Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200127– Redazione culturale DILA

 Editoriale | Il racconto ” LA SESTA FIRMA ” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
La sesta firma – Capitolo 3°

[…] Troncai di botto elucubrazioni e sotto insiemi di pensieri, ansiti interiori per timorosi accumuli d’indecenti indecisioni e contrapposte mature certezze mai esaminate con compiutezza, virtuose virtù precipitate in una quotidianità brutalmente anonima e… uscii.

Uscii.

Non mi mossi in cerca di avventure.
Non avevo deciso di costruire la notte più bella della mia esistenza.
Ai miei passi mancava l’intenzione di reiterare assalti a Ciccioline con poche pretese ed illimitate dedizioni. Né tanto meno, la cadenza monotona dell’andatura mi spingeva verso l’alcova di qualche indimenticabile gheiscia trasferita nella mia isola dalle fantasticherie, finanche eccessive e perverse ma giammai sguaiate, disseminate tra le balere notturne nell’arrendevole Budapest degli anni ottanta.

Le notti senza stelle delle mie peregrinazioni epicuree!

Neppure volevo mortificare i teneri boccioli, o forse solo appendici irrilevanti, che piccoli corpi anonimi offrivano entro bettole, di facili identificazioni per le insegne con gli ideogrammi del lontano oriente, affogate nei fumi e nella coca…

Bruno Mancini

 

 

Premio internazionale OTTO MILIONI – Nona edizione – 2020

La nona edizione del Premio internazionale OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini è strutturata in sei sezioni: Poesia, Arti grafiche, Musica, Narrativa, Giornalismo, Recitazione.

Ne segnaliamo, in breve, le caratteristiche basilari e quelle che lo rendono un Premio di primo piano nello scenario culturale italiano.

Nel box qui di seguito indichiamo i link che ne illustrano le norme di adesione e tutte le informazioni utili alla partecipazione degli Artisti.

L’ISCRIZIONE AL PREMIO È COMPLETAMENTE GRATUITA PER TUTTI.
IL TEMA È LIBERO

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile gli elaborati artistici che parteciperanno alla fase finale delle sei sezioni del Premio.

I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e gli Artisti che abbiano già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini avranno diritto ad iscrivere un loro elaborato artistico direttamente nel gruppo dei finalisti.

Gli elaborati artistici, per vedere confermata la loro iscrizione al Premio dovranno rispettare le caratteristiche indicate nei bandi specifici di ciascuna sezione che troverete ai link indicati nel box presente in questa pagina..

Gli Artisti, per partecipare al Premio, dovranno compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa al regolamento di ciascuna sezione e dovranno inviarla a emmegiischia@gmail.com debitamente firmata, insieme al file dell’elaborato artistico proposto..

La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).

Gli elaborati artistici per partecipare al Premio dovranno pervenire a emmegiischia@gmail.com nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2020.

Alle opere finaliste verranno assegnati codici progressivi seguendo l’ordine cronologico dei loro invii.

Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme del regolamento sarà causa di esclusione degli elaborati artistici dal premio.

I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2020.

La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2020.

La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2020. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione al regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne dovranno prendere atto in maniera definitive

INFO: +39 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) – dila@emmegiischia.com

Albo d’oro premio premio internazionale di poesia
OTTO MILIONI

2012
1° “M’immergerò nel blu” di Angelica Lubrano
2° “Ischia bella” di Santa Vetturi
3° “La goccia” di Liga Sarah Lapinska

2013
1° “Conchiglia” di Mario De Rosa
2° “Canta Nea-polis” di Antonio Santacroce
3° “Luce” di Angelica Lubrano

2014
1° “Io, l’ultima donna ingenua” di Liga Sarah Lapinska
2° “Viaggiatore” di Antonio Scarfone
3° “Il mare il pescatore ed io” di Emanuela Di Stefano

2015
1° “Inaspettatamente l’amore” di Silvana Lazzarino
2° “Artista” di Angela Maria Tiberi
3° “Una speranza di pace” di Franco Maccioni

2016
1° “Un nota sola” di Ester Margherita Barbato
2° “Il bacio” di Silvana Lazzarino
3° “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska

