Il Dispari 20220314 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 12a puntata

Capitolo sesto

[—]

Per questa ragione, quindi, la mia amica Aurora venne avanti come secondo testimone.
Mosse un passo.
Prese dalle mani dell’Assessore Delegato-Notaio la penna dai decori dorati.
Girò la testa.
Segnò il registro con un tratto per nulla lineare, incomprensibile.
Un saliscendi asimmetrico con grossi punti ai vertici superiori, che a me parve essere la riproduzione dell’accordo in Mi bemolle maggiore del secondo movimento, sinfonia n°3, opera 55, «Eroica», di Ludwig van Beethoven.
E mentre, con note dolenti, rimbalzavano nella mia mente sia la malinconica angosciante tenera esecuzione dell’insuperabile Toscanini, sia la mai dimenticata descrizione che ne aveva offerto
Samuel Chotzinoff “… il centro psicologico e spirituale di tutta la composizione e richiama, con i suoi episodi ora accorati ora grandiosi e superbi di sonorità, le vicende della vita di un grande uomo, dell’eroe nel senso più lato, che affronta e domina gli eventi del fato per arrendersi solo all’inevitabilità della morte.”, la mia amica Donna Guascona, restituendo all’Assessore Delegato – Notaio la stilografica dal nero inchiostro, lasciò uscire dalla bocca a contatto con il mio orecchio parole che speravo e temevo:

-«Ora devi essere forte».

Chiusi un attimo gli occhi per dissimulare la commozione, così o come avevo fatto il pomeriggio luminoso e silenzioso in cui, mentre m’incamminavo in compagnia della mia buia solitudine, senza valigia e senza cappotto, verso il battello che mi avrebbe trasportato definitivamente nel mondo sconosciuto della mia libertà, Gilda, nella sfacciata bellezza della sua fresca fioritura, rossa, non so se inseguendo una micina o per venirmi incontro era ruzzolata con essa tra le mie gambe chiedendomi:
-«Dove vai?»
-«Parto.»
-«Portami con te.»
Io solo so quanto avrei voluto farlo!
-«Non posso, aspettami.»
Lei sola sa quanto doloroso silenzio ammantò la sua attesa.
Un tassista di passaggio pigiando il clacson come si usa al corteo di una sposa, rideva rideva rideva suonava suonava suonava diceva diceva diceva «Acchiappala acchiappalo acchiappala acchiappalo.»

Meno due.

L’entrata rumoreggiante di un uomo trafelato, ansimante, eccitato, mi apparve dapprima nella improvvisa espressione di stupore timbrata sulla faccia baffuta dell’Assessore Delegato – Notaio, poi nel brusio attento e composto dei quattro dipendenti comunali che assistevano all’evento, infine nell’urlo, era un urlo, nessuno meglio di me conosce quel tipo d’urlo, l’urlo di una canzone disperata “Oi ma’ tu che me fatt e che me ditto, nu chiuovo dinto o core me nchiuvato”, il disperato urlo della belva ferita, King Kong sul grattacielo, la ciociara, il volo a piombo verticale di un innocente l’undici settembre, l’urlo di Ignazio:

-«GILDA NON FARLO.»

Aurora sottovoce mi ingiunse di non voltarmi, ed io ubbidii, cercò lo sguardo di Petrus per dirgli «Ora», e tanto bastò a che immediatamente il mio XYZT, tre dimensioni spaziali ed una temporale, venisse troncato in due.
L’ordine della mia amica Signora, già programmato e detto in silenzio, provocò l’effetto di lasciarmi in quello stesso spazio, ma di trasferirmi in un tempo diverso.
Gli elementi delle mie coordinate XYZTIO (ics ipsilon zeta tau io) si trovarono a cavallo, in equilibrio, tra un luogo ed un’ora, tra due fenomenologie differenti, tra un prima e un dove, tra me stesso ed i miei ricordi.
Posizionati nella sfera di un punto dal quale il mio IO, in bilico su un se stesso, non riusciva a decifrare chi fossi, dove e da quando.

Continua lunedì prossimo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Milena Petrarca: la bellezza dell’Arte pittorica

La nostra bella Italia è notoriamente Patria di Artisti che aggiungono lustro alla cultura e alle tradizioni di creatività che ci pongono in un ideale empireo: la cupola celeste più esterna e l’unica immobile secondo le primitive teorie astronomiche, ovvero la sede dei beati nel pensiero filosofico di San Tommaso e che il sommo Dante qualificò come “luce intellettual piena d’amore” perché diretta emanazione di Dio.

Ebbene, alle Opere di Arte pittorica di Milena Petrarca vanno assegnati i cavalletti di prima fila nell’empireo non più trascendentale ma storicamente traslato nel nostro mondo attuale.

L’ultimo “lavoro” di Milena dal titolo “Amore a Venezia” (Tempera – Pastelli Conté à Paris – Terre – Carboncini Fusain de couleur su cartoncino avana cm 43 x cm 30) fa rompere ogni indugio a coloro i quali abbiano abitudini di contemplazioni metafisiche, immettendoli pacificamente nel brivido della passione taciturna e imprudente, ritrosa e univoca, rupestre e sfacciata.

La passionalità, l’enfasi, l’ardore della donna del sud, che richiama i turbamenti tratteggiati da Cesare Pavese quando scrive “Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

L’opera “Amore a Venezia” è infusa nella stessa dimensione di carnalità onirica di altri celebri quadri di  Milena Petrarca… e mi riferisco alla serie delle “Marilyn” la cui impetuosa vitalità spopolò durante la mostra pittorica inaugurata a New York in occasione della celebrazione del cinque centenario di Cristoforo Colombo (che ebbe come Padrino nientemeno che il celeberrimo commediografo Mario Fratti)… e  poi mi riferisco al “Ritratto di Zia Bettina” vincitore del Premio di Arti Grafiche “Otto milioni” presentato al museo MUDEC di Milan in occasione del BookCity 2017.

Milena Petrarca è una donna tanto esuberante quanto fisicamente minuta, tanto passionale quanto intimamente discreta, Milena Petrarca è un’Artista dentro e fuori, a destra e a sinistra, sotto e sopra la sua stessa vita: un’Artista senza confini.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220314

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Milena Petrarca in sintesi

Milena Petrarca è Presidente DILA per il Nord America ed è stata, nel 2017 e nel 2021, la vincitrice del Premio internazionale “Otto milioni” per la sezione Arti grafiche.

Figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ha esposto in diverse rassegne ottenendo, tra gli altri, il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”.

Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale espressione delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice, poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista.

Riconosciuta e stimata come una tra le più attive promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, Milena Petrarca è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York che, da oltre 20 anni, si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

Il Dispari 20220314

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Il Dispari 20220307

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 11a puntata

Capitolo sesto
[—]

Meno tre.
Allora venne avanti il secondo testimone, la mia amica Aurora.
Voi due lettori, stupiti, potreste pensare “Aurora testimone? Ma non è la madre della sposa? E come, la madre fa la testimone? Assurdo.
Questo ragionamento ha qualche elemento di coerenza ma è viziato da due imprecisioni.
Una vostra, in quanto non ho detto che Aurora fosse la madre, bensì la madre adottiva di Gilda, e l’altra mia perché non vi ho ancora spiegato che, bevuto il boccione di limoncello e scolate le due casse di birre, Petrus ed io ci eravamo trovati semi brilli e semi ubriachi, con tanta amicizia in più, con maggiore conoscenza reciproca, ma senza un brandello di piano organizzativo da utilizzare per convincere Aurora a non ostacolare il mio matrimonio, e ad accettare la restituzione dei privilegi che mi aveva concesso.
Quando, da studente, leggevo un trattato di storia, il più delle volte ero portato a credere che toccasse a noi creare le occasioni che ci avrebbero cambiato la vita.
Nostra e di altri.
Vedi Hitler con Danzica.
Al contrario, durante lunghe immersioni subacquee, mi capitava di comprendere che anche un diverso sistema (pacifico oppure ostile poco importa), potrebbe elaborare occasioni che muteranno la nostra vita.
Un ramo di corallo incaglia la sagola e blocca la risalita all’ultimo respiro.
Uno sbiadito ricordo di quanto accadde in seguito alla disponibilità d’aiuto che Petrus mi offrì, già in partenza offuscato dalla dose massiccia d’alcool tracannato, tuttora non mi consente di comprendere chi sia stato il promotore della benevolenza con cui Aurora prese atto delle mie intenzioni, giustificandole ed operando per esaudirle.
Tuttavia è indiscutibile il fatto che ad un certo punto dell’affettuoso, riservato, intimo, confidenziale colloquio, con il ciondolante Petrus che mi sedeva accanto, io, pur essendo mezzo brillo e mezzo ubriaco, mezzo felice e mezzo incredulo, udii Aurora venirmi…
Udii? Vidi.
Vidi Aurora dirmi…
Vidi? Udii.
Sentii Aurora toccarmi…
Vidi Aurora venirmi incontro, sentii Aurora toccarmi la fronte, udii Aurora dire a me solo:
Dimentica.
Tu non sei venuto a cercarmi.
Tu non hai parlato con Petrus.
Tu non hai formulato richieste.
Tu non sai di me e di Gilda.
Dimentica.

Ricorda.
Noi saremo al fianco tuo e di Gilda.
Noi siamo vostri amici.
Noi siamo voi stessi.
Gilda non mi conosce.
Ricorda.

Aspettaci.
Celebreremo da testimoni le vostre nozze.
Io e Petrus firmeremo il registro.
Alle 12 del 12 agosto.
Aspettaci.

Aspettaci.

