ORGANISMI TRADIZIONE E INNOVAZIONE

ORGANISMI. DALL’ARTE NOUVEAU DI ÉMILE GALLE’  ALLA BIOARCHITETTURA

Alla natura ai suoi luoghi densi di poesia e mistero abitati dai vegetazioni dai colori variegati e da profumi intensi e profondi, hanno fatto riferimento diverse correnti artistiche tra Otto e Novecento come l’Art Nouveau in Francia ed il Liberty in Italia.

Sorto inizialmente in Belgio con l’architetto Victor Horta, il Liberty si diffuse presto in tutta Europa

divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in ascesa. Uno stile nuovo originale caratterizzato da geometrie, linee avvolgenti e sinuose che disegnano composizioni floreali, figure stilizzate, immagini di donne raffinate, animali, intrecci geometrici. A proporre un percorso attraverso cui dare voce al nostro ecosistema dove natura e ambiente sono protagonisti nei diversi settori tra architettura, arredi fotografia, design, è la suggestiva mostra Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura in corso alla GAM di Torino fino al 6 novembre 2016.

Organismi mostra Torino

Organismi
mostra Torino

Il percorso attraverso opere di diversi artisti tra cui Émile Gallé, vetraio ceramista ed ebanista, Raimondo D’Aronco architetto di Liberty, Santiago Ramón y Cajal scopritore del neurone, Pierre Huyghe orientato alla fotografia, e al film e Patrick Blanc, botanico ideatore della tecnica del muro vegetale, crea una visione suggestiva dove il moderno si incontra con il contemporaneo nell’elaborare diversi modi e tecniche con cui rappresentare soggetti legati alla natura dove si inseriscono le nuove risorse della tecnologia.

Se la prima parte si concentra sulla tradizione dove si dava importanza ad eleganza e gusto specie per i manufatti, e alla precisione tecnica per disegni e progetti, la seconda si affaccia sulle innovazioni di pensiero e tenedenze che creano un nuovo modo di percepire il ruolo dell’arte ai nostri giorni.

Organismi mostra Torino

Organismi
mostra Torino

Cosi nella prima parte accanto ai lavori di Émile Gallé di cui sono in mostra raffinati vasi, mobili, sono i disegni di Raimondo D’Aronco architetto del Liberty e quelli a carattere scientifico di Santiago Ramón y Cajal. La seconda introduce verso la contemporaneità segnando un balzo in avanti nel percepire un’idea di arte in sintonia con gli spazi ambientali e in particolare con le aree verdi. In questo contesto spicca l’artista francese Pierre Huyghe rappresentante dello spirito del nostro tempo, che da alcuni anni crea veri e propri ecosistemi come opere d’arte contemporanea. E poi il botanico Patrick Blanc ideatore dei “muri vegetali”, e l’architetto Mario Cucinella, la cui visione di un’architettura ecologica e sostenibile si fonda sul principio che ogni edificio debba entrare in empatia con il clima e la cultura che lo ospita. In mostra anche i progetti degli artisti Marcos Lutyens ed Elena Mazzi.

Sono presenti inoltre un video e alcuni documenti sull’alimentazione sostenibile e sulla nascita di Slow Food, fondata da Carlo Petrini, e il progetto Granai della memoria dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cn), che mira a salvaguardare i sapori del mondo.

Il nostro ecosistema rivive attraverso questo sorprendente passaggio dalla decorazione all’architettura, dal design alla fotografia per arrivare al cibo. Così dai raffinati vasi e mobili e disegni di Gallé si arriva ai muri vegetali di Patrick Blanc.

Silvana Lazzarino

 

ORGANISMI 

Dall’art Nouveau di Emile Gallé alla Bioarchitettura

Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Via Magenta 31, Torino

Orario: martedì – domenica dalle 11.00 alle 19,00; chiuso lunedì

fino al 6 novembre 2016

per informazioni: tel. 011/4429518

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Eventi dal 10 Ottobre 2016

NOTIZIE

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Da Ischia L’Arte – DILA

Numero scheda 3981

SIAM – Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – Aula magna –  Via Santa Marta, 18, 20123 Milano

20 Nov 2016
Ingresso libero
Orario
10:00

Momenti di cultura consistenti in letture di opere poetiche e di prosa, realizzazioni di opere grafiche in estemporanea, ascolto di brani musicali appositamente realizzati per i nostri eventi. Saranno presentate le cinque antologie contenenti le poesie finaliste delle cinque edizioni del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, inclusa l’antologia poetica “Otto milioni 2016” comprendente, tra l’altro, le 30 poesie finaliste dell’attuale quinta edizione, Sarà data lettura di alcune poesie finaliste. Saranno comunicati i nomi dei vincitori di quest’anno del suddetto premio.
Saranno distribuite gratuitamente molte centinaia di copie sia della suddetta antologia “Otto milioni 2016” e sia dei quattro volumi antologici pubblicati per le quattro precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni”.

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Bruno oggi parliamo di eventi culturali

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VAN GOGH ALIVE

VAN GOGH ALIVE

La bellezza di una natura nei suoi diversi aspetti, la sofferenza del vivere si intrecciano nel pensiero di uno tra i più grandi protagonisti dello scenario artistico dell’Ottocento: Van Gogh.

Lo scrittore francese d’avanguardia Octave Mirbeau, nel percepire la tensione, l’angoscia ed il malessere esistenziale che Van Gogh proiettava nella sua opera. diceva di lui: “Non si era immedesimato nella natura, aveva immedesimato in se stesso la natura, l’aveva obbligata a piegarsi, a modellarsi secondo le forme del proprio pensiero, a seguirlo nelle sue impennate, addirittura a subire le sue deformazioni”.

VAN GOGH ALIVE

VAN GOGH ALIVE

Per entrare con gli occhi, la mente nelle atmosfere legate agli spazi naturali e ai luoghi frequentati da questo artista straordinario, il cui rapporto con la realtà era sempre più sfuggente ed inconciliabile, basta attraversare il percorso virtuale proposto dalla mostra multimediale VAN GOGH ALIVE . The Experience in corso a Torino presso la Promotrice delle Belle Arti, che coniuga la straordinaria arte del pittore olandese alle innovative tecnologia video Sensory4. Un modo nuovo per interagire con l’arte di Van Gogh ed entrare più da vicino nel tessuto narrativo della sua opera che riflette il suo spirito libero e inquieto, in conflitto con una società dalla quale si è sentito escluso. Prima commerciante d’arte, poi predicatore come missionario fra i minatori del Burinage, a trent’anni

VAN GOGH ALIVE

VAN GOGH ALIVE

finalmente trova la sua strada nella pittura, che diventa strumento per dar voce alle sue inquietudini. I difficili rapporti famigliari, gl impossibili legami con donne dalle quali non è mai stato capito fino in fondo, il suo eterno conflitto interiore, lo hanno portato ad interrogarsi sul significato dell’esistenza e del proprio essere nel mondo. Sono questi interrogativi e le sue emozioni ad attraversare le tele che  qui prendono vita in un percorso virtuale ad accompagnare il visitatore in un viaggio visivo attraverso i Paesi Bassi, Arles, Saint Rémy e Auvers-sur-Oise, dove l’artista ha dato vita a molti dei suoi capolavori.

Attraverso oltre 3.000 immagini la mostra propone un percorso evocativo in cui ogni superficie è trasformata in “arte”: pareti, colonne, soffitti, e persino i pavimenti riflettono gli scenari dei suoi dipinti tra interni ed esterni. Ecco che tutt’intorno si è immersi nelle atmosfere calde dei campi di girasoli, o in quelle malinconiche dei notturni dove il cielo si accende di una luce intensa, o ancora negli interni silenziosi della

VAN GOGH ALIVE

VAN GOGH ALIVE

sua cameretta .Pittore per necessità non per vocazione, Van Gogh porta avanti una tecnica tutta personale in grado di dare forma e corpo al proprio orizzonte immaginario dove la realtà e trasfigurata in funzione delle proprie percezioni interiori.

Dal 1880 al 1890 anno della sua morte prematura per suicidio con un colpo di rivoltella, Van Gogh lavora intensamente realizzando un elevatissimo numero di opere (più di 850) mostrando una personalità ed uno stile libero di esprimersi secondo i ritmi dei diversi stati d’animo. Così dalla visone trasfigurata della realtà emerge un complesso mondo interiore espressione dell’angoscia esistenziale. Un modo soggettivo con cui percepisce la realtà di cui esprime non tanto fatti e situazioni, quanto il significato umano e le emozioni.

Dal periodo olandese in cui sulla scia di Dammier e Millet si sofferma sul problema sociale guardando alla fatica e al duro lavoro dei contadini descritti attraverso toni cupi e contrasti di luci e ombre, passa all’interludio parigino a contatto con alcuni fra gli artisti d’avanguardia tra cui Tolouse Lautrec, ed è in questo periodo che scopre la bellezza dei colori con cui cattura nuovi  ambienti Ad Arles ha inizio il periodo più drammatico e più produttivo per l’artista che stende ulteriormente il colore in ampie campiture

VAN GOGH ALIVE

VAN GOGH ALIVE

accentuando i contorni delle linee. Ecco la poesia di Le jardin de la Maison de Santé (1889), e il mistero unito a malinconia della Notte stellata sul Rodano, ecco il fascino de Il Vecchio Mulino (1888) e del Ponte di Langlois (1888) per giungere al dramma della vita che affiora con tutto il suo tormento  in Campo di grano con volo di corvi (1890) opera che chiude la tormentata esistenza di un artista senza eguali. Così entro questo percorso dove interagiscono colore, luce e suono, le opere di Van Gogh sembrano prendere vita avvolgendo lo spettatore che ne può ammirare ogni caratteristica sia riguardo l’uso del colore dapprima intenso e a tratti solare e poi cupo, sia lo stile e il contenuto mettendo in risalto attraverso video e fotografie le fonti di ispirazione.  L’arte secondo Van Gogh deve mirare alla verità, deve divenire voce della forze profonde del pensiero, non una superficiale rappresentazione della sensazione o emozione, ma un articolato interagire di stati d’animo per una ricerca etica della stessa realtà.

