Marisa Rosa de’ Spagnolis

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Marisa Rosa de’ Spagnolis

nuova amica dei progetti culturali Made in Ischia ideati e realizzati dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”


Marisa Rosa de’ Spagnolis

Nata a Formia ed originaria di Itri, Marisa Rosa de’ Spagnolis è una illustre archeologa, già funzionaria del Ministero per i Beni e le attività culturali, autrice di oltre cento pubblicazioni sulla sua attività svolta nel Lazio e della Campania.

Per le sue eccezionali scoperte è stata invitata a tenere conferenze in Italia, Israele, Grecia, Stati Uniti.

Ha iniziato la sua attività presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma dove ha condotto numerosi scavi.

Tra questi, a via Eleniana ha rinvenuto e esplorato una domus del III secolo d.C. con importanti affreschi e nella caserma di via Anicia ha rinvenuto la oramai famosissima lastra marmorea con la planimetria del tempio dei Castori di cui parla Vitruvio, documento fondamentale per la topografia romana.

Nel 1987 si è poi trasferita a Pompei ed ha iniziato a lavorare presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno con l’incarico di Direttore degli Uffici Scavi di Nocera e Sarno.

Nel territorio nocerino-sarnese scafatese rimane dieci anni nel corso dei quali riporta alla luce numerosissime testimonianze archeologiche.
Tra queste, 540 tombe protostoriche della Valle del Sarno (comprese cronologicamente dalla seconda metà del IX secolo a.C al VI secolo a.C), a Nocera Superiore tombe dal V secolo a.C al V d.C.(tra queste le tombe ellenistiche documentanti il mito omerico di Dionysos e i pirati tirreni, il monumento funerario di un sutor del I secolo d.C.), iscrizioni ebraiche (attestanti l’esistenza di una sinagoga), la monumentale necropoli romana del I secolo a.C. in loc.Pizzone (con i sepolcri dei Numisii, dei Lutatii, dei Cornelii); a Nocera Inferiore l’area archeologica in Piazza del Corso.

A Scafati, costituente il suburbio orientale di Pompei ha portato alla luce numerose ville seppellite dalla eruzione del Vesuvio del 79 d.C., alcune delle quali esplorate (Villa Popidi Narcissi Maioris, Villa Vesuvio, Villa Cascone Sorrentino ecc) e monumenti funerari tra i quali il monumento della Gens Deccia e il sepolcro della più importante famiglia pompeiana al tempo di Nerone: i Lucrezi Valenti.

Quasi tutti gli scavi effettuati sono stati oggetto di pubblicazioni scientifiche e di divulgazione scientifica.

Il racconto delle scoperte archeologiche nel corso di dieci anni di scavi intensi, avvenuti tra difficoltà di ogni genere, è narrato in un libro dal titolo ”Con il Vesuvio sotto i piedi”, stampato anche in lingua inglese con il titolo Reliving Pompeii.

Viene invitata nel 1994 dal prestigiosissimo Istituto di Studi filosofici di Napoli a presentare il suo volume Il ponsSarni di Scafati e la via Nuceria-Pompeios.

Nel 1998 il Rotary International l’ha insignita del premio internazionale Colonie Magna Grecia e pubblicato il volume Pompei e la valle del Sarno in epoca preromana:la cultura delle tombe a fossa.

Nel 2007 la città di Nocera Superiore, l’antica Nuceria Alfaterna le conferisce la cittadinanza onoraria della città.

Nel 2014 svela, con il libro “Mefitis ed il lucusIunonis”, il mistero dell’identità della dea delle sorgenti del Sarno.

Nel 1997, rientrata a Roma, le viene affidata la responsabilità di parte della provincia di Roma (dove rinviene esplora e pubblica la villa di Cesare e Massenzio a San Cesareo, ed un giacimento pleistocenico a Colleferro) e di parte della provincia di Latina (dove ha datato le mura e la Porta Maggiore di Norba e scoperto il Santuario di Ercole e della Fortuna a Itri), nonché, dal 2010 al 2012, la Direzione di uno dei più importanti musei nazionali italiani: il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga dove ha realizzato numerosissimi eventi e mostre e dove ha effettuato nell’estate del 2012 l’eccezionale scoperta delle testimonianze dell’uomo di Neanderthal.

Nel 2018 pubblica Archeologia a Pagani.

Nel 2012 pubblica La grotta di Tiberio a Sperlonga e le sculture di soggetto omerico e nel 2017 L’Antologia omerica di Sperlonga.

Nel 2016 fonda l’Associazione archeologica Ytri che si occupa in particolare della eccezionale scoperta del santuario romano del II secolo a.C. in località San Cristoforo, la cui esplorazione, tuttora in corso, sta cambiando la conoscenza del territorio del Lazio Meridionale.

Nel 2019 esce il volume Itri. Il Santuario romano in località San Cristoforo.

Nel 2018 il Comune di Sperlonga la nomina Delegata all’archeologia e nel 2019 nell’Auditorium Comunale viene realizzata una grande ed innovativa Mostra su L’Andromeda di Sperlonga. Il mito e la nascita del corallo, in collaborazione con la scuola d’arte di Torre del Greco che lavora un anno intero per realizzare cammei, gioielli e vestiti ispirati al mito di Andromeda e Perseo.

Partecipa nel 2019 alla prestigiosa Mostra a Palazzo Pitti di Firenze “Ai piedi degli dei” e nel 2020 nell’ambito della VI Edizione di incontri di storia e arte al teatro Argentina Luce sull’archeologia tiene un intervento sulle sculture di Sperlonga insieme ai più importanti archeologi italiani.

Nel 2020 dalla Pinacoteca Comunale di Gaeta le viene dato il Premio Una vita per l’arte.

Nel 2021 è nuovamente delegata all’archeologia del Comune di Sperlonga ed inaugura una mostra sui disegni originali delle sculture, di soggetto omerico, presenti nel Museo Archeologico della cittadina tra le più importanti per la conoscenza dell’arte ellenistica.

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Bruno Mancini

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