Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210531

Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA

CS iscrizione DILA in elenco 2×1000 CF 91013050637

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” comunica che il Ministero della Cultura MiC l’ha ritenuta IDONEA alla iscrizione nell’elenco speciale delle Associazioni atte a richiedere ed ottenere il 2×1000.
Con la dichiarazione dei redditi, i contribuenti possono decidere, infatti, di destinare una quota della loro irpef (lo 0,2%, cioè il cosiddetto 2×1000) a un’Associazione anziché allo stato.

Il codice da inserire per destinare il 2×1000 all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è il CF
91013050637

Dopo sette anni di attività, questo è, decisamente, un risultato lusinghiero che consente di porre una base finanziaria per la sopravvivenza dell’Associazione.

Grazie per l’attenzione e per ciò che farete nella direzione fin qui indicata, e grazie per la vostra spero immutata stima nei nostri progetti.

Bruno Mancini
Presidente dell’Associazione culturale
“Da Ischia L’Arte – DILA”
dila@emmegiischia.com

Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA


Quarto gruppo poesie finaliste decima edizione
Premio internazionale “Otto milioni”

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla decima edizione, anche quest’anno è stato affidato alla gestione e alla organizzazione dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa, del Magazine trimestrale EUDONNA e della Casa Editrice IL SEXTANTE entrambe di Mariapia Ciaghi.
Il Premio si sviluppa in sei sezioni (poesia, arti grafiche, musica, giornalismo, narrativa, recitazione) e, nei giorni scorsi, un’apposita Giuria ha definito il gruppo delle finaliste della sezione “Poesia” che gareggeranno per la vittoria finale attraverso due ulteriori differenti sistemi di votazione (web e giurie tecniche).
Il gruppo è composto da 40 delle circa 300 poesie provenienti da tutto il mondo.
Il 3 maggio ne abbiamo pubblicate undici, il 10 maggio ne abbiamo pubblicate sette, il 17 maggio ne abbiamo pubblicate nove, e oggi, con l’avvertenza che i testi di alcune poesie contengono imperfezioni linguistiche in quanto sono stati tradotti da idiomi piuttosto desueti grazie alla versatilità della poetessa Liga Sara Lapinska che ne ha curate tutte le traduzioni, continuiamo la pubblicazione con questo quarto gruppo invitandovi ad esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web che contiene tutti i link per le votazioni:
https://www.emmegiischia.com/wordpress/finaliste-premio-poesia-otto-milioni-2021/

Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA

Poesia 28 Ligija Kovaļevska
Preghiera al mio Angelo Custode

Angelo mio in tutto splendore,
stai per sempre accanto a me!
Proteggimi dalle paure oscure,
riscaldati quando l’anima si congela.
Coprimi con le tue ali
quando devo attraversare le fiamme;
nel respiro tuo corroborante,
non lasciare il fumo soffocami.
Lava dai piedi miei
fango che mi impedisce di passare.
Angelo Custode mio miracoloso,
non mi lasciare mai!

—-°°°—-

Poesia 29 Anna Rancāne
Riconoscimento

Mi dichiaro colpevole
e non nasconderò il mio crimine,
il seno è trasformato in una campana,
la cui lingua colpisce una sola parola:
mia colpa, mia colpa!
Il padre ha lavato il battesimo nel Daugava,
mia colpa, mia colpa!
estranei l’hanno bruciato,
mia colpa, mia colpa!
serpente con corona d’oro-
mia colpa, mia colpa!
Il fratello ha tradito il fratello ieri, –
mia colpa, mia colpa!
questa mattina mi sono tradito –
mia colpa, mia colpa…
Mi appoggio più in basso dell’erba,
umiliandomi,
insieme con l’erba
per lodare Dio all’alba.

—-°°°—-

Poesia 30 Maria Francesca Mosca
Riflessi d’amore

Riempie la tua presenza
il mio cielo
e nel tuo sguardo
si perde il mio pensiero.
Leggera una carezza sfiora gli anni
a risvegliar colori smarriti nel vento,
come foglie palpitanti di sogni,
come fiori che si rincorrono
sulla scia di fragili steli.
Sorride e sospira il mio cuore,
mentre da tempo con te respira
e culla ogni prezioso attimo d’amore.

