Bresson e gli altri

https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-2/VIAGGIO IN ITALIA ATTRAVERSO LA FOTOGRAFIA

Il nostro Paese scrigno di civiltà, cultura e bellezza vanta un patrimonio artistico e paesaggistico come pochi al mondo. Un gruppo di fotografi di fama internazionale tra i più conosciuti al mondo, in un tempo che abbraccia quasi ottant’anni, dagli anni Trenta del secolo scorso ad oggi, testimonia con immagini suggestive questi scenari unici per lirismo e bellezza.

A presentare i loro scatti suggestivi e intensi che raccontano l’Italia di ieri e di oggi è il percorso della

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

mostra in corso a Milano presso Palazzo della Ragione aperta fino al 7 febbraio 2016. L’esposizione Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia ITALIA INSIDE OUT a cura di Giovanna Calvenzi, promossa dal Comune di Milano Cultura, Palazzo della Ragione, con Civita, Contrasto e GAmm Giunti, si  suddivide in sette aree tematiche. Attraverso capolavori di Henri Cartier-Bresson che introduce il percorso e di altri protagonisti tra cui Robert Capa. Sebastião Salgado. Claude Nori, Cuchi White e Helmut Newton, viene restituita un’immagine del nostro Paese vista con gli occhi di chi provenendo da altri luoghi ne resta affascinato e colpito per le bellezze e la semplicità della gente incontrata.

Luoghi d’arte e atmosfere legate al paesaggio, popolazioni che vivono a contatto con la natura, il vissuto quotidiano, ma anche ambienti e scenari legati alla guerra e gli effetti dell’avanzare delle tecnologie, propongono una storia indiretta della fotografia e dell’evoluzione dei suoi linguaggi. Un viaggio per apprezzare meglio il nostro patrimonio naturale, storico e artistico che si apre con Henri Cartier- Bresson, pioniere del foto-giornalismo, capace come pochi di cogliere la vita nei suoi attimi più fugaci fermando sguardi e gesti anche meno visibili delle persone. Suggestivo il suo autoritratto. David Seymour rilegge con accenti eleganti il mondo della fede, mentre intenso è il reportage di Robert Capa al seguito delle truppe americane durante la Campagna d’Italia del 1943. Poi il racconto di Herbert List e la visione

Venezia McCurrry

Venezia McCurrry

innovativa di William Klein che entra da protagonista nel provocatorio racconto di Roma del 1956. E poi la poesia dell’uomo nel suo legame profondo con l’ambiente naturale negli scatti di Sebastião Salgado che racconta l’epopea degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia. Nella poesia della visione conduce il viaggio di Claude Nori che lungo il litorale adriatico ripercorre le strade dei ricordi a recuperare quelle radici familiari lontane. Intensa e poetica è la visione della capitale proposta da Helmut Newton che in “72 ore a Roma” ricrea una passeggiata notturna nel centro monumentale della città. Sperimentazione e nuove tecnologie proprie della fotografia di oggi restituiscono un nuovo volto di scorci e piazze di città come proposto da Alexey

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Titarenko che racconta una Venezia magica o Abelardo Morell che utilizzando le tecniche del “foro stenopeico” crea visioni  in cui si fondono interni ed esterni, A Cinecittà è dedicato il lavoro in bianco e nero di Gregory Crewdson, a Milano e ai suoi monumenti l’opera di Irene Kung dallo spessore onirico. Al documentario è affidato la tecnica di Paul Strand che con Cesare Zavattini ha realizzato una delle più straordinarie opere dedicate alla realtà contadina: Un Paese del 1953. Strand, attraverso ritratti, still life e paesaggi conserva la storia di un piccolo centro emiliano, Luzzara. Con stesso intento e sguardo anche Thomas Struth più tardi a distanza di 50 anni ritrae il centro storico di Milano.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

E’ poi la volta di una fotografia che testimonia i disagi esistenziali e gli scempi architettonici: Art Kane ne è un esempio attraverso immagini-sandwich che raccontano la scomparsa di Venezia. Una lettura positiva del nostro Paese invece è restituita da numerosi autori tra cui: Joel Meyerowitz che descrive le luci magiche della Toscana e arricchisce le sue immagini con il contributo poetico di Maggie Barret, Steve McCurry che a Venezia coglie l’’alchimia estetica tra le persone e l’ambiente e Martin Parr sulla costiera Amalfitana, gioca con l’immagine dei turisti mentre ritraggono se stessi sullo sfondo di straordinari paesaggi. Una Venezia colorata e immersa nell’atmosfera del carnevale è quella proposta da Nobuyoshi Araki, che si fotografa con le maschere del carnevale raccontando i suoi incontri. Sophie Zénon ripercorre la storia della sua famiglia, costretta a emigrare, affiancando i ritratti dei suoi nonni ai loro luoghi di provenienza, ed infine Elina Brotherus propone suoi autoritratti nel paesaggio.

