Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Per la serie Esopo news

Ischia 27 febbraio 2021

Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Estratto dell’articolo pubblicato sul quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Gaetano Di Meglio | Siamo talmente abituati alla mediocrità e all’improvvisazione che ormai diamo per scontato la presa in giro. L’accettiamo come accettiamo il buongiorno, la presa in giro è diventata una sorta di abitudine comportamentale.
Sembra normale che chi sta al potere ci debba prendere in giro. Sembra che sia diventata una prerogativa.

La comunicazione ufficiale dell’ASL Napoli 2 Nord ha reso noto che “domenica 28 febbraio 2021, 500 operatori dei centri termali convenzionati dell’isola d’Ischia si sottoporranno a vaccino” e, ancora, che “domenica, infatti, la struttura sarà attiva, ospitando le vaccinazioni degli operatori dei centri termali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale.
Sembra quasi una cosa positiva. Una nota interessante da cogliere e magari lanciarsi in un applauso, ma basta essere mediamente svegli per porsi qualche domanda e chiedersi a cosa serva questa vaccinazione “per pochi.
A cosa serve vaccinare 500 (come è scritto nel titolo anche se nel testo del comunicato si dice che sono 440…) operatori dei centri termali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale se sono tutti chiusi?
A cosa serve vaccinare questi operatori se il sistema turistico è fermo, se i confini regionali sono chiusi e se, soprattutto, sull’isola non abbiamo centri termali estranei agli alberghi? A niente!
A cosa serve vaccinare il fanghino se poi il cameriere non lo è?
A cosa serve vaccinare la segretaria delle terme se poi il portiere non è vaccinato?
A cosa serve programmare e annunciare questa vaccinazione?
Ma la presa in giro non è tanto la decisione dell’ASL di destinare alcuni vaccini ad una porzione del nostro sistema turistico che, in qualche modo, comunque, rappresenta un inizio, bensì la modalità con cui sono stati scelti gli operatori che possono decidere di aderire alla vaccinazione.
Alla faccia del merito, dell’essere debole o di altri criteri logici, qui siamo in un’altra dimensione.

Ecco come hanno deciso di procedere l’Associazione Termalisti dell’isola d’Ischia e la Federterme
«Cari soci, l’ASL Napoli 2 Nord, in collaborazione e su sollecitazione della Associazione Termalisti isola d’Ischia e di Federterme – si legge nella nota – sta predisponendo la vaccinazione anti COVID-19 per gli operatori termali. A tal riguardo chiediamo di compilare un elenco dei vostri collaboratori termali da inviare, al più presto, in formato excel, dovrà contenere: nome e cognome, codice fiscale, mansione, numero di cellulare, indirizzo, mail, residenza, C.A.P. Bisognerà inoltre allegare una dichiarazione che attesti che l’elenco include i lavoratori che hanno lavorato e che quasi sicuramente lavoreranno negli stabilimenti termali…

Alla faccia del criterio. Ai termalisti basta inviare “una dichiarazione che attesti che l’elenco include i lavoratori che hanno lavorato e che quasi sicuramente lavoreranno negli stabilimenti termali”. Ora cerco un amico termalista e mi faccio inserire, che ne dite?
Ma davvero basta così poco per essere vaccinati domenica?
Sembra proprio di si.
C’è chi per legge resta fuori e corre pericoli e chi, invece, con una semplice mail (neanche una PEC) si trova in lista per essere vaccinato.
Basta che il termalista pensi di poterlo assumere quando e se aprirà nei prossimi mesi.
Questo è proprio un vaccino alla viene tenne, il modello ischitano.

Il comunicato dell’Asl
1200 operatori scolastici di 15 Istituti di Ischia e Procida saranno chiamati a vaccinarsi venerdì 26 e sabato 27 febbraio presso l’Istituto “Alberghiero” Telese di Ischia, che per tre giorni diventerà centro vaccinale straordinario [omissis] Al fine di accelerare la conclusione della vaccinazione del personale presente nelle strutture sanitarie territoriali, l’ASL ha predisposto la vaccinazione anche per gli operatori sanitari dei centri termali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale. Si tratta di circa 400 operatori afferenti a oltre 70 strutture termali che saranno vaccinati anch’essi presso l’Istituto Telese nella giornata di domenica. Nella medesima giornata sarà completata la vaccinazione anche per la categoria degli operatori di strutture private sanitarie non termali presenti sull’isola.”

Gaetano Di Meglio

Dopo aver letto questo articolo ed aver controllato la correttezza delle informazioni fornite, Esopo news vi ha inserito il seguente commento: 

“Rendimi pari desideri e sbagli”
è questo il primo verso di una poesia scritta negli anni ’60 dello scorso secolo e sarebbe bello vederne applicato il concetto nel perseguimento delle illegalità implicite nell’adozione del “regolamento” di accesso ai vaccini da parte dei “supposti” operatori sanitari.
Ossia Esopo si chiede se, in caso di conclamata illegittima ricezione del farmaco salvavita, verrà applicata la stessa regola per la quale l’INPS ha attualmente in attivo azioni di recupero delle somme indebitamente riscosse come reddito di cittadinanza.
“Restituisci il liquido inoculato, fellone!

Bruno Mancini

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Ringraziamenti BookCity 2020

Ringraziamenti BookCity 2020

Ringraziamenti BookCity 2020

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Comunicato stampa conclusivo

Ringraziamenti BookCity 2020

Milano, 17 novembre 2020. Si è conclusa domenica 15 novembre la nona edizione di BOOKCITY MILANO, la manifestazione, dedicata al libro e alla lettura, che quest’anno si è svolta interamente in streaming e che ha coinvolto l’intera filiera del libro, editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, traduttori, grafici, illustratori, blogger, studenti, professori, lettori occasionali o forti, di ogni età.

BOOKCITY MILANO 2020 è stata un’edizione speciale: tutti gli appuntamenti sono stati declinati in formato digitale per rispondere alle nuove direttive legate all’emergenza sanitaria, permettendo a BookCity di raggiungere nuovi pubblici e, con la potenza delle parole, abbracciare virtualmente tutta l’Italia.

“L’edizione digitale 2020 di BookCity Milano, che abbiamo affrontato con trepidazione, è stata ricca di sorprese e di soddisfazioni.