—-°°°—-

Poesia 31 Ināra Gaile
Sei venuto

Sei venuto da me
e il tuo cuore ha battuto molto velocemente.
Eri così gentile e affascinante
hai realizzato i miei sogni e desideri.
La tensione è tornata in me, poi,
un luccichio apparve nei miei occhi.
Beh, posso sorridere dal cuore,
Beh, posso sperare, amore, aspettare.
Ho un po’ di spazio nel mio cuore,
dove ho accettato la tua gioia.
Promosso dalla solitudine, dal dolore,
e niente più incontri inaspettati.

—-°°°—-

Poesia 32 Janis Jan Zarins
Sento un vortice

Ho avvicinato la mia mano a te.
Sento un vortice
un raggio di speranza svanisce
nel selvaggio battito cardiaco
sta suonando una canzone.

Ho avvicinato la mia mano a te.
Memoria influenzata,
speranza nel mare della speranza.
battito cardiaco
la canzone rinasce.

Ho avvicinato la mia mano a te.
Un senso di fruscìo del mare
voglia… speranza…
il mio cuore batte
sta suonando una canzone d’amore.

—-°°°—-

Poesia 33 Ingrīda Zaķe
Senza fretta

Senza fretta sorge la luce
perline di memoria ritorte
i raggi nella nuvola colorata iniziano a rifrangere
la tessitura dell’eternità incombe.
Senza fretta la tua immagine riguardo
in una cornice circondata dal dolore
due percorsi pedonali paralleli
in me impronta.
Senza fretta lasciare via
aggrappati e poi rompere
il burlone lampeggia e svanisce dalle risate
ma il castello di carte sta già spingendo.

—-°°°—-

Poesia 34 Rosaria Zizzo
Sono solo un Poeta

L’età è ormai andata, la mia giovinezza svanita
ora sono solo un Poeta.
Poeta
Sai tu chi è un poeta?
Poeta
chi legge l’anima dell’essere,
si accorge della pochezza, della grandezza,
del tutto, del niente
del sole, della luna, di un fiore,
di un sorriso,
di un’anima che muore.
Entra negli angoli più bui della vita
negli anfratti del cuore
ti invita a sognare, ad esplorare,
a guardare, a pensare.
Poeta
Sono felice di essere un Poeta
anche nella mia angoscia,
nella mia solitudine,
nella mia sofferenza,
nella mia a volte… non esistenza.
E quando la penna tocca il foglio
io sento il vibrare dell’essere
che, ansimando, soffrendo e gioendo,
come una mamma…
… partorisce versi e
li ama.

—-°°°—-

Poesia 35 Eduards Aivars
Su cuscini di gelsomino

Dal cespuglio della mia infanzia
abbiamo rotto un po’ di gelsomini per i nostri cuscini,
perché tu eri capace di sentire così profondamente
come nessuna delle pazze puttane.
Io allo stretto ho dormito, tu al largo hai dormito…
I gelsomini bianchi nei capelli neri
l’erba è verde, come nella sua giovinezza, prima,
e già splende la costellazione del carro.
Ci siamo svegliati per le gocce di pioggia
abbiamo preso i cuscini
entrammo e sistemammo nei vasi
i gelsomini un po’ appiattiti e felici!

—-°°°—-

Poesia 36 Maria Francesca Mosca
Tempo senza memoria

Danzano un valzer
di solitudine
attimi di vita
sospesi
in un limbo
che non ha
stagioni.
Figli di un tempo
senza memoria,
liquidi cristalli
di trasparente
impotenza
piangono
vite falciate
e travolte
in un soffio di nulla.
Illusioni disperse
accarezzano sogni
che paiono proibiti
e cuori feriti
ricompongono
pazienti mosaici di speranza.

Il Dispari 20210531 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210524 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210524

Il Dispari 20210524 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210524 – Redazione culturale DILA

Il ciclamino attonito
Per la serie Esopo news

“Il ciclamino attonito” fa parte del mio volume di favole moderne pubblicato con il titolo “Alla ricerca del percome” in cui ho raccolto un gruppo di miei testi i quali, per la prima volta, sono quasi del tutto privi d’influssi emotivi… se si esclude una profonda e poco controllata indignazione contro ogni genere d’ingiustizia e di violenza.