“VanGogh Alive” sta richiamando visitatori da ogni parte del mondo per la sua forma d’espressione moderna e tecnologica e l’originalità con cui regalala nuove emozioni..

Silvana Lazzarino

 

 

VAN GOGH ALIVE. The Experience

Torino: Promotrice delle Belle Arti

Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

Per informazioni: 011 2632323

Fino al 26 Giugno 2016

E-Mail info: info@vangoghtorino.it

Sito ufficiale: http://vangoghtorino.it

 

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Il Dispari 2016-05-16

Il Dispari 2016-05-16

Il Dispari 20160516 comp

Editoriale

Oggi, prima di dare parole all’argomento del quale ho in programma la trattazione, sento il bisogno di partire con una premessa, piuttosto articolata, atta a consentire l’autentica interpretazione del brano con il quale mi propongo d’illustrare, in maniera tanto succinta (molto) quanto poco accademica (spero) “Dalla sedia alla poltrona”, ovvero quello che in un precedente editoriale  ho definito come “il pamphlet scritto da Nicola Pantalone”.
Inizio da “Pamphlet” riconducendone il significato alla sua origine latina, quando, un tizio tuttora sconosciuto e in un luogo molto vago situato tra l’attuale Francia e l’Italia, in un anno indefinito del XII secolo, scrisse la commedia latina medievale in versi dal titolo, anch’esso non perfettamente definito, di “Pamphilus seu de amore – o Pamphilus de amore”.
L’opera, d’impronta ovidiana, conobbe grande fortuna e diffusione in tutta l’Europa letteraria del XII secolo e divenne nota in Francia con il titolo popolare, appunto, di Pamphilet, oggi Pamphlet.
Ai dotti tra voi che, dopo aver letto il Pamphlet scritto da Nicola, mi contesteranno (con buone ragioni) le dissonanze stilistiche tra il latino “Pamphilus seu de amore – o Pamphilus de amore” e l’attuale “Dalla sedia alla poltrona” propongo ciò che Wikipedia scrive: “Dal punto di vista esteriore, il pamphlet è spesso un testo breve… (omissis). Siccome i pamphlet erano a basso prezzo e facili da produrre, furono spesso utilizzati per diffondere idee personali… (omissis). Tendenzialmente, l’autore del pamphlet presenta il proprio testo come uno sfogo estemporaneo, come una reazione viscerale di fronte a una situazione… (omissis)
Un altro tratto tipico è l’equiparazione della presa di parola a un atto di coraggio: l’autore è, nella generale acquiescenza e omologazione delle idee, l’unico individuo in grado di cogliere gli eventi nella piena luce della verità.”
Ogni vita può diventare racconto quando si avverte l’esigenza di narrarla”, così inizia la prefazione scritta da Lina D’Onofrio per il “pamphlet di Nicola.

Allora, chiarito che “pamphlet” è il riconoscimento di una forza divulgativa nata mille anni fa, devo ancora precisare “perché” Nicola Pantalone compare in questa pagina. Ciò in quanto, se (in un’ipotesi molto probabile) qualcuno tra voi, conoscendo il rapporto amichevole che intercorre tra me e Nicola, fosse propenso a pensare che io intenda “magnificare” l’amico per le caratteristiche letterarie del suo libro, allora a lui/loro suggerisco un’interpretazione capovolta, tramite la quale, dalla lettura di questa nota risulta evidente che a Nicola,  autore di “Dalla sedia alla poltrona”, è riservata la giusta gratificazione per essere un mecenate distributore di emozioni verso amici e conoscenti.
“Dalla sedia alla poltrona”, si presenta come l’autobiografia artistica di colui che da una sessantina d’anni canta e suona con il mare e il sole ischitano a passeggio tra dita e ugola.

Si presenta, ma in realtà non lo è poiché il testo viene meno ad alcuni dei requisiti canonici delle autobiografie: il narcisismo, l’autoNicolaeMinareferenzialità, la voglia di stupire e, non ultimo, manca l’oblio in cui, nelle autobiografiche, vengono di solito adagiati i personaggi che nella storia reale abbiano svolto ruoli secondari.
Nicola, invece, non perde occasione per decantare le doti dei suoi amici del lungo viaggio musicale che l’ha portato ad esibirsi in centinaia di locali e alla presenza di spettatori internaziNicolaeBaudoonali.

A Mina, Pippo Baudo e ad altri personaggi super famosi del calibro di Bert Grund o di Mario Merola, tutti intervenuti con apprezzamenti positivi per la sua musica e per la sua simpatica umanità, non è stato riservato, nelle 70 pagine del volume, più spazio o più amabile considerazione di quello che Nicola ha dedicato a Franco Di Costanzo, Ugo Pirone, Rino Lange,  Aurelio Buono, MarioNicola e Merola comp Di Noto, Enrico Roja, Gino Pinto, Saverio Toma,  Gianni De Luca, Pepito Casanoiva e tanti, tanti altri musicisti dei quali solo pochi lettori, forse, hanno ancora qualche sbiadito ricordo.

Far occupare alla musica il trono di regina –mai tiranna, ma mai contestata o contrastata- di un’esistenza vissuta a briglie sciolte è una felicità nascosta, comprensibile solo a coloro i quali abbiano il sangue blu delle passioni prive di secondi o terzi fini. La passione per l’Arte, sinonimo di Vita è pregio abbastanza raro. Nicola Pantalone ha saputo, scrivendo “Dalla sedia alla poltrona”, rendere onore alla sua e a quella dei suoi amici.
Bruno Mancini

Dalla sedia alla poltrona copertina comp

Il Dispari 20160516 1 comp

Silvana Lazzarino

TRA I FINALISTI AL PREMIO INTERNAZIONALE A.U.P.I.  di Milano
La Casa Editrice Otma Edizioni di Otmaro Maestrini, attiva da trent’anni e che organizza con successo importanti Premi letterari, dalla poesia alla narrativa toccando anche le arti pittoriche, in collaborazione con il Comune di Milano, quest’anno ha di nuovo indetto il PREMIO INTERNAZIONALE A.U.P.I. Albo Ufficiale Poeti Pittori Italiani.
Un premio prestigioso dedicato alla poesia (in lingua italiana e in vernacolo), al libro edito, al libro di narrativa inedito, e alla pittura, che ha visto la partecipazione di numerosi poeti e artisti non solo italiani, le cui opere sono state ritenute di alto livello sotto il profilo dello stile e dei contenuti.
La cerimonia di premiazione tenutasi a Milano presso il Circolo Alessandro Volta, introdotta da Otmaro Maestrinied, ha visto una giuria composta da nomi prestigiosi del panorama letterario quali: Lorenzo Croce, Lucia Ferrante, Cristina Flumiani, Ugo Perugini e Maria Teresa Piantanida. Elisabetta Viviani, nota subrette ed anche pittrice intensa ed espressiva, ne è stata la sorridente conduttrice.
Tra i poeti finalisti per la Sezione Poesia a tema libero cui è stato consegnato il Diploma con grande Medaglia Aurea è stata premiata, e tutta la redazione di questa testata si complimenta con lei,  anche la nostra opinionista Silvana Lazzarino (finalista con menzione d’onore) per la poesia L’albatro che riportiamo qui di seguito.
Lo scorso anno nei due Premi della Otma Edizioni “Premio A.U.P.I” e Premio Internazionale “Città di Varallo” cui ha partecipato per la sezione libro edito, Silvana Lazzarino si era classificata al quarto posto assoluto rispettivamente con “Oltre le immagini Tra visione ed emozione” (Pagine srl 2014) e “Cosmogonia” (Edizioni Progetto Cultura 2013). Raccolte poetiche che si soffermano sui ritmi del pensiero. Attraversare l’esistenza tra visibile e invisibile partendo dai luoghi della natura: scrigno di possibili verità.
L’albatro
Un volo senza meta
libero, istintivo
ad ali spiegate
lungo le distese marine
incontaminate
nella solitudine di un cielo
plumbeo, grigio
che prepara alla tempesta.
Tempesta dei sogni
verso l’oscuramento del mondo.

Il Dispari 20160516 tutto ridim
Aniellantonio Mascolo e il padre dei Fauves
MATISSE IN MOSTRA A TORINO A PALAZZO CHIABLESE

L’opera dell’artista ischitano Aniellantonio Mascolo (1903-1979), che nella sua Ischia ha sempre trovato fonte di ispirazione, è stata accostata a quella di Matisse.
Sebbene abbia rinunciato al colore, ma non alla luce in contrasto con gli sfondi scuri, Mascolo si è richiamato al padre dei Fauves per l’uso di forme semplici e appiattite ancorate però ad un certo realismo con cui ha rappresentato i suoi soggetti legati al mondo dei contadini e dei pescatori.
L’energia del disegno, l’uso di un colore puro seppur disteso sulla tela in modo originale nel far emergere figure e oggetti attraverso rappresentazioni dove non esistono più profondità e chiaroscuri, diventano i punti di forza su cui si fonda il movimento dei Fauves nato agli inizi del Novecento di cui Henri Matisse è figura di spicco, originale per la sua potenza espressiva evidenziata dall’uso di una linea incisiva e dal colore avvolgente.
A Matisse che con la sua arte ha rivoluzionato la pittura del Novecento dando inizio ad un nuovo modo di riprodurre la realtà, distante dall’oggettività, è stata dedicata un’interessante esposizione a Torino presso Palazzo Chiablese. Matisse, e il suo tempo, promossa dal Comune di Torino– Assessorato alla Cultura, ha offerto un percorso a scoprire l’universo dell’artista capace, come pochi, di far vibrare il colore nei suoi rimandi espressivi imprimendo alla linea forza ed energia, eleganza e bellezza.
Le circa cinquanta opere di Matisse e quarantasette di artisti a lui contemporanei quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger –tutte provenienti dal Centre Pompidou di Parigi- hanno descritto la poetica del grande “maestro dei colori”, le influenze nella produzione e l’esatto contesto delle amicizie e degli scambi artistici. Attraverso dieci sezioni è stata ricostruita la carriera del padre del Fauvismo: dai suoi esordi alla fine dell’Ottocento fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta del Novecento; un viaggio alla scoperta del grande precursore delle avanguardie storiche e allo stesso tempo degli altri artisti che hanno animato Parigi nella prima metà del XX secolo.
Accanto alle sottili influenze, le fonti comuni d’ispirazione, è stato evidenziato anche una sorta di “spirito del tempo” che, come un filo rosso, ha unito Matisse agli altri artisti durante il modernismo degli anni Quaranta e Cinquanta.
Il tema della figura umana affrontato seguendo, come per le nature morte e gli ambienti interni una concezione antitradizionale, si sofferma sull’immagine femminile descritta con la sua purezza, sensualità, ed un sottile mistero.
Accanto ad Odalisca con pantaloni rossi (1921) sono state esposte le rappresentazioni dell’atelier: L’Atelier IX (1952-56) di Braquee Lo studio, (1955) di Picasso.
Partendo da figure appiattite e linee controllate, Matisse passa alla tecnica divisionista della separazione dei colori, guardando poi alla bidimensionalità e agli aspetti volumetrici di Cezanne per definire una propria ricerca nel costruire la sintesi della forma definita dal disegno e rivestita dal colore che diventa tessuto avvolgente con cui la figura è proiettata nel contesto rappresentativo.
Inoltre opere di Matisse quali Icaro (1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono state messe a confronto con i quadri di Braque Toeletta davanti alla finestra (1942), di LégerIl tempo libero–Omaggio a Louis David (1948-1949) edi Picasso Nudo con berretto turco (1955).
Silvana Lazzarino