Petrus, regalargli un fiore di ginestra da porre sull’abito della sposa

Continua lunedì prossimo

Per Aurora volume terzo di Bruno Mancini

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

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Flora Rucco ricorda Paola Occhi

Ho conosciuto Paola Occhi nel giugno 2018 a Latina, in occasione del Premio Magna Grecia, conferitole dalla Presidente Milena Petrarca.
L’incontro con la straordinaria cantante lirica è stato da subito magico e stimolante, ricco e propulsivo per gli eventi organizzati subito dopo.
Infatti, un mese dopo l’ho incontrata all’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta.
In quella occasione tenne un bellissimo concerto di musica sacra, entrando in sintonia col coro dell’abbazia e con tutte le persone intervenute a quell’evento.
Volle essere presente alla mostra d’Arte sul tema del Sacro organizzata da me e Sonia Testa presso la Sala Capitolare dell’abbazia e onorò me ed altri artisti lì presenti facendo molta attenzione sulle opere in mostra.
Mi chiese di fare delle foto con me ed accanto ad un mio quadro che avevo presentato alla mostra “La lapidata”: ciò mi colmò di gioia e commozione.
Prima di iniziare i suoi concerti Paola ci parlava della sua spietata malattia, della sua lotta per vincere, del suo amore per la musica, diventata per lei fonte e scopo di vita.
Non è stato difficile diventare amiche, spesso ci sentivamo per salutarci o scambiarci idee per eventi futuri da organizzare.
Conservo un ricordo bellissimo e indelebile dei giorni trascorsi a Firenze per ricevere il Premio alla Parola per la Poesia il 9.12.18, con me c’era Milena Petrarca che ricevette il premio per la pittura e Mino Sferra il premio per la Recitazione.
Ci si incontrava a pranzo o a cena, con lei e i suoi amici musicisti; erano momenti di gioia, di simpatia, di emozioni e slancio creativo.
Il giorno dopo Paola si è esibita in concerto nella Chiesa di Ognissanti e noi eravamo lì, pendenti dalla sua voce dolcissima e infinita, immersi in attimi eterni e meravigliosi che solo lei sapeva creare.
Quella voce soave rimarrà perenne nella mia mente e nel ricordo di tutti quelli che l’hanno conosciuta, ammirata ed apprezzata.
Grazie infinite Paola… sono sicura che adesso la tua voce diafana vibra nel cuore del Cosmo e ci sorride dalle più alte vette dell’Infinito.

Flora Rucco, Presidente DILA per la Regione Lazio

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

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DUE POESIE PER LA PACE

Enzo Casagni
Presidente Sede operativa DILA
per la Nazione Libano

Sento un grido nell’aria…

Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a invadere
il mio presente
sempre più incerto!
Chi grida oltre i nostri confini?
Il mondo ha paura:
i nostri destini appesi a un filo
ogni giorno sempre più sottile!
Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a rigare
il mio viso di lacrime!
Lacrime andate non vi fermate
a consolare volti afflitti dal dolore:
bagnate le loro speranze
ché tutto finisca alla luce di una vita
che non può morire cosi!
Vita soffia il tuo alito vitale sul buio
che sta avvolgendo il nostro pianeta
così fragile
di fronte alla furia del male!
Sento un grido nell’aria…
vorrei morire per soffocare quel grido:
il Cielo finalmente risponda
non possiamo morire così!
(L’Ucraina deve vivere!)

————–

Luciano Somma
Da Immagini
Casa editrice Menna – 2001

Pace

Anche in questo secolo,
come ai tempi degli schiavi,
la legge del più forte!
Nuvole di morte
requiem per il cielo
affollato da microbi maligni.
Sempre la stessa corrida
dove il toro
è inevitabilmente
il povero Cristo,
uomo della strada,
messo in croce
coi chiodi della violenza.
All’orizzonte
scheletri d’un’ansia di sereno
tramandata da popolo in popolo.
Esistenza che sei? Chi sei?
Un interrogativo la cui risposta
è sempre la stessa tragedia
d’un dramma dall’epilogo scontato.
Io con il mio cuore di poeta
urlo con tutte le mie forze
con incerta grafia
tralasciando l’ortografia scolastica
la grammatica accademica
che rende colto ma non certo umano.
Pietà per il mondo
soprattutto per i giovani
e chiedo genuflesso: Pace, Pace!

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Scrivendo “Per proteggere la community dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi.” siamo al paradosso!

Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/

In questa pagina pubblico le stesse poesie, così come sono state inserite nella pagina culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.

BRUNO MANCINI: Due poesie per la pace

Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone
https://youtu.be/CiOlZl22T9k

TA

-1-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

-2-
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

-3-
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

-4-
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

-5-
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

-6-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

-7-
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

-8-
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Liga Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ho consegnato copie delle nostre antologie Made in Ischia ai seguenti Artisti.

1) Svetlana Gnevanova , nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa pur non essendo un’Artista ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mia opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso l’Italia.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne. Ripete spesso che, secondo lei, Italia e bellissima.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

2) Iveta Koško, è Artista nel suo libero tempo.
Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un emozione”.

3) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.
Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

4) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui e un vero entusiasta e partecipante a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

5) La poetessa e la traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

6) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

6) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

.

7) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Comunicato stampa Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA”

Donna e la cultura, poesia e arte.

Il giorno 12 marzo 2022, ore 19, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, si terrà l’incontro “Donna e la cultura, poesia e arte”.

L’incontro, focalizzato sulla dinamica moderna della partecipazione delle donne nei vai settori delle Arti, vedrà la partecipazione di Angela Maria Tiberi, Lucia Fusco, Milena Petrarca, Rosaria Zizzo, Assunta Gneo, Luciana Capece, Maria Luisa Neri, Flora Rucco, tutte Artiste costantemente impegnate nelle attività dell’Associazione DILA.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, in una situazione piuttosto problematica, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Ingresso gratuito su prenotazione.
INFO dila@emmegiischia.com

 

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

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Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 11a puntata

Capitolo sesto
[—]

Meno tre.
Allora venne avanti il secondo testimone, la mia amica Aurora.
Voi due lettori, stupiti, potreste pensare “Aurora testimone? Ma non è la madre della sposa? E come, la madre fa la testimone? Assurdo.
Questo ragionamento ha qualche elemento di coerenza ma è viziato da due imprecisioni.
Una vostra, in quanto non ho detto che Aurora fosse la madre, bensì la madre adottiva di Gilda, e l’altra mia perché non vi ho ancora spiegato che, bevuto il boccione di limoncello e scolate le due casse di birre, Petrus ed io ci eravamo trovati semi brilli e semi ubriachi, con tanta amicizia in più, con maggiore conoscenza reciproca, ma senza un brandello di piano organizzativo da utilizzare per convincere Aurora a non ostacolare il mio matrimonio, e ad accettare la restituzione dei privilegi che mi aveva concesso.
Quando, da studente, leggevo un trattato di storia, il più delle volte ero portato a credere che toccasse a noi creare le occasioni che ci avrebbero cambiato la vita.
Nostra e di altri.
Vedi Hitler con Danzica.
Al contrario, durante lunghe immersioni subacquee, mi capitava di comprendere che anche un diverso sistema (pacifico oppure ostile poco importa), potrebbe elaborare occasioni che muteranno la nostra vita.
Un ramo di corallo incaglia la sagola e blocca la risalita all’ultimo respiro.
Uno sbiadito ricordo di quanto accadde in seguito alla disponibilità d’aiuto che Petrus mi offrì, già in partenza offuscato dalla dose massiccia d’alcool tracannato, tuttora non mi consente di comprendere chi sia stato il promotore della benevolenza con cui Aurora prese atto delle mie intenzioni, giustificandole ed operando per esaudirle.
Tuttavia è indiscutibile il fatto che ad un certo punto dell’affettuoso, riservato, intimo, confidenziale colloquio, con il ciondolante Petrus che mi sedeva accanto, io, pur essendo mezzo brillo e mezzo ubriaco, mezzo felice e mezzo incredulo, udii Aurora venirmi…
Udii? Vidi.
Vidi Aurora dirmi…
Vidi? Udii.
Sentii Aurora toccarmi…
Vidi Aurora venirmi incontro, sentii Aurora toccarmi la fronte, udii Aurora dire a me solo:
Dimentica.
Tu non sei venuto a cercarmi.
Tu non hai parlato con Petrus.
Tu non hai formulato richieste.
Tu non sai di me e di Gilda.
Dimentica.

Ricorda.
Noi saremo al fianco tuo e di Gilda.
Noi siamo vostri amici.
Noi siamo voi stessi.
Gilda non mi conosce.
Ricorda.

Aspettaci.
Celebreremo da testimoni le vostre nozze.
Io e Petrus firmeremo il registro.
Alle 12 del 12 agosto.
Aspettaci.

Aspettaci.

Petrus, regalargli un fiore di ginestra da porre sull’abito della sposa

Continua lunedì prossimo

Per Aurora volume terzo di Bruno Mancini

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Flora Rucco ricorda Paola Occhi

Ho conosciuto Paola Occhi nel giugno 2018 a Latina, in occasione del Premio Magna Grecia, conferitole dalla Presidente Milena Petrarca.
L’incontro con la straordinaria cantante lirica è stato da subito magico e stimolante, ricco e propulsivo per gli eventi organizzati subito dopo.
Infatti, un mese dopo l’ho incontrata all’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta.
In quella occasione tenne un bellissimo concerto di musica sacra, entrando in sintonia col coro dell’abbazia e con tutte le persone intervenute a quell’evento.
Volle essere presente alla mostra d’Arte sul tema del Sacro organizzata da me e Sonia Testa presso la Sala Capitolare dell’abbazia e onorò me ed altri artisti lì presenti facendo molta attenzione sulle opere in mostra.
Mi chiese di fare delle foto con me ed accanto ad un mio quadro che avevo presentato alla mostra “La lapidata”: ciò mi colmò di gioia e commozione.
Prima di iniziare i suoi concerti Paola ci parlava della sua spietata malattia, della sua lotta per vincere, del suo amore per la musica, diventata per lei fonte e scopo di vita.
Non è stato difficile diventare amiche, spesso ci sentivamo per salutarci o scambiarci idee per eventi futuri da organizzare.
Conservo un ricordo bellissimo e indelebile dei giorni trascorsi a Firenze per ricevere il Premio alla Parola per la Poesia il 9.12.18, con me c’era Milena Petrarca che ricevette il premio per la pittura e Mino Sferra il premio per la Recitazione.
Ci si incontrava a pranzo o a cena, con lei e i suoi amici musicisti; erano momenti di gioia, di simpatia, di emozioni e slancio creativo.
Il giorno dopo Paola si è esibita in concerto nella Chiesa di Ognissanti e noi eravamo lì, pendenti dalla sua voce dolcissima e infinita, immersi in attimi eterni e meravigliosi che solo lei sapeva creare.
Quella voce soave rimarrà perenne nella mia mente e nel ricordo di tutti quelli che l’hanno conosciuta, ammirata ed apprezzata.
Grazie infinite Paola… sono sicura che adesso la tua voce diafana vibra nel cuore del Cosmo e ci sorride dalle più alte vette dell’Infinito.

