Cod.002LE Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta

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Cod.002LE Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta..

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Cod.002LE Angela Maria Tiberi - Gioco d'amore a Sermoneta
Angela Maria Tiberi

Gioco d’amore a Sermoneta

La vita è vissuta tra la finzione e la realtà, oppure ai confini della realtà, quando ci capitano alcuni episodi simili al mio che ho vissuto una notte mentre tornavo a casa da un incontro poetico con i miei amici.

Una donna mi ha attraversato la strada mentre scendevo le rampe di Sermoneta.
Ho preso uno spavento, ma lei mi ha chiesto un passaggio per la stazione di Latina.
Mi ha implorato di non temere perché dovevo aver fiducia in lei e mi ha detto che dalla nostra conversazione avrei ricevuto un premio importante per me e per le donne che soffrono l’incomprensione, l’abbandono, la solitudine per l’amore non ricambiato e che sarei stata apprezzata anche dagli uomini soli e abbandonati per l’esortazione che avrei dato con la lettura del mio testo.

Avrei trovato versi d’amore profondi da toccare il cuore e da far credere nell’amore anche chi è privo di ogni valore e sentimento perché la base della vita e della sopravvivenza è amare, anche chi non ci valorizza, non ci comprende e con chi non c’è dialogo.
Per amore verso il prossimo, ho accettato e le ho dato un passaggio dal paese sermonetano alla stazione di Latina.

Era vestita di abito nero ed aveva una borsa bianca, con il cappello in testa che le raccoglieva i capelli.
Lei mi ha detto di essere una contessa sermonetana e il suo nome era Speranza e da una lunga vita amava segretamente un conte sermonetano che si chiamava “Ermenegildo” e che tutti temevano nei dintorni per la sua abilità a conquistare le donne anche quelle sposate che impazzivano per lui e lasciavano i mariti dopo tanti anni di convivenza felice.

Lei ha preso dalla borsa tanti fogli con le frasi che inviava al suo amore tramite messaggi sms, ma il suo amato mai aveva risposto ai suoi richiami.
Delusa da tanta amarezza prendeva il treno e lasciava per sempre il suo paese, Sermoneta, per incominciare una nuova vita in quanto viveva da sola e non lasciava alcun parente che l’amasse e non aveva figli.

Era buio e non ho potuto sapere la sua età e ho dimenticato di chiederlo.
Strada facendo, ho chiesto:

-“Perché hai atteso me per farti accompagnare a prendere il treno?” Speranza mi ha risposto:-“Ho scelto te, perché sei sola come me. Io so che hai tanto sofferto per amore in quanto leggo le tue poesie scritte su Facebook e sono tanti anni che leggo le tue poesie pubblicate sui tuoi libri lasciati nelle biblioteche dell’AGRO PONTINO.
Hai dato tanto amore agli uomini che hai amato, incominciando da tuo marito che non hai mai dimenticato vivendo da sola per 17 anni dopo la sua morte. Poi hai ascoltato i consigli di tuo zio di accettare la bellezza della vita e viverla come un gioco d’amore, hai donato amore ma hai ottenuto delusione. Tutti i tipi di uomini che hai conosciuto ti hanno illusa, ma tu hai chiuso tutte le relazioni dopo che hai tentato a spronarli all’amore, ma senza esito positivo.
Nonostante tutto, tu predichi l’amore e io sono come te. Amo senza essere riamata dal mio unico amore, Ermenegildo.
Ora per dimenticare, ho venduto tutti i miei beni e vado in India a seguire le suore della santa Madre Teresa di Calcutta. Sappi che la storia è stata fatta da sante e da mignotte, da dee e da cortigiane, da assassine e da principesse.
Ricordati le donne dei libri sacri come la Bibbia, il Corano, il Sutra del Loto parlano delle donne che hanno saputo guidare gli uomini a raggiungere gli obiettivi politici e sociali!”
-“È vero- ho risposto – mi piace questo argomento, quando potremo risentirci?

-“Dolce amica mia, ti debbo confessare che posso lasciarti questi fogli che parlano del mio uomo perché io sparirò dall’Italia e seguirò la via dell’amore delle suore della santa Madre Teresa di Calcutta e lì fra i poveri e i dimenticati dalla società avida troverò il vero AMORE.

-“Vorrei seguirti anche io – ho risposto – ma non posso lasciare il mio nipotino, mia madre e i miei figli che mi danno la forza di vivere in questa povera Italia abbandonata, e poi ci sono i miei amici poeti che mi danno tanto calore e mi aiutano a credere in me stessa e ad amarmi. E gli altri amici e parenti che mi sono stati vicino nelle traversie della vita e mi hanno dato conforto a superare le difficoltà incontrate.”

“Hai ragione – mi ha detto Speranza – tu sei motivata a credere nell’AMORE perché, nonostante le delusioni, tu prendi il bello della vita e scrivi l’amore ed educhi le persone ad amare.”

Arrivate alla stazione, Speranza mi ha detto “… credi nell’amore e continua ad amare e non chiudere il tuo cuore, sicuramente troverai l’uomo che ti renderà felice.”

-“Basta con gli uomini – ho risposto – voglio amarli solo come amici e non avere storie d’amore con loro.”

-“Se tu credi nell’amore, prima o poi avrai esclusivamente il vero amore e non chiuderai gli occhi senza averlo accanto a te, ti bacio amica mia, avrei voluto stare con te, ma non posso, soffrirei troppo

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