«Mentre sboccio per primo in questa stupenda giornata dell’8 marzo 2021 dedicata alla condanna delle violenze sulle donne, gli spifferi tra gli arbusti spezzati dai venti invernali, e le foglie secche e marcite che rinnovano i ricordi dell’autunno ormai lontano, mi parlano dell’ambiente nel quale trascorrerò forse solo pochi giorni.
Mi sussurrano che, non appena sbocceranno altri ciclamini, gruppi di bimbi saltelleranno allegri tra viali e rocce di questa pineta della Città d’Ischia per divertirsi a coglierci, scovandoci mentre siamo seminascosti tra mascherine, siringhe e schifezze di vario genere.
Ma ecco, in questo momento, stanno arrivano leggere brezze di maestrale ed è tutto un vociare di notizie incredibili:

“Siringhe usate non si sa da chi, né per quali scopi, proseguono nel palesare sconcia mostra dei loro tubicini un po’ dovunque.”
“Le mascherine stanno avanzando in massa, da Tindari ad Aosta.”
“Siringhe e mascherine insieme aggregate in formazioni di plotoni e di compagnie, sono giunte fino ai margini degli Hotel di super lusso ischitani.”
“Hanno conquistato postazioni strategiche come parcheggi e strade panoramiche”.

Il brusio sembra interminabile però, all’improvviso, tutto si è fermato perché è giunto LUI, il flutto del mare vaporizzato.
Gira intorno a me e agli altri boccioli nascosti tra le radici dei pini, ci individua, ci scruta ed infine, bagnandoci di salsedine soffia i suoi proclami:

“Le siringhe hanno conquistato anche le spiagge!
Le mascherine stanno sabotando le tubazioni della rete idrica.”

Aggiungendo dopo una breve pausa carica di silenzio:

“Le siringhe hanno creato teste di ponte su alcune spiagge trafficate anche d’inverno.
Alcune di esse hanno occultato gli aghi tra la sabbia creando un terreno praticamente minato.”

LUI, il flutto del mare vaporizzato, così come è giunto senza clamore, ugualmente è andato via silenziosamente.
Gli spifferi si sono ritirati in attesa della notte imminente ed io, ciclamino attonito, ho creduto d’essere capitato in un paese assediato ed indifeso.
Sì, un paese martoriato da gente incivile che getta in luoghi pubblici ogni tipo di schifezza, ma oltretutto un paese abbandonato all’incuria da parte di coloro che sono responsabili della pulizia, del decoro, e della salvaguardia della salute dei cittadini nei luoghi pubblici comunali.

Speculazione?
Camorra?
Inettitudine?

Questi sono tutti termini che nella natura in cui germoglio ed appassisco non esistono.

E allora dico, a voi, scribacchini da quattro soldi, che, ora più che mai, è più il tempo di buttare, con veemenza, in faccia ai responsabili del luridume in cui sono tenuti i vostri spazi pubblici le tante inefficienze che risultano palesi non appena si guardi la realtà con l’occhio obiettivo della natura.
Anche se quelli, i responsabili, sono esseri speciali sui quali scorre un “olio santo” che li rende intoccabili.»

Fino a qui il racconto del ciclamino, ma poi, per curiosità, andando a consultare testi di storia, di leggende e di favole, ho scoperto che nella lingua ciclaminica “olio santo” è stata una perifrasi utilizzata in tempi moderni per indurre ad idolatrare il proprio io da parte di qualcuno che santo non era.
L’ho riferito al ciclamino, sempre più attonito, che ha affermato di non conoscerne la storia.
Gli credo e, naturalmente, lo lascio impegnato nella sua personale valutazione di questa interpretazione, perché io faccio lo scrittore e non il paladino della giustizia.

P.S. Forse ha ragione il ciclamino attonito quando dice che siamo (sono) “… scribacchini da quattro soldi…” però, a mio parere e con il dovuto rispetto verso i “colleghi”, credo che la valutazione andrebbe estesa anche ai cittadini sudditi che restano indifferenti e non alzano la voce davanti a macroscopiche e condannabili inefficienze come lo sono quelle che Esopo va, ormai da millenni, narrando in giro per il mondo attraverso le sue favole antiche e/o moderne che siano.