Flora Rucco, Presidente DILA per la Regione Lazio

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DUE POESIE PER LA PACE

Enzo Casagni
Presidente Sede operativa DILA
per la Nazione Libano

Sento un grido nell’aria…

Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a invadere
il mio presente
sempre più incerto!
Chi grida oltre i nostri confini?
Il mondo ha paura:
i nostri destini appesi a un filo
ogni giorno sempre più sottile!
Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a rigare
il mio viso di lacrime!
Lacrime andate non vi fermate
a consolare volti afflitti dal dolore:
bagnate le loro speranze
ché tutto finisca alla luce di una vita
che non può morire cosi!
Vita soffia il tuo alito vitale sul buio
che sta avvolgendo il nostro pianeta
così fragile
di fronte alla furia del male!
Sento un grido nell’aria…
vorrei morire per soffocare quel grido:
il Cielo finalmente risponda
non possiamo morire così!
(L’Ucraina deve vivere!)

————–

Luciano Somma
Da Immagini
Casa editrice Menna – 2001

Pace

Anche in questo secolo,
come ai tempi degli schiavi,
la legge del più forte!
Nuvole di morte
requiem per il cielo
affollato da microbi maligni.
Sempre la stessa corrida
dove il toro
è inevitabilmente
il povero Cristo,
uomo della strada,
messo in croce
coi chiodi della violenza.
All’orizzonte
scheletri d’un’ansia di sereno
tramandata da popolo in popolo.
Esistenza che sei? Chi sei?
Un interrogativo la cui risposta
è sempre la stessa tragedia
d’un dramma dall’epilogo scontato.
Io con il mio cuore di poeta
urlo con tutte le mie forze
con incerta grafia
tralasciando l’ortografia scolastica
la grammatica accademica
che rende colto ma non certo umano.
Pietà per il mondo
soprattutto per i giovani
e chiedo genuflesso: Pace, Pace!

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Scrivendo “Per proteggere la community dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi.” siamo al paradosso!

Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/

In questa pagina pubblico le stesse poesie, così come sono state inserite nella pagina culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.

BRUNO MANCINI: Due poesie per la pace

Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone
https://youtu.be/CiOlZl22T9k

TA

-1-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

-2-
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

-3-
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

-4-
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

-5-
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

-6-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

-7-
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

-8-
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Liga Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ho consegnato copie delle nostre antologie Made in Ischia ai seguenti Artisti.

1) Svetlana Gnevanova , nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa pur non essendo un’Artista ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mia opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso l’Italia.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne. Ripete spesso che, secondo lei, Italia e bellissima.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

2) Iveta Koško, è Artista nel suo libero tempo.
Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un emozione”.

3) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.
Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

4) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui e un vero entusiasta e partecipante a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

5) La poetessa e la traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

6) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

Il Dispari 20220228

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6) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

.

7) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

Il Dispari 20220228

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Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Comunicato stampa Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA”

Donna e la cultura, poesia e arte.

Il giorno 12 marzo 2022, ore 19, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, si terrà l’incontro “Donna e la cultura, poesia e arte”.

L’incontro, focalizzato sulla dinamica moderna della partecipazione delle donne nei vai settori delle Arti, vedrà la partecipazione di Angela Maria Tiberi, Lucia Fusco, Milena Petrarca, Rosaria Zizzo, Assunta Gneo, Luciana Capece, Maria Luisa Neri, Flora Rucco, tutte Artiste costantemente impegnate nelle attività dell’Associazione DILA.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, in una situazione piuttosto problematica, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Ingresso gratuito su prenotazione.
INFO dila@emmegiischia.com

 

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Liga Sarah Lapinska intervista Sulumbek Idrisov

ballerino, attore e pittore

I sogni si sono avverati

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

D: Raccontaci le tradizioni dei balli ceceni.
R: Ho dovuto imparare e ballare diversi tipi di danze di diversi popoli.
Stili e tecniche della danza classica, moderna, folkloristica, musicale, ma i primi balli, da cui è iniziato il mio percorso verso la danza, sono stati i ceceni – Lezginka e poi i balli dei popoli del Caucaso settentrionale.
La Lezginka cecena è piena di temperamento, ritmo, movimento tratti da tradizioni, religiose ed etiche dell’atteggiamento di un uomo nei confronti di una donna.
I ceceni non hanno balli di massa alle feste o ai matrimoni.
Solo una coppia, un ragazzo e una ragazza, ballano e l’evento non finisce fino a quando una coppia vuole ballare ancora.
Nel ballo il ragazzo deve mostrare rispetto e proteggere la compagna e vi potrai vedere tutti i sentimenti umani.
Ci sono anche danze maschili competitive nelle quali il ballerino imita un’aquila con le braccia stese stando in piedi sulla punta dei piedi. Anche senza la partecipazione delle ragazze.
E le ragazze si radunano e ballano danze leggere, liriche, fluenti, imitando i cigni.
Invece i ragazzi devono mostrare destrezza, audacia, coraggio, belligeranza come protettori della famiglia e della Patria. Tali sono i ceceni nella vita di tutti i giorni, pronti al sacrificio, in senso buono.

D: Come insegni la danza?
R: Mi piace l’abilità in tutte le direzioni, e quindi il ballerino deve essere pronto a percepire qualsiasi tipo di richiesta del coreografo.
Il gesto nella vita e sul palco sono differenti.
La pantomima è il linguaggio del gesto, del corpo, del viso.
Tutto è concreto.
La danza è una continuazione della pantomima, con in più la musica.
Il movimento è vita.

D: Chi è l’ispiratore dalla tua pittura?
R: Da ex ballerino professionista che si è dedicato alla danza e ha trascorso 38 anni sul palco, capisco cosa siano il colore, la luce, le proporzioni, la musica.
Una volta il destino mi ha fatto incontrare una persona meravigliosa, l’artista Ajub Ibragimov. Conosce mio fratello Dadan come artista.
Mi chiese cosa stessi facendo in quel periodo.
Gli risposi di essere un artista freelance.
E Ajub mi dette le prime basi.
Qualcuno dice di vedere in loro una sorta di immagini di uccelli, animali, un mare in tempesta, vulcani, spazio, accostamenti di colori inaspettati.
Ora ho 70 anni e passo del tempo con i miei figli, ne ho cinque, faccio sport per stare bene, dipingo ritratti, so fare vignette amichevoli, senza offendere nessuno.
Ci sono idee che arrivano con il tempo, cercherò di implementarle.

D: Dove trovi e rinnovi l’energia?
R: Io sono originario del Caucaso, ossia dell’angolo più bello del pianeta Terra.
Le nostre tradizioni, i nostri costumi, le nostre donne e i nostri uomini sono i più belli e i più maestosi.
Le nostre montagne, la terra innevata e boscosa sono così fertile che anche un bastone dopo un mese fiorirà.
E poi sorgenti, laghi, fiumi, prati fioriti alpini e fauna.
Tutta l’energia viene da lì.
I deboli non la sopportano.

D: I tuoi sogni d’infanzia si sono avverati?
R: Grazie all’Onnipotente si sono avverati.
Il talento che mi è stato dato l’ho sostenuto con il lavoro, dedicando 6-8-10 ore al giorno in sala prove, oltre a concerti, tournée.
Ho costruito una casa, pianto tanti alberi, allevò figli e in questa vita c’è posto per una tavolozza, un pennello, una matita.

D: Mi confermi che ha fatto richiesta a Bruno Mancini per diventare ambasciatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in Cecenia e dove vivi adesso.
R: Certamente, e posso dire che, grazie a te, la mia domanda sarà presto esaudita e potrò realizzare il sogno di portare la cultura cecena in Italia e la cultura italiana in Cecenia, così come è nei programmi Made in Ischia dell’Associazione DILA.

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Accordo dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

con la famiglia di Paola Occhi

A seguito del triste evento che ha posto fine alla vita terrena della cara Paola Occhi, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” -nella persona del Presidente Bruno Mancini– e la famiglia della cara Paola Occhi nelle persone della madre Ernestina Pellacani, del padre Gino Occhi e della sorella Luana Occhi, concordano quanto segue.

Avendo manifestato la ferma intenzione di voler proseguire nei progetti culturali ed artistici di matrice DILA che hanno avuto in Paola Occhi una protagonista indiscussa (Nazionale cantanti lirici; Sedi operative Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Florida, Connecticut; Ambasciatrice pace nel mondo; Bookcrossing; Donazioni pianoforti ad ospedali italiani; Bookcity; Il Maggio dei Libri; Premio internazionale Otto milioni; Antologie AAVV; Redazione pagina culturale del quotidiano “IL DISPARI”; Organizzazioni eventi musicali; Raccolta pubblicitaria; Attività benefiche; ecc.) l’Associazione DILA riceve dalla famiglia Occhi ampio riconoscimento della meritevole gestione di tutte le pluriennali attività svolte in collaborazione con Paola Occhi.

