Antonio Mencarini legge la poesia “Io resto” scritta da Bruno Mancini

Antonio Mencarini legge la poesia “Io resto” scritta da Bruno Mancini

Io resto

Dalla raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009):

Io resto

Chiamami.
Sfilacci d’insulso eterno
apparizioni asincrone
non rendono l’idea del tuo tormento.

Chiamami ancora.
Un molle ondeggio del tuo “Chi sono?”
ti veste a festa
nell’accecato controluce di un fu ritorno.

Chiamami ancora e forte.
Tu non fuggisti.
Tu non partisti.
Fosti.

Al luna park ruota multicolore
in tondo tra celeste ed indaco
sedile scomodo a due cuscini
il cielo sopra, ai piedi
la terra incerta al termine del giro
… e tanti bimbi a svolazzarti intorno
… e tante coppie col riso sulle labbra
… e donne con un fiore rosso in mano
… e maschi senza fretta di distacco.

Urlami “Vieni”.
Ventaglio d’illusione non mostra la mia immagine.
Per te la festa nemmeno è cominciata.

Nessuno torna indietro dal suo passato.
Io resto.

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Io resto Bruno

Io resto Bruno

Io resto Bruno

Dalla raccolta di poesie “Sasquatch”
(1968 – 2009): 
Io resto

Chiamami.
Sfilacci d’insulso eterno
apparizioni asincrone
non rendono l’idea del tuo tormento.

Chiamami ancora.
Un molle ondeggio del tuo “Chi sono?”
ti veste a festa
nell’accecato controluce di un fu ritorno.

Chiamami ancora e forte.
Tu non fuggisti.
Tu non partisti.
Fosti.

Al luna park ruota multicolore
in tondo tra celeste ed indaco
sedile scomodo a due cuscini
il cielo sopra, ai piedi
la terra incerta al termine del giro
… e tanti bimbi a svolazzarti intorno
… e tante coppie col riso sulle labbra
… e donne con un fiore rosso in mano
… e maschi senza fretta di distacco.

Urlami “Vieni”.
Ventaglio d’illusione non mostra la mia immagine.
Per te la festa nemmeno è cominciata.

Nessuno torna indietro dal suo passato.
Io resto.

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