È stata, prima di tutto, l’occasione per raggiungere pubblici diversi e lontani mettendo a loro disposizione una grande quantità di contenuti.

Inoltre, tutti coloro che non hanno potuto seguire gli eventi direttamente lo potranno fare in un momento successivo accedendo al sito www.bookcitymilano.it.

In questa edizione abbiamo purtroppo dovuto fare a meno del contatto diretto con il pubblico, ci sono mancati i sorrisi, gli applausi, le chiacchiere, l’entusiasmo dei volontari e tutto ciò che caratterizza una manifestazione dal vivo; abbiamo però sentito l’affetto, la solidarietà e il sostegno dei partner, delle istituzioni, di tutti i soggetti che rappresentano la filiera del libro e, soprattutto, del pubblico” dichiara il Comitato di indirizzo di BOOKCITY MILANO.

Il pubblico ha potuto seguire molti appuntamenti in diretta dal sito www.bookcitymilano.it e un ricco palinsesto di eventi sulle pagine Facebook e YouTube.

A farsi veicolo degli eventi sono stati anche i siti e i canali social di giornali, case editrici, associazioni, fondazioni coinvolte nella manifestazione.

2.071.400 ad oggi le visualizzazioni video;
701.737 le visualizzazioni di pagina del sito www.bookcitymilano.it;
551.470 le persone raggiunte dai canali proprietari di BookCity Milano dove si è svolta la manifestazione – sito web, pagina Facebook e canale YouTube –, di cui il 40% fuori dalla Lombardia;
567.700 le visualizzazioni dei contenuti pubblicati su Twitter e Instagram (stories);

678 eventi;
500 ore di programmazione online;
260 case editrici coinvolte;
782 libri presentati.

A questi numeri vanno ovviamente aggiunte le visualizzazioni e le interazioni sui canali (siti, Facebook, YouTube, Instagram, Zoom…) degli editori, delle associazioni, delle librerie e di tutte le realtà che hanno partecipato a BOOKCITY MILANO 2020.

BOOKCITY MILANO prosegue la sua attività con periodici appuntamenti per realizzare il progetto La Lettura Intorno nei quartieri di Milano, con BookCity per le Scuole e BookCity Università.

BOOKCITY MILANO è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.

BookCity Milano è sostenuto da Intesa Sanpaolo (main partner), da Audi (special partner), da Esselunga (premium partner), da Fondazione Cariplo. Partecipano inoltre Borsa Italiana, Enel, Pirelli, Burgo Group, Federazione Carta e Grafica, Spazio Lenovo, Fondazione AEM, Messaggerie Libri SpA, Rotolito, Action Aid (charity partner), Bird&Bird. BCM è realizzato sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, in collaborazione con AIE (Associazione Italiana Editori), ALI (Associazione Librai Italiani), AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e LIM (Librerie Indipendenti Milano) e con il patrocinio di Regione Lombardia.

Sono media partner dell’edizione 2020 di BOOKCITY MILANO: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, RAI Radio3, la Feltrinelli, ibs.it, ilLibraio.it.

#BCM2020 | Facebook: BookCity Milano | Twitter: @BOOKCITYMILANO | Instagram: @bookcitymilano

Segreteria organizzativa: segreteria@bookcitymilano.it

Ufficio Stampa – STILEMA – tel. 011 5624259 | ufficiostampa@bookcitymilano.it
Roberta Canevari – tel. 335.6585866 | canevari@stilema-to.it
Simona Oliva – tel. 389.4886947 | stampa@stilema-to.it
Comune di Milano – tel. 02 88453314 – elenamaria.conenna@comune.milano.it

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Antonio D’Amore ASL NA 2 Nord

Esopo news:

Qualcosa non quadra (per noi) ma è ok (per altri)

A maggio del 2019, in piena stagione turistica di grande boom per l’isola d’Ischia, l’hotel Antares di Lacco Ameno cercava disparatamente clienti ai quali affittare le sue camere al prezzo di 5,99 euro a notte (cinque euro e 99 centesimi) così come risulta da un articolo pubblicato sul quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Ischia e le offerte shock: 6,00 euro a notte in un hotel 3stelle

Ora, in un articolo di IDA TROFA

leggo che l’ASL NA 2 Nord di Antonio D’Amore

Antonio D'Amore

si vanta di aver stipulato un accordo che prevede il pagamento di 20 euro al giorno a persona e mi chiedo:

  • 1) Sono io che sono scemo e non so leggere?
    2) Si tratta di un’omonimia e sono due alberghi differenti?
    3) A Ischia il mese di marzo di un’annata di crisi profondissima (2020) è, per gli alberghi, più remunerativo del mese di maggio di un’annata boom (2019)?
    4) I soldi spesi dall’l’ASL NA 2 Nord di Antonio D’Amore non sono dei cittadini italiani ma sono ereditati con la clausola che debbano essere SPRECATI?
    5) Ida Trofa racconta panzane?
    6) Detto con un eufemismo: qualcosa non quadra (per noi) ma è ok (per altri)?

Esopo scommette un euro bucato che il politichese girerà la frittata e tutti continueranno a mangiare polpette.

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Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200302

Editoriale | UN’ALTRA GILDA” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume settimo

IL RACCONTO
Un’altra Gilda

Un busto simile, le stesse tette, la prigioniera dei suoi inganni apparve all’imbrunire lì dove meno la cercavo.

Sguazzava nel mare al tramonto a pochi metri dalla riva.
Testa rotonda, capelli piuttosto corti.
Movenze prive di sussulti.
Leggevo di Altafini nuovo leone nella fossa del San Paolo.
Di tanto in tanto un fluido mi spingeva verso la tizia molto vicina allo scoglio sul quale ero stravaccato con gambe pendule e piedi al filo delle schiume delle onde.
Con due bracciate sarei giunto da lei.
Non era bella, eppure attirava la mia attenzione distogliendomi dalla lettura dell’ultima azione di José.
La distanza era tanto breve che avrebbe potuto accorgersi che la guardavo, ma io usavo la massima prudenza poiché non volevo che ciò accadesse.

Non era bella non vuol dire che fosse brutta, ma rotondetta e faccia da brava ragazza per cui non valutavo positivamente interessante il tentativo di conquistarla.
Intanto, la sera era giunta in quella fase senza sole, con il cielo tra l’indaco ed il grigio, ed era tanto chiara ancora da consentire la lettura del giornale, forse per qualche altro minuto.

