Per Aurora – volume quarto – Settimo giorno

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Per Aurora – volume quarto – Settimo giorno

Settimo giorno

PARTE SECONDA

Il diario di Bruno

Settimo giorno

Edoardo: -«Mercoledì 11 Agosto.
Questa mattina ancora prima di arrivare all’edicola di Piazzetta Gelsomino, avevo già saputo quasi tutto.
Il secondo quotidiano in classifica per tiratura nazionale ha dato notizia della vicenda.
Il popolare giornale locale, ed una delle più antiche pubblicazioni italiane sono entrambi usciti con un articolo, su sei colonne, e con due nitide foto raffiguranti la maglia nella vetrina.
Mimì mi aveva accennato qualcosa, ma non credevo che avesse tanto potere ed esibisse tanta solidarietà alla mia causa.»
Edith: -«Ed io ripeto l’operazione di conservare una copia dei giornali, prima che vengano barbaramente sgualciti dagli assatanati predatori di notizie che frequentano il locale.»

Edoardo: -«Giuseppina la Cicciona mi ha aspettato nella strettoia tra il fotografo ed il barbiere.
Non riuscendo a passare, per la ristrettezza dello spazio che la sua mole lasciava a disposizione, sono educatamente sceso dalla bicicletta. Sbagliando perché lei… »
Edith: -«Dottò, Dottò come site bello!
Aveto fatte buono.
L’avite misso a figure ‘e merda!
Io non parlo italiano e manco napulitano.
Comme a tutte, parliamo ischiaiolo.
Voi capite è vero?
Chillo adda murì schiattato ‘n cuorpo!»
Edoardo: -«Le ho detto “Va bene ma permettimi di passare”, e lei….»
Edith: -«Dottò, Dottò, ‘a pozzo tuccà a maglietta? Nu poc poc.
Non vi preoccupate, mi vado a lavare prima le mani col sapone.»
Edoardo: -«Non avevo ancora cessato di stringerle un polso pronunziando “Va bene, va bene, dopo, ma mi lasci passare?” ed ecco che Pasquale il microtassista , avendomi visto da lontano, ha preso il giornale che aveva poggiato in bella vista sul sedile dei passeggeri, e l’ha sventolato al mio indirizzo, urlando con una mano ad imbuto sulla bocca… »

Edith: -«Vai, vai, distruggilo, massacralo, uccidilo, non sei solo.
Tutti con te.
Forza Diego.»
Edoardo: -«Per un attimo ho temuto che mi avrebbe inseguito gettandomi un secchio d’acqua gelata sul collo, quasi fossi il suo ciclista preferito in testa all’ultimo strappo sulla scalata della Cima Coppi.
Nemmeno tre pedalate dopo, ventuno metri, approfittando del mio forzato rallentamento dovuto all’ovazione inaspettata di quattro ragazzi e tre palloni, lei Concetta Concettina Ina, la fotoreporter inviata speciale redattrice direttrice dei servizi serali d’informazione trasmessi dalla televisione locale, lei Ina la Vespa, la summa artefice, l’espressione, lo charme, l’intelligenza, la signorilità, l’educazione, la simpatia, la damina ovattata, l’idolo, l’invidiata, lei Ina la bionda, la fidanzata del figlio di Marco, mi ha bloccato con una mano sul manubrio -senza ritegno-, ha scudisciato il microfono a pochi centimetri dal mio muso, e, spudoratamente disconoscendo la palese ritrosia espressa dai gesti che compivo, con prepotenza… »
Edith: -«Ecco a voi, gentili telespettatori, l’uomo che ha sfidato la delinquenza più spietata.
Gli hanno rubata la foto dell’Idolo, e lui ha avuto il coraggio di riempire il vuoto, mettendo in esposizione nello stesso luogo addirittura la maglia, sì, la maglia del favoloso numero 10.
La maglia di Maradona.
La maglia mai lavata di Maradona.
La maglia mai lavata di Maradona, indossata dal Pibe in una partita di Coppa.
Ma ormai quest’uomo intrepido che osa sfidare la peggiore delinquenza per un ideale, non è più solo.
La sua battaglia è diventata una bandiera per la voglia di riscatto di tutto il popolo onesto del nostro golfo.»
Edoardo: -«Ina, Inuccia, posso passare?»
Edith: -«Il “Golfino”, nell’articolo di oggi, dice che tu, mediante l’ironia, hai proposto un nuovo sistema per sfidare la delinquenza.
Un po’ come le classiche pernacchie di Totò e di Eduardo De Filippo.
Cioè provocando l’emarginazione attraverso la beffa ed il ridicolo.
Proponendo, in un primo momento, la sfacciata provocazione del cartello con la notizia del furto, poi non accettando il cavallo di ritorno, infine esponendo la maglia del Pibe al posto della foto rubata, hai coinvolto una intera popolazione, accorsa compatta al tuo fianco nella sfida inimmaginabile prima del blasfemo affronto.
Dimmi, racconta ai nostri telespettatori, è vero che quattro, (quattro!) della Curva B, quattro, (quattro!) armadi umani, quattro, (quattro!) diciamo “ragazzacci” si sono auto nominati “CONTROLLORI DELLA SITUAZIONE MARADONA” sfoggiando ghigni terrorizzanti ed urlando slogan di chiaro contenuto minaccioso?»
Una voce: -«Maradona non si tocca».
Una seconda voce: -«Chi vo’ bene a Maradona è frat a me».
Tre voci insieme: -«Omme ‘e merda, mariuolo, vieni, vieni.»
Edith: -« E poi…»
Edoardo: -«Ina, Inuccia, Inetta, mi fai passare?»
Edith: -«Forza Napoli.
Forza Diego.
Felicino, fallo passare.»

TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Il furto della foto

PARTE PRIMA

Agosto

PARTE SECONDA

Primo giorno

Secondo giorno

Terzo giorno

Quarto giorno

Quinto giorno

Sesto giorno

Settimo giorno

Ottavo giorno

Nono giorno

Decimo giorno

Undicesimo giorno

PARTE TERZA

CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO SECONDO

CAPITOLO TERZO

CAPITOLO QUARTO

PARTE QUARTA

Poesie dei sogni

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Per Aurora volume quarto di Bruno Mancini

seconda edizione

ID 4wwn72

ISBN 9781471072789


Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7278-9
Versione 2 | ID 4wwn72
Creato: 28 ago 2022
Modificato: 29 ago 2022
Libro, 89 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00


Informazioni sul copyright
Revisiona le informazioni sul copyright
Titolo Il furto della foto di Maradona
Sottotitolo Per Aurora volume quarto
Collaboratori Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7278-9
Marchio editoriale Lulu.com
Edizione Originale digitale
Seconda edizione
Licenza Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright Bruno Mancini
Anno del copyright 2022

Descrizione
Fatti e misfatti realmente accaduti, ma un po’ romanzati
Note sui collaboratori (1454 / 2500)
Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Per Aurora volume quarto

seconda edizione

Racconti
Il furto della foto.
Poesie dei sogni

Per Aurora – volume quarto – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Per Aurora volume quarto

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

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Bruno Mancini

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