L’amore per essere
Cantate, cantate
ragazzi del Borgo
sui cordoli
sui giunti
– Fratelli dell’ultima speranza –
sugli alti tralicci
sulle creste dei vulcani
cantate
un nuovo pallore
mi comprime il viso
eietto
fili bianchi
vene varicose
passioni represse
al miele dei suoi peluzzi.
Suonate, suonate
ragazzi dell’Arso
quasi fosse domenica
senza fine e senza sonno
– Fratelli di madri diverse –
nelle serre
che mutano fiori
suonate
un nuovo tremito
mi sconquassa le braccia
distillo liquidi salati
occhi annebbiati
il mio
senso di colpa
contro l’audacia dei suoi capezzoli.
Ballate, ballate
ragazzi del Porto
sulle spolette
di bombe Afgane
– Fratelli di anni di provette –
come serpenti
nei boschi inceneriti
ballate
un nuovo affanno
mi smaneggia il petto
azzanno
lingua profonda
freddezza immensa
il mio orgasmo invadente
tra le sue dita attorcigliate al fungo.
Fuggite, fuggite
dal Borgo, dall’Arso, dal Porto
mosche insaccate
nei carburi
– Fratelli di Ignazio –
dal carnevale
antico, falso e bigotto
fuggite
un nuovo grido
mi scatena l’anima
senza prudenza
“Andiamo”
come rinato nudo e puro
nella sagra del peccato
al fuoco del tuo sguardo
“Andiamo”
oltre i velluti
verso un diario della follia
spingendo insieme gli anni
“Andiamo”
acconcio in gabbia
il polline che resta
d’illimitate perversioni
“Andiamo”
sfiorandoti, per essere
l’uomo che scaglia
la prima pietra
“Andiamo”
stringendoti, per essere
l’uomo che punta
senza paure il dito
“Andiamo”
amandoti, per essere
infine
uomo
“Andiamo”
e punto il dito.
L’amore per essere – Love to be
La sagra del peccato – anteprima Lulu
Alla ricerca di belle storie d’amore. Racconti e poesie ambientati nella splendida Isola d’Ischia. Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli. “…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.” “Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…” “Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…” “Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
La mia prima poesia
Lamento plebeo
Albore
Amico
Più fine che amore
Garanza rosa
Per Elena
Nessuno ha infranto
Conosco una storia
Nella foresta
Nel buio donna
Qualcosa
La mia ultima poesia
Sul palco si inizia
Lei bruna sedeva
Se non hai scritto mai
Le mummie e le vestali
Ancora hai voglia
Nebbia
La maschera e il cappello
Domeniche di folle
La carta e la pallina
Dio Burocrazia l’Artista
Volava in Viet Nam
Stordiamo ancora
Il fatto e la passione
Mentre andavamo in primo piano
C’è un patto
A Salvatore Quasimodo
Dissi
Soggiorno per uomini stanchi
La penna per nascere
Adone stanco
Io, forse ladro
Le ombre, per vivere 1,2,3
Mi danzi intorno
Ci fosse ancora
L’amore per essere
E Bruno stappa il Chianti
Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.
Dettagli del prodotto:
Stampato:
92 pagine,
6″ x 9″,
rilegatura termica rilegatura,
60# crema carta per l’interno,
B/N inchiostro per l’interno ,
100# bianco carta per l’esterno,
in quadricromia inchiostro per l’esterno
Editore: Bruno Mancini
Copyright:
© 2006 M.G. s.a.s. Ischia Standard Copyright License
Lingua: Italiana
Paese: Italy
Edizione: prima – Versione: 2 – Accessi: 198
Nella foresta
di alghe marine
boccaglio e maschera,
furtivo, smuovo
a tana della murena;
è già maturala mia fobia.
La piccola occhi celesti
gote di rosso furente
inquieta,
sotto un monte
di gocce salate,
nella tana della murena;
è già deciso
il mio ritiro.
Ma quando andremo
a caccia di meduse?
Dove?
In cerca di tartufi,
a cogliere ciliegie?
E poi?
in giro in bicicletta,
al cinema all’aperto?
La mia passione
è pazza.
Se fosse figlia
la chiamerei Viviana.
Albore
E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.
Nel buio, donna.
Stregone e mago
come nei giochi di me bambino
– di notte –
preparo ampolle
– con i ricordi –
di fogli strani
abbandonati -.
Nel sole, donna:
sul filo un colpo
di telefono,
sul libro un velo
di colori,
al cuore un laccio.
Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non temono distacchi.
Nel buio, donna:
sul labbro un colpo
di rossetto,
sul corpo un velo
opaco,
ai piedi un laccio.
Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non vedono distacchi.
Uno scrigno per te,
profumo intenso di malizia.
NEBBIA
Stasera preferisco
fumare.
La musica del bosco
evito.
Chi guardo?
Ancora rombi.
E l’alito della farfalla.
Di nostro
resta l’opera
e l’ira
e l’ultima falena
al neon.
Ritornano biondi capelli
Ritornano neri capelli
Ritornano rossi capelli
Ritorna il caimano
Ci fosse ancora un solo tabù
ancora un piccolo perché
l’ombra lunga di un
totem
la vergine fanciulla
il mio fucile ad aria compressa
un sogno (un velo)
una speranza (una visione)
un rischio
un inganno (un volo)
un soffio (un urlo)
il tuo rifiuto inutile.
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