Bruno Mancini

P.S. questo “Esopo news” è stato pubblicato nel sito IL MIO LIBRO che fa parte di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.

https://ilmiolibro.kataweb.it/storiebrevi/577698/il-ciclamino-attonito/

Il Dispari 20210524 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210524 – Redazione culturale DILA

Natalina Stefi “Ambasciatrice DILA settore poesia”

Dal Consiglio Direttivo dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” che si è tenuto ad inizio del mese di Maggio, la poetessa Natalina Stefi è stata nominata “Ambasciatrice DILA settore poesia – Senza limiti territoriali”.
Oggi iniziamo a presentarvela attraverso uno stralcio della recensione scritta da Christian Sanna per i suoi due libri “Denudando l’anima” e “Dinto ‘e vicole d’’o core“ di recente pubblicazione.

Ai veri poeti il primo verso viene regalato da Dio, mentre tutto il resto è dura fatica dell’uomo.
(Rainer Maria Rilke)

Per Albert Einstein il tempo non esiste, in quanto esiste solo la percezione soggettiva che ogni individuo ha. […]
La Stefi poetessa non si è fatta aspettare troppo dai lettori per la “materializzazione” di questo libro, Natalina si è attesa; in tutti questi anni ha dovuto “rubare” il tempo al mestiere di vivere, sempre assai complicato, a maggior ragione quando l’infanzia è stata un campo di dolore e di perdita della libertà, una dimensione in cui povertà ed umiliazioni ti consegnano agli occhi un arcobaleno senza colori.
Natalina si è attesa con pazienza e costanza.
Ha aspettato il suo momento giusto per sbocciare senza trascurare niente e nessuno; mentre pensava e ricordava, scriveva e fantasticava, raccoglieva emozioni e si interrogava sul senso della vita, lei lavorava duramente, si sposava e creava la sua famiglia, fra sacrifici, amore e tanta dignità. Questa non è la storia di una poetessa che non ha creduto abbastanza in se stessa o ci ha creduto tardi, ma è il percorso umano, filosofico e poetico di una donna dal carattere umile e “tormentato”, sensibile e romantico, pieno di punti di domanda con una costante ricerca di una definizione che significhi tutto, perché minato di incertezze e di precarietà è stato il suo cammino iniziale.
Oggi Natalina Stefi è un fiore sbocciato in tutta la sua bellezza, forse per alcuni ci ha messo troppo tempo, per altri no.
Interessa che sia stato il tempo giusto per lei e comunque vista l’opera ne è valsa la pena.
Natalina Stefi è chiamata a raccogliere i frutti dopo aver seminato bene una vita intera; finalmente entrata nella fase delle soddisfazioni e dei riconoscimenti con questo libro della maturità ci presenta se stessa in tutta la sua interezza.
Tanto generosa da donarci due libri in un’unica opera, la poetessa nata a Zara si presenta come una Virgilia, che ci accompagna per tutto il viaggio emozionale della lettura, all’Inferno di una dolorosa infanzia e poi al Paradiso di una meritata serenità conquistata a fatica, passando per il Purgatorio di incertezze ed ansie.
In “Denudando l’anima” si inabissa nelle profondità dei propri sentimenti e fragilità, svelandoci con un linguaggio semplice e potente, diretto e poetico anfratti della propria anima, posti bui dove il sole non entra, ma la luce improvvisa della poesia non è mai spenta.
C’è tutto: l’orrore delle foibe e la fuga raccontata come filastrocca.
L’amore materno con la dedica ai figli.
I dubbi sull’umanità.
Lo sguardo al futuro.
Sono poesie contro la guerra; archivio di riflessioni e messaggi di speranza per una ritrovata umanità.
Sono poesie di libertà e d’amore, di sofferenza e di riscatto, di un passato ingombrante, oggi un po’ meno pesante.
“Dinto ‘e vicole d’’o core“ in vernacolo napoletano è eredità sentimentale lasciatagli dal padre partenopeo deceduto in guerra nel ’43.
Un fatto di famiglia e di DNA, una lingua quella napoletana che la stessa autrice descrive come musicale, espressiva e bellissima.
Qui la poesia è cordone ombelicale mai spezzato con le origini e con il richiamo del sangue.
Ci sono i sentimenti della tenerezza e della nostalgia.
Il saluto a Napoli commovente e sofferto, il vento d’autunno che si porta via speranze, sogni ed illusioni, lasciando in dono una struggente malinconia.
Natalina Stefi con i suoi versi interroga la felicità e ripercorre la sua vita attraverso ricordi, stati d’animo, pensieri.
Questo libro è sutura di una ferita che finalmente ha smesso di sanguinare.
La cicatrice resta, ma a questo punto credo che sia anche un bene.
Perché non bisogna mai smettere di ricordare e di fare tesoro di quanto imparato nei momenti bui. Queste poesie sono il sole che finalmente è entrato ad illuminare e a riscaldare anche i vicoli apparentemente “dimenticati” da Dio.
Natalina Stefi poetessa e donna, anima sensibile è un fiore sbocciato.
Non importa quanto tempo ci abbia messo.
Questa abbagliante bellezza giustifica ogni “ritardo”.

