QUEL GIORNO AVRAI VENTI ANNI

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QUEL GIORNO AVRAI VENTI ANNI

QUEL GIORNO AVRAI VENTI ANNI

Non rubate la mia vita

Novembre 2005 – Febbraio 2007     157

 

PARTE PRIMA – DEL DOPO GIOVENTÙ

 

…E TU COME NEBBIA CHE OFFUSCA 

DEL DOPO GIOVENTÙ

IL CHIOCCOLO DEL FRINGUELLO       

DUNQUE,   

 

PARTE SECONDA – TRE POESIE PER CAPRI

 

NON RUBATE LA MIA VITA 

DI CAPRI UN PO’

QUIPO

 

PARTE TERZA – CANZONI PARODIA

 

CANZONE PER SAN VALENTINO</a

CANZONE PER CARNEVALE

CANZONE AFRICANA

 

PARTE QUARTA – POESIE SPORCHE

 

ONLY YOU

ONLY YOU 2

LA CONTADINA 

NEL BORDO BASSO

SONO FARCITE DI COLLERA

IL POLPO OTTUAGENARIO

POESIA SPORCA

 

PARTE QUINTA – QUEL GIORNO

 

SONO GIÀ COLMO DI BALZANI PRESAGI

NAUTILUS   

QUANDO SARÒ PENSIERO

QUEL GIORNO AVRAI VENTI ANNI

Quel giorno avrai venti anni
e non vorrai più niente oltre,
oltre la mano della tua bambola di pezza
che ti accompagni invisibile e muta,
invisibile e muta.
Dal primo chicchirichi del primo gallo
dal primo spiumacciare del primo canarino
dal primo sbiadire della prima stella,
le stelle, il gallo, il canarino:
“Lasciatemi pensare a questo giorno”.

Avrai l’età di una sorgente
e il tuo futuro vorresti fosse fermo,
fermo nel bacio sulla guancia
dall’orsacchiotto bruno
che ti avvicina maestoso e fiero,
maestoso e fiero.
Dal sapore di mille profondi graniti
dall’odore inebriante di tutte le radici
dal chiarore trasparente della purezza,
graniti, radici, purezza:
“Aiutami a capire questo giorno”.

Quel giorno sarò la luce
di fianco in alto sopra e sotto,
la bambola di pezza e l’orsacchiotto bruno
di fianco in alto sopra e sotto,
le stelle il gallo il canarino,
sarò graniti e zolle
radici e fiori
sarò soltanto chiarore trasparente nel tuo sorriso.

Avrai venti anni e non vorrai più niente.
Avrai l’età di una sorgente.

SEMBRI 

Non rubate la mia vita

POESIE

Bruno Mancini

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