Matisse e il suo tempo a Torino

Matisse e il suo tempo
a Torino

Il Dispari 2016-05-09

Il Dispari 20160509 comp

Editoriale

L’editoriale di questa settimana, più di quanto non sia successo finora, vorrebbe disporre di numerose pagine per fomentare la vostra attenzione verso processi culturali quasi tutti disattesi, ingiustamente, dai “padroni del vapore”.
Con ciò volendo intendere gli organi d’informazione che sono pedisseque emanazioni di lobby editoriali.
1) Si è chiusa al Museo di Villa Arbusto, con successo di critica più che di pubblico, la mostra “C’era una volta…” promossa dal Centro per la Letteratura Estone per Bambini di Tallinn, dall’Associazione Italia Estonia di cui è Presidente Ülle Toode, dal Centro Studi sull’Estonia e il Baltico con il supporto di ELKK e la partecipazione dell’Ambasciata di Estonia e il patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica di Estonia.
2) Nicola Pantalone, Nik per tutti, ha stampato un pamphlet sulla sua storia artistica “Dalla sedia alla poltrona” in cui scrive, poco poco, dei suoi incontri con una certa Mina, con un certo Pippo Baudo e con altri personaggi super famosi del calibro di Bert Grund o di Mario Merola e, tanto per non lasciarsi andare alle nostalgie dei ricordi ha anche composto una nuova canzone  “Il brivido più lungo”, vibrante di un’impercettibile ma decisa sensualità.
3) Jo Scaglione ha gratificato l’antologia “Otto milioni 2016” rilasciando licenza di pubblicazione per tre sue poesie edite nella raccolta ”A ritroso nel tempo“.
4) La cantante Rita Cuccaro ha deciso di presentare ad Ischia il suo nuovo CD, contenete canzoni scritte per lei da musicisti di tutta Italia, subito dopo l’inaugurazione della nuova scuola di canto e di musica che avvierà con la nostra ambasciatrice Paola Occhi che ne fungerà anche da Direttrice Artistica.
5) La scrittrice Tina Bruno, ha deciso di volere iniziare a collaborare con la redazione di questa testata.
6) Il critico d’arte Enzo Ruju è in contatto con Pasquale “Dragon” Di Costanzo per organizzare qualcosa di speciale in ambito artistico nell’isola d’Ischia.
7) Gli organi amministrativi dell’Associazione nazionale AICS hanno messo all’ordine del giorno della loro prossima convocazione assembleare il patrocinio ad un nostro progetto culturale.
8) Dall’ufficio preposto alla definizione del palinsesto del prossimo Bookcity ci è stata garantita la disponibilità di una loro sede per lo svolgimento di un nostro evento culturale attinente la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
9) Ad EXPO in città abbiamo inoltrato domanda di partecipazione che, realisticamente, riteniamo verrà approvata così come è accaduto per l’omologa dello scorso anno.
10) La CCIAA di Milano ci ha invitati a presentare progetti sponsorizzabili da inserire nella bacheca dell’Ente.
11) Il gemellaggio tra Ischia e Torrenova sta riscuotendo l’interesse di molte altre località, tanto che è probabile addirittura l’avvio di una richiesta da parte di una CAPITALE europea.
12) Ecc.
Dall’inizio di Aprile abbiamo preparato un elenco di Artisti attingendo dall’antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio. Di Nunzia Zambardi, Vito Iacono, Maria Bigazzi ed Elisa Barone abbiamo scritto  nelle passare settimane; di Sacha Savastano scriviamo oggi, e restano in attesa le presentazioni  di Virginia Murru, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro.
Sacha Savastano
Nasce a Napoli nel 1984 e si trasferisce a Ischia fin dell’adolescenza.
Pur trovandosi catapultato in una realtà del tutto diversa, riesce quasi subito a tradurre le sue molte passioni artistiche e sociali in iniziative concrete, specialmente inerenti l’aggregazione giovanile (privilegiando l’allora neonato medium di Internet), figurando tra i fondatori di quell’embrionale agorà telematica che fu Ischianet.org, tra i primi esempi in Campania di Community Online.
Riesce anche ad assecondare la sua passione per la musica, divenendo apprezzato cantante di diversi gruppi rock locali di buon successo.
Al momento della scelta del corso di studio, è stato naturale dare seguito all’amore verso il comunicare, iscrivendosi e laureandosi con lode in “Scienze della Comunicazione” a Napoli. Nel frattempo, ha intrapreso la carriera giornalistica scrivendo per alcune free press locali e curando la rubrica culturale di alcuni siti Internet di divulgazione scientifica.
Ovviamente, l’approccio alla Poesia dell’Autore non poteva non risentire di interessi tanto variegati.
In alcune poesie di Sacha Savastano si può leggere finanche un tormento interiore manifestato nella sua più cruda essenza.
Lui, autore disinibito, non nasconde i propri dubbi, i propri dolori dietro parole edulcorate ed ovattate.
Getta sul piatto della poesia versi e parole che paiono illuminare l’ambiente in cui si pone ad agitare i suoi pensieri di una fredda luce al neon che nulla nasconde e tutto il proprio disagio interiore vuole esternare, come ad esorcizzare la potenza distruttiva della sofferenza e del male.
Savastano si muove controcorrente nel grande fiume della poesia contemporanea che il più delle volte vede i propri versi farsi voce unicamente per idilliache espressioni sentimentali o lamento straziato di cuori romanticamente infranti.
Anche quando si fa sognante, questo autore mantiene il senso pieno della realtà dell’esistere e del soffrire e ci fa partecipi di toccanti pur se implacabili stati interiori noti certo a molti e che poco hanno a che vedere col languido e quasi compiaciuto male d’amore.
Sacha Savastano è un autore che lascerà tracce evidenti di innovazione e di spregiudicatezza.
Bruno Mancini

Il Dispari 20160509 1 comp

EGOSUPEREGOALTEREGO

In questa società dominata sempre più dalla forza dell’immagine capace di comunicare, nell’immediato, fatti, azioni ed emozioni, si sta facendo strada il bisogno di apparire dando sempre più spazio al proprio ego che esprime la necessità dell’individuo di mostrarsi il più possibile.
In questa ricerca di visibilità attraverso le immagini, un ruolo importante lo svolgono i media che guardano al compiacimento dell’ego di ciascun soggetto nel suo mostrarsi e farsi notare.
Sul concetto di immagine legata al volto e al corpo che rappresentano la fisicità della persona si orienta la mostra EGO-SUPEREGO-ALTEREGO VOLTO E CORPO CONTEMPORANEO DELL’ARTE in corso al MACRO -Museo d’Arte Contemporanea di Roma- fino all’8 Maggio 2016. Curata da Claudio Crescentini, essa propone un’analisi del volto e del corpo attraverso diverse opere in cui l’artista si fa rappresentare e si auto-rappresenta.
Volti e corpi sono restituiti attraverso dipinti, fotografie, installazioni site specific, stencil di diversi artisti contemporanei su cui gioca il concetto di egocentrismo e di protagonismo.
Il percorso offre quindi un’analisi del volto e del corpo nell’arte contemporanea con particolare attenzione alle fotografie ed ai filmati in cui l’artista stesso è protagonista nel suo rappresentare e autorappresentarsi, divettando attore e spettatore insieme.
Accanto ad opere in cui l’artista si autorappresenta come quelle di Vito Acconci, Franco Angeli, Giorgio de Chirico, Stefano Di Stasio, Giosetta Fioroni, Bruce Nauman, ve ne sono altre in cui è lui stesso ad essere ripreso, “rappresentato”, da un altro artista, come nelle fotografie di Claudio Abate, Marco Delogu, Mimmo Iodice, Nino Migliori.
E poi vi sono opere di Ennio Calabria, Luigi Ontani, Luca Maria Patella, Sissi, Sten e Lex dove l’artista, pur non ritraendo se stesso, si ritrova in un altro personaggio da lui ripreso.
Sul gioco del rivedersi e del riprendere si indirizza il doppio focus dedicato ad Alberto Moravia e Achille Bonito Oliva.
I ritratti di Moravia realizzati da Renato Guttuso, Carlo Levi e Mario Schifano e quelli di Achille Bonito Oliva realizzati da Sandro Chia, Francesco Clemente e Mario Schifano diventano occasione per esplorare i modi con cui viene colto e restituito lo sguardo della persona, compresa la sua gestualità.
Nell’ambito dell’esposizione rientra la rassegna di film e video IO È UN ALTRO (auto) ritratti d’artista dalla collezione della Cineteca nazionale e del MACRO con proiezioni di film d’artista e video in cui gli artisti, fra gli anni Sessanta e Ottanta si sono soffermati sul tema del volto e del corpo umano con prospettive di autorappresentazione e presentazione di grande impatto tecnico e visivo.
Nel percorso anche il fenomeno del selfie che si è imposto rapidamente a livello mass-mediale, dando al volto e al corpo, nuovamente, un ruolo di primo piano nella società.
Tra gli artisti citati Mario Schifano, esponente della Pop Art italiana, è stato protagonista di diverse mostre in terra napoletana tra cui quella a Salerno presso la Galleria Il Catalogo nella primavera del 2015 e quella più recente a Nola “Ratio et obsessio” allestita presso il convento di Santo Spirito dove sono state esposte 50 sue opere rare.
Silvana Lazzarino

immagine mostra macro 3

Il Dispari 20160509 tutto ridim
Cod 12: Marta Zemgune

L’estate, la terra del fuoco
L’autunno… L’eclisse del sole,
e poi la luna piena e rossa come sangue.
Dove sono le tracce, le schegge
dalle illuminazioni del sole?
Non c’é la soluzione in un’altra costa.
Il cielo…
Dove c’è il ballo dell’amore?
L’amore mio…
L’estate…
Come il desiderio del profumo
dei gelsomini.
La terra del fuoco e gli amanti innocenti,
inoltre, prigionieri dietro se stessi.
Il mio territorio predestinato.
Mentre raggiungerai di nuovo la costa,
mai lasciata.