2017
1° “Nello spiraglio di luce” di Franco Maccioni
2°“Quando sarò la pietra” di Liga Sarah Lapinska
3°“Dove mi aspetta” di Liga Sarah Lapinska

2018
1° “Frutto” di Miriam Bruni
2° “Musiche assordanti” di Franco Maccioni
3° “Il mio Pescatore” di Liga Sarah Lapinska

2019
1° “La mia mente” di Adriana Iftimie Ceroli
2° “Il pegno” di Aldo Gallina
3° “Dove sussurra il vento” di Silvana Lazzarino

Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” – 2020 – Nona edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-poesia-2020/

Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-arti-grafiche-2020/

Premio internazionale di Musica “Otto milioni” – 2020 – Quinta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-musica-2020/

Premio internazionale di Giornalismo “Otto milioni” – 2020 – Quarta edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-giornalismo-2020/

Premio internazionale di Narrativa “Otto milioni” – 2020 – Terza edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-narrativa-2020/

Premio internazionale di Recitazione “Otto milioni” – 2020 – Seconda edizione
https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-internazionale-di-recitazione-2020/

 

Il Dispari 20200120

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “COSÌ O COME” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume terzo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-470688.html
IL RACCONTO
Così o come – Parte terza

FERMATE IL TEMPO Capitolo 1°

[…] Seguendo Petrus mi preparavo alla spiacevole eventualità di aprire la porta su una scena differente da quella del mio ricordo.
Con cautela, con la discrezione di chi non intendeva disturbare, mossi, lentamente, la maniglia, e spinsi.
Nulla era diverso.
Nulla.
Quasi si fosse trattato di un’antica scultura.
Il pianoforte, le luci, il lampadario, le piccole anse ricavate sul lato del banco bar, le rustiche grotte dei desideri con al centro la chitarra rossa di Elvis, i trecento quasi invisibili ciondoli tra i rami di una ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) che io, anni prima, avevo interpretato come ricordi di melodie assimilate in altri luoghi ed in altri tempi.
La fantasia della fantasia.
Le più belle scelte, messe in ordine dalla più eccentrica stravaganza.
Al centro del soffitto l’antico lampadario a cinquanta bracci, di una mescola ottenuta con sabbia e petrolio, ancora troneggiava, aprendo la porta, riflesso nello stesso specchio, irregolare, ambrato.
Gigantesco padrone assoluto dell’intera parete frontale, continuava a sbalordirmi come la prima volta.

I due amici che mi stavano aspettando, due cari compagni, non si erano accorti del mio ingresso e più innamorati di mai, nella naturalezza del tenero sentimento che li univa, seguitavano a creare atmosfere musicali difficili da dimenticare.
Lui, con l’immancabile ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) al bavero, e lei con l’identico ventaglio giapponese che aveva nel giorno del loro ricongiungimento.
Per me, erano stati la mia Anima e il mio Cervello.
Ebbi forte la tentazione di effettuare un balzo ed abbracciarli con un simpatico effetto sorpresa.
Tutto ciò durò solo qualche attimo, poiché all’improvviso, guardando la mia figura nell’immenso specchio, ebbi un sussulto…

Bruno Mancini

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Lucio Trojano: “Un sorriso allunga la vita”.

Intervista/Reportage a Lucio Trojano illustratore satirico di fama internazionale.

Una giornata particolare è stata quella mia di qualche settimana fa: sono stata invitata a casa per un tea pomeridiano da Lucio Trojano, illustratore di satira di costume al livello internazionale.
Ho potuto parlare con un uomo speciale, dal talento e dalla lunga carriera davvero unici e felici. Tra un sorso di tea ed un altro, mi ha raccontato la sua carriera sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

Un pomeriggio piacevole parlando anche dei suoi ricordi più cari, come quello del massimo raggiungimento dei riconoscimenti con la Palma D’oro per la letteratura illustrata con i 6 libri di guida touring satirica sull’Abruzzo ottenuto in collaborazione con sua moglie Marcella che scrisse principalmente i testi delle illustrazioni e degli aneddoti sulla sua amicizia con il grande fumettista italiano Benito Jacovitti.

