LO CUNTO DE LI CUNTI

LO CUNTO DE LI CUNTI
IL 22 MARZO ALLA SALA TEATRO DEL POLIFUNZIONALE LO SPETTACOLO DI EDUARDO COCCIARDO TRATTO DALLE FAVOLE DI G.BASILE

“Lo Cunto de li Cunti”, ovvero “Lo trattenemiento de’ peccerille”, pubblicata a Napoli fra il 1634 ed il 1636, è l’opera più importante realizzata da Giambattista Basile. Il titolo non deve però trarre in inganno: il Cunto, opera squisitamente letteraria, non era affatto dedicato ai bambini, bensì ad un pubblico maturo, pur se rozzo e incolto quale era quello dei casali, capace d’intendere i frequentissimi doppi sensi che caratterizzavano le metafore. Pubblicato postumo con il nome del suo autore anagrammato in quello di Gian Alesio Abbatutis, nelle edizioni posteriori ebbe il sottotitolo di “Pentamerone”, sia a ricordo dell’opera di Boccaccio, cui si avvicina nella cornice (le dieci giornate del Boccaccio diventano adesso cinque giornate narrative) sia a somiglianza delle raccolte di novelle orientali, strutturalmente costruite su un racconto centrale attorno al quale ruotano tutti gli altri. Il Cunto infatti presenta una struttura circolare: un racconto all’interno del quale sono narrati altri quarantanove racconti. L’opera è divisa in cinque giornate di recitazione comica e ciascuna giornata si chiude con un’egloga di argomento morale recitata da due servi-attori. L’atmosfera ricostruita è quella che si respirava nei casali, tipiche aggregazioni di cortili intorno ad un corpo centrale, all’interno dei quali si radunava la gente comune per trascorrere qualche ora ascoltando piacevolmente i “trattenimenti”, cioè le narrazioni di racconti. Opera di grande sapienza e tecnica letteraria, unica nel sollevarsi dal generale grigiore della novellistica secentesca, e per questo definita dalla critica “ il primo e più illustre fra quanti libri di fiabe esistano nella civiltà europea ”, ispirò i più grandi autori di fiabe della tradizione occidentale, come i fratelli Grimm ed Andersen (basti pensare che è dal Pentamerone di Basile che provengono Cenerentola ed il Gatto con gli stivali). Una principessa che non sa più ridere. E’ da lì che parte Basile per costruire il suo magnifico ordito di cunti. Ed è da lì che prende spunto anche la versione teatrale di Cocciardo. Quello della gioia negata o impraticabile è senza dubbio il leitmotiv dell’opera, elemento  fortemente attualizzato in questa originalissima elaborazione scenica che nel prossimo anno sbarcherà a Roma. L’obiettivo è quel racconto dei racconti capace di dissolvere ogni sofferenza e di spalancare le porte della felicità e della speranza. Come se la parola, da sola, potesse davvero cambiare il mondo…Massima utopia o fragile ingenuità? E’ la stessa domanda che il teatro si pone da sempre. Cosa può fare la parola? Soprattutto in un’epoca come la nostra, allo sbando in un oceano di false verità. Attraverso una messa in scena semplice ed articolata al tempo stesso, ispirata dal sacro gioco della parola comica, “Lo Cunto de li Cunti” di Eduardo Cocciardo è un piccolo inno alla follia dell’uomo qualunque, capace di inventarsi mondi e storie laddove non ci sono che il buio e la desolazione della crisi assoluta. La messa in scena è targata “Compagnia dei Ragazzi”. Nel cast, oltre allo stesso Cocciardo, Leonardo Bilardi, Enzo Boffelli, Salvio Di Massa e Giusy Iacono. Come per “Maletiempo”, anche questo spettacolo conterà su una straordinaria colonna sonora composta per l’occasione da Nic Pantalone, sulle luci della Technical Service di Gelsomino Sirabella e sull’assistenza di Carmela Di Lustro.
L’appuntamento è per venerdì 22 marzo alle 20.30 alla Sala Teatro di Via Morgioni ad Ischia. Botteghino 10 euro, prevendita 7 euro (Bar Violetta Ischia, Bar De Maio Ischia, Angolo Romantico Casamicciola, Accademia dei Ragazzi Forio, Bar La Lucciola Forio). Info: 338-1395388/ Accademia dei Ragazzi via Soprascaro 13 Forio d’Ischia – Tel.081/997656/www.accademiadeiragazzi.it – info@accademiadeiragazzi.it