Approvando l’espressa volontà dell’Associazione DILA di dare coerente continuazione a tali settori, la famiglia di Paola Occhi si dichiara disponibile a nominare un proprio delegato che entri a far parte di tutte le Direzioni artistiche che saranno nominate da DILA per gestire, nel nome di Paola Occhi, la continuazione dei settori ad Ella precedentemente affidati.

In fede
Bruno Mancini – Gino Occhi – Ernestina Pellacani – Luana Occhi
15 febbraio 2022

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Centro Puecher di Milano

Giovedì 24 Febbraio ore 18 il Centro Puecher di Milano, nel contesto delle sue iniziative periodiche, organizza nella BIBLIOTECA CHIESA ROSSA (via San Domenico Savio 3, Milano) una serata per la presentazione e proiezione di un documentario sull’11 settembre del 1943 a Nola che è oggetto del romanzo storico, molto suggestivo, “Nola, cronaca dall’eccidio” scritto da Alberto Liguoro ben noto collaboratore della redazione di questa pagina culturale.

I NAZISTI IN ITALIA NEL 1943

La strage di Nola.

Presentazione e commento del film-documentario

L’eccidio di Nola, 2018

Intervengono Alberto Liguoro e Gerardo Ceparano.

La programmazione prevede lo svolgimento con interviste a vari testimoni e familiari degli Ufficiali uccisi (tra cui il padre dell’Autore del libro Alberto Liguoro) realizzato dal regista nolano Felice Ceparano.

Con l’occasione, tra l’altro, Alberto Liguoro presenterà il libro di poesie (e ne leggerà alcune) della poetessa Nina Lavieri, della quale, poco dopo che lei morisse, lui stesso aveva lette alcune poesie dal libro “Guerra” al Puecher in una serata alla quale partecipò il nipote Alessio Lavieri.

Sarà letta, tra l’altro, la poesia “Il  volo verticale” scritta da Bruno Mancini

https://www.youtube.com/watch?v=JsF2BGa6dE8

https://www.youtube.com/watch?v=OA7M0CZuvBk

L’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale Alberto Liguoro è Socio Fondatore nonché collaboratore di primaria importanza, e della quale la compianta Nina Lavieri, durante gli ultimi anni della sua vita, è stata un’attiva partecipante della vita associativa, promuove l’evento coinvolgendo tutte le Sedi Regionali e Nazionali e Internazionali dell’Associazione.

CS DILA

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Per la serie Esopo news

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In questa pagina pubblico le stesse poesie, così come sono state inserite nella pagina culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.

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BRUNO MANCINI: Due poesie per la pace

Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone
https://youtu.be/CiOlZl22T9k

TA

-1-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

-2-
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

-3-
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

-4-
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

-5-
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

-6-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

-7-
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

-8-
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

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Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/

In questa pagina pubblico le stesse poesie, così come sono state inserite nella pagina culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.

BRUNO MANCINI: Due poesie per la pace

Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone
https://youtu.be/CiOlZl22T9k

TA

-1-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

-2-
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

-3-
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

-4-
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

-5-
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

-6-
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

-7-
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

-8-
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

Dalla raccolta di poesie
“Davanti al tempo”
(1960 – 1963)

Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini
https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

Bruno Mancini

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Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Liga Lapinska | Twitterone

Per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ho consegnato copie delle nostre antologie Made in Ischia ai seguenti Artisti.

1) Svetlana Gnevanova , nostra amica già da tanti anni, business women che ha il suo caffè nel mercato di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia “Penne Note Matite”.
Lei stessa pur non essendo un’Artista ha buon gusto se si tratta di arte.
Così, Svetlana ha pubblicizzato le mia opere d’arte verso persone che prima non avevano tante esperienze e tanto tempo libero né per i nostri dipinti, né per i nostri scritti.
Svetlana ama gli animali, sia cani, sia gatti.
Le auguriamo tanti anni di proficuo lavoro, riposando di più e viaggiando di nuovo verso l’Italia.
Ha visitato Verona, Milano e alcune montagne. Ripete spesso che, secondo lei, Italia e bellissima.

Il Dispari 20220228

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2) Iveta Koško, è Artista nel suo libero tempo.
Manifestando grande piacere ha ricevuto la nostra antologia di Arti varie “Una pagina, un emozione”.

3) Viesturs Āboliņš, anche lui è uno scrittore e partecipa al nostro Premio “Otto milioni”.
Un uomo di buon con gusto.
Ha ricevuto con molto interesse, ancora una volta, sia le nostre antologie, sia alcune mie opere d’Arte e anche la nostra antologia di arti varie “Sinfonia con l’Africa – 2”.

Il Dispari 20220228

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4) Il pittore Abu Pashaev ha ricevuto la nostra antologia più recente.
Lui e un vero entusiasta e partecipante a tutti i nostri progetti Made in Ischia.

Il Dispari 20220228

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5) La poetessa e la traduttrice Eva Mārtuža, donna davvero molto attiva, si è fatta fotografare con la nostra antologia più recente e una dalle mie opere d’arte.

Il Dispari 20220228

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6) Ingrīda Zaķe, consueta partecipante ai nostri progetti in qualità di poetessa, adesso si trova in Germania ed è stata contenta di posare con la nostra antologia più recente e con i suoi libri.
Lei ha un gusto eccellente e il coraggio di essere decisa.

Il Dispari 20220228

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6) Kristīne Lapiņa – Liepiņa ha partecipato alla nostra antologia più recente ed ora si è fatta fotografare volentieri con sua figlia mostrando la mia opera “Like a Bird”

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

.

7) Il meraviglioso pittore Ajub Ibragimov ha ricevuto e si è fatto fotografare con la nostra antologia più recente, invitandoci, intensamente, ad essere artisti e non perdere l’ottimismo.

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Comunicato stampa Associazione culturale

“Da Ischia L’Arte – DILA”

Donna e la cultura, poesia e arte.

Il giorno 12 marzo 2022, ore 19, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, si terrà l’incontro “Donna e la cultura, poesia e arte”.

L’incontro, focalizzato sulla dinamica moderna della partecipazione delle donne nei vai settori delle Arti, vedrà la partecipazione di Angela Maria Tiberi, Lucia Fusco, Milena Petrarca, Rosaria Zizzo, Assunta Gneo, Luciana Capece, Maria Luisa Neri, Flora Rucco, tutte Artiste costantemente impegnate nelle attività dell’Associazione DILA.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, in una situazione piuttosto problematica, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220228 – Redazione culturale DILA

Ingresso gratuito su prenotazione.
INFO dila@emmegiischia.com

 

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Liga Sarah Lapinska intervista Sulumbek Idrisov

ballerino, attore e pittore

I sogni si sono avverati

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

D: Raccontaci le tradizioni dei balli ceceni.
R: Ho dovuto imparare e ballare diversi tipi di danze di diversi popoli.
Stili e tecniche della danza classica, moderna, folkloristica, musicale, ma i primi balli, da cui è iniziato il mio percorso verso la danza, sono stati i ceceni – Lezginka e poi i balli dei popoli del Caucaso settentrionale.
La Lezginka cecena è piena di temperamento, ritmo, movimento tratti da tradizioni, religiose ed etiche dell’atteggiamento di un uomo nei confronti di una donna.
I ceceni non hanno balli di massa alle feste o ai matrimoni.
Solo una coppia, un ragazzo e una ragazza, ballano e l’evento non finisce fino a quando una coppia vuole ballare ancora.
Nel ballo il ragazzo deve mostrare rispetto e proteggere la compagna e vi potrai vedere tutti i sentimenti umani.
Ci sono anche danze maschili competitive nelle quali il ballerino imita un’aquila con le braccia stese stando in piedi sulla punta dei piedi. Anche senza la partecipazione delle ragazze.
E le ragazze si radunano e ballano danze leggere, liriche, fluenti, imitando i cigni.
Invece i ragazzi devono mostrare destrezza, audacia, coraggio, belligeranza come protettori della famiglia e della Patria. Tali sono i ceceni nella vita di tutti i giorni, pronti al sacrificio, in senso buono.

D: Come insegni la danza?
R: Mi piace l’abilità in tutte le direzioni, e quindi il ballerino deve essere pronto a percepire qualsiasi tipo di richiesta del coreografo.
Il gesto nella vita e sul palco sono differenti.
La pantomima è il linguaggio del gesto, del corpo, del viso.
Tutto è concreto.
La danza è una continuazione della pantomima, con in più la musica.
Il movimento è vita.

D: Chi è l’ispiratore dalla tua pittura?
R: Da ex ballerino professionista che si è dedicato alla danza e ha trascorso 38 anni sul palco, capisco cosa siano il colore, la luce, le proporzioni, la musica.
Una volta il destino mi ha fatto incontrare una persona meravigliosa, l’artista Ajub Ibragimov. Conosce mio fratello Dadan come artista.
Mi chiese cosa stessi facendo in quel periodo.
Gli risposi di essere un artista freelance.
E Ajub mi dette le prime basi.
Qualcuno dice di vedere in loro una sorta di immagini di uccelli, animali, un mare in tempesta, vulcani, spazio, accostamenti di colori inaspettati.
Ora ho 70 anni e passo del tempo con i miei figli, ne ho cinque, faccio sport per stare bene, dipingo ritratti, so fare vignette amichevoli, senza offendere nessuno.
Ci sono idee che arrivano con il tempo, cercherò di implementarle.

D: Dove trovi e rinnovi l’energia?
R: Io sono originario del Caucaso, ossia dell’angolo più bello del pianeta Terra.
Le nostre tradizioni, i nostri costumi, le nostre donne e i nostri uomini sono i più belli e i più maestosi.
Le nostre montagne, la terra innevata e boscosa sono così fertile che anche un bastone dopo un mese fiorirà.
E poi sorgenti, laghi, fiumi, prati fioriti alpini e fauna.
Tutta l’energia viene da lì.
I deboli non la sopportano.