Trojano, un uomo che ha avuto una grande e innata passione per il suo lavoro e che, con una convinzione testarda di potercela fare, ha raggiunto sempre i suoi obiettivi più belli.

Ho anche potuto ammirare una casa d’altri tempi, con riproduzioni a grande scala delle sue opere più belle, e sono potuta entrare in quella che Lucio Trojano chiama “la stanza delle emozioni”, dove tiene gelosamente esposti sulle pareti tutti i riconoscimenti collezionati in questi lunghi anni di duro lavoro.
A margine di questa piacevolissima visita. e dopo il tour in quella che sembra quasi una “casa museo” ho avuto l’opportunità di potergli porre delle domande per questa intervista esclusiva riservata alla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio curata da Bruno Mancini.
Vedremo, tramite l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” esposti a Ischia i suoi disegni?
Forse… magari… perché no!

D:- Grazie dell’invito qui a casa tua oggi. Ho potuto ammirare le tue splendide illustrazioni, e i tuoi tantissimi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali esposti in questa magica stanza. Lucio quando ti sei laureato? E perché questa laurea così diversa da quello che poi effettivamente hai perseguito nella vita?
R:- Mi sono laureato in giurisprudenza nel 1958.
Beh, intanto è sicuro che le lettere umanistiche sono utili per la satira e per l’umorismo.
La passione diciamo però che è innata: secondo me non si nasce umoristi ma con il senso dell’umorismo.

D:- C’è stata qualche amicizia che ha influenzato la tua scelta su cosa fare da grande?
R:- Sì, la mia epoca è quella del grande Benito Jacovitti -grande fumettista italiano autore di tanti personaggi dei fumetti come Cocco Bill- che io seguivo sui giornali e sulle riviste e che poi ho avuto anche la fortuna di conoscere di persona e di diventare anche suo amico.
Io sono abruzzese, lui era molisano e quindi la telefonata mattutina era: “Ciao Molise!”, e lui mi rispondeva “Ciao Abruzzo!!!”.

D:- Sei presente come illustratore satirico da tantissimo tempo nel cartoonig e anche come giurato nelle rassegne nazionali e internazionali, giusto?

R:- Iniziando da Bordighera che era il Salone Internazionale dell’umorismo in campo mondiale, dove tra l’altro ho vinto la Palma d’Oro, sia per il disegno e poi anche con mia moglie per la letteratura illustrata.
Poi anche in altre giurie in Italia, in Turchia, Spagna, Germania etc.

D:- Tra l’altro è bellissima la Palma d’Oro che hai ricevuto e che è appesa alla parete, insieme a tutti gli altri tuoi premi e trofei.

R:- Sì, è davvero bellissima, grazie. Io questa stanza la chiamo la stanza delle emozioni, ed è molto importante per me.

D:- Qual è stato il lavoro che hai svolto insieme a tua moglie Marcella nel campo della letteratura illustrata?

R:- Sono dei libri sull’Abruzzo: sono sei volumi, sono la bellezza di 1200 – 1400 disegni su tutti i popoli che abitavano in antichità quella regione geografica, quindi i Marsi, i Peligni, i Frentani. Sono delle guide Touring allegre dirette sia agli abruzzesi sia agli appassionati di umorismo. Quello trattato non è un umorismo satirico.
Questi sei volumi poi sono stati ristampati dalla Presidenza del Consiglio Regionale.
Un giornalista ha scritto: “L’Abruzzo è l’unica regione che oltre alle guide ufficiali ha anche questa guida particolare e allegra”.
I testi sono stati scritti da me e anche da mia moglie principalmente, e con questi libri abbiamo vinto la Palma D’Oro per la letteratura illustrata che è arrivata dopo venticinque anni.

D:- Ora le tue opere sono anche esposte in alcuni musei importanti?