Cod 22: Mario Di Nicola

Gennaio 1976
Lavo delicatamente i respiri.
Mescolo zucchero e ferro,
per riempire le mie vene.
Nel caldo focolaio della cucina,
addomestico fiamme di quercia.
Mio nonno dorme.
I suoi pantaloni verdi di velluto,
a ricordo del mezzadro.
Spinto.
Fuori nevica,
e le patate bruciate,
ombrano di scuro i denti.
Il gatto struscia alla gamba del tavolo,
mia nonna saggia,
prepara maglie per l’inverno.
Io,
guardo negli occhi una mosca.
E penso di essere l’unico a farlo.

Cod 2: Silvana Lazzarino

Il bacio
Con la velocità di un battito di ciglia,
con la forza dirompente di un uragano,
con la leggerezza nel posarsi di una farfalla sui petali di un fiore,
l’energia di un bacio sfiorato, deciso,
avvicina, unisce due corpi, due anime
emozionandole
lasciando dietro tutto il resto.
Mentre intorno una luce si disperde
a donare vitalità e incanto a questo attimo
che diventa eterno.

 

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Il Dispari 2016-04-25

Il Dispari 2016-04-25

Editoriale

considerata l’amabile accoglienza ricevuta dall’editoriale dell’11 Aprile nel quale abbiamo ripreso
due stralci di presentazioni (di Nunzia Zambardi ad opera di Arianna Mercanti e di Vito Iacono scritto da Roberta Panizza) pubblicati nell’antologia “Adotta una poesia”(Edizione Lulu – http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/adotta-una-poesia/paperback/product-20480490.html– ISBN 978-1-4717-1209-8), ne è scaturita la logica conseguenza di continuare a dare spazio a succinte carrellate di Artisti che, a vario titolo e in differenti occasioni, hanno fatto parte delle iniziative Made in Ischia realizzate con la Direzione culturale di Roberta Panizza.
A tale scopo abbiamo preparato un primo elenco di Artisti ed il relativo calendario di pubblicazione attingendo dalla già citata antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio.
Maria Bigazzi, Elisa Barone, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Virginia Murru, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Sacha Savastano, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro, Nunzia Zambardi, sono i quindici personaggi che, due per settimana, compariranno su queste colonne tramite i testi pubblicati appunto in “Adotta una poesia”. Non ve ne sveliamo la cronologia di pubblicazione, per non farvi perdere il piacere della sorpresa nel momento in cui andrete in edicola ad acquistare le vostre copie del giornale!
Con la ovvia avvertenza che si tratta di articoli scritti alcuni anni fa (a firma mia e di Roberta Panizza) sui quali non è stato effettuato alcun intervento di aggiornamento, che ne pensate di dare la precedenza a due gentilissime Signore?
Silvana Lazzarino, dinamica, intraprendente e dagli interessi plurimi, aggiunge a questa pagina un’intervista al giovane campione Tommaso Occhi.
La pagina viene chiusa da tre poesie finaliste della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” scritte da Antonella Ronzulli, Giuseppe Capoluongo, Ester Margherita Barbato.

Maria Bigazzi
Nasce nel 1956.
Vive la sua infanzia in campagna nel Valdarno fiorentino, a contatto con la natura.
All’età di otto anni si trasferisce a Firenze, dopo la perdita del padre, dove attualmente vive e lavora.
Ha iniziato a dipingere fin dall’adolescenza come autodidatta.
Dopo gli studi professionali ha maturato la sua esperienza artistica attraverso la ricerca e lo studio di diverse tecniche espressive e pittoriche, dall’olio all’acrilico per approdare infine all’acquerello. Partecipa assiduamente a vari eventi e manifestazioni artistiche in tutta Italia.
È iscritta all’Associazione artistica UCAI e ANLA di Firenze.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in varie Gallerie d’arte a Firenze e zone limitrofe.
Oltre alla pittura si dedica anche alla poesia e alla fotografia ispirandosi alle emozioni e meraviglie della natura, cercando di coniugare l’espressione “bellezza-dolcezza” in un unico dualismo artistico: la bellezza della pittura, la dolcezza della poesia e la meraviglia della fotografia.
Le pennellate vaporose, la selettiva determinazione delle tinte quasi mai miscelate sulla tela, né mai ripetitive, la visione paesaggistica propria di uno spirito artistico proiettato verso quanto di più positivo e lucente possa offrire la natura, fanno delle composizioni pittoriche di Maria Bigazzi un gradevolissimo connubio di sogno e di realtà, di tecnica e di sperimentalismo, di passioni
e di meditazioni che calano i disincantati visitatori delle sue mostre e del suo atelier nella condizione di Nirvana propria dell’estasi artistica.
Maria Bigazzi è artista a tutto tondo proponendosi anche come scrittrice di testi poetici.
Insieme a Liga Sarah Lapinska, Maria è l’unica Pioniere di LENOIS a far parte di questa nuova antologia sia nella sezione immagini sia nella sezione poetica.

Elisa Barone
Vive a Como dove tuttora svolge la professione di avvocato da oltre la metà dei suoi anni, ma è nata a Salerno.
Ha usato poesia e narrativa per comunicare sentimenti, ricordi, rimpianti, struggimento e commozione anche per fatti non vissuti direttamente ma, talvolta, empaticamente condivisi.
Ha pubblicato una silloge dal titolo “Farfalla” (ed. Ikona, Como, 2001), un libro di narrativa dal titolo “Il romanzo che non c’è” (ed Il Filo, Viterbo).
Poesie e racconti sono pubblicati in varie antologie e si è distinta con importanti riconoscimenti in molti premi letterari.
Della sua passione per la scrittura dice: “Fin dall’infanzia la poesia mi è stata compagna, sfogo, evasione e non ha mai voluto essere altro che un modo di esprimere in versi sentimenti, ricordi, pensieri, emozioni personali o empaticamente condivisi. La prima parte della vita si è svolta a Salerno, l’altra a Como; le due parti della vita, per la diversità dei luoghi, delle abitudini, dei legami affettivi, del clima, dei paesaggi, dell’età sembrerebbero contrapposte eppure si ovrappongono nelle poesie in cui presente e passato si intrecciano, sfumando l’una nell’altra fra ricordi e nostalgia, rimpianti e struggimento. Solo da tre anni ho scritto in prosa, e precisamente
due romanzi che ho presentato a Roma, Como e Salerno.”

Bruno Mancini

Il Dispari 20160425 1 comp

INTERVISTA A TOMMASO OCCHI CAMPIONE DI MINIMOTO

La scuola di canto lirico e poesia in memoria di Lina Cavalieri è un progetto voluto dalla soprano Paola Occhi (intraprendente Socia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per la quale svolge il ruolo di Ambasciatrice nelle regioni Emilia Romagna e Basilicata) al quale collaborano figure a lei vicino esperte nel settore come Santina Amici, pianista e coordinatrice onoraria, e Anna Di Trani ufficio stampa e fotografa.
Un progetto innovativo che a detta di Paola Occhi intende dare spazio non solo al canto e alla musica, ma anche alle altre espressioni artistiche quali la danza e la poesia.
A queste, magari in un prossimo futuro, si potrebbe accostare anche lo sport.
Lo sport aiuta a migliorare la qualità della vita anche se praticato come passatempo e divertimento. A livello agonistico lo sport aiuta a forgiare il carattere attraverso una sana competizione che apre al confronto e alla comunicazione con gli altri.
A proposito di sport, durante la visita alla Scuola di Canto lirico che ho compiuto per scriverne su questa pagina, era presente un ospite molto importante, una futura promessa del motociclismo: —-Tommaso Occhi, giovanissimo campione di minimoto, che a soli 12 anni ha raggiunto importanti successi. La fortuita circostanza ha consentito questa breve intervista.

-Tommaso, come nasce la passione per la minimoto.
Il mio interesse risale all’età di tre anni quando trovandomi a casa di mia nonna ero attratto dal rumore dellemoto sull’asfalto e così scendevo per vederle passare sulla strada.
A 5 anni ho chiesto la minimoto, ma era troppo presto a detta dei miei genitori e così ho dovuto aspettare. Finalmente a 9 anni è arrivata la prima minimoto e da quel momento ho partecipato a diverse competizioni.
– A quanti anni hai raggiunto il primo risultato importante?
A dieci anni quando nel 2014 ho partecipato al Trofeo del Persico classificandomi al primo posto dopo quattro gare.
– La tua emozione per questo premio?
Ero felice. Era la prima volta che partecipavo ad un campionato.
– Un inizio importante che ti ha spinto e incoraggiato a proseguire?
Sì, infatti, poi sono arrivati altri risultati come il 3 posto al Trofeo XBikes e il 1° posto nel Trofeo Estense 2014. Poi il 2° posto al Trofeo Emilia Romagna UISPe il 5° posto nel Trofeo Italia (Categoria Pulcini) nel 2015.
– Quante volte ti alleni durante la settimana?
Due volte la settimana. Il sabato e la domenica vado in varie piste per provare.
– Come ti senti l’istante prima della partenza?
Emozionato e teso e l’adrenalina è al massimo. La tensione è forte e questo è dovuto alla paura di cadere e commettere errori.
– A chi rivolgi un pensiero quando corri?
Alla mia famiglia e a quanti mi hanno aiutato.
– In questo percorso dove gli allenamenti richiedono impegno e fatica si forma il carattere del campione, costantemente messo alla prova perché si vince, ma si può anche perdere.
Che pensi a riguardo?
Nello sport si compete con gli avversari dando il meglio di se stessi e mantenendo un comportamento corretto, ma può capitare di perdere. L’importante è non mollare e rialzarsi quando si cade. Ho sempre in mente una frase di Marco Simoncelli che dice: “Si vive di più andando 5 minuti al massimo di quanto faccia certa gente in una vita intera”.