D: I tuoi sogni d’infanzia si sono avverati?
R: Grazie all’Onnipotente si sono avverati.
Il talento che mi è stato dato l’ho sostenuto con il lavoro, dedicando 6-8-10 ore al giorno in sala prove, oltre a concerti, tournée.
Ho costruito una casa, pianto tanti alberi, allevò figli e in questa vita c’è posto per una tavolozza, un pennello, una matita.

D: Mi confermi che ha fatto richiesta a Bruno Mancini per diventare ambasciatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in Cecenia e dove vivi adesso.
R: Certamente, e posso dire che, grazie a te, la mia domanda sarà presto esaudita e potrò realizzare il sogno di portare la cultura cecena in Italia e la cultura italiana in Cecenia, così come è nei programmi Made in Ischia dell’Associazione DILA.

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Accordo dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

con la famiglia di Paola Occhi

A seguito del triste evento che ha posto fine alla vita terrena della cara Paola Occhi, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” -nella persona del Presidente Bruno Mancini– e la famiglia della cara Paola Occhi nelle persone della madre Ernestina Pellacani, del padre Gino Occhi e della sorella Luana Occhi, concordano quanto segue.

Avendo manifestato la ferma intenzione di voler proseguire nei progetti culturali ed artistici di matrice DILA che hanno avuto in Paola Occhi una protagonista indiscussa (Nazionale cantanti lirici; Sedi operative Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Florida, Connecticut; Ambasciatrice pace nel mondo; Bookcrossing; Donazioni pianoforti ad ospedali italiani; Bookcity; Il Maggio dei Libri; Premio internazionale Otto milioni; Antologie AAVV; Redazione pagina culturale del quotidiano “IL DISPARI”; Organizzazioni eventi musicali; Raccolta pubblicitaria; Attività benefiche; ecc.) l’Associazione DILA riceve dalla famiglia Occhi ampio riconoscimento della meritevole gestione di tutte le pluriennali attività svolte in collaborazione con Paola Occhi.

Approvando l’espressa volontà dell’Associazione DILA di dare coerente continuazione a tali settori, la famiglia di Paola Occhi si dichiara disponibile a nominare un proprio delegato che entri a far parte di tutte le Direzioni artistiche che saranno nominate da DILA per gestire, nel nome di Paola Occhi, la continuazione dei settori ad Ella precedentemente affidati.

In fede
Bruno Mancini – Gino Occhi – Ernestina Pellacani – Luana Occhi
15 febbraio 2022

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Centro Puecher di Milano

Giovedì 24 Febbraio ore 18 il Centro Puecher di Milano, nel contesto delle sue iniziative periodiche, organizza nella BIBLIOTECA CHIESA ROSSA (via San Domenico Savio 3, Milano) una serata per la presentazione e proiezione di un documentario sull’11 settembre del 1943 a Nola che è oggetto del romanzo storico, molto suggestivo, “Nola, cronaca dall’eccidio” scritto da Alberto Liguoro ben noto collaboratore della redazione di questa pagina culturale.

I NAZISTI IN ITALIA NEL 1943

La strage di Nola.

Presentazione e commento del film-documentario

L’eccidio di Nola, 2018

Intervengono Alberto Liguoro e Gerardo Ceparano.

La programmazione prevede lo svolgimento con interviste a vari testimoni e familiari degli Ufficiali uccisi (tra cui il padre dell’Autore del libro Alberto Liguoro) realizzato dal regista nolano Felice Ceparano.

Con l’occasione, tra l’altro, Alberto Liguoro presenterà il libro di poesie (e ne leggerà alcune) della poetessa Nina Lavieri, della quale, poco dopo che lei morisse, lui stesso aveva lette alcune poesie dal libro “Guerra” al Puecher in una serata alla quale partecipò il nipote Alessio Lavieri.

Sarà letta, tra l’altro, la poesia “Il  volo verticale” scritta da Bruno Mancini

https://www.youtube.com/watch?v=JsF2BGa6dE8

https://www.youtube.com/watch?v=OA7M0CZuvBk

L’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale Alberto Liguoro è Socio Fondatore nonché collaboratore di primaria importanza, e della quale la compianta Nina Lavieri, durante gli ultimi anni della sua vita, è stata un’attiva partecipante della vita associativa, promuove l’evento coinvolgendo tutte le Sedi Regionali e Nazionali e Internazionali dell’Associazione.

CS DILA

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Buon San Valentino a tutti voi

nel segno dell’Arte e della Poesia

Approfittando dell’occasione che quest’anno San Valentino capita di lunedì, cioè nel giorno in cui viene pubblicata questa pagina messa dal Direttore Gaetano Di Meglio a gentile disposizione della nostra Associazione DILA, abbiamo pensato che potrà farvi piacere festeggiare la giornata dedicata all’amore con una simpatica immersione nel mondo dell’Arte pittorica e della Poesia.

Tutte le opere che presentiamo in questa pagina sono state pubblicate, in almeno una della antologie Made in Ischia realizzate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e sono opere di Artisti che hanno disinteressatamente collaborato con i nostri progetti culturali.

Nell’augurarvi la felicità che deriva dal Vero Amore, vi invitiamo a rendere partecipi il vostro partner delle emozioni che certamente riceverete da questa pagina.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Segni” (1964 – 1987)

I tuoi occhi

I tuoi occhi
sono rupi,
la tua pelle è
liscia come ghiaccio.
Capelli
nebulose.
Il tuo orecchio ricorda la scia di un
motoscafo, concentrica, in un
lago calmo alpino e limpido.
Le tue ciglia
cipressi.
Il tuo braccio e la tua spalla:
un cavallo, una cavalla.
Formiche
le tue unghie.

I tuoi occhi
sono rupi,
le tue ciglia
cipressi.
Le tue dita mi ricordano il differenziale,
una tastiera di pianoforte, di fisarmonica,
le tue dita mi sembrano le leve che fanno
suonare clarini e sassofoni.
Bacio il tuo
petto,
la guancia
come premuta di arancia siciliana.
Questa luce di lanterna
questo cuscino
questo muro che ti tocca
questi libri intorno
questa luce
di lanterna
rossa
attutita da una stoffa
questa aria
tutta nostra
già respirata
già sudata.

Ti bacio
gli occhi,
capelli
nebulose.
La tua gola
è la ruota di una carrozzella,
la tua gola sono i raggi di una
ruota di carrozzella,
la tua gola è una bottiglia.

la tua fronte
è una marina,
i tuoi denti
sono teste di cerini,
il tuo labbro, sai,
il tuo labbro
è curvo come un arco
e il tuo naso
è la freccia.
Bella,
la tua fronte
è una marina.
Il tuo cuore,
lo sai,
non è tuo.
Il tuo cuore
non è tuo
il tuo cuore.

I tuoi occhi
sono rupi,
le tue ciglia
cipressi.

Ancora non cantano le prime
voci dell’alba
tu canti una nuova canzone
tu guardi e sorridi
tu cerchi le mani
tu cerchi i pensieri.
Questa luce
di lanterna
attutita da una stoffa.
Gli affetti più densi
gli amori più enormi
più calmi
più belli.

I tuoi occhi
sono rupi,
le tue ciglia
cipressi,
la tua fronte
è una marina.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Roberta Panizza
Direttrice Artistica dell’Associazione
“Da Ischia L’Arte – DILA”

Sete d’estate

Nell’aria immobile
di lenta attesa
balena luccicando
un sogno.

Risali ancora la mia china
lenta cuspide ombrosa
di arcobaleni accartocciati.

Lascia che oggi piovano
scomposti i desideri.
Saprò bere i temporali
dell’estate.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Maria Francesca Mosca
Vincitrice della decima edizione del
Premio di Poesia “Otto Milioni” 2021

Riflessi d’amore

Riempie la tua presenza
il mio cielo
e nel tuo sguardo
si perde il mio pensiero.
Leggera una carezza sfiora gli anni
a risvegliar colori smarriti nel vento,
come foglie palpitanti di sogni,
come fiori che si rincorrono
sulla scia di fragili steli.
Sorride e sospira il mio cuore,
mentre da tempo con te respira
e culla ogni prezioso attimo d’amore.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Emanuela Di Stefano
Poetessa, pittrice, decoratrice,
opinionista di questa testata giornalistica,
primo premio “Otto milioni” 2014
assegnato dalla Giuria presieduta dal
Comune di Torrenova a questa sua poesia

Il mare il pescatore ed io

M’assopisco sul tuo letto
e tu mi racconti
di un pescatore senza remi
innamorato di te e di me.
Un uomo libero e audace
che intride i suoi occhi
da una terra all’altra,
che m’incendia
da una duna all’altra,
come tu infrangi
le onde sugli scogli
per placar le braccia piene al tocco,
verso la meta a me più cara.
è gonfio il respiro e
m’accompagna in questo sogno
da raccontare al mondo.
Non vi è limite
a questa nostra passione,
sempre in movimento affonda
morbidi baci, ingordi
e divorati sulla tavola
imbandita di una notte d’amore.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Florilegio di versi di
Adriana Iftimie Ceroli
Presidente della Sede “Romania”
dell’Associazione
“Da Ischia L’Arte – DILA”

“Io vorrei essere corpo di rosa
bianca o rossa, vellutata,
cresciuta in giardini ombrosi
della infanzia–miracolo”.

————

Vola l’anima nei tuoi odori vivi
di terra che non c’è”.

————

Il mio nome sei tu,
cicatrice nella mia pelle bianca,
bruciato nella febbre
dei tuoi comandamenti”.

————

Andiamo via!
Questa stanza è troppo muta
ed io sono cresciuta altrove
senza tetto e pareti
e coltivavo il grano.
Portami da te,
nelle tue scordate idee
felici… scordate idee.
 
Portami sulle braccia degli alberi,
appendendomi sulle chiome
delle montagne vive,
dove niente finisce
come un monologo.”