R:- Sì: a Instambul, Gabrovo, Smirne, Basilea.
E ho ancora tanto da produrre, e sono sicuro che grazie al dono che ho di sorridere e far sorridere riuscirò a farlo.
Io sono per la battuta che non è la classica “Una mela a giorno toglie il medico di torno”, ma “Un sorriso al giorno allunga la vita!!!”.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

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TWITTERONE

Dalla Lettonia ci scrive Liga Sarah Lapinska:

1) Ho regalato per conto di DILA la mia opera d’arte “Kaddish. See you soon! “, nella quale ho disegnato anche i tratti del mio caro papa, alla mia amica Ņina Izopa.
Lei avrebbe bisogno di essere più protetta perché è una donna fragile che ha problemi di salute. Buon compleanno e tanta forza a te, sorellina mia!.

2) Ho regalato alla “Giardiniera” (come il mio amico Pescatore e Mago, Bruno Mancini, chiama Vera Roķe), il mio disegno “Every Face is Unique”.
Vera è una dalle pioniere dei nostri progetti culturali ed è molto sincera.
Grazie alla “Giardiniera” per la sua cordialità, e in cambio dei suoi regali tra quali ci sono, talvolta, anche suoi libri e l’antologia “Zemgales Vācelīte” in lettone e in russo.
A questo progetto partecipano diversi autori, tanti dei quali aderiscono ai concorsi Made in Ischia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

3) Per conto di DILA ho regalato la mia opera d’arte “I See You Soon” ad una signora di gran cuore Anastasia Lide, che conosco da tanto tempo.
Dopo la Seconda guerra mondiale lei, giovanissima, era tra gli entusiasti che hanno ricostruito la città di Jelgava ( Lettonia).
Dopo le giornate passate nel lavoro intenso, per Anastasia ed altri suoi compagni suonava un’orchestra.
Quelli che non si sentivano troppo stanchi, ballavano, anche d’inverno, nelle piazze di sera.
Poiché Anastasia ha buon gusto, ed è anche un’artigiana talentuosa, lei, in cambio, mi ha regalato un bel tessuto ricamato con le sue mani.
Tuttavia, adesso non può essere attiva come prima perche ha problemi di salute.
Auguriamo a lei un cuore non solo dolce come ce l’ha, ma anche più forte.

Il Dispari 20200120– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “La Notizia virgola” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/ per-aurora-volume-secondo/paperback/product-4637203.html
IL RACCONTO
La Notizia virgola – Capitolo 1°

Appena informati della pubblicazione.
Impiccati, sparati, precipitati, di infarto (un infarto suicida), dissanguati.

-“Vai Petrus, è il tuo momento, sali sul palco e leggi pure il resoconto che hai preparato per il nostro amico.

-“Grazie, Signora.
Un cenno di rispetto al nostro amico.
Numero uno.
Trenta Aprile, compleanno del nostro amico, otto persone in una roulotte rubatagli (Giuseppe, l’amante di Giuseppe, la sorella di Giuseppe, il marito avvocato della sorella di Giuseppe, i loro due figli maschi e la unica femmina, il figlio avuto da Giuseppe con l’amante), ognuno con un candelotto di dinamite ficcato per tre quarti nell’ano, hanno riempito di gas e di benzina la roulotte rubata al nostro amico, e quindi, dando fuoco, hanno provocato uno scoppio tremendo
Bumm Bumm Bumm Bumm
Bumm Bumm Bumm Bumm.
Almeno otto Bumm, suicidandosi.
L’osso più grande consegnatoci era di dimensione inferiore a mezzo stuzzicadenti…

-“Regalo per il tuo compleanno?

-“Mi dispiace per la roulotte, non meritava quella fine.

-“Numero due.
Trenta Aprile.
Un boccale di birra, per favore.
Grazie.
Il venditore di gettoni, che Santa Emma tempo addietro aveva chiamato figlio di puttana, ha collegato la corrente elettrica trifase (380 Volt) a tre terminali del suo corpo.
Uno al pisellino, un altro al buco del culo, il terzo nel punto di congiunzione tra gli occhi ed il naso.
Ha tolto il vetro ad uno dei flippers che aveva rubato al nostro amico, si è disteso sui poppers, targets, buttons, ha messo una gamba nel vaso del cesso, l’altra gamba tra le pale del motore dell’aria condizionata, e poi ha alzato l’interruttore dando corrente al tutto.
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz Fzzzzz
Insomma almeno otto Fzzzzz come gli otto Bumm.
Pensare che odiava i negri, diceva sempre che puzzavano. Anche se li incrociava per strada.
Puzzavano diceva.
Una scena, raccontano, raccapricciante.
Nera polpetta abbrustolita.
Come in fumaiolo della peggiore nave carretta in partenza da Casamicciola…

-“Ancora trenta Aprile, sembra fatto apposta!
E fatto per te!