Christian Sanna

 

Il Dispari 20210517 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210517

Il Dispari 20210517 – Redazione culturale DILA

Terzo gruppo poesie finaliste decima edizione
Premio internazionale “Otto milioni”

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla decima edizione, anche quest’anno è stato affidato alla gestione e alla organizzazione dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa, del Magazine trimestrale EUDONNA e della Casa Editrice IL SEXTANTE entrambe di Mariapia Ciaghi.

Il Premio si sviluppa in sei sezioni (poesia, arti grafiche, musica, giornalismo, narrativa, recitazione) e, nei giorni scorsi, un’apposita Giuria ha definito il gruppo delle finaliste della sezione “Poesia” che gareggeranno per la vittoria finale attraverso due ulteriori differenti sistemi di votazione (web e giurie tecniche).

Il gruppo è composto da 40 delle circa 300 poesie provenienti da tutto il mondo.

Il 3 maggio ne abbiamo pubblicate undici, il 10 maggio ne abbiamo pubblicate sette e oggi, con l’avvertenza che i testi di alcune poesie contengono imperfezioni linguistiche, in quanto sono stati tradotti da idiomi piuttosto desueti grazie alla versatilità della poetessa Liga Sara Lapinska che ne ha curate tutte le traduzioni, continuiamo la pubblicazione con questo terzo gruppo invitandovi ad esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web che contiene tutti i link per le votazioni:
https://www.emmegiischia.com/wordpress/finaliste-premio-poesia-otto-milioni-2021/

Il Dispari 20210517 – Redazione culturale DILA

Poesia 19 Natalina Stefi
Il marchio nell’anima

Nell’antro buio, formato da coperte,
entra quell’ombra, amica sua fidata;
scopre il giaciglio,
ha veloci mani esperte,
dove la bimba giaceva,
addormentata.
Propone un gioco nuovo, ma speciale:
di un corpo che, affannato, la sovrasta…
Il gioco non le piace,
le fa male…
Ma non ha armi per gridare
“Basta!!!”
Lui, poi, le impone un complice silenzio,
offrendole di zucchero zollette,
lei, piccola e affamata,
lo promette;
celando il marchio per sempre
nel suo petto.
Cosi, poi, negherà ogni abbraccio vero;
né credere potrà all’amore puro;
la vergogna espierà
per quel mistero,
e della ingiusta colpa
alla paura.
E vivrà una vita svilita, inadeguata;
mai reclamando il raggio suo di sole,
né il diritto di sognare,
essere amata;
che, ormai del sogno, ignora
ogni colore!

Poesia 20 Luciana Capece
La guerriera dell’amore

Donna, monumento di Dio,
la tua agonia amplificata da stupro
strazia il viale del cuore
perché respira d’ingiustizia.

Tu, non conosci catene,
ami l’Uomo designato dal fato
per istanti ed eterni momenti
con slanci di parametri vincenti.

Esplosivo il reliquario tuo corpo
ornato di seduzione,
spesso lacero da nottate amare
ma mai ceduto a sconfitte arroccate,
aspetta tepori d’estate
per isole di diamantate conquiste.

Onde travolta di passionale impulso
non sfuggi al tacere dell’amore.

Bella portatrice di luce,
a nova creazione di Vita in terra…
protagonista d’estesa speranza
per ventralità d’ancestrale genesi.

Poesia 21 Liga Sarah Lapinska
L’occhio del Sole

Forse il Sole non è l’occhio di Dio,
ma i fiorellini negli stagni lo sono,
mentre io voglio e non voglio
proseguire con il Sole e con le ombre.
Non sarò in nessun riflesso
simile allo stesso brivido di Atlantide.
Le felci sono miti e verdi.
Inoltre, le ombre crescono
come un fantasma
alto o un castello
con un corvo in cima.
L’enorme Sole può vedere tutti insieme.
Per stare fuori dai riflessi,
per giocare nei tuoi sogni.
Goccia di rugiada,
in una castagna rossa.
Capisco, ascolto.
Cantico come un battito di terra,
tutti insieme
senza le parole di questa frequenza.
L’occhio del Sole è simile al mio.