La passione, la grinta e la determinazione aiuteranno Tommaso Occhi a procedere in questo suo sogno, grazie anche alla vicinanza e al sostegno della sua famiglia.
Già così giovane ha dimostrato di avere talento e tutte le carte per raggiungere altri risultati importanti. Chissà magari potrà diventare un futuro campione di motociclismo, proprio come il suo idolo Simoncelli.
Auguriamo a Tommaso un futuro costellato di altri grandi successi e soddisfazioni.
Silvana Lazzarino

SILVANA E TOMMASO OCCHI comp

Il Dispari 20160425 tutto ridim
Cod 16: Antonella Ronzulli
Oltre la libertà
Anime vagabonde
una moto, una tenda
una sacca sul dorso
nell’assenza di stagioni e d’approdi
Esplorano il mondo
oltre lo stesso pensare
assaporano l’essenza
nella libertà del loro insieme
Due cuori, un solo -inestimabile- desiderio
amarsi
in ogni dove
in ogni tempo

Cod 26: Giuseppe Capoluongo
Davanti al fuoco
Ormai è sera
arde ancora il ceppo
seccato dal tempo, passato
in legnaia, in attesa
fiamma che scalda
il povero corpo che ha freddo
lingue rosse nel giallo
verso il cielo, un’offerta
se stesso, per me
seduto in poltrona
sereno, ricordo
le illusioni sul domani
e brucio anch’io
le memorie, una lacrima
non vuole scendere, ondeggia
nell’iride perso, su quei ceppi
già pieni di odori, uccellini
cinguettanti per l’aria, alla ricerca
di cibo, compagni
nella primavera fiorita
dispersa senza paura
delle ombre danzanti nel buio
che mi fanno compagnia
questa sera.

Cod 06: Ester Margherita Barbato
Fatica
Una nuvola sbanda
fra colpi di vento
L’inverno è già qui
nel silenzio che incombe
sul giorno che muore
e il buio è una fitta ancestrale.
Ossessione di scelte irrisolte
di parole non dette
una sete infinita di te che non sei
di ciò che non so
e un’arsura che non trova pace.
Solo i dubbi rinascono all’alba
forti e insani e la vita ora stenta
fra le dita che più non si chiudono
a mordere sogni.
È solo fatica di andare.

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-04-22

Il Dispari 2016-04-22

Una nuova realtà si profila all’orizzonte

Presto il gemellaggio tra il comune di Ischia e Torrenova

Il prossimo 10 Giugno avrà inizio il penultimo atto ufficiale della cerimonia di giuramento del patto di Gemellaggio tra la Città di Ischia e il Comune di Torrenova.
In tale data, infatti, una delegazione dell’Amministrazione comunale di Ischia, in compagnia di rappresentati delle varie attività sociali operanti sul territorio, sarà attesa dall’Amministrazione di Torrenova per dare seguito, mediante la firma di un documento pubblico, alla volontà di realizzare il Gemellaggio espressa attraverso votazioni all’unanimità da parte di entrambi i Consigli comunali.
In data 4 Aprile il Vicesindaco di Ischia Dott. Vincenzo Ferrandino ha indicato, all’Amministrazione Comunale di Torrenova, il sottoscritto quale “referente per eventuali comunicazioni e per il regolare prosieguo delle successive iniziative da intraprendere”, ed ora con la Determinazione Sindacale del 21 Aprile il Comune di Torrenova ha dato incarico ad di gestire “… gli adempimenti procedurali finalizzati alla costituzione di apposito Comitato per dare attuazione concreta al gemellaggio con il Comune di Ischia“. Enzo ha intenzione di riunire, a breve, tutte le Associazioni non solo di Torrenova ma anche di alcuni Comuni limitrofi per organizzare al meglio l’evento.
L’incontro determinante tra le due comunità è avvenuto attraverso la partecipazione al Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013” Made in Ischia, che fu realizzato con la Direzione Artistica della poetessa trentina Roberta Panizza, la collaborazione, appunto, del cantautore siciliano , e le sponsorizzazioni dell‘Istituto Agostino Lauro e del Comune di Torrenova.
Caratteristiche territoriali di Torrenova
Regione Sicilia, Provincia Messina.
Sindaco Dott. Salvatore Castrovinci
Popolazione 4,252 abitanti (01/01/2013 – Istat)
Superficie12,93 km²
Densità 328,92 ab./km²
Alcuni chilometri di spiagge prospicienti le isole Eolie.
Confinante con il Parco naturale dei Nebrodi
Altitudine da 0 a 327 mt.
Ricettività alberghiera n. 2 alberghi per circa 50 posti
Bed and breakfast n. 30 posti
Pubblici esercizi n. 30 circa
Attività commerciali n. 50 circa
Cinema: 0
Associazioni n. 11
Enti 0
Circoli n. 1
Musei 0
Teatri 0
Biblioteche n. 1
Impianti sportivi n. 10
Parchi n. 2
Nella prospettiva di rendere tale atto di Gemellaggio un’occasione utile allo sviluppo della vita sociale, economica, sportiva e culturale delle due comunità, e poiché tra la Città d’Ischia e il Comune di Torrenova esistono numerose analogie nei suddetti ambiti (compreso quello territoriale e storico) che ne hanno consigliato e che ora ne facilitano il processo di Gemellaggio, questo sembra il momento opportuno per iniziare a diffondere in maniera sommaria, ma precisa, qualche caratteristica della cittadina siciliana, e lo facciamo con l’interessante articolo di “Cenni storici di Torrenova”.

Per tutte le informazioni: emmegiischia@gmail.com Tel. 3914830355
Bruno Mancini

Il Dispari 20160422 1 comp

Cenni storici di Torrenova

La storia di Torrenova non è altro che la cronologia storica della Sicilia. Il retaggio architettonico lasciato dai vari popoli che la dominarono, oltre 13 colonizzazioni, è davvero unico al mondo. La stratificazione di tutte queste civiltà è ben visibile nel paese, anche se bisogna fare ancora molto per valorizzarlo. Basti pensare alla famosa Grotta di Scodonì dove, all’interno e nell’area antistante, sono stati trovati manufatti litici e frammenti ceramici appartenenti all’età del Rame e più precisamente alla cultura di Piano Conte.
Torrenova, inizialmente, è stata frazione di San Marco e la sua storia è legata a quella del comune Aluntino. I primi insediamenti umani nel territorio di Torrenova sembrerebbero risalire al Neolitico. Pare, infatti, che un piccolo gruppo di persone si fosse aggregato nei pressi della grotta di Scodonì, dove sono stati ritrovati diversi reperti.
In età greco-romana il territorio appartenne ad Alunzio e fu importante scalo portuale.
Fino ad ora, la prima notizia certa di Torrenova è quella di un toponimo citato da Camillo Camiliani, nella carta topografica allegata alla relazione sulla sua ricognizione del 1584, dove sono esposti in successione: Zappulla, Pietra di Roma, Torre Nuova, Foggia della Rosa Marina (foce del Rosmarino). L’immagine topografica più arcaica che si conosce ed in grado di mostrare la diversità dell’insediamento urbano tra San Marco e Torrenova, è la planimetria redatta da Filippo Davì nel 1852, in cui i nuclei abitati vengono così definiti: Caseggiato di San Marco e villaggio di Torrenuova.
Il nome deriva verosimilmente dalle numerose torri d’avvistamento che dominavano la costa, costruite dopo la fine del medioevo per arginare i continui assalti.
Il toponimo potrebbe alludere ad una delle torri che la Deputazione del regno costruì alla fine del 500 e che Camiliani indica con l’espressione “De Novo Costruita”.
Con la fine delle guerre corsare nel mediterraneo, ed il contemporaneo progredire dei sistemi difensivi, cominciò ad avviarsi un processo di crescita urbana lungo le strade litorali, che portò alla costruzione di villaggi legati alla produzione agricola.
L’Abitato, si sviluppa lungo gli assi viari S.S. 113, la strada Provinciale (che coincide con l’antica via Consolare Pompea), e arterie di raccordo.
Gli impianti urbani, quindi, non sono più unitari come quelli dei centri medievali arroccati sulle montagne ma presentano una configurazione planimetrica che denota un’espansione incontrollata.
Il nucleo urbano originario è da ricercarsi nell’attuale “contrada mare”, con un sistema dispositivo a pettine, composto da un lungo e dritto asse viario parallelo alla linea di costa e da una serie di collegamenti perpendicolari in direzione del mare.
L’economia del paese, si basava prevalentemente su due attività: la coltivazione, lavorazione ed esportazione degli agrumi e la pesca.
Mentre la seconda attività, andò via via dissolvendosi a causa delle forti ondate migratorie degli abitanti verso l’Australia, la prima anche grazie all’estensione della piana torrenovese, che si prestava a questo tipo di coltivazioni, resistette fino alla fine degli anni settanta, anni in cui si potevano contare numerose attività di lavorazione ed esportazione degli agrumi.
Oggi, a testimonianza di ciò, rimane una bellissima struttura, meritevole di restauro (già vincolata dalla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina), adoperata all’epoca per l’estrazione dello spirito.
Il 24 Novembre 1984, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, Torrenova dopo aver condiviso secoli di storia con San Marco d’Alunzio ottenne l’Autonomia divenendo così il 108° comune della provincia di Messina.