Decise di uscire dal mare; prima restando per qualche secondo inginocchiata sul fondale sabbioso, intanto che, con entrambe le mani, rimuoveva l’acqua marina dagli occhi e dalla faccia; poi, lentamente, andando, in equilibrio instabile a causa della forte risacca provocata dalla marea in atto, verso la piccola insenatura tra due scogli che si apriva proprio accanto alla posizione in cui io mi trovavo.
Non mi ero accorto che in quella conca, alle mie spalle, qualcuno aveva precedentemente posizionato un telo, la borsa e gli indumenti.
Mi trovai seduto praticamente al di sopra di lei.
La guardavo dall’alto.
Dall’alto, le poppe, a mala pena contenute nel bikini leggermente più scuro della sua carnagione, parevano esaltarsi per la libertà del momento.
Gonfie verso l’alto, verso di me!
Eravamo soli nel raggio di molte centinaia di metri.

Le rivolsi la parola chiedendole qualche sciocchezza che ora non ricordo.
Non si sottrasse all’esplicito invito alla conversazione, anzi più volte, inserendo nuovi argomenti, fece in modo che il dialogo non si estinguesse.
Poi, non ricordo come accadde, ci trovammo seduti uno di fronte all’altra, quasi toccandoci.
Da quando era uscita dal mare aveva un grosso telo che le cingeva il busto, dalle spalle alle ginocchia.
Sotto il telo aveva ancora il bikini bagnato.
Sopraggiunta l’oscurità della notte -tante stelle ed una mezza luna con gobba ad occidente-, un lampione, posto ai margini del parco pubblico adiacente l’arenile, consentiva che potessimo vedere anche i particolari dei nostri corpi.
Il suo modo di seguire la conversazione e di vivacizzarla era avvincente.
Vi trovavo profonde analogie con le forti sensazioni positive che avevo percepite durante i primi incontri con  Gilda.
Gilda, fuggita prigioniera di un suo inganno.
Mentre ripensavo a quella storia finita senza che fosse venuto meno nessuno dei valori che l’avevano idealizzata, la donna venuta dal mare, quasi avesse letto nel mio pensiero, parve decisa a sostituirsi alla mia Gilda.
Con fare naturale alzò le braccia nell’atto lento e continuo e seducente di legarsi i capelli ancora gocciolanti.
Le ascelle apparvero nude come quelle che Gilda mostrava quando alzava le braccia per dire “prendimi”.
Il telo, continuamente smosso, lasciava intravedere la parte dei seni prosperosi pronti a schizzare come panna montata al di fuori della piccola striscia di stoffa che li conteneva di poco oltre l’orlo dei capezzoli.

Il segno tangibile della sua partecipazione erotica mi giungeva spavaldo intanto che esso stesso mi distoglieva dalle sue lusinghe creandomi il ricordo delle perdute piacevolezze.
Sempre parlandomi, sempre con movenze naturali prive di azioni dichiaratamente mirate a mettersi in mostra, la sconosciuta tolse del tutto il telo che l’avvolgeva dal petto alle ginocchia.
Era ad un soffio da me.
In un bikini tanto ridotto da apparire inesistente, mi parlava della sua vita…
Non mi rendevo conto se mi piacesse maggiormente ascoltarla, oppure guardarla, e nella sudditanza di tanta attraente incertezza non osavo toccarla né chiederle se avesse voglia di un momento erotico.
Lei si fermò a guardare le mie labbra che si muovevano senza pronunciare parole.
Capì che, osando, temevo di perderla.
Sapeva che il lasciare sfuggire quell’attimo avrebbe banalizzato il nostro incontro.
“Sulla spiaggia di notte, oggi, con uno sconosciuto, te, potrei avere un orgasmo da ricordare tutta la vita” mi disse.

Bruno Mancini

Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Lucia Fusco | A PONTINIA:“CULTURA ED ARTE UNISCONO PER LA PACE”

La poetessa Angela Maria Tiberi, Presidente per l’Italia DILA – Da Ischia L’Arte, collaboratrice della pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, opera nel territorio pontino con evidente passione.
Come sua recente iniziativa ha organizzato un convegno tra diverse associazioni che operano anche a livello internazionale attraverso la poesia, la pittura, il bel canto.
Per tale occasione, la Biblioteca di Pontinia è stata illuminata dai colori accesi e suggestivi dei quadri della valente Flora Rucco, artista pontina.
Insieme agli assessori Beatrice Milani e Patrizia Sperlonga, laTiberi ha accolto varie testimonianze di arte di cultura e di pace.
Si è parlato del dramma dei bambini-soldato in Africa, ma anche della violenza a cui sono costretti molti minori in Europa, attraverso il mercato della prostituzione, della malvivenza e della droga. L’Arch. Alfonso Curreri ha raccontato la prima esperienza dell’Associazione Ibedart Peace alla Fiera di Assuan dove, per la prima volta, è stata possibile la partecipazione delle artiste donne, annunciando che durante l’estate 2020 si ripeterà l’esperienza egiziana per dare voce ai valori di concordia, uguaglianza e bellezza.
Milena Petrarca, estrosa e forte pittrice vincitrice del premio Made in Ischia “Otto milioni”, ha parlato del suo lavoro che porta a New York le emozioni e la bellezza del territorio pontino attraverso le sue pitture.
Adriana Veronese, Manuel Ferry, Antonella Rizzo, Angelo Malandruccolo, la stessa Tiberi hanno declamato le loro poesie d’amore universale.
Franca Cassandra per l’Unesco ha ribadito l’importanza della donna in tutte le società e nella storia.
Marina e Franca Cappelli dell’Associazione Latina Musica hanno auspicato una sempre maggiore conoscenza dell’opera lirica in Italia e nel mondo.
Anche il tenore Eusebio Consoli e Cecilia Salaces dell’Associazione Orchidea Latina hanno esposto il loro impegno per l’America Latina e la passione per Frida Khalo, pittrice della maternità e della forza femminile.
Roberta Cappuccilli e Marzia Antelmi hanno comunicato che, dopo il gemellaggio in Lituania a Utema e nella Repubblica Ceca a Praga, la Corale Polifonica di Pontinia è stata invitata in Portogallo per diversi concerti tra fede, musica, amicizia e cultura.
Il 7 marzo p.v. Angela Maria Tiberi, nell’ambito dell’evento“Donne dell’Agro Pontino” inviterà a Pontinia, sempre  a nome dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, alcune eccellenze femminili del nostro territorio per parlare della passione e dell’impegno che le rende modelli preziosi e d’ispirazione per tutte le donne.

Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Twitterone

Liga Sarah Lapinska:

1) Per conto di DILA ho regalato la mia opera “The Spirit of Meadows” a Tomas Fernandez, un pittore spagnolo, uno dei finalisti del nostro premio Made in Ischia “Otto milioni”.
Ha un suo stile speciale, e gli auguriamo molti successi.
Finalmente Tomas fa parte anche di una nostra antologia.

2) Per conto di DILA ho regalato a Boriss Cilevičs, amico di LENOIS da gran tempo, la mia opera d’arte “Nearby to Eternity”.
Speriamo che lui abbia già ricevuto la mia opera al suo indirizzo ufficiale, cioè, l’indirizzo del Parlamento (Saeima) di Lettonia.
Boriss è un personaggio pubblico di cui abbiamo parlato con Bruno Mancini e che sarà sempre benvenuto tra di noi.

3) Per conto di DILA ho regalato a Vjacheslav la mia opera d’arte “I Recall the Fire”.
Lui non è un artista, ma io e il mio gatto Rudolfs vogliamo dirgli “grazie” per altri motivi.

Il Dispari 20200302 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200224

Il Dispari 20200224– Redazione culturale DILA

Editoriale | Il racconto “La siringa abbandonata” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.

Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Alla ricerca dei percome

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/alla-ricerca-dei-percome/paperback/product-22612587.html
IL RACCONTO

LA SIRINGA ABBANDONATA

Ormai ci conosciamo e ci riconosciamo da molti metri di distanza.

La siringa abbandonata aspetta ogni giorno il mio passaggio: un po’ speranzosa che io possa organizzare qualcosa per consentirle di uscire dallo stato improprio nel quale giace già da oltre un mese, e un po’ deliziata dalle foto che le scatto con amorevole vicinanza.

Se ne vanta con le amiche affermando che nessuna di loro è mai stata onorata da tanta attenzione da un umano per bene.

Va dicendo che i filmati nei quali la ritraggo da ogni angolazione sono il segno evidente della sua prosperosa fisicità.

Pur essendo grassoccia è dotata di una sola gamba, finemente lavorata tanto che alla sua estremità inferiore possiede un canaletto utile a spruzzare benedetti liquidi molto più ambiti dell’acqua disponibile in tante acquasantiere.

Una siringa, chiara di sembianze come le odalische dipinte nell’ottocento, che porta un copricapo composto a somiglianza di un cappellino di memoria regale; una siringa sobria e resistente alle furiose scorribande delle scopazze usate dagli spazzini… oplà dagli operatori ecologici e dalle loro macchine trita-erbacce; una siringa flagellata da temporali che hanno buttato giù alberi di ogni tipo e procurato frane in ogni dove; una siringa piantata in un’aiuola, e situata in bella mostra proprio all’ingresso di uno dei parcheggi più trafficati di una delle Città gioiello della Campania (Ischia, vanto nazionale e meta di milioni di turisti internazionali!); essa, una siringa, sta raggiungendo un record difficilmente uguagliabile nella società civile: restare per oltre un mese nello stesso posto senza muoversi di un solo centimetro.

“Evviva le siringhe!” urlano con forza gli amministratori dei beni pubblici traslando il loro osanna ut sic augurio per i loro culi incollati (culseggiati come la siringa all’aiuola) alle seggiole comode e profumate dai din din che i sudditi deficienti continuano ad elargire per le loro inettitudini.

Fino a qui si è espressa la mia, forse, poco valente velleità di scrittore, ma essa non è la sola che mi costringe a tartassare i tasti di questo pc, poiché un’altra, ben più possente e più assecondata, m’induce a esprimere non più fantastiche ricostruzioni e fantasie sornione, bensì domande semplici lineari e concrete.

Parlo della mia velleità (vizio) di non sentirmi mai suddito e di non assegnarmi un ruolo da colluso o reticente.

Potrò diventare schiavo se è vero che dove c’è forza la ragione non vale, ma la sudditanza è un ruolo che prevede una massiccia dose di abulia che non possiedo.

Quindi le domande sono:

  1. Negli “ordini di servizio” dell’ultimo mese chi sono stati gli operatori ecologici ai quali è stata assegnata la pulizia del parcheggio di Via Mirabella ad Ischia?
  2. Nell’ultimo mese chi sono stati gli addetti al controllo del rispetto delle direttive aziendali da parte degli operatori ecologici?
  3. Quanto spreca ogni giorno la nostra comunità per pagare simili incurie e disservizi?
  4. Si può credere che dopo la mole enorme di segnalazioni, giornalistiche e televisive, durata quasi un mese, i dirigenti aziendali non fossero informati del pericolo per la salute pubblica e del danno d’immagine per l’intero comune dovuti alla permanenza della siringa in quella piazza?
  5. Ora, in seguito a questo articolo pubblicato sui principali organi d’informazione locale (e non solo), quali saranno i provvedimenti che verranno adottati affinché non si verifichino in futuro casi tanto eclatanti di mal servizio in danno della collettività?
  6. Ovviamente i lettori potranno aggiungere ulteriori domande e le loro considerazioni!

P.S. Aggiornamento del 22 Aprile 2015.

Dopo oltre 3 mesi dalla prima segnalazione, oggi, 22 Aprile 2015 la siringa è ANCORA nello stesso posto… e sono ANCORA allo stesso “posto”, ANCORA retribuiti con i nostri soldi, anche i responsabili (sic!) della pulizia dei luoghi pubblici della città d’Ischia.

Bruno Mancini

Mariapia Ciaghi | “Partenope in Restauro” di Dalisca a Napoli

La Galleria Marciano Arte annuncia l’inaugurazione della nuova stagione espositiva con una mostra personale, “Partenope in Restauro”, di Dalisca (Elisa Piezzo), a Napoli dal 07 al 21 Marzo 2020 c/o le Sale delle Terrazze di Castel dell’Ovo.