Il Dispari 20210517 – Redazione culturale DILA

Poesia 22 Luciana Capece
Nella rete del virus

Nell’ inglobata terra di tutti
con ostica tempra
arriva lui, Covid-19,
estirpatore seriale…
ove scala le vette più alte
per decimare anime umane
compiaciuto d’ogni fascia d’età.

Il mondo crolla alle sue minacce!

Piange i figli in un silenzio assoluto
dove aleggia sulle Città deserte
quasi a scattare un’immagine sepolcrale.

Mentre, Ospedali in piena crisi
con Medici, salvatori allo stremo
nel rosario delle ore tangibili
sostenere respiri di rinascita.

Una brutta pagina da rimuovere
dalla storia del pianeta…
ormai carico di ricordi
e lontano dalla normalità sociale.

Dentro, solo pensieri scolpiti
a quando nel rallegrato tempo
del mandorlo fiorito…
non mutata la Primavera,
nello snodo d’iconiche passeggiate
e di campagne rigogliose…
allietavano la vita contadina
senza l’oscurità d’un abbraccio negato.

 

Poesia 23 Modris Andžāns
Niente cambia

Tu sei silenziosa, silenziosa, silenziosa.
Non lo so
dalla tua parte che cosa sta succedendo
vorrei chiedermelo
ma non oserò.
Le tue risposte mi sconvolgeranno
soprattutto se non hai niente da dire.
Ti mando il vento che guiderà
e forse dalla tua parte arriverà,
sia la sera che la mattina
esco ad aspettare
il tuo vento di ritorno
ma non arriva.
Posso anche chiedere diversamente, ma ho paura.
Lascia che tutto rimanga com’è.
Il vento sta cambiando!

 

Poesia 24 Anita Ķēķe
Non aspettare

Non aspettare l’inverno in autunno
non cercare il sole quando piove
non gettare pietre a un caduto
nei giorni quando piove nell’anima.

Non prendere il melo per l’abete rosso,
o le pere per i coni
non aspettare l’inverno in autunno,
quando piove nell’anima.

Non gettare pietre a un caduto,
meglio dare la mano
per alzarlo
finalmente prestante!

Non aspettare l’inverno in autunno
non cercare il sole quando piove
non aspettare il melo in abete rosso.
o le pere diventate coni.

 

Poesia 25 Lucio Rinaldini
Non ha mare

Non ha mare questa città
non ha canzoni
Ci portano le passeggiate festive
sempre alla ferrovia
dove i treni che vengono da lontano
sferrando spostano l’aria
simulando la brezza
e il fragore libero delle onde.

In due mangiavamo un gelato
a cavallo di un muro
un piede sfiorava l’abisso
l’altro saldo sui ciottoli
Così credevamo fosse la vita
sospesa tra cielo e terra
E noi eoni eternamente giovani
emanazione di luce
arbitri tra sogni e realtà.

 

Poesia 26 Liga Sarah Lapinska
Notre Dame De Paris

Sta bruciando tra grandi fiamme
Notre Dame De Paris, cattedrale.
Portano ceneri e canti bardi i venti.
La Chimera durevole si affaccia dal davanzale
ai giovani piccioni che si precipitarono giù
nel diluvio del peccati
che allagò di nuovo Paris confusa.
Abbaia e ulula Place de Greeve con i cani randagi.
Un abile boia impiccò Esmeralda,
una madonnina vestita di bianco.
Perline rosse a scatti arrotolate lungo il marciapiede,
ma la capra di Esmeralda è fuggita dai cespugli di cardo.
Esmeralda tra le lacrime rise,
cantò e ballò con zingari, mendicanti e contrabbandieri,
tanto colpevoli quanto innocenti,
mai a lei nascerà il promesso salvatore per ordine di un gransignore.
non secondo le nostre profezie.
Mattone dopo mattone, la cattedrale viene ricostruita.
Perline alla caviglia, di nuovo la collana agita.
Chi risusciterà i nostri morti?
Abbaia e ulula Place de Greeve con i cani randagi.