————

Volano i miei anni
contro l’autunno tuo in cerca del volo”.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220221 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220221 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Liga Sarah Lapinska intervista Sulumbek Idrisov

ballerino, attore e pittore

I sogni si sono avverati

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

D: Raccontaci le tradizioni dei balli ceceni.
R: Ho dovuto imparare e ballare diversi tipi di danze di diversi popoli.
Stili e tecniche della danza classica, moderna, folkloristica, musicale, ma i primi balli, da cui è iniziato il mio percorso verso la danza, sono stati i ceceni – Lezginka e poi i balli dei popoli del Caucaso settentrionale.
La Lezginka cecena è piena di temperamento, ritmo, movimento tratti da tradizioni, religiose ed etiche dell’atteggiamento di un uomo nei confronti di una donna.
I ceceni non hanno balli di massa alle feste o ai matrimoni.
Solo una coppia, un ragazzo e una ragazza, ballano e l’evento non finisce fino a quando una coppia vuole ballare ancora.
Nel ballo il ragazzo deve mostrare rispetto e proteggere la compagna e vi potrai vedere tutti i sentimenti umani.
Ci sono anche danze maschili competitive nelle quali il ballerino imita un’aquila con le braccia stese stando in piedi sulla punta dei piedi. Anche senza la partecipazione delle ragazze.
E le ragazze si radunano e ballano danze leggere, liriche, fluenti, imitando i cigni.
Invece i ragazzi devono mostrare destrezza, audacia, coraggio, belligeranza come protettori della famiglia e della Patria. Tali sono i ceceni nella vita di tutti i giorni, pronti al sacrificio, in senso buono.

D: Come insegni la danza?
R: Mi piace l’abilità in tutte le direzioni, e quindi il ballerino deve essere pronto a percepire qualsiasi tipo di richiesta del coreografo.
Il gesto nella vita e sul palco sono differenti.
La pantomima è il linguaggio del gesto, del corpo, del viso.
Tutto è concreto.
La danza è una continuazione della pantomima, con in più la musica.
Il movimento è vita.

D: Chi è l’ispiratore dalla tua pittura?
R: Da ex ballerino professionista che si è dedicato alla danza e ha trascorso 38 anni sul palco, capisco cosa siano il colore, la luce, le proporzioni, la musica.
Una volta il destino mi ha fatto incontrare una persona meravigliosa, l’artista Ajub Ibragimov. Conosce mio fratello Dadan come artista.
Mi chiese cosa stessi facendo in quel periodo.
Gli risposi di essere un artista freelance.
E Ajub mi dette le prime basi.
Qualcuno dice di vedere in loro una sorta di immagini di uccelli, animali, un mare in tempesta, vulcani, spazio, accostamenti di colori inaspettati.
Ora ho 70 anni e passo del tempo con i miei figli, ne ho cinque, faccio sport per stare bene, dipingo ritratti, so fare vignette amichevoli, senza offendere nessuno.
Ci sono idee che arrivano con il tempo, cercherò di implementarle.

D: Dove trovi e rinnovi l’energia?
R: Io sono originario del Caucaso, ossia dell’angolo più bello del pianeta Terra.
Le nostre tradizioni, i nostri costumi, le nostre donne e i nostri uomini sono i più belli e i più maestosi.
Le nostre montagne, la terra innevata e boscosa sono così fertile che anche un bastone dopo un mese fiorirà.
E poi sorgenti, laghi, fiumi, prati fioriti alpini e fauna.
Tutta l’energia viene da lì.
I deboli non la sopportano.

D: I tuoi sogni d’infanzia si sono avverati?
R: Grazie all’Onnipotente si sono avverati.
Il talento che mi è stato dato l’ho sostenuto con il lavoro, dedicando 6-8-10 ore al giorno in sala prove, oltre a concerti, tournée.
Ho costruito una casa, pianto tanti alberi, allevò figli e in questa vita c’è posto per una tavolozza, un pennello, una matita.

D: Mi confermi che ha fatto richiesta a Bruno Mancini per diventare ambasciatore dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in Cecenia e dove vivi adesso.
R: Certamente, e posso dire che, grazie a te, la mia domanda sarà presto esaudita e potrò realizzare il sogno di portare la cultura cecena in Italia e la cultura italiana in Cecenia, così come è nei programmi Made in Ischia dell’Associazione DILA.

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Accordo dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

con la famiglia di Paola Occhi

A seguito del triste evento che ha posto fine alla vita terrena della cara Paola Occhi, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” -nella persona del Presidente Bruno Mancini– e la famiglia della cara Paola Occhi nelle persone della madre Ernestina Pellacani, del padre Gino Occhi e della sorella Luana Occhi, concordano quanto segue.

Avendo manifestato la ferma intenzione di voler proseguire nei progetti culturali ed artistici di matrice DILA che hanno avuto in Paola Occhi una protagonista indiscussa (Nazionale cantanti lirici; Sedi operative Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Florida, Connecticut; Ambasciatrice pace nel mondo; Bookcrossing; Donazioni pianoforti ad ospedali italiani; Bookcity; Il Maggio dei Libri; Premio internazionale Otto milioni; Antologie AAVV; Redazione pagina culturale del quotidiano “IL DISPARI”; Organizzazioni eventi musicali; Raccolta pubblicitaria; Attività benefiche; ecc.) l’Associazione DILA riceve dalla famiglia Occhi ampio riconoscimento della meritevole gestione di tutte le pluriennali attività svolte in collaborazione con Paola Occhi.

Approvando l’espressa volontà dell’Associazione DILA di dare coerente continuazione a tali settori, la famiglia di Paola Occhi si dichiara disponibile a nominare un proprio delegato che entri a far parte di tutte le Direzioni artistiche che saranno nominate da DILA per gestire, nel nome di Paola Occhi, la continuazione dei settori ad Ella precedentemente affidati.

In fede
Bruno Mancini – Gino Occhi – Ernestina Pellacani – Luana Occhi
15 febbraio 2022

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Centro Puecher di Milano

Giovedì 24 Febbraio ore 18 il Centro Puecher di Milano, nel contesto delle sue iniziative periodiche, organizza nella BIBLIOTECA CHIESA ROSSA (via San Domenico Savio 3, Milano) una serata per la presentazione e proiezione di un documentario sull’11 settembre del 1943 a Nola che è oggetto del romanzo storico, molto suggestivo, “Nola, cronaca dall’eccidio” scritto da Alberto Liguoro ben noto collaboratore della redazione di questa pagina culturale.

I NAZISTI IN ITALIA NEL 1943

La strage di Nola.

Presentazione e commento del film-documentario

L’eccidio di Nola, 2018

Intervengono Alberto Liguoro e Gerardo Ceparano.

La programmazione prevede lo svolgimento con interviste a vari testimoni e familiari degli Ufficiali uccisi (tra cui il padre dell’Autore del libro Alberto Liguoro) realizzato dal regista nolano Felice Ceparano.

Con l’occasione, tra l’altro, Alberto Liguoro presenterà il libro di poesie (e ne leggerà alcune) della poetessa Nina Lavieri, della quale, poco dopo che lei morisse, lui stesso aveva lette alcune poesie dal libro “Guerra” al Puecher in una serata alla quale partecipò il nipote Alessio Lavieri.

Sarà letta, tra l’altro, la poesia “Il  volo verticale” scritta da Bruno Mancini

https://www.youtube.com/watch?v=JsF2BGa6dE8

https://www.youtube.com/watch?v=OA7M0CZuvBk

L’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale Alberto Liguoro è Socio Fondatore nonché collaboratore di primaria importanza, e della quale la compianta Nina Lavieri, durante gli ultimi anni della sua vita, è stata un’attiva partecipante della vita associativa, promuove l’evento coinvolgendo tutte le Sedi Regionali e Nazionali e Internazionali dell’Associazione.

CS DILA

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220221

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Buon San Valentino a tutti voi

nel segno dell’Arte e della Poesia

Approfittando dell’occasione che quest’anno San Valentino capita di lunedì, cioè nel giorno in cui viene pubblicata questa pagina messa dal Direttore Gaetano Di Meglio a gentile disposizione della nostra Associazione DILA, abbiamo pensato che potrà farvi piacere festeggiare la giornata dedicata all’amore con una simpatica immersione nel mondo dell’Arte pittorica e della Poesia.

Tutte le opere che presentiamo in questa pagina sono state pubblicate, in almeno una della antologie Made in Ischia realizzate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e sono opere di Artisti che hanno disinteressatamente collaborato con i nostri progetti culturali.

Nell’augurarvi la felicità che deriva dal Vero Amore, vi invitiamo a rendere partecipi il vostro partner delle emozioni che certamente riceverete da questa pagina.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Segni” (1964 – 1987)

I tuoi occhi

I tuoi occhi
sono rupi,
la tua pelle è
liscia come ghiaccio.
Capelli
nebulose.
Il tuo orecchio ricorda la scia di un
motoscafo, concentrica, in un
lago calmo alpino e limpido.
Le tue ciglia
cipressi.
Il tuo braccio e la tua spalla:
un cavallo, una cavalla.
Formiche
le tue unghie.

I tuoi occhi
sono rupi,
le tue ciglia
cipressi.
Le tue dita mi ricordano il differenziale,
una tastiera di pianoforte, di fisarmonica,
le tue dita mi sembrano le leve che fanno
suonare clarini e sassofoni.
Bacio il tuo
petto,
la guancia
come premuta di arancia siciliana.
Questa luce di lanterna
questo cuscino
questo muro che ti tocca
questi libri intorno
questa luce
di lanterna
rossa
attutita da una stoffa
questa aria
tutta nostra
già respirata
già sudata.