La mostra in oggetto vuole essere un omaggio alla città di Napoli; particolarmente cara all’artista sia per appartenenza generazionale, sia perché città eternamente “neapolis”, aperta dunque ad ogni accoglienza estranea, ad ogni linguaggio, pertanto moderna e attuale.

In esposizione ci sarà un gruppo di sculture in terracotta policroma, patinate secondo classiche tecniche di colorazione.

In particolare, tre busti di donna rappresentanti le tre fasi del metaforico restauro di un ritratto scultoreo della sirena Partenope.

Ad arricchire l’esposizione un video girato sul mare e sotto il mare, viaggio ipotetico fatto dalle statue esposte, partendo dalle sponde della Grecia fino a giungere alle spiagge napoletane ove la prima delle tre statue rivolgerà il suo discorso ad Ulisse in doveroso napoletano.

Ricordando che la mostra si terrà in concomitanza della Festa della Donna, il Vernissage, la cui madrina sarà la modella Chiara Stile, porrà il proprio accento su temi relativi ai protagonisti al femminile del nostro secolo: arte, moda, salute e bellezza.

Gli interventi del prof. Silvio Smeraglia, delle imprenditrici baronessa Giovanna Incarnato e Lara Barzan, della stilista e disegnatrice di gioielli  Fina Scigliano,  del dott. Giuseppe Maffi, saranno moderati da Barbara Castellani.

Ospiti speciali il tenore Giuseppe Gambi e il mezzo soprano Paola Roncolato.

Il critico Grazia Spampinato ha scritto: “Con questa importante mostra napoletana Dalisca approda al porto naturale della sua lunga esplorazione artistica, da cui è destinata a salpare ricca di nuovi semi di conoscenza. Per Dalisca la conoscenza non è (come non è mai stata) ascesi e abbandono del mondo fisico. La sua conoscenza artistica non può infatti eludere la materia pesante di cui siamo composti, che è nostro sangue, che è il libro vivente del nostro DNA. Al contrario, Dalisca è una rabdomante, è un’antica sibilla che dissotterra e dà alla luce creature vive dormienti sotto una coltre polverosa di tempo e di oblio.”

Twitterone

A Roma, il prossimo 28 febbraio alle ore 18.30 presso la storica galleria d’arte “Il mondo dell’arte” in via dei Castani 193, Liliana Manetti, Ambasciatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per la regione Lazio, scrittrice poetessa nonché giornalista e collaboratrice della pagina culturale del quotidiano IL DISPARI diretto da Gaetano Di Meglio, proporrà la seconda presentazione del tour della sua nuova silloge “Colore di donna. La forza di una nuova rinascita.”

Letizia Baldoni, presidente dell’associazione onlus “Dalla parte del torto”. modererà l’evento.

Sarà presente la pittrice Anna Novak che ha preparato alcuni acquerelli simili a quelli contenuti nella silloge e, in estemporanea, creerà un body painting sul corpo dell’attrice modella e ballerina Chiara Pavoni.

La quale, a sua volta, si esibirà in una performance con testo di Liliana Manetti appositamente preparata per l’evento.

Interverrà la TV CIADD NEWS, con la direzione artistica di Emanuela Petroni per il programma “Quarta Dimensione SHOCK” che raccoglierà interviste tra i protagonisti e tra il pubblico presente all’evento.

Un ricco buffet offerto dalla famiglia dell’autrice concluderà l’incontro.

Il Dispari 20200217– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200217

Editoriale | Il racconto “così fu” al Bookcity 2019

Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.

Con cadenza settimanale li stiamo pubblicando tutti in questa pagina, augurandovi una buona lettura.

DAL LIBRO
Per Aurora volume quinto

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-quinto/paperback/product-4636773.html
IL RACCONTO

Così fu – Capitolo 8°

Mercoledì ore 9: “Oggi le figlie e i figli di puttane che vanno in chiesa, non a supplicare perdono, ma per sentirsi importanti nel rapporti con l’eterno (come dire voler corrompere la forza del destino, sottomettere il dio al loro interesse), loro, i santarelli amici di merende, le femmine tradite e traditrici, i miserabili che smerciano cocaina eroina sballina mortina e sigarette dinanzi alle questure, ai palazzi dei tribunali, agli ingressi dei giardini pubblici, ai portoni dei vigili comunali, del fuoco, del mare, della merda, oltre che tra i banchi delle scuole delle metropoli meridionali, delle scuole di ogni grado di tutti i rioni di tutte le rimbecillite metropoli meridionali di tutte le nazioni, oggi le figlie e i figli di puttane che impazziscono se non possono mostrare le chiappe adipose, le zizze gualdrappate, le zampe microbiche, le cosce microscopiche, le vene varicose, le voci stridule e sguaiate, i coltelli a molla, girando in bella mostra tra le boutique ed i pub schiamazzanti lungo tutta la viuzza Riviez ed il largo Maroz del quartiere top secondo Novella 300, oggi, uno o alcuni figli di puttane in attività nella zona in cui vivo ha, o hanno, rubato la mia sgangherata bicicletta parcheggiata in via Coppi 27.

Aiuti non ne voglio.

Mi basterebbe saperli spiaccicati contro un muro.

Darei in cambio 100 rupie”.

Bruno Mancini

JEANFILIP con “IL PARNASO 2020” nell’antologia ARTE ALTROVE

dell’associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”

In arte Jeanfilip, vive e lavora in provincia di Milano dove, per alcuni anni 1985/1991, ha frequentato la scuola d’arte “Accademia Nania”.

Dopo una profonda maturazione artistica, abbandonò il Figurativo, studiò il colore per approcciarsi alla pittura Impressionista – poi Cubista-, scomponendo le forme per giungere, in ultimo, alla forte matrice Astratto-Informale di composizioni ed equilibrio tra colore e forme.

Nelle sue opere, la linea e il colore sono gli assoluti protagonisti: la linea è alternata e dinamica, il colore viene espresso nei cromatismi più vari.

Usa un substrato materico per creare zone dense e, soprattutto, una materia tattile.

Il colore è la sua gioia di vivere che cerca di esprimere attraverso un’arte scevra da ogni condizionamento.

Alle classiche tele, predilige supporti diversi, come plexiglas, legno e vecchie porte.