Il Dispari 2016-04-22
nomina ad esperto compnomina ad esperto (2) comp

Il Dispari 2016-04-18

Il Dispari 20160418 comp

Editoriale
La storia e la poesia.
La storia non si scrive una volta e basta

La proposta è di guardare alla Poesia come ad un mondo la cui avvenenza  non si esaurisca nella frase: “è bello ciò che piace”.
Se è vero che nelle varie sfere delle attività umane l’ancestrale bisogno di espressione sia benvenuto, restano pur sempre numerose le difficoltà da superare affinché siano realizzate tutte le componenti utili e necessarie alla distesa e completa formulazione dei concetti che ne sono alla radice.
Accurata conoscenza del vocabolario, della grammatica e della sintassi non sempre sono sufficienti alla realizzazione di tale risultato.
Nei confronti della Poesia ciò scaturisce, in primo luogo, dal nostro disagio critico di distinguere il bello dal brutto prescindendo, in maniera assoluta, da tutti gli altri parametri che abbiano presumibilmente o concretamente contribuito alla realizzazione dell’opera.
Ci sarebbero minori intralci se esistesse un’immutabile definizione del bello o meglio, dell’arte.
Infatti, chiusi gli occhi sul passato e sul presente dell’Autore, basterebbe applicare, se esistessero, le opportune scale -come per la fisica degli elementi- per avere preciso e pronto il brodo di giuggiole poetiche in cui trastullare i nostri bisogni di fantasiosa immedesimazione.
Purtroppo, o meno male, la storia non si scrive una volta e basta.
E con essa i concetti vengono rivoltati, addomesticati, ingarbugliati, in una epopea che raramente ha trovato ingegni abili ad interpretarla definitivamente.
Ciò che possiamo immaginare sia stato il concetto fondante della poetica latina, durante l’apparentemente lontano passato (quasi 2000 anni fa significa meno di 30 vite umane), non accetterebbe per suoi neppure una minima frazione degli attuali confini nei quali racchiudiamo le nostre attuali preferenze letterarie.
E viceversa.
A questo si può aggiungere una teoria provocatoria, secondo la quale, negli anni futuri, a fronte di qualunque usura e distruzione possibile, il lento ma assiduo deterioramento di ogni sistema di trasmissione dei supporti contenenti le informazioni delle nostre attuali forme di vita, letteratura compresa, andrà riducendo costantemente ed inesorabilmente il loro numero (dei supporti, cioè dei libri dei cd dei filmati ecc). E se ciò sembra di una banalità disarmante, tale non è la conclusione (appunto provocatoria) secondo la quale, nell’anno X di un futuro remoto (ma neppure è certo che occorreranno ancora altri duemila anni), la decimazione avrà consentito la salvezza solo di alcuni supporti e, quindi, per l’ancora più banale calcolo delle probabilità riesce facile credere che allora, in quel futuro anno X, la nostre arte sarà quasi sicuramente identificata con un giornalino di Topolino ritrovato all’interno di un misterioso contenitore molto simile alla cartella che usavamo andando alle scuole elementari.
Miliardi di copie di Topolino, avranno il sopravvento su tutti i libri dei premi Nobel e dintorni!
Catullo è stato veramente il più grande della sua epoca? Boh! Non abbiamo certezze.
In pratica, ciò viene affermato dalle stesse persone che pavoneggiano i best seller spudoratamente propinati e messi in vendita come meravigliose espressioni artistiche dalle immorali case editrici internazionali.
Apprezzare la forza della Poesia implica un lungo percorso che ci porta molto lontano, e non può essere compiutamente affrontato in un balzo solo.
Ne occorrono tanti e piccoli, eseguiti, con tempo e pazienza, per far sì che il puzzle della visione poetica occupi la nostra mente, fino a dare un senso alla frase iniziale che invita a guardare alla Poesia come ad un titolo che non si esaurisca nella frase “è bello ciò che piace”.
Bruno Mancini  

Il Dispari 20160418 1 comp

LO SGUARDO LUCIDO DI TOULOUSE LAUTREC
NELLA VITA PARIGINA
TRA CABARET E CAFFÈ CONCERTO

La realtà umana e sociale che anima Parigi di fine Ottocento e dintorni, è al centro dell’opera di Toulouse-Lautrec (Albi 1864 – Malromé – Bordeaux 1901).
Nato in una delle più nobili e antiche famiglie francesi, ben presto lascia il suo ambiente per trasferirsi a Parigi dove entra a contatto con l’atmosfera vivace e disincantata, ma anche triste e degradata della città. Pittore della Belle Époque ambigua e contraddittoria, della vita fugace innocente e perversa, egli si fa interprete raffinato e sensibile dello spaccato umano parigino cogliendone abitudini, vizi, gioie e dolori.
A questo straordinario artista, capace di scandagliare nei ritmi dell’esistenza fra ambienti nobili, borghesi, atmosfere sfarzose ed effimere dei locali notturni, comprese l’ambiente delle corse dei cavalli, è dedicata la mostra Henri de Toulouse-Lautrec, la collezione del Museo di Belle Arti di Budapest in corso a Roma al Museo dell´Ara Pacis fino all’8 maggio 2016.
Promossa e prodotta da Roma Capitale, da Arthemisia Group e Zètema Progetto Cultura, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor attraverso circa 170 litografie della collezione, la mostra da risalto all’opera grafica dell’artista tra manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali autentiche rarità stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell’artista. Toulouse-Lautrec coglie gli aspetti transitori della realtà a lui circostante soprattutto quella della gente comune descritta con oggettività e profondo realismo. Realismo con cui coglie atteggiamenti e stati d’animo di personaggi che animano la vita notturna e artificiosa di Montmartre: dalle amiche di famiglia alle ballerine, dalle chanteuse alle attrici, fino alle prostitute, compresi intellettuali e artisti ripresi entro cabaret, case di piacere, sale da ballo come il Moulin Rouge al Moulin de la Galettea le Folies Bergère.
Suddiviso in cinque aree tematiche il percorso che procede dalle opere dei primi anni della sua produzione sotto la guida del maestro René Princeteau, fino alle opere post-impressioniste, conduce entro un contesto umano e sociale vitale e leggero, ma anche anticonformista e talora provocatorio lungo rappresentazioni di ambienti notturni della Parigi di fine secolo tra cabaret e caffè concerto: Al Moulin Rouge: La Goulue e sua sorella (1892) e Caudieux(1893).
Il successo di ballerine e cantanti del momento è esaltato da sue litografie e stampe come Aristide Bruant nel suo cabaret (1893) realizzata per il cantautore e cabarettista francese Aristide Bruant e DivanJaponais (1893) in cui ritrae Jane Avril celebre stella del cabaret parigino. L’atmosfera leggera dei bordelli è contenuta anche in “Elles” serie di cromolitografie del 1896: Donna alla tinozza e La clownessa seduta. Anche il tema dell’amore lesbico è trattato con sensibilità in Il grande palco (1897). Intense le raffigurazioni di scene teatrali come il capolavoro della litografia Bustodi Mademoiselle Marcelle Lender (1895) con cui immortala la bellezza dell’attrice del Théâtre des Variétés il cui busto è stampato in otto colori. È poi dato risalto alla vita privata dell’artista tra la passione per le corse dei cavalli, le gite al Bois de Boulogne, l’interesse per una donna sconosciuta vista su una nave: Il fantino, Gita in campagna e Passeggiata in yacht (1895).
Il catalogo della mostra è a cura di Skira.
Toulouse Lautrec è tra i personaggi presenti nel musical per il grande schermo, ispirato all’opera La Traviata di G Verdi,“Moulin Rouge!” (2001) del regista australiano Baz Luhrmannc he ad Ischia in occasione del “Global Film” ha ricevuto il Luchino Visconti Legend Award 2013.
Silvana Lazzarino

TOULOUSE LAUTREC
La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest
Roma – Museo dell’Ara Pacis
Orario: tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30, chiuso il 1 Maggio
(La biglietteria chiude un’ora prima)
www.arapacis.it
fino all’8 maggio 2016

Partie de campagne

Partie de campagne

Il Dispari 20160418 tutto ridim

Cod 17: Annamaria Vezio

Mondi di fuori

Traiettorie importanti
attraversano il fianco
In luci accecanti disarmanti
allineano e conducono in luoghi proibiti
Lambiscono con note sublimi
All’occhio della mente mostrano colori
Lì, accanto e discreti
È  il mondo di fuori
di là del mondo di ora
di là del pensiero
In tenera attesa d’esser riconosciuto
tende mani colme:
consapevolezza amore perdono
Cornucopia di vita purissima assoluta
difficile da incontrare
difficile da riconoscere
Difficile
Traiettorie importanti
attraversano il fianco
fendono il passato
cambiano il futuro.

Cod 27: Ester Margherita Barbato

Il peso della razionalità

Hai posato
le tue certezze
sulle mie ali disarmate
-angoli consequenziali
a piani d’allegrezza–
razionalizzando
Ma rigorosa
la logica non garantisce
morbidi atterraggi
a queste deboli
evoluzioni di follia
Fragili cristalli
s’infrangeranno
fra cirro-cumuli
di oculate sentenze

Cod 07: Massimo Rozzi

Quasi l’alba.

Laggiù il cielo si staglia,
limpido fra le  montagne tetre
di un inverno da annuario.
L’azzurro sembra dare sorrisi
fra il grigiore delle cime
senza colore di questo febbraio.
Il silenzio della valle dormiente,
rotto dalla statale appena ingombra,
quei pendolari che nulla sospettano.
Così fermo non voglio rompere
L’abbraccio di questo miscuglio
fra natura e uomo incosciente.
Sognatore estremo rubo l’attimo,
sveglio la gioia del secondo,
dopo un trillo troppo repentino.
Una folata di brina scende,
quel camion sembra il vento
che volteggia sulla polvere notturna.

coupon (7) 18 Aprile 2016

Il Dispari 2016-04-18

Bruno Il dispari

 

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

Il Dispari 2015 – 06 – 01

Il Dispari 2015 – 06 – 08

Il Dispari 2015 – 06 – 15

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IL DISPARI 2016

Il Dispari 2016-01-04

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Il Dispari 2016-03-21

DILA   

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SALONE DEL LIBRO 2016

SALONE DEL LIBRO 2016

IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA AL SALONE DEL LIBRO 2016

Lingotto Fiere, 12 / 16 maggio 2016

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso il Centro per il libro e la lettura, sostiene il Salone Internazionale del libro di Torino e partecipa con cinque appuntamenti centrati sulla promozione della lettura presso i più giovani e sulle Città del libro.

