Il Dispari 17 Novembre 2011 Monopolio

Benvenuti

 Moderni obelischi in onore del

 “MONOPOLIO” 

 

Prima che ci scappi qualche altro morto innocente e si metta in moto un farraginoso meccanismo legale impegnato nella ricerca dei responsabili quasi mai debitamente puniti, che ne direste di andare un po’ in giro per la nostra isola… con il naso all’insù?

Già, con il naso all’insù per “ammirare” lo sconcio ambientale ed urbanistico permesso ancora oggi alle Aziende alle quali la dissennata gestione politica dei patrimoni e degli interessi della collettività hanno devoluto il monopolio incontrastato e incontrollato dei nostri beni: che vanno dalla difesa dell’ambiente fino all’incolumità fisica.

Una serie indefinita di diritti della collettività sono ancora oggi  semplici opzioni da valutare in termini di bilanci e non già di benefici pubblici per Aziende operanti in regime di monopolio.

Infatti, avalleremo questo concetto mostrando immagine fotografiche e rispolverando  documenti relativi alle normative legiferate ma disattese per la tutela degli interessi collettivi.

Noi, come sempre del resto, con questo intervento punteremo il dito, poi toccherà alle competenze dei cittadini – non sudditi – integrare, qualificare, e perché no denunciare responsabili e responsabilità.

Il compito di un giornale, esposti i risultati di una qualsiasi indagine, sarà sempre quello aprire un dibattito, nella certezza che il popolo sovrano abbia i mezzi per decidere se e come intraprendere azioni concrete atte a ripristinare legalità e sicurezza ove esse fossero carenti.

L’Enel è parte attiva in innumerevoli processi (innumerevoli = migliaia!), per i quali  sono stati stanziati nei suoi bilanci cifre enormi per fondo contenzioso e rischi diversi. (nel web è indicato un importo, che proponiamo con il beneficio d’inventario, pari a  2.838 miliardi).

La legislazione ambientale imputa all’Enel: inquinamento delle acque, emissioni nocive, smaltimento dei rifiuti e campi elettromagnetici.

Il gruppo ha dovuto spendere nel 1998  cifre da capogiro (si parla di ben 1.809 miliardi) per misure volte a ridurre l’impatto sull’ambiente onde adeguarsi alle normative vigenti e nell’anno successivo era prevista una spesa altrettanto imponente (alcune fonti riferiscono essere stata di 1.664 miliardi), soprattutto per ridurre l’emissione di anidride solforosa e di ossidi di azoto, e per interrare i cavi di distribuzione dell’energia elettrica.

Ed eccoci al nocciolo del discorso.

Infatti qualcuno può non sapere ed altri non ricordare che quando il servizio elettrico, allora comunale fu dato in monopolio all’Enel, il contratto prevedeva la rimozione dei fili aerei dalle strade dei centri storici.

Inoltre, nel

Decreto Ministero dei Lavori Pubblici 16 gennaio 1991

Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne (G. U. 16 febbraio 1991 n.40)

tra l’altro è scritto che:

Nel caso di attraversamento di aree adibite ad attività ricreative, impianti sportivi, luoghi d’incontro, piazzali di deposito e simili, i conduttori delle linee di classe terza con tensione superiore a 300 kV, nelle medesime condizioni sopra indicate, non devono avere in alcun punto una distanza verticale dal terreno minore di:

b) [9,5 + 0,023 (U – 300)] m per le linee con 300 kV < U < 800 kV; [21 + 0,015 (U – 800)] m per le linee con U > 800 kV“, e che ”  , i conduttori delle linee di classe seconda e terza, nelle condizioni indicate nell’ipotesi 3) di 2.2.04, non devono avere alcun punto a distanza dai fabbricati minore di (3 + 0.010 U) m, con catenaria verticale e di (1,5 + 0,006 U) m, col minimo di 2 m, con catenaria supposta inclinata di 30° sulla verticale”. 

è lecito continuare a lasciare fatiscente e pericolosa la rete elettrica ischitana?

A  nostro parere, se invece di chiamarsi con un nome tanto importante, il gestore di questi pali, cavi, allacci e inconcepibili intrugli vari, si fosse chiamato con il  nome di un cittadino “normale”, ebbene starebbe da un pezzo a guardare il sole da una finestra con le sbarre, considerando che oggi, nel  2011, si contravvenzionano – e si chiudono – attività commerciali per il mancato rispetto di minime inadempienze.

P.S. Ho iniziato questo articolo invitandovi ad alzare lo sguardo verso il cielo… ma troverete spiacevoli  sorprese anche guardando verso il basso, dove “dovrebbero” essere collegati i cavi di sicurezza per la messa a terra dei pali accorgendovi che di collegamenti ne mancano a gogo.    

http://www.laltracefalu.it/node/4194

http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/

http://www.enelgreenpower.com/it-IT/doc/media_investor/reports/2010/2010_

Bruno Mancini

Bruno Mancini

 

 

 

 CIECHI SORDI E MUTI

 ERRORE 1 

Certo qualcuno, devo dire “molto legittimamente” volendo considerare con la giusta attenzione il fenomeno della crescente inaffidabilità delle promesse e dei proclami che giorno dopo giorno fanno fugace comparsa nel panorama sociale ischitano, certo quel qualcuno venendo a conoscenza del così detto “Patto di Dicembre”…

 Roberta Panizza presenta la

 POESIA DELLA SETTIMANA  

Bontempi Giovanni dice del suo scrivere poesie: “Parlarvi di un Giovanni Bontempi qualsiasi non credo interessi molto; vorrei invece raccontarvi che a volte mi prende lo stimolo ad infittire di segnacci il foglio e…

 LUCIANO SOMMA presenta la

 ISCHIA PAROLE E MUSICA  

Chi scrive, ed oggi inizia una entusiasmante partecipazione con questa prestigiosa testata diretta da Gaetano Di Meglio, è stato per ben vent’anni sull’isola d’Ischia, dove ha fatto parte dal 1963 al 1983 anche della vita culturale e musicale, tra parole e musica, collaborando all’emittente RADIO ISCHIA di Beppe Banfi…

Editoriale 

Bruno Mancini

Si Parte

Riservando, da oggi, una intera pagina di questo giovane ed ambizioso settimanale alla pubblicazione dei testi e delle immagini rese disponibili dalla grande Tribù di LENOIS, la sensibilità di. Gaetano Di Meglio verso i progetti che andiamo proponendo da diversi anni ha creato le condizioni per l’accensione di un nuovo potente faro indicante il percorso adatto affinché la nostra isola si faccia promotrice di concrete offerte turistico-culturali MADE in ISCHIA.
Noi di LENOIS – “Le nostre isole” – abbiamo…

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