Ha esposto in numerose Gallerie, non soltanto in Italia, ma in varie nazioni del mondo.

La realtà, mi offre sensazioni forti, la natura attraverso i suoi colori e la sua sinuosità armonica, mi offrono un grande spunto per riuscire a rielaborare il mondo che mi circonda” è una delle frasi con cui Jeanfilip, nel corso di un’intervista esclusiva che ha rilasciato per questa pagina culturale e che pubblicheremo in una delle prossime settimane, ha motivato la sua attività pittorica.

Quest’anno, in occasione del 500° anno dalla morte del grande Raffaello Sanzio, ne ha voluto omaggiare l’immensa maestria scegliendo, come tema per una sua opera, la parte centrale del famoso affresco “Il Parnaso“.

L’affresco è custodito nelle sale del Vaticano, precisamente nella stanza della segnatura ove, poiché vi è una finestra rivolta verso il giardino, Raffaello, con grande genialità, superò il problema architettonico dipingendo l’affresco ad arco.

La scena è una rappresentazione del monte Parnaso, che secondo la mitologia greca è la dimora delle Muse.

Al centro della scena, Apollo coronato di alloro, Dio del Sole, custode della luce e della ragione, protettore di tutte le arti, suona una Lira per condurre l’uomo alla totalità dello spirito e alla ebbrezza dei sensi.

Apollo è circondato dalle sue Muse, protagoniste dell’armonia del cosmo e della bellezza, e la musica si fonda sulle leggi ritmiche e armoniche dell’universo.

Nella società di oggi, in questo secolo di rumore e di caos, Apollo si traveste da incantatore e muta i linguaggi, così che le parole e i concetti si riducono a semplici Twitt i cui algoritmi sono subdoli trascinatori di masse verso la più anonima mercificazione.

Considerando questo nostro come il secolo del caos, il mondo contemporaneo risulta non specchiarsi in nessuna mitologia, ignorandone e disattendendone gli ideali tramite i quali, esse tutte, miravano solo e comunque ad un’armonia cosmica dello spirito e della materia.

Fortunatamente Artisti e Poeti come Jeanfilp custodiscono le nostre Muse con le loro opere e con le memorie che esse tramandano.

Se essere liberi vuol dire conoscere la nostra storia per capire il presente e immaginare il futuro, allora essere liberi vuol dire Amare e comprendere la vera essenza del bello.

Solo attivando le nostre coscienze a farsi stendardi di libertà riusciremo ad uscire dalla falsa musica del Dio Apollo moderno, e saremo abili a smettere di essere solo vittime indotte a trasformarsi in nuova linfa per nuovi e vecchi mercanti.

Ammirando la forza impulsiva dei messaggi lanciati dalle opere di Jeanfilip, potevamo noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” tralasciare l’ipotesi di chiedergli la benevolenza di consentirci di utilizzare una sua opera per comporre la copertina della nostra prossima antologia “ARTE ALTROVE”?

Non potevamo!

E quando il Presidente Bruno Mancini ha avuto l’opportunità e il piacere di contattarlo, Jeanfilip non solo ha accettato con palese entusiasmo, ma ha anche acconsentito alla realizzazione di una sua mostra da realizzare nella nostra isola durante la prossima stagione estiva.

Ringraziamo Jeanfilip e ringraziamo Mariapia Ciaghi che ci ha messi in contatto, potendo già annunciare che lei sarà la curatrice sia dell’antologia e sia della mostra, entrambe in fase di organizzazione a cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in sintonia con la Casa Editrice “Il Sextante“, con il magazine “Eudonna“, con la testata giornalistica “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio e con alcune decine di Associazioni che collaborano ai progetti culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini.

Per ammirare in tutte le loro componenti i colori e le forme del dipinto potrete accedere a  https://www.emmegiischia.com/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/Parnaso-2020-comp.jpeg

 

Sinfonia con l’Africa

Il Dispari

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Maria Francesca Mosca conquista Roma con il suo libro “Fili di rugiada” edito da Ibiskos Ulivieri

Maria Francesca Mosca prosegue con le presentazioni del suo libro di successo.

Scritto per la 10° edizione del Giro d’Italia Handbike ideata da Andrea Leoni, il libro è stato presentato lo scorso sabato 8 febbraio a Roma alla libreria Hora Felix con relatrici Laila Scorcelletti, Silvana Lazzarino e letture di Federica Sciandivasci. Tra il pubblico anche il poeta e critico letterario Franco Campegiani, l’artista Lino Tardia, la scrittrice e saggista Giovanna Cospito, la poetessa Luciana Capece e il poeta Fabio Tirone.

Maria Francesca Mosca, medico per la medicina generale dell’Asl di Biella, è stata accolta a Roma con il suo libro, dedicato ai protagonisti campioni dell’handbike che sta conquistando sempre più critica e pubblico. Stiamo parlando di “FILI DI RUGIADAedito da Ibiskos Ulivieri di Alessandra Ulivieri (2019) che dopo Biella, Torino, Modena, Bologna, New York, Francoforte, lo scorso 8 febbraio è stato presentato nella capitale nell’ambito della Rassegna Iplac (Insieme per la Cultura) presso la libreria Hora Felix in Via Reggio Emilia, 89.

Maria Francesca Mosca presentazione “Fili di Rugiada” alla libreria Hora Felix a Roma. In foto da six Laila Scorcelletti, M Francesca Mosca, Silvana Lazzarino e Federica Sciandivasci

Scritto in occasione della 10° edizione del Giro d’Italia Handbike, manifestazione ideata da Andrea Leoni, di cui è Presidente Fabio Pennella, vinta per il scocendo anno consecutivo da Christian Giagnoni, il libro sottolinea come alla base di ogni sfida vi sia l’amore e l’entusiasmo per la vita. L’autrice, Maria Francesca Mosca, affermata scrittrice di racconti e poetessa, vincitrice di numerosi premi, membro della Camerata dei Poeti di Firenze, in queste pagine restituisce con sensibilità e attenzione le emozioni di otto tra questi “campioni di vita” incontrati e conosciuti durante le competizioni, mettendone in risalto smarrimento e forza, paura e determinazione nel ricominciare a vivere. Lo sport dell’handbike, cui giungono in seguito a percorsi diversi, che vedono in molti infrangersi sogni e progetti di vita, diventa occasione di condivisione, confronto, sfida e crescita personale, supportato dall’amore e dall’entusiasmo per la vita.