 

Poesia 27 Lucio Rinaldini
Petali e spine

Mentre tu mangi petali di rose
Io con le spine lacero il mio cuore
Qui tutte le vie portano il tuo nome
i calpestii ragionano d’amore

C’è silenzio senza le tue parole
c’è buio solo se tu serri gli occhi

E nel silenzio si leva inaspettata
la musica più dolce d’ogni tempo
è il tuo placido respiro mentre dormi
ed io veglio legato alla tua anca.

Il Dispari 20210517 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210510 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210510

Il Dispari 20210510 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20210510 – Redazione culturale DILA

Da Angela Maria Tiberi un invito alla lettura
UNA BAMBINA DI SETTANTACINQUE ANNI – BY NANY

Un vero romanzo d’amore scritto BY NANY con spunti autobiografici e meditativi capaci di invogliare a riflettere sul significato del vivere.
La lettura è gradevole e avvincente fino all’ultimo respiro.
La protagonista è Betty, immersa a combattere la sua vita nell’arte della creatività di un atelier e la lotta per la propria scalata dalla classe meno agiata e povera alla classe di alta borghesia internazionale, con i suoi intrighi e colpi di scena.
Un amore giovanile con un uomo senza scrupoli che le lascia due figli da crescere da sola nella miseria, la rivale familiare invidiosa della sua bellezza e della sua capacità creativa, l’amore tra una donna matura e un giovane dongiovanni, l’amica bugiarda e rivale in amore.
Il destino è crudele con Betty a causa della fiducia che lei nutre verso la famiglia di un notaio, ma lei riesce a diventare anche amica delle sue avversità perché ottiene di riavere il suo amato giovane, e il vivere l’amore intenso.
Con un colpo di scena che sarà il lettore a trovare..
Messaggio per l’umanità: “L’amore esiste e va vissuto con i suoi dolori e le sue intense gioie. Siamo come polvere assorbita dalla bellezza della natura”.
La vita fugge presto da noi mortali, ma resta eterno l’Amore.
Consiglio i lettori di leggere il libro UNA BAMBINA DI SETTANTACINQUE ANNI, intenso di emozioni e di ricchezza spirituale.
Casa editrice Albatros.

Secondo gruppo poesie finaliste decima edizione

Premio internazionale “Otto milioni”

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla decima edizione, anche quest’anno è stato affidato alla gestione e alla organizzazione dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa, del Magazine trimestrale EUDONNA e della Casa Editrice IL SEXTANTE entrambe di Mariapia Ciaghi.

Il Premio si sviluppa in sei sezioni (poesia, arti grafiche, musica, giornalismo, narrativa, recitazione) e, nei giorni scorsi, un’apposita Giuria ha definito il gruppo delle finaliste della sezione “Poesia” che gareggeranno per la vittoria finale attraverso due ulteriori  differenti sistemi di votazione (web e giurie tecniche).

Il gruppo è composto da 40 delle circa 300 poesie provenienti da tutto il mondo.

Lunedì scorso ne abbiamo pubblicate undici e oggi, con l’avvertenza che i testi di alcune poesie contengono imperfezioni linguistiche, in quanto sono stati tradotti da idiomi piuttosto desueti grazie alla versatilità della poetessa Liga Sara Lapinska che ne ha curate tutte le traduzioni, continuiamo la pubblicazione con questo secondo gruppo invitandovi ad esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web che contiene tutti i link per le votazioni:

Finaliste Premio Poesia Otto milioni 2021 

Poesia 12 Virginio Sannino
Eclissi

È notte nell’assolato giorno
Un’ eclissi di tristezza
tutt’ intorno
avidamente divora la mia forza
Scesa come bruma
inaspettata
avvolge il cuore tormentato
la luce consuma

—-°°°—-

Poesia 13 Flora Rucco
Ecos

Thànatos dell’ecosistema.
Tutto d’intorno allarme generale
genocidio naturale.
Passano i giorni funesti
di putrefazione,
feriti nel Cosmo
di cui siamo
frutto globale.
Diluvio di pioggia radioattiva,
non vedo più la luna per poetare,
né laghi, i fiumi, i monti,
il cielo chiaro
a cui d’intorno
possa dileguare.
Vibra nell’aria
sentore di veleni
e si confonde al buio
e torna neve…
l’immensa notte
della distruzione.
E scappa e si confonde
Primavera,
tumultuosa al vento
per non più tornare.

