Antonio Mencarini legge la poesia “Adesso” di Bruno Mancini

Antonio Mencarini legge la poesia “Adesso” di Bruno Mancini

Adesso


Antonio Mencarini legge la poesia "Adesso" di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie
Non sono un principe
2012 – 2014

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
– superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

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Adesso – poesia di Bruno Mancini

Adesso – poesia di Bruno Mancini

Bruno Mancini legge la poesia “Adesso
tratta dalla raccolta di poesie di Bruno Mancini
Non sono un principe” (2012 – 2014)

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
– superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

Adesso - poesia di Bruno Mancini

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Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Vi propongo, in assoluta anteprima, il video di una nuova canzone che la cantante musicista ucraina Valentina Gavrish ha creato utilizzando il testo di questa mia poesia dal titolo “Adesso“.

Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
– superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

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