A moderare la serata è stata la Vice Presidente Iplc Laila Scorcelletti, insegnante, scrittrice, cantante, ballerina e attrice che ha presentato un commento/ relazione in cui è stato evidenziato come anche oltre il corpo si possa far emergere quella luce, o scintilla di vita necessaria per risollevarsi e proiettarsi nella quotidianità con le proprie caratteristiche e capacità che rendono ogni persona unica. Questo per sottolineare la forza degli handbikers nel proiettarsi oltre il limite fisico a partire dalla sua accettazione. A riguardo Maria Francesca Mosca ha sottolineato come in loro “in qualche modo, nella loro vita scatta una scintilla, spesso un riflesso d’amore che ridona la speranza e fa comprendere quanto importante e prezioso possa essere ogni attimo di vita.”

Maria Francesca Mosca. Presentazione libro “Fili di rugiada” presso la libreria Hora Felix a Roma

Alla presentazione del libro da parte di Silvana Lazzarino impiegata, giornalista/pubblicista e poetessa, è seguita la sua intervista all’autrice, in cui ha dato risalto ai punti più significativi trattati nel libro dove si parla di coraggio e capacità di rinascere seppur dopo grandi sofferenze da parte di questi atleti handibikers, a partire dall’accettazione del proprio limite fisico diventato nel tempo punto di forza, unitamente all’amore per la vita. È stato evidenziato come la scoperta dell’handbike sia stata determinante per loro nel rafforzare le conquiste fino a quel momento raggiunte attraverso la sfida, la condivisione e il confronto. A sottolineare i punti più intensi del libro dove si parla di fragilità, forza, speranza e sostegno affettivo per questi “campioni di vita”, sono state le letture di Federica Sciandivasci poetessa e scrittrice la cui avvolgente voce ha donato ancora più luce alle emozioni espresse in queste storie. Storie intense che arrivano all’anima, dove la presenza e vicinanza di fidanzati, mariti/mogli, e amici, diventa importante nel sostenerli e incoraggiarli senza essere invadenti.

Denso di emozioni tra dubbio e speranza, momenti di incertezza e fiducia ritrovata, il libro del Giro d’Italia Handhike dà voce a questi campioni di vita e alla loro capacità di rinascere ogni volta. Pagine in cui attraverso la loro esperienza vibrano: “…fragilità e forza, speranza per chi non ha orizzonti, confronto per chi crede di averne, invisibili ma tenaci legami con la vita…”. Un libro per credere in sé stessi, per ritrovare consapevolezza e fiducia anche quando il buio avanza e tutto sembra perduto. Come afferma l’autrice: “   sull’esempio di questi Atleti non solo possiamo, ma dobbiamo far volare i nostri sogni….”Emerge uno sguardo di speranza con cui ritrovare ogni giorno anche in quello più difficile, una scintilla di luce che è l’amore per la vita e dunque per sé stessi.

Non sono mancati gli interventi del pubblico entusiasta di questo libro di Maria Francesca Mosca che invita a pensare a questa vita con altro sguardo, apprezzandone ogni giorno anche gli aspetti più semplici, apparentemente banali, eppure in grado di restituire felicità. Tra il pubblico erano presenti anche: Giovanna Cospito, filosofa, scrittrice e saggista in rappresentanza della Ibiskos Ulivieri, Franco Campegiani, affermato poeta, saggista, filosofo e critico letterario e d’arte con la moglie Paola, Luciana Capece poetessa e scrittrice raffinata, e il poeta e insegnante Fabio Tirone. E poi l’artista Lino Tardia pittore di fama internazionale giunto a Roma nel 1960, con una carriera luminosa che lo ha visto protagonista di numerose esposizioni nelle principali città italiane e estere tra cui New York, Chicago, Londra, Parigi, Houston.

Maria Francesca Mosca: “Fili di rugiada” /Ibiskos Ulivieri 2019)

Numerose poesie di Maria Francesca Mosca sono presenti in diverse antologie tra cui “L’Alfabeto della Poesia” e Autori per l’Europa” editi da Ibiskos-Ulivieri. Ha preso parte alla “Maratona Poetica” di Sanremo nel 2016 e l’anno seguente con le sillogi poetiche “Riflessi di emozioni” e “Profumo d’immenso”. Maria Francesca Mosca è vincitrice tra gli altri della 3° edizione –anno 2012- del Concorso di poesie, racconti, pittura e fotografia “Nati per Vincere?” a Carpi (MO) con il racconto “I colori dell’anima e della IX edizione -anno 2007- del Premio Letterario Nazionale Città di Arona “Gian Vincenzo Omodei Zorini” per la Sezione Medici Scrittori nel Mondo- racconto inedito- con il racconto “Parole senza tempo”.

Il prossimo mese di marzo il libro sarà presentato a Londra e dopo maggio l’autrice sta pensando di portarlo ad Ischia dove l’Associazione DILA (Da Ischia L’Arte) di cui è presidente Bruno Mancini scrittore e poeta, è pronta ad accoglierla con grande emozione.

 

Di seguito parte dell’intervista di Silvana Lazzarino all’autrice durante la presentazione del libro svoltasi alla libreria Hora Felix di Roma sabato 8 febbraio 2020

D.  Ogni storia inizia con il soffermarsi sugli sguardi di ciascun atleta handbike. I loro occhi sembrano parlare e restituire i loro stati d’animo. Come mai questa scelta?

 Per me è fondamentale cogliere l’espressione degli occhi delle persone perché gli occhi raccontano molto più delle parole: si illuminano quando riflettono la felicità e diventano un lago immenso, infinito, buio quando invece esprimono disperazione, ed entrare in quel lago e ridefinirne i confini a volte è molto difficile. Ho conosciuto la realtà dell’HAND BIKE grazie a mio figlio Luca, da alcuni anni componente del comitato organizzatore e che negli ultimi due anni ha coinvolto anche mio marito Pier Giuseppe come medico volontario nelle varie tappe. La prima volta in cui mi sono trovata di fronte questi atleti, schierati sulla linea di partenza, li ho osservati con animo stupito e immediate sono nate in me le emozioni che hanno ispirato la stesura di questo testo, insieme alla curiosità di conoscere meglio i loro percorsi di vita.