—-°°°—-

Poesia 14 Milena Petrarca
Farfalla di fuoco
poesia dedicata a Frida Kahlo

In te Frida grande anima giace
in te fuoco si accende
donna divina…
in te lo sguardo
penetra nell’universo
infinito…
in te la vita
palpita d’amore
in te si squarcia
il cuore
grondante di passione
in te tutto è magia
in te tutto è splendore
in te vola farfalla purpurea
e segna la strada
verso un mondo migliore…

—-°°°—-

Poesia 15 Ingvar El-Voron
Gli specchi tacciano

Gli specchi tacciono. Nel corridoio
le luci dalle candele scappano,
Cartomanzia, come parlare,
Magia a se stessi. Più forte
degli incantesimi d’amore slavo,
non togliere per sempre.
E pare essere un tamburello sciamano
da qualche parte chiama più lontano.
Le barriere a mezzanotte crolleranno
e negli specchi ghiacciati,
non aspettando la ricompensa,
altri mondi periranno.
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Poesia 16 Eva Mārtuža
Gli uccelli gridano

Quanto lamentosi
gli uccelli gridano,
quando li impedisce la loro terra il gelo,
un stormo dopo l’altro attraverso il bluastro cielo
la dove calore, sicurezza, pace, pane, vita,
per mantenerli come la libertà,
per ordinarsi in reggimento maestoso,
poi, sopra i mari dei mari, volando via
chiamare il nome: Lettonia.

—-°°°—-

Poesia 17 Viesturs Āboliņš
Guerre dimenticate

Il picchio è scomparso nella foresta di Manila,
un’onda d’urto contro gli aghi colpisce il terrore.
Pistola sovietica in cerca di guerra Guerre dimenticate

Il picchio è scomparso nella foresta di Manila,
un’onda d’urto contro gli aghi colpisce il terrore.
Pistola sovietica in cerca di guerra
disteso ad alta voce in nome della Finlandia.
La vendetta di “Blood of the Fallen” poi si affretta,
i carri armati sovietici stanno spingendo oltre i confini.
“Portiamo la libertà al popolo finlandese!”
Un corvo sbalordito in un coro bugiardo ruggisce.
Bandiera rossa, rossa dalle bugie,
svolazzando sui cespugli e svolazzando sulla folla,
nelle foreste della Finlandia che trovano una tomba.
Anni ruggenti e guerre dimenticate,
dolore dimenticato e morti numerosi,
solo quelle bugie, quelle bugie rosse
sopra la Terra come onore della vittoria volano…
disteso ad alta voce in nome della Finlandia.
La vendetta di “Blood of the Fallen” poi si affretta,
i carri armati sovietici stanno spingendo oltre i confini.
“Portiamo la libertà al popolo finlandese!”
Un corvo sbalordito in un coro bugiardo ruggisce.
Bandiera rossa, rossa dalle bugie,
svolazzando sui cespugli e svolazzando sulla folla,
nelle foreste della Finlandia che trovano una tomba.
Anni ruggenti e guerre dimenticate,
dolore dimenticato e morti numerosi,
solo quelle bugie, quelle bugie rosse
sopra la Terra come onore della vittoria volano…

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Poesia 18 Liga Sarah Lapinska
Un fuoco diverso

L’aquila vola con il Sole,
svolazzando le piume di colombe e corvi.
I primi crocchi blu, agnelli e capretti stanno sorgendo.
Qualcuno ha riacquistato la speranza.
Il pioppo nero,
ahi, fratellino,
ahi, bendaggio,
piangerò con te,
come ho cantato con rose e farfalle.
Oh, giudici,
quali cuori avete senza vergogna
per coloro che hanno sofferto al loro posto.
Chi ha messo l’arcano su se stesso,
chi ha posto la corona di spine su se stesso,
chi trema in un seminterrato gelato,
insieme a una candelina di cera, morendo.
I miei occhi di colore smeraldo brillavano,
le sue mani erano alzate verso te.
Non chiedere, pellegrino,
non chiedere, passeggero:
“Perché?”
Non c’è motivo.
Ci sono probabilità.
Un drago di fuoco in tre e nove lingue
ha il fuoco diverso da un pastore.

 

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