto corrente personale non fa cultura.

Il nemico è stato uno solo… il più forte di tutti, il più imprevedibile… temibile ma forse anche il più importante insegnante di vita e di morte, motore anche di profonde riflessioni: il signor Covid-19.

Lo abbiamo battuto con il nostro coraggio di esistere, insistere, di amare e di comprendere la vita e l’importanza vitale delle sue arti, a partire dalla musica… dal Festival di Napoli.

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Angela Maria Tiberi, due domande a Giuni Tuosto

D: Giuni Tuosto ha ricevuto il premio Visciano per il giornalismo, ci vuole descrivere il premio?

R: Il premio Visciano 2023 ha avuto come tema la discriminazione.

Io ho partecipato con un articolo d’inchiesta su quanto sta accadendo in Iran sia agli uomini che alle donne.

I ribelli uomini vengono colpiti in parti del corpo molto casuali, ma le donne vengono colpite sistematicamente all’occhio destro, al seno, ai genitali.

Le ribelli sono sfigurate, oltraggiate.

Una barbarie.

Una violenza governativa che sembra non riconoscere alle donne neanche il diritto di essere ribelli alla pari degli uomini.

La commissione giudicatrice, composta da giornalisti professionisti, col patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Pro Loco di Visciano, ha ritenuto di volermi premiare col primo posto per il coraggio di denunciare una situazione così delicata e complessa.

Non è facile parlare di questi argomenti quando le notizie dall’Iran vengono sistematicamente oscurate e censurate.

D: Lei è un’insegnante, ci vuole descrivere le sue emozioni in aula scolastica?

R: Insegnare è un mestiere bellissimo quando si tratta di interagire con gli studenti.

Io ho la fortuna di potermi misurare sia con i più grandi che con i più piccini, perché posso insegnare alle scuole Superiori, ma anche alle Medie.

Credo che un buon insegnante debba adattare il metodo di insegnamento agli studenti che ha di fronte, è questo il senso dell’empatia.

Trasmettere il sapere non è solo diffondere nozioni, è anche emozionare, coinvolgere, interagire. Per me ci vuole passione nella vita.

Lavorare senza passione per me non avrebbe alcun senso.

Mi emoziono quando riesco a stringere un legame profondo con i miei studenti.

Grazie per questa intervista.

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Grazie!

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MASSIMO ABBATE | MINI STORIA DEL

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA 7

Festival di Napoli 2020 – 6edizione                                 

Causa pandemia, on line su pagina facebook Festival di Napoli 28-29-30 dicembre.

 

Prima serata 28 dicembre 2020:

Direzione Artistica Massimo Abbate;

Direzione musicale Lino Pariota;

Presentatori Emanuela Giordano & Magda Mancuso & Enzo Nicolò;

Ospiti live Riccardo Fiorentino & Raffaella Ambrosino;

 

 

Special Guest video Marco Buracchi & Giusi Barone & Marianna Corrado & Antonya Di Iorio & Concetta De Luisa;

Conduttori Massimo Abbate & Lino Pariota.

 

Seconda serata 29 dicembre 2020:

Rosita Rendina, Gennaro Monè, Linda Petriccione, Gianluca Pantaleone, Mariya Movchan, Andrea Russo, Annarita Terrazzano, Salvatore Minopoli, Marco Ferrante, Camilla Carol Farias, Antonio Landolfi;

Al pianoforte per la sigla di apertura Riccardo Fiorentino, per l’accompagnamento ai cantanti lirici Alfredo Giordano Orsini, per l’accompagnamento alla sigla finale Riccardo Iozzia Ambrosino; Special Guest video Dominika Zamara & Claudio Sgura & Olga Zhuravel Maselli Rodolfo Maria Gordini & Benedetta Kim;

 

 

Special Guest di Arte Culinaria Chef Claudio Menconi.

 

Terza serata 30 dicembre 2020:

Riccardo Fiorentino & Ester Jok &  Luljeta Strefi & Luljeta Strefi & Kastriot Tuscia & Bellamorèa & Parafonè & I Terraros & Mercedes Gomez Gago & Trio Joao Frade & I Tazenda & Spiteri Lucas Band & Nour & Iannis Tsolca.

 

INTERPRETI – TITOLI – AUTORI

SOOL FOOD VOCALIST – Tutto in un sogno – Capriglione

EMANUELE MATRULLO – ‘E pparole ca nun dice – Esposito

 

 

LUCA SORRENTO – Comme vulesse – L. Esposito – D’Alise

 

 

ENRICA LA FEMINA – ‘Na vota ancora – La Femina – Rienzo

ADELAIDE CUCINIELLO – Nonna Lì – Cuciniello e Iovine

STEPHANO E IL BUONO – ‘A strada ‘e casa mia – Marcato-Cimmaruta-Giardino

FATMA MEMA E ENEA CERASHI – Passa nuttata e va’ – Selo – Libaba

IMMA D’INVERNO – ‘Sta città – Guida – G. Campagnoli

GUSTAVO MARTUCCI – Napule futtetenne – Somma – Martucci

MARIA OSSINO – Le donne non si toccano – Romano

MASSIMO PENZA – ‘O tiempo – Donniacuo – Del Grosso

 

Vincono: Imma D’Inverno & Enrica La Femina;

Premio Speciale ANIA (Assoociazione Nazionale Italiana Artisti) Adelaide Cuciniello;

Premio alla Carriera agli autori Luciano Somma & Giuseppe Donniacuo;

 

 

Premio Giuria Internazionale dei Media Partners per la Critica Luca Sorrento & Stephano e Il Buono;

Sezione Lyric assegnati dal Presidente di Giuria Dario Ascoli e dai Membri Raffaella Ambrosino e Massimo Iannone:

Premio Mercadante Rosita Rendina;

Premio Troisi Camilla Carol Farias;

Premio Napoli nel mondo Maryia Movchan;

Premio Caruso (ex aequo) Salvatore Minopoli & Gennaro Monè & Marco Ferrante & Gianluca & Antonio Landolfi;

Premio Ricomincio da 3 Andrea Russo;

Premio Mirna Doris Annarita Terrazzano;

Premio Stream ‘e Napule Linda Petriccione,

Premio Giuria Internazionale dei Media Partners Sezione Lyric Camilla Carol Farias & Gennaro Monè & Gianluca Pantaleone & Rosita Rendina;

 

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