Il Centro per il libro porta al Salone del libro un’ampia panoramica di quelle visioni che, tema guida del XXIX Salone del Libro, invitano a scoprire la miriade di punti di vista, orizzonti e scenari nei quali e attraverso i quali vive la cultura dei libri. A cominciare naturalmente dal rapporto fra lettura e scrittura, che il Centro per il libro sta valorizzando con il progetto Da Libriamoci a Scriviamoci, rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado in un’ottica di educazione alla lettura e di formazione per avvicinare i ragazzi ai libri: giovedì 12 maggio (ore 11, Sala Blu) con Da Libriamoci a Scriviamoci. Incontro con gli insegnanti per l’educazione alla lettura (in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori e degli Editori e con il patrocinio di Città di Torino) si apre un confronto sul rapporto fra scrittura e lettura e sulle migliori strategie per promuovere quest’ultima soprattutto fra i più giovani. Introdotto da Flavia Cristiano (Direttore del Centro per il libro e la lettura), prosegue con gli interventi di Annarita Fantacci (MIUR), Patrizia Picardi (Direttore SIAE, sede di Torino) e la viva testimonianza di professionisti delle Associazioni di promozione della lettura e di alcuni destinatari del corsi: Teresa Porcella (Scioglilibro), Gabriela Zucchini (Equilibri), Nicola Galli Laforest (Hamelin), Gabriella Zammataro (Circolo didattico Zafferana Etnea), Grazia Gotti e Silvana Sola (Cooperativa Giannino Stoppani), Barbara Schiaffino (Andersen), Francesca Carnevale (AIB – Molise), Gabriele Clemente (Liberamente, Verbania) e Olimpia Bartolucci (Regione Umbria). A seguire, la lectio del filosofo Roberto Casati (CNRS) e le conclusioni di Romano Montroni (Presidente del Centro per il libro e la lettura). Riservato agli insegnanti, l’incontro parte dalle esperienze del progetto Da Libriamoci a Scriviamoci allo scopo di approfondire l’offerta dei 20 corsi di formazione per insegnanti ed educatori che il Centro per il libro e la lettura ha organizzato in questi mesi, con l’obiettivo di fornire strumenti di lavoro e occasioni di riflessione sull’educazione alla lettura in ambito scolastico. “Perché leggere? Cosa leggere? Come leggere?”: il progetto, che si è sviluppato partendo da queste tre domande fondamentali, ha avuto un grandissimo successo e ha coinvolto oltre 1.000 docenti su tutto il territorio nazionale. Il progetto è stato ideato e realizzato da: ALIR Associazione Librai Indipendenti per Ragazzi; Andersen (Genova), Damatrà (Udine), Equilibri (Modena), Fuorilegge (Modena), Giannino Stoppani (Bologna), Hamelin (Bologna), Liberamente (Verbania), Scioglilibro (Cagliari/Firenze), Tribù dei lettori (Roma).

Ai lettori in erba si rivolge invece In vitro, al centro dell’appuntamento di venerdì 13 maggio (ore 14.30, Spazio Incontri) Le biblioteche per In vitro, con Flavia Cristiano, Vincenzo Santoro (Responsabile Dipartimento cultura e turismo ANCI), Antonella Agnoli (consulente bibliotecaria), coordinati da Simonetta Fiori. Un viaggio attraverso cinque Province, una Regione e quaranta Biblioteche, un volume per raccontare il lavoro di ricerca svolto sulle biblioteche medio-piccole selezionate nei territori del progetto In vitro con l’obiettivo di misurare il livello dei servizi offerti ai cittadini.
Avviato nel 2012, il progetto In vitro oggi coinvolge le province di Biella, Ravenna, Nuoro, Lecce, Siracusa e la regione Umbria e ha sinora fornito circa 63.480 libri alle famiglie e ai bambini per la fascia d’età prescolare. Complessivamente, dai primi giorni di vita fino ai 14 anni, sono stati distribuiti nei territori coinvolti 100.000 libri.
Insieme ai volumi, sono stati offerti gli strumenti necessari per accostarsi in maniera spontanea e naturale ai libri e promuovere la pratica della lettura ad alta voce come un momento importante di condivisione e relazione, prima con i genitori, poi con il mondo esterno, in particolare con la scuola.
E sempre per i lettori in erba è pensato il Concorso BitBuk. Nuove storie per nuovi modi di leggere, la cui nuova edizione sarà presentata venerdì 13 (ore 16.30, Spazio Book): sostenuto dal Centro per il libro, il concorso punta a valorizzare i più innovativi progetti editoriali digitali per ragazzi e si rivolge perciò proprio ai giovani e alle start-up, chiedendo di realizzare una bookapp, un libro digitale multimediale e interattivo in formato app, per la fascia d’età 0-14.

Il V incontro nazionale delle Città del Libro, in programma venerdì 13 (ore 12.30, Sala Madrid del Centro Congressi), in collaborazione con ANCI e Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, presenta l’evoluzione del progetto delle “Città del Libro”, nell’ottica di una strategia permanente di promozione della lettura e seguendo le linee guida del Piano Nazionale della Lettura. Insieme ai festival, le amministrazioni locali diventano interlocutori privilegiati del Centro per il libro e la lettura contribuendo a creare un coordinamento attivo tutto l’anno nella promozione della lettura. A confrontarsi sui nuovi orizzonti del progetto Le Città del Libro Piero Fassino (Sindaco di Torino e Presidente dell’ANCI), Giovanna Milella (Presidente della Fondazione per il Libro la Musica e la Cultura, Torino), Rossana Rummo (Direttore Generale Biblioteche e Istituti Culturali), Luciano Canfora (Professore emerito di Filologia Classica – Università di Bari) che terrà una lectio dal titolo Alessandria, metropoli del libro, Flavia Cristiano (Direttore del Centro per il libro e la lettura), Vincenzo Santoro (Responsabile Dipartimento Cultura e Turismo dell’ANCI), Filippo Del Corno (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), Stefano Parise (Dirigente Settore Biblioteche del Comune di Milano). Sono previste alcune testimonianze su esperienze e buone pratiche tra cui quelle di Marco Alessandrini (Sindaco di Pescara), Saverio Gaeta (Direttore di LeggendoMetropolitano) e Claudio Leombroni (Rete Bibliotecaria della Romagna e di San Marino). Concludono Maurizio Braccialarghe (Assessore alla Cultura del Comune di Torino) e Romano Montroni (Presidente del Centro per il libro e lettura).

Gran finale tutto dedicato ai giovani lettori e, chissà, futuri scrittori, sabato 14 maggio (ore 15, Arena Bookstock) ecco 20 ANNI NEL 2020. Presentazione dell’agenda di Scriviamoci, in collaborazione con Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e SIAE. La seconda edizione del Premio Scriviamoci ha sfidato i ragazzi delle superiori a immaginare come sarà avere 20 ANNI NEL 2020: Racconta come sei, racconta come sarai. L’agenda Scriviamoci 2016/2017 (Giulio Perrone Editore) raccoglie i migliori racconti e aforismi, selezionati dalla Fondazione Bellonci. A presentare i frutti di questa creatività fresca e appassionata, Romano Montroni, Stefano Petrocchi (Direttore – Fondazione Maria e Goffredo Bellonci) e Licia Troisi, autrice fantasy molto amata dai ragazzi, con la partecipazione anche di Mariacarmela Leto (Giulio Perrone Editore) e Michele Cogo (Bottega di narrazione Finzioni, Bologna).

Roma, 10 maggio 2016

Fonte dati: www.cepell.it

IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA AL SALONE DEL LIBRO 2016

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

Back Side of the Blind Spot

Venafro, Museo nazionale di Castello Pandone – dal 17 aprile 2016 al 22 maggio 2016
Domenica 17 aprile alle ore 17:00 al Museo Nazionale di Castello Pandone a Venafro ci sarà l’inaugurazione della mostra personale di Luciano Sozio Back Side of the Blind Spot curata da Tommaso Evangelista e Serena Ribaudo. E’ una scelta mirata quella di Castello Pandone, alla ricerca di un ..…. continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

WILLIAM KENTRIDGE

Triumphs and Laments: a project for Rome

Roma, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma – dal 17 aprile 2016 al 02 ottobre 2016
La mostra “Triumphs and Laments: a project for Rome” di William Kentridge, promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con la Galleria Lia Rumma, rappresenta il culmine di una serie di iniziative artistiche e culturali che hanno legato la …… continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

XVI Biennale Donna

SILENCIO VIVO Artiste dall’America Latina

Ferrara, Padiglione d’Arte Contemporanea – dal 17 aprile 2016 al 12 giugno 2016
Torna al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara la Biennale Donna, con la presentazione della collettiva SILENCIO VIVO. Artiste dall’America Latina, curata da Lola G. Bonora e Silvia Cirelli. Organizzata da UDI – Unione Donne in Italia di Ferrara e dalle Gallerie d’Arte …continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Tra i sentieri dei Ventimiglia

di Mimmo Cuticchio

Castelbuono, Museo Civico di Castelbuono – dal 17 aprile 2016 al 17 luglio 2016
La mostra Tra i sentieri dei Ventimiglia raccoglie gli apparati scenici, i pupi originali e le scenografie realizzate dall’associazione Figli d’Arte Cuticchio, all’interno di un’installazione curata dagli studenti del corso di Allestimento dell’Accademia di Belle Arti ...… continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Nature the art of Marzio Tamer

Trento, MUSE – Museo delle Scienze di Trento

Dal 16 aprile 2016 al 25 settembre 2016
L’opera di uno dei maggiori pittori figurativi contemporanei evoca i regni della natura, in equilibro tra virtuosismo e sentimento. Sarà il MUSE, Museo delle Scienze di Trento – il più recente e innovativo “tempio” dedicato alla biodiversità, alla storia …... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