-“Per me?
Non ho mai avuto, Io, mia cara Aurora, ho sempre dato.
Sono triste per il flipper era un Bally 1985.

-“Numero tre.
Trenta Aprile.
Ora gradirei un limoncello, doppio.
Grazie…

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200113

Il Dispari 20200113– Redazione culturale DILA

Lorenzo Maria Bottari intervistato in esclusiva per IL DISPARI

“… sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”

Lorenzo Maria Bottari è un pittore definito da Bianca Tragni, la critica d’arte altamurana, un autodidatta che ha avuto più di cento maestri, tra cui Ibrahim Kodra, De Chirico e Guttuso.

Una vita spesa a spasso per il mondo, con incontri del tutto eccezionali a livello artistico e culturale che hanno finito per influenzarne la carriera felice e prosperosa.

L’incontro con la grande poetessa Alda Merini, ispiratore di una serie di quadri a lei dedicati nei quali è rappresentata proprio con i tratti che più le appartenevano, in una maniera sempre delicata e rispettosa.

Un’amicizia la loro che Bottari ricorda con affetto e che andò oltre il livello culturale trasformandosi su un piano anche umano.

Da più di un anno sono esposti nella casa natale di Salvatore Quasimodo, che è un vero e proprio museo tutt’ora aperto al pubblico, a Modica, i quadri che compongono il calendario di Bottari creato con le tele ispirate alle liriche del premio Nobel alla letteratura.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore che ci ha dato il privilegio di questa intervista esclusiva per il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, sussurrandoci anche
alcune delicate confidenze sugli accadimenti più importanti della sua carriera.

D:- Come pittore lei è autodidatta oppure ha frequentato scuole particolari?

R:- Io mi definisco autodidatta, infatti stavo per superare gli esami di maturità a Brera del 1974 ma dopo quattro giorni ho finto di andare, silenziosamente, in bagno, ho preso la giacca e sono andato via.
Poi ho frequentato il corso di decorazione per tessuto alla Marangoni di Milano, una delle più prestigiose scuole di Fashion e Design.
Bianca Tragni nota critica altamurana mi definì un autodidatta che ha avuto quasi cento maestri, infatti ho frequentato tanti artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.

D:- La sua pittura si può far risalire ad un movimento particolare?

R:- Per me è difficile far risalire la mia pittura ad un movimento particolare avendo frequentato tanti artisti.
Un po’ come fece Picasso, mi sono lasciato, sin da giovanissimo, influenzare da diversi artisti dalla pittura accademica a Firenze, poi quella Macchiaiola, poi c’è stato il periodo blu.
Mi avevano avvicinato anche alla transavanguardia dei primi anni ’80 ma in effetti non fu così.

D:- Quali incontri con grandi maestri sono sicuramente stati decisivi per la sua formazione?

R:- Sicuramente Wifredo Lam, l’amico afro-cubano di Picasso e Mirò per la ceramica; poi nel 1974 avevo incontrato Ibrahim Kodra al museo Leonardo da Vinci a Milano, e nacque la nostra amicizia che durò tutto l’arco della sua vita.
Inoltre anche Renato Guttuso.

D:- L’incontro con la grande poetessa del ‘900 Alda Merini è stato molto importante per Lei?