Silvana Lazzarino

 

Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia
ITALIA INSIDE OUT
a cura di Giovanna Calvenzi
Milano, Palazzo della Ragione Fotografia
Orario: martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 20.30,
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30. Chiuso il lunedì
fino al 7 febbraio 2016

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Los Angeles tra fotografia e pittura

menna e beach 1LA NUOVA VISIONE DI LOS ANGELES

LA FOTOGRAFIA DI GRAZIA MENNA INCONTRA LA PITTURA DI ALBERT BEACH

I linguaggi della fotografia e della pittura capaci di cogliere e restituire immagini di spazi e luoghi attraverso dinamiche differenti, in grado, se messi insieme, di creare rappresentazioni nuove in cui ritrovare una chiave alternativa di lettura degli stessi luoghi, sono protagonisti della suggestiva mostra dedicata a Grazia Menna e Albert Beach, rispettivamente fotografa e pittore che propongono un’interazione visivo /emotiva tra le due espressioni artistiche.

La mostra “B-TWIN” GRAZIA MENNA E ALBERT BEACH in corso a Roma presso l’Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale (Piazza Perin del Vaga, 4) fino al 27 dicembre 2015 conduce il visitatore entro un percorso in cui la fotografia incontra la pittura a restituire una nuova percezione di piani e spazi relativi a strade, palazzi, scorci di Los Angeles, città visitata da Grazia Menna come turista e dove vive Albert Beach.Menna e beach immagine 4

Le immagini della città di Los Angeles catturate dagli scatti di Grazia Menna nel 2014 sono associate e rielaborate da Beach per creare una sorta di costruzione visiva nuova dove le immagini fotografiche sono come sdoppiate. Da qui il titolo “B- Twin” della mostra a suggerire il motivo del doppio. In tal senso sono indicativi dittici che riprendono il ponte e poi quelli con i grattacieli e in primo piano la metro della città di Losa Angeles.

Affiora una visione originale degli spazi di Los Angeles in cui immagini di matrice diversa- fotografia e pittura- coniugandosi restituiscono uno spazio nuovo e insolito di quelle stesse strade e percorsi metropolitani visitate e reinterpretati. Le immagini degli scatti fotografici realizzati da Grazia Menna a Los Angeles sono associate alle riproduzioni dei medesimi luoghi offerte da Albert Beach che me restituisce una lettura libera quasi surreale mediante la tecnica dell’acquaforte. Il risultato è una visione dove si rinnovano i rapporti tra spazio e profondità: i palazzi alti e svettanti, le microstrutture in prospettiva di labirinti cittadini, le geometrie di interni di metropolitane fanno affiorare quella regolarità geometrica tra visione e illusione che creano stupore e fascino. Il segno periodico di linee decise e squadrate e le geometrie che riempiono lo spazio diventano protagonisti a suggerire un nuovo modo di percepire il immagine Menna e Beach 2rapporto tra piani e spazio. Attraverso questa nuova relazione tra piani e spazio si creano ritmi armonici ed equilibrati proprio come equilibrato e perfetto è l’universo matematico attraverso cui viene restituita una visione trasfigurata della realtà che per certi aspetti ricorda stilemi surrealisti.

Il percorso della mostra offre l’occasione di seguire lo sguardo dei due artisti Menna e Beach che, rivolto al contesto urbano di Los Angeles, restituiscono una straordinaria architettura di quei luoghi. Architettura da cui sembra affiorare quel sottile e impercettibile reticolo geometrico insito dietro le cose da cui partire per poi successivamente dare forma a visioni interiori. Da una rappresentazione diretta e indiretta della realtà si passa a scoprire un orizzonte legato alle immagini interiori con cui gli artisti descrivono architetture, prospettive e spazi dove l’effetto ottico gioca un ruolo fondamentale. Costruzioni geometriche, prospettive in cui le immagini della città americana tra cavalcavia, grattacieli si condensano creando accostamenti tra il vicino e il lontano, il visibile e ciò che inizialmente è invisibile, aprono ad una nuova visione fatta di rappresentazioni metafisiche con cui esplorare i luoghi della tridimensionalità.

Silvana Lazzarino

B-Twin

Grazia Menna e Albert Beach

Lavatoio Contumaciale

Piazza Perin del Vaga, 4. Roma

dal 6 al 27 dicembre 2015

Ingresso libero

Per informazioni: Grazia Menna: 3284533718; Bianca Menna: 0636301333

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