Ti bacio
gli occhi,
capelli
nebulose.
La tua gola
è la ruota di una carrozzella,
la tua gola sono i raggi di una
ruota di carrozzella,
la tua gola è una bottiglia.

la tua fronte
è una marina,
i tuoi denti
sono teste di cerini,
il tuo labbro, sai,
il tuo labbro
è curvo come un arco
e il tuo naso
è la freccia.
Bella,
la tua fronte
è una marina.
Il tuo cuore,
lo sai,
non è tuo.
Il tuo cuore
non è tuo
il tuo cuore.

I tuoi occhi
sono rupi,
le tue ciglia
cipressi.

Ancora non cantano le prime
voci dell’alba
tu canti una nuova canzone
tu guardi e sorridi
tu cerchi le mani
tu cerchi i pensieri.
Questa luce
di lanterna
attutita da una stoffa.
Gli affetti più densi
gli amori più enormi
più calmi
più belli.

I tuoi occhi
sono rupi,
le tue ciglia
cipressi,
la tua fronte
è una marina.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Roberta Panizza
Direttrice Artistica dell’Associazione
“Da Ischia L’Arte – DILA”

Sete d’estate

Nell’aria immobile
di lenta attesa
balena luccicando
un sogno.

Risali ancora la mia china
lenta cuspide ombrosa
di arcobaleni accartocciati.

Lascia che oggi piovano
scomposti i desideri.
Saprò bere i temporali
dell’estate.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Maria Francesca Mosca
Vincitrice della decima edizione del
Premio di Poesia “Otto Milioni” 2021

Riflessi d’amore

Riempie la tua presenza
il mio cielo
e nel tuo sguardo
si perde il mio pensiero.
Leggera una carezza sfiora gli anni
a risvegliar colori smarriti nel vento,
come foglie palpitanti di sogni,
come fiori che si rincorrono
sulla scia di fragili steli.
Sorride e sospira il mio cuore,
mentre da tempo con te respira
e culla ogni prezioso attimo d’amore.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Emanuela Di Stefano
Poetessa, pittrice, decoratrice,
opinionista di questa testata giornalistica,
primo premio “Otto milioni” 2014
assegnato dalla Giuria presieduta dal
Comune di Torrenova a questa sua poesia

Il mare il pescatore ed io

M’assopisco sul tuo letto
e tu mi racconti
di un pescatore senza remi
innamorato di te e di me.
Un uomo libero e audace
che intride i suoi occhi
da una terra all’altra,
che m’incendia
da una duna all’altra,
come tu infrangi
le onde sugli scogli
per placar le braccia piene al tocco,
verso la meta a me più cara.
è gonfio il respiro e
m’accompagna in questo sogno
da raccontare al mondo.
Non vi è limite
a questa nostra passione,
sempre in movimento affonda
morbidi baci, ingordi
e divorati sulla tavola
imbandita di una notte d’amore.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Florilegio di versi di
Adriana Iftimie Ceroli
Presidente della Sede “Romania”
dell’Associazione
“Da Ischia L’Arte – DILA”

“Io vorrei essere corpo di rosa
bianca o rossa, vellutata,
cresciuta in giardini ombrosi
della infanzia–miracolo”.

————

Vola l’anima nei tuoi odori vivi
di terra che non c’è”.

————

Il mio nome sei tu,
cicatrice nella mia pelle bianca,
bruciato nella febbre
dei tuoi comandamenti”.

————

Andiamo via!
Questa stanza è troppo muta
ed io sono cresciuta altrove
senza tetto e pareti
e coltivavo il grano.
Portami da te,
nelle tue scordate idee
felici… scordate idee.
 
Portami sulle braccia degli alberi,
appendendomi sulle chiome
delle montagne vive,
dove niente finisce
come un monologo.”

————

Volano i miei anni
contro l’autunno tuo in cerca del volo”.

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220214

Il Dispari 20220207

Il Dispari 20220207

Il Dispari 20220207

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 10a puntata

Capitolo sesto

[—]

Ecco le birre.
Giuseppe vai alla porta.
Non ci sono per nessuno fino a nuovo ordine.
Lo so, la guerra in Iraq può fare vittime eccellenti.
Falle aspettare, o buttale giù direttamente.
Ti ricordo che il nostro amico ha ricevuto da questa Corte Suprema il titolo e gli onori di: Grande Super Guida Delle Praterie Tra l’Essere E Il Nulla.
Poi, su mia proposta il Consiglio Direttivo ha avuto il piacere di nominarlo: Cittadino Onorario Con Le Chiavi Del Regno.
Nella disponibilità che le conferisce il suo ruolo preminente, lei personalmente, la Signora, Donna Guascona, per lui amica Aurora, ha decretato di assegnare al suo DNA: Un bonus, cioè un supplemento di vita.
Infine, per la richiesta unanime di tutto il nostro popolo virtuoso, gli è stato affidato un eccezionale cimelio:
Una bacchetta da direttore d’orchestra.
Con essa, Arturo Toscanini diresse per la prima volta a New York il 13 aprile 1913 la Nona Sinfonia di Beethoven.
Nel suo resoconto sulla rappresentazione, il “New York Herald” mise il titolo: “Il Signor Toscanini, la Bacchetta Magica della Sinfonia”.
Chiaro? Non dimenticarlo mai
Che aspettino gli altri, o buttali giù.
Chiaro Pepé?»

è proprio di questo che vorrei parlarti, delle mie onorificenze.
Ho deciso di restituirle…»

Benedettooooo… prego, ti prego Benedetto, due birre super popolari iper ghiacciate senza bicchieri, le beviamo con il collo nella bocca, ah ah ah, lui è un gran mattacchione, trova sempre il modo di mettermi allegria, scherza anche sui nostri doni.
Sì… vuole rinunziare!
Ditemi signor Bruno, ho capito bene? è una burla.»

Petrus mi sono innamorato.»

Non è il caso di continuare a prendermi in giro, signor Bruno, le birre passano in un sorso. Ah ah ah.»

Di una donna.»

è meno grave, una sola è sopportabile. Ah ah ah.
Benedetto, pazienza, per carità Benedetto, fai portare due casse di birre dal frigorifero polare, una per me, misero miscredente, e l’altra per lui, scherzoso innamorato. Ah ah ah.»

Di Gilda.»

Gilda?

Gilda la rossa d’Ischia?»

Sì, lei.»

NO!!!!!!»

Perché tanto stupore?
è la prima volta che ti vedo sputare un goccio di birra.
Improvvisamente hai cambiato completamente colorito.
Un secondo fa eri allegro ora sembri terrorizzato.
Gilda, sì Gilda la rossa di Via Colonna, ci vogliamo sposare.
Che c’è di così strano ed allarmante? Sei sbiancato. Per lei voglio restituire i titoli e le onorificenze che mi avete elargito con tanta affettuosa magnanimità.
Non mi sembra giusto beneficiare da solo di privilegi ineguagliabili.
Lei ed io saremo un binomio indivisibile.
Né mio né suo: nostro.
Né io né lei: noi.
Come potrei custodire in segreto la bacchetta magica, il bonus di vita, la cittadinanza onoraria, ed il titolo di Grande Super ecc., avendo per obiettivo un rapporto paritetico e senza remore?
Voglio tornare umano tra gli umani.
Voglio, capisci?
Il mio attuale problema è come dirlo ad Aurora, senza offenderla.
Tutte le donne sono gelose e permalose.
Aurora potrebbe pensare che io voglia staccarmi dal nostro splendido sentimento amichevole, ma non è assolutamente vero.
Lei potrebbe credere che i suoi doni siano per me poca cosa, ma neanche ciò è vero.
Aurora potrebbe condannare la mia presunzione, considerarmi rimbecillito, credermi pazzo.
Ma non è vero. Niente di tutto questo è vero.
Sono solamente innamorato e voglio vivere con la mia futura sposa, Gilda, nella identica dimensione che è consentita a lei.
XYZTNOI. Coordinate spaziali XYZ, temporale T, personali NOI.
Ho bisogno di te, Petrus.
Insieme, potremo convincere Aurora del mio immutato e profondo sentimento nei suoi confronti, e dell’amore assoluto che provo per Gilda.
Mi aiuti?»

No, no, non voglio ascoltare.
Gilda… è… la figlia adottiva di Aurora.»

La… di… Aurora?
Che sai, parla.»

Potessero scorticarmi beduini padani, stritolarmi gesuiti padani, bollirmi a fuoco lento pigmei padani, non dirò altro!
Non altro.
Niente.»

Aiutami, non ti ho mentito, è tutto vero.
Anche Gilda mi ha sempre amato.
Voglio sia mia per sempre.
Ti ho portato in dono un liquore preparato con limoni che ho colto con lei sull’ultimo albero del bosco d’argento.»

Limoncello?»

Lo avevi già bevuto?»

Per Bacco!
Del bosco d’argento o della cava delle ginestre?»

Del giardino di Titina.»

Proviamolo.»

Che gusto ha? Come lo trovi?»

Semplicemente squisito.»

Allora?»

Parliamone.»

Gilda è la figlioccia di Aurora?»
Non lo sapevate?
Siete pazzo, signor Bruno, ma io vi aiuto lo stesso.
Bruno, non sei folle, sei follia.»

Continua lunedì prossimo

Il Dispari 20220207

Il Dispari 20220207

https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

 

Michela Zanarella

torna in libreria con “Recupero dell’essenziale” – Interno Libri

Dopo il fortunato “Le parole accanto” pubblicato con Interno Poesia nel 2017, a distanza di cinque anni esatti, Michela Zanarella si presenta ai lettori con una nuova e insolita raccolta edita con Interno Libri, progetto editoriale di Interno Editoria, casa editrice che ha fondato e gestisce il marchio Interno Poesia Editore.

Recupero dell’essenziale” prende forma dal mistero delle coincidenze.

Il libro è il frutto di un recupero di poesie andate perdute, ritrovate con l’aiuto di alcuni amici dell’autrice.