YOGA AL MUSEO – Napoli

Certosa e Museo di San Martino

Dal 16 aprile 2016 al 30 aprile 2016
YOGA AL MUSEO L’arte che cura l’uomo dove l’arte arricchisce l’uomo Gli incontri di Yoga al Museo, che hanno riscosso successo e creato un pubblico di appassionati, proseguono anche nel mese di aprile con 5 nuovi appuntamenti, il sabato mattina dalle 10.30 alle ore12.30, al Museo Pignatelli e …... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Nel luogo della Memoria

la Grande Guerra nei documenti dell’Archivio di Stato di Ancona

Ancona, Polveriera Castelfidardo Parco del Cardeto Ancona – dal 16 aprile 2016 al 30 giugno 2016
In occasione del Centenario della Grande Guerra l’Archivio di Stato di Ancona propone un percorso informativo, corredato da immagini inedite e riproduzioni esemplificative di atti, relativo ai fondi documentari conservati nell’Istituto ed inerenti testimonianze ufficiali e singole .….. continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

L’isola delle torri

Zurigo (Svizzera), Institut für Archäologie und Archäologische Sammlung

Dal 15 aprile 2016 al 29 dicembre 2016
Dopo le tappe di Cagliari, Roma e Milano, la mostra “L’isola delle torri” sbarca a Zurigo. Organizzata dalla Soprintendenza Archeologia della Sardegna, in collaborazione con l’istituto di Archeologia della Università di Zurigo, la mostra sulla civiltà nuragica sarà ...... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

BARBIE THE ICON

Roma, Monumento a Vittorio Emanuele II (Vittoriano)

Dal 15 aprile 2016 al 30 ottobre 2016
Dopo il successo ottenuto al Mudec di Milano, Barbara Millicent Robert sarà protagonista all’interno del Complesso del Vittoriano. Di chi si tratta? Semplicemente di Barbie, la bambola più famosa al mondo, anche se definirla tale è riduttivo. Così come riporta il titolo dell’esposizione, meglio …… continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Alphonse Mucha

Roma, Monumento a Vittorio Emanuele II (Vittoriano)

Dal 15 aprile 2016 al 11 settembre 2016
La mostra che si terrà nell’ala Brasini, si compone di oltre 200 opere tra dipinti (come Self-portrait del 1899 e France Embraces Bohemia del 1918), manifesti (Poster for Gismonda del 1894 e Sarah Bernhardt as La Princesse Lointaine del 1896), disegni (tra cui gli studi per By force towards …… continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Napoléon a Palazzo Reale

Tavole originali di Fabrizio Fiorentino

Napoli, Palazzo Reale di Napoli – dal 15 aprile 2016 al 03 maggio 2016
La mostra a cura di Valeria Iodice per la Scuola Internazionale di Comics, realizzata in collaborazione con Palazzo Reale – museo del Polo museale della Campania e inserita negli eventi COMIC(ON)OFF del Comicon 2016. Il suggestivo spazio dell’Ambulacro, prospiciente lo Scalone d’onore, si apre …... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

MantovArte 2016 + Studi aperti

Mantova, Museo di Palazzo ducale – dal 15 aprile 2016 al 17 aprile 2016
Inaugurazione della prima mostra di arte contemporanea “MantovArte 2016 + Studi Aperti” nel nuovo spazio dedicato all’interno del Complesso museale di Palazzo Ducale, LaGalleria. La conferenza di presentazione dell’evento alla stampa si terrà venerdì 15 aprile alle ore …… continua a leggere »

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I VENERDI’ DEI DEPOSITI

Capaccio, Parco Archeologico di Paestum

Museo archeologico – dal 15 aprile 2016 al 17 giugno 2016
IT Tutti i venerdì, a partire dal 15 aprile, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum apre i depositi ai visitatori, un’occasione unica per accedere nel cuore del Museo dove si conservano opere mai esposte al pubblico come le lastre dipinte di età lucana. I …... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Sistema Città d’Etruria

Tomba della Sfinge a Vulci: inaugurazione nuovo percorso attrezzato

Canino, Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, e altri luoghi – il 15 aprile 2016
Il 15 aprile nel Parco Naturalistico Archeologico di Vulci sarà inaugurato ed aperto al pubblico un nuovo settore all’interno della Necropoli dell’Osteria, una delle più importanti aree di sepoltura della città etrusca di Vulci. Grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, concesso nell’ambito …… continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

CANOVA: L’INVENZIONE DELLA GLORIA

Disegni, dipinti e sculture

Genova, Museo Palazzo Reale di Genova – il 15 aprile 2016
Venerdì 15 aprile 2016 alle ore 17.00 inaugura a Palazzo Reale di Genova, negli spazi del Teatro del Falcone, la mostra Canova. L’invenzione della Gloria. Disegni, dipinti e sculture, aperta al pubblico dal 16 aprile al 24 luglio 2016 La mostra, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività …... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

La Grafica Italiana

percorso artistico attraverso le tecniche

Roma, Collezionando Gallery – dal 14 aprile 2016 al 05 maggio 2016
“La Grafica Italiana – percorso artistico attraverso le tecniche” Questa mostra è composta da una raccolta di opere grafiche degli artisti italiani più rappresentativi dal ‘900 fino ai giorni nostri. Litografie, serigrafie, acqueforti ed incisioni delineano un ... continua a leggere »

Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

Inaugurazione scuola di canto lirico e di poesia

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

Il Dispari: una pagina per DILA

Bruno oggi parliamo di scrittori e libri

Qualcuno la chiama camorra

proporre video teleischia

Teleischia Primo piano Bruno Mancini

Considerando la dovizia degli argomenti trattati, se ne consiglia la visione a tutti coloro che ritengano di avere a cuore le sorti della Cultura in generale e dell’Arte in particolare>>>>>

Amedeo Romano intervista Bruno Mancini

Teleischia logo comp

Il grande prestigio artistico dell’isola d’Ischia

DILA ha intenzione di creare un calendario annuale di eventi nel quale includere, di volta in volta, singole presentazioni di molti dei famosi personaggi che sono in qualche modo venuti in contatto con la nostra isola>>>

 

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

Dall’Italia alla Lettonia

In omaggio ai nostri tanti amici lettoni, abbiamo intenzione di pubblicare un libro contenente poesie tradotte, appunto, in lingua lettone.

Il volume intitolato “Dall’Italia alla Lettonia”, composto da un totale di 96 pagine, conterrà 20 poesie di Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e/o di Autori da essa invitati (le poesie saranno pubblicate sia in italiano e sia in lettone) e 24 poesie di autori che chiederanno di partecipare aderendo a quanto qui di seguito riportato (anche queste 24 poesie saranno pubblicate sia in italiano e sia in lettone).

Per partecipare NON è richiesta alcuna tassa d’iscrizione e NON è richiesto l’acquisto di copie del volume.

Continua a leggere>>>

Bruno oggi parliamo di dall'italia alla lettonia

Bruno oggi parliamo di scrittori e libri

Alla ricerca dei percome

Una serie di articoli di denuncia sociale.
Esopo news, ovvero un modo moderno di favoleggiare mettendo in luce le scellerate
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Foto eventi

Presentazione Antologia “La mia vita mai vissuta”

Pubblicazioni antologie

Premio pubblicazione

Premi Otto milioni 2016

Premio poesia “Otto milioni” 2016

Pubblicità antologia “Otto milioni 2016”

Bruno Mancini scrittore

Negozio di Bruno Mancini

Catalogo libri

Partecipazione antologie

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MATISSE IN MOSTRA A TORINO

MATISSE IN MOSTRA A TORINO A PALAZZO CHIABLESE

L’energia del disegno, l’uso di un colore puro seppur disteso sulla tela in modo originale nel far emergere figure e oggetti attraverso rappresentazioni dove non esistono più profondità e chiaroscuri diventano i punti di forza su cui si fonda il movimento dei Fauves nato agli inizi del Novecento che mirava ad una

Matisse e il suo tempo a Torino

Matisse e il suo tempo
a Torino

riproduzione tutta personale della realtà colta nell’immediatezza ed istantaneità di un’emozione esclusiva e soggettiva. Henri Matisse, figura di spicco di questa corrente è l’artista più originale per la sua potenza espressiva evidenziata da una linea dal segno incisivo e dal colore avvolgente per l’immediato impatto visivo ed emotivo.

.

A Matisse che con la sua arte ha rivoluzionato la pittura del Novecento dando inizio ad un nuovo modo di leggere e riprodurre la realtà nelle sue diverse sfaccettature attraverso una visione tutta personale e intimista, distante dall’oggettività e dai principi di concretezza, è dedicata un’importante esposizione in corso a Torino presso Palazzo Chiablese fino al prossimo 15 maggio 2016.

Matisse e il suo tempo a Torino

Matisse e il suo tempo
a Torino

Matisse, e il suo tempo, questo il titolo della mostra promossa dal Comune di Torino – Assessorato alla Cultura, e dal Polo Reale di Torino, offre al visitatore un percorso a scoprire l’universo dell’artista capace come pochi di far vibrare il colore nei suoi rimandi espressivi imprimendo alla linea forza ed energia, eleganza e bellezza.

Le opere presenti nella mostra: cinquanta di Matisse e quarantasette di artisti a lui contemporanei quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou di Parigi – descrivono la poetica del grande “maestro dei colori”, le influenze nella produzione e l’esatto contesto delle amicizie e degli scambi artistici.

Attraverso dieci sezioni è ricostruita la carriera del padre del Fauvismo: dai suoi esordi alla fine

Matisse e il suo tempo a Torino

Matisse e il suo tempo
a Torino

dell’Ottocento fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta del Novecento; un viaggio alla scoperta del grande precursore delle avanguardie storiche e allo stesso tempo degli altri artisti che hanno animato Parigi nella prima metà del XX secolo.

Le sezioni seguendo un percorso cronologico sviluppato su diversi temi permettono di cogliere accanto alle sottili influenze e le fonti comuni d’ispirazione, anche una sorta di “spirito del tempo” che come un filo rosso unisce Matisse agli altri artisti durante il modernismo degli anni Quaranta e Cinquanta. Il tema della figura umana affrontato seguendo come per le nature morte e gli