 D.  Paura e coraggio. Due emozioni contrastanti, ma che esistono quali parti della stessa medaglia. Prima la paura di questi giovani nel vedere infrangersi i propri sogni per via di un incidente o di una complicazione fisica che li paralizza fisicamente, poi la capacità di risollevarsi e credere ancora in sé stessi e nelle proprie possibilità per amore della vita da cui ripartire. Tutto prende forma dalla paura e dalla disperazione per arrivare poi al coraggio. Chi è coraggioso non è senza paura. È d’accordo?

R   Direi che questi atleti hanno avuto ed hanno il coraggio di aver paura e, soprattutto, il grande coraggio di esporre e di ammettere la loro fragilità. Condizione umana inevitabile la paura di fronte ad un nuovo percorso di vita, molto più difficile, non scelto e condizionante all’improvviso la propria esistenza. Senza più le certezze acquisite è facile cadere nell’insicurezza e, da qui, nel baratro della depressione sino all’innaturale desiderio di pensare che forse sarebbe stato meglio morire. Ma poi, in qualche modo, nella loro vita scatta una scintilla, spesso un riflesso d’amore che ridona la speranza e fa comprendere quanto importante e prezioso possa essere ogni attimo di vita.

Maria Francesca Mosca e Silvana Lazzarino

  D  Tra la paura e il coraggio vi è la presa di coscienza, quella consapevolezza di come il proprio destino possa in un attimo cambiare. Consapevolezza di come l’immobilità impedisca di portare avanti quanto iniziato o progettato, ma consapevolezza di come innanzi ad un limite si possa costruire ugualmente un progetto di vita, un futuro, a partire dal credere in sé stessi spinti dall’amore per la vita come poco prima accennato. Quanto è importante l’accettazione di un proprio limite dovuto ad un problema fisico, per iniziare a guardare con altri occhi la propria esistenza? All’accettazione del limite fisco segue la consapevolezza del cambiamento. Cosa può dirmi a riguardo?

R La consapevolezza dei propri limiti fisici è importante per prendere coscienza della nuova realtà ed affrontarla nel modo più adeguato. Se per tutti può essere un adeguamento graduale, anche solo causato dalle limitazioni inevitabili con il trascorrere degli anni che fanno rallentare i ritmi e a cui bisogna adeguarsi, per la maggior parte di questi ragazzi si è trattato di un momento di una violenza inaudita che, come un tornado, li ha posti di fronte a limiti fisici pesanti, sino alla totale dipendenza per quanto riguarda le funzioni vitali del proprio corpo.

 D.  Il cambiamento spiazza perché costringe a uscire da un terreno sicuro in cui muoversi. I protagonisti hanno in modi diversi trovato la forza di credere in sé stessi sostenuti dal loro grande amore per la vita, ma anche da persone a loro care come genitori o fidanzati. In questo caso mi riferisco ad esempio alla storia di S. la trapezista a quella di F il giovane rispettivamente sostenuti dal fidanzato poi marito e dal padre a non arrendersi in seguito all’incidente. Da soli non è facile risalire la china. Quanto è importante in questi casi avere accanto persone di spiccata sensibilità attente, ma non invadenti?

Certamente avere accanto persone sensibili che sostengono ed aiutano con il loro amore è fondamentale. Durante i Pasta Party, momenti conviviali che seguono alla gara e precedono il momento delle premiazioni, ho avuto modo di osservare l’atteggiamento dei familiari e li ho ammirati, se possibile, in modo ancor più incondizionato rispetto agli Atleti. Ho infatti capito che, se una persona rinuncia alle sue potenzialità di condurre una vita come l’aveva impostata e sognata, per stare vicino ad un familiare, spesso moglie o marito o fidanzato/a, dà a tutti una grande ed inequivocabile testimonianza d’Amore e diventa sostegno e forza.

D. Lo sport è punto di condivisione, confronto, sfida e crescita personale. Nel caso dell’handbike gli atleti oltre a fortificare il proprio carattere testimoniano come l’entusiasmo e l’amore per la vita siano le armi migliori per sfidare qualsiasi competizione. Cosa può dirmi a riguardo

Lo sport rappresenta per questi atleti una rinascita e non solo per lo spirito di competizione che giustamente deve esserci, ma proprio per il loro entusiasmo e la capacità di rimettersi in gioco. Prendiamo ad esempio “G”. Questo atleta è la storica maglia nera del GHB, arriva cioè quasi sempre ultimo e, se solo mi ha sfiorato il pensiero di commiserarlo, quando ho conosciuto la sua storia ho dovuto ricredermi. Per lui la Maglia Nera è una personale MAGLIA ROSA, è una conquista.  ”Tutte le volte che parto per una gara è come avessi già vinto” mi ha detto ed in effetti ogni volta vince la sua personale sfida contro il destino.

 DCiascuno degli atleti da lei intervistati ha sfidato la sorte con il sorriso tagliando comunque ad ogni gara il traguardo.  Quasi tutti nelle gare si sono mostrati competitivi mirando a dare il meglio di sé ad ogni sfida. Ma al di là del giungere primi, quale è la loro vera vittoria?

R  La loro vittoria personale è il superamento dei propri limiti. Una volta, ad una pasta Party ho sento un atleta che confidava ad un amico di essere contento, pur non essendo in classifica, perché era riuscito a portare a termine un percorso per lui molto arduo e quindi si era misurato ed aveva superato i propri limiti. Un altro atleta, ogni volta che taglia il traguardo, non importa la posizione, alza le braccia al cielo ed esclama “VIVA LA VITA” condensando in questa frase tutta l’essenza dello spirito con cui affrontano ogni gara. E poi è importante anche lo spirito di squadra, di aiuto, condivisione, l’esserci con gli altri e per gli altri. Non trascurabile anche l’aspetto turistico legato alla partecipazione del GHB che porta atleti ed accompagnatori a visitare molte tra le più belle città d’Italia. Alcuni di loro poi gareggiano anche a livello Olimpico e mondiale potendo così fare esperienze di viaggio molto interessanti.

Chiara Pavoni presenta Maria Francesca Mosca – Bookcity & Striscia la notizia

 (Silvana Lazzarino)

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