R:- Nel 1991 sono stato eletto presidente dell’Associazione Multiart di Milano.
Quando il Presidente Nicola Tedesco mi presentò Alda Merini io non sapevo chi fosse, perché abitavo tra Londra e New York, e inizialmente per me non fu un bell’aggancio, non ebbi subito una buona impressione.
Dopo, lei mi invitò alle presentazioni dei suoi libri e pian piano ne apprezzai l’ironia e la sua grande conoscenza del mondo poetico.
Piano piano la nostra amicizia si irrobustì.
Lei era molto gelosa delle sue amicizie, io come suo amico sono stato sempre molto discreto: quando c’era qualcuno che le voleva fare compagnia io silenziosamente mi dileguavo con molto rispetto.
Tra noi ci si prendeva un po’ in giro. Un po’ ci si dava del tu, un po’ del Lei.
Una volta le dissi: “Lo sa che Lei mi è molto simpatica?”. E lei rispose: “Si lo so, anche io mi trovo molto simpatica!”

D:- Ha conosciuto Quasimodo? Come si è avvicinato alla figura del premio Nobel per la letteratura?

R:- È stato uno dei primi poeti a cui mi sono avvicinato di più, perché Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Vincenzo Consolo mi parlavano di lui poiché lo avevano frequentato.
Poi naturalmente Alda Merini mi ha fatto molto avvicinare alla figura del premio Nobel per la letteratura perché, come è noto, lei ebbe una breve relazione con Quasimodo quando era ancora molto giovane, e poi perché conosceva molto bene la sua poetica e lo adorava.
E lì Alda mi fece rivivere il Quasimodo che io non riuscivo a capire.
Io personalmente il grande poeta non l’ho mai conosciuto.
Poi comunque frequento da tantissimi anni Modica -che è il luogo di nascita del premio Nobel- e lì iniziai a frequentare la sua casa natale.
Così iniziò per me la Quasimodo mania, e presi a dipingere i miei quadri ispirandomi alle liriche del poeta.

D:- Alda Merini stessa Le ha chiesto una mostra per lei?

R:- Dopo che la Merini notò il risultato del progetto, sia della mostra che del mio cataloghino, ossia il lavoro che feci inizialmente come piccolo catalogo tascabile sui quadri che mi ispirarono le poesie del premio Nobel, l’idea le piacque molto, tanto che mi disse “Quando fai una cosa del genere per me?” ed era il 2001.
Io credevo che mi prendeva un pochino in giro: il nostro rapporto era particolare, io nei ritagli di tempo le facevo compagnia come facevo compagnia a mia madre.
Lei a volte era molto triste, le mancavano le figlie, e mi aveva preso a cuore.
Io in qualche episodio la sorprendevo con dei regali di capi di vestiario, visto che portava la stessa taglia di mia madre.
Il nostro rapporto non era costruito solo sul lato culturale ma anche e soprattutto sul lato umano.

D:- I dipinti che hanno composto il calendario dedicato alle poesie di Quasimodo sono stati esposti nella casa del premio Nobel per la Letteratura?

R:- Queste opere sono state realizzate da me dal 1999 al 2000 – 2001, poi sono state fatte diverse mostre.
Poi ebbi il piacere di conoscere anche il figlio di Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani (a cui tra l’altro ho dedicato una tela nel calendario che la ritrae bellissima mentre balla da giovane).
Alessandro Quasimodo rimase molto felice del lavoro che stavo svolgendo sulle poesie di suo padre.
Con il tempo mi propose di esporre le opere nella casa museo a Modica.
Così mi sono ritrovato a concretizzare un sogno esponendo in un posto così prestigioso e a me caro.
Ed è stato un successo: la mostra doveva durare venti giorni invece è lì da più di un anno.
In questo ultimo periodo inoltre ho interpretato altri sei pezzi.

D:- Conosce l’Associazione Internazionale DILA di Ischia del presidente Bruno Mancini? Verrebbe tramite quest’Associazione ad esporre le sue opere ad Ischia?

R:- Io sono stato ad Ischia di passaggio, in pochissime occasioni, ma sarei ben lieto di venire nella meravigliosa isola d’Ischia per conoscerla meglio e, attraverso l’Associazione Internazionale DILA, fare anche un’esposizione delle mie opere.”
Grazie dell’invito.

Liliana Manetti.

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Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

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Premi Otto milioni

Bruno Mancini

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