La raccolta, con prefazione di Dante Maffia e postfazione di Anna Santoliquido, è dedicata all’amica Marcella Continanza, voce nota della poesia contemporanea, ideatrice del Festival della Poesia Europea di Francoforte sul Meno, scomparsa il 29 aprile 2020.

Con una scrittura densa e viva, la poetessa ci accompagna nel suo cammino di ricerca e riflessione sui grandi temi dell’esistenza fino a condurci nella dimensione del sogno, della memoria, della bellezza, in piena comunione con l’universo.

Attenta scrutatrice del mondo, Zanarella si lascia trasportare dagli elementi della natura che regolano la vita sulla terra, si pone in ascolto rivelando al lettore le infinite voci del cosmo.

Il Dispari 20220207

Il Dispari 20220207

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980.

Dal 2007 vive e lavora a Roma.

Da oltre 10 anni fa parte degli Artisti della “Tribù Made in Ischia” confluiti  nell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Ha pubblicato diciassette libri.

Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe “Meditations in the Feminine”, edita da Bordighera Press (2018).

Giornalista, collaboratrice della pagina culturale del quotidiano “Il Dispari“, è redattrice di Periodico italianoMagazine e Laici.it.

Autrice di libri di narrativa e testi per il teatro.

Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi, cinese e giapponese.

è tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma Nord” edito da SEM.

Il Dispari 20220207

Il Dispari 20220207

Il Dispari 20220131

Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 9a puntata

Capitolo sesto

[—]

Meno quattro.

Egli, l’Assessore Delegato, il baffo comunale, lui, sempre pronto ad ascoltare le esigenze di tutti i grandi elettori, i bisogni, le attese, le speranze, le critiche, le malefatte, le elargizioni, le risse, gli imbrogli, dei concittadini democristiani ed ex democristiani, per poi offrire a ciascuno una soluzione, un compromesso, un contributo, una presenza, una delibera, una provvidenziale dimenticanza, e pronto anche a mostrare attenzione per la stessa serie di… (che per incredibile bontà non ripeto) segnalata, alla sua attenta autorità, da parte di popolani non amati in quanto infedeli (sia ex democristiani sia non ex democristiani, comunque appartenenti ad una diversa corrente politica).

In questo caso non specifico “per offrire ecc.”  poiché a costoro più che l’orecchio non metteva a disposizione altro, ascoltava sopportava e basta.

L’Assessore Delegato, il baffo comunale, lui, il Consigliere a vita, l’uditore finto semi sordo, lesto ad intervenire in tutte le occasioni di felici incontri (ignobili mostre pseudo artistiche e funerali di criminali compresi), porse la penna stilografica delle cerimonie ufficiali al testimone maschio.

L’inconfondibile figura di un mio amico la strinse fra tre dita della mano destra.

Egli, che non aveva bevuto un goccio da svariati minuti, mi rivolse un fugace sguardo d’intesa e poi subito, con la solerzia di chi vuole ritornare a situazioni meno imbarazzanti, segnò il registro scrivendo per esteso ed a chiare lettere con caratteri stampatello, soltanto il proprio nome “PETRUS”.

In quei gesti asciutti e decisi, rividi l’uguale complicità della sua accorata partecipazione nel giorno in cui, deciso a compiere il grande passo, avevo bussato all’ingresso che lui custodiva, ed essi mi parvero suggerire d’avviare la riproduzione mentale di quel nostro ultimo incontro:

Signor Bruno, finalmente, e tanto che non ci vediamo.
Posso offrire una birra?
Prego entrate.
Super popolare ghiacciata?»

Grazie Petrus, la tua accoglienza è sempre emozionante.
Come stai?
Bevi anche tu con me?
Sono venuto senza avvisare.
C’è Aurora?»

Come potrebbe mancare, la Signora c’è sempre.
Giorno e notte, estate ed inverno, primavera, autunno, anni bisestili e giorni di eclissi compresi. Dall’era antidiluviana alla futura apocalisse, ogni ora, minuto, istante, per tutti, bestiole comprese.
La chiamo?»

Facciamo prima due chiacchiere.
Ti va?»

Certo, accomodiamoci nel salone di ricevimento.»

Mi ero sentito perfettamente a mio agio durante il breve tragitto che avevamo effettuato per raggiungere la sala ove avevamo avuto modo di intrattenerci in molte delle precedenti occasioni.

In essa, il lampadario a cinquanta bracci, soffiato a Murano nei primi anni del dopo guerra mescolando sabbia e petrolio, troneggiava ancora, aprendo la porta, riflesso in uno specchio, irregolare, ambrato. Gigantesco padrone assoluto dell’intera parete frontale.

Sul lato destro entrando, al centro di rustiche grotte dei desideri, sbalzava, identica al mio ricordo, la chitarra rossa d’Elvis con nel bordo basso, annodati tra i rami di una ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna), trecento quasi invisibili ciondoli: ricordi di melodie assimilate in altri luoghi ed in altri tempi.

Ero di nuovo lì dove, il giorno prima del mio ultimo ritorno ad Ischia, mi erano stati consegnati magnifici doni per aver scoperto un errore gestionale che avrebbe potuto compromettere la dignità della mia Amica.

Petrus, mostrandomi il luogo dove era ubicata la pedana musicale, tra il rotondo divano nero contornato da cuscini lucidi di pelle di pantera e le piccole anse ricavate sul lato del banco bar, disse:

Mancano i nostri due amici.
Gli inseparabili cari compagni.
Uniti nella naturalezza di un tenero sentimento, più innamorati di mai, hanno sempre creato atmosfere musicali difficili da dimenticare.
Lui, con l’immancabile ginestra al bavero, e lei con l’identico inseparabile ventaglio giapponese a stecche di bambù che agitava nel giorno del loro ricongiungimento.
I loro posti li abbiamo lasciati vacanti, formulando in tal modo l’augurante presagio di un imminente ritorno.
Per evitare sconvenienti sensazioni di vuoto abbiamo mascherato l’angolo, come si vede, mediante la parete semitrasparente composta da un filare di fiori di ginestre frammisti a canne di bambù.»

Continua lunedì prossimo

https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

 

Liga Lapinska intervista Angela Maria Tiberi

«Scrivo le mie esperienze perché ci fanno crescere spiritualmente.»

Liga Sarah: «Come hai iniziato a scrivere e quali argomenti ti sono più vicini?

Scrivi spesso di te stessa?
Scrivi della solitudine essenziale e dei problemi quotidiani nella nostra società?
Scrivi anche drammi e romanzi?»

Angela Maria: «Ho Iniziato a scrivere a quindici anni fa, per uscire dalla depressione che mi toglieva la gioia di vivere a causa del lutto di mio padre e di mio nipote morto a trent’anni.
Argomenti a me più vicini sono l’amore tradito e la lussuria, l’eros e l’amore universale.
Scrivo le mie esperienze perché ci fanno crescere spiritualmente.
Non dimentico di essere anche testimone del mio tempo, sia politicamente sia socialmente.
Mi dedico alla prosa breve e non ho scritto finora romanzi perché non mi attraggono.»

Liga Sarah: «Dimmi a quale competizione sei stata più contenta di vincere o partecipare?»

Angela Maria: «Vincere fa sempre piacere e ho vinto oltre 270 premi e riconoscimenti.
Partecipare alle antologie con premi fa sempre piacere.»

Liga Sarah: «Preferisci le interviste scritte o la conversazione diretta con l’intervistato?»

Angela Maria: «Entrambe perché esiste il dialogo»

Liga Sarah: «Ti senti scrittrice, combattente, oppure semplicemente Angela Maria Tiberi?»

Angela Maria: «Mi sento un essere umano che ha ricevuto diversi tradimenti, ma io ho sempre risposto amando il nemico traditore.
Sono una combattente coraggiosa e spirituale.
Sono orgogliosa del mio nome Tiberi perché ho il nome di un eroe morto in Gondar Etiopia per salvare i suoi compagni militari all’età di trentasette anni. Morì dissanguato per le frecce degli indigeni etiopi e le sue ceneri si trovano ad Adis Abeba insieme agli altri militari italiani per la conquista dell’Africa Abissinia.
Sono contro le guerre e amo l’umanità e la pace.»

Liga Sarah: «Hai viaggiato molto nella tua vita e sei soddisfatta di essere nata e di vivere in Italia?»

Angela Maria: «Ho viaggiato molto: Canada, NewYork, Boston, Grecia, Tunisia, Marocco, Spagna Andalusia, Tenerif, Casablanca, Portogallo, Gibilterra, Tunisia, Parigi, Corsica, Croazia, Slovenia, Nizza, Montecarlo, Genova; Milano, Firenze, Napoli, Catanzaro, Salerno, costa amalfitana, Palermo, Siracusa, Catania, Messina, Reggio Calabria, San Marino, Riccione, Ferrara, Modena , Mantova, Cagliari, Oristano, Lecce, Bari, Taranto, Matera, Avellino e provincia, Frosinone, Roma, Arezzo, Lucca, Terni, Livorno. Sono orgogliosa di essere italiana e amo specialmente Roma,
Latina, Sermoneta, Sezze, Norma, Terracina, Gaeta, Sperlonga, Aprilia, Cisterna.»

Liga Sarah: «Cosa ti fa sopportare le difficoltà e da dove attingi energia?»

Angela Maria: «L’amore è la migliore energia della sopravvivenza umana.»

Liga Sarah: «Cosa pensi sia l’amore?»

Angela Maria: «L’amore e la Fede sono elementi importanti della vita oltre la logica.»

Liga Sarah: «Quale ruolo ricopri nell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA?»

Angela Maria: «Faccio parte dell’Associazione DILA da molti e attualmente sono Presidente della Sede operativa operante della Nazione Italia.».

Liga Sarah: «I tuoi auguri ai nostri lettori!»

Angela Maria: «Faccio gli auguri a miei lettori di trovare l’amore universale e la pace fra i popoli e famiglia.»

Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

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Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

Il Dispari 20220131 – Redazione culturale DILA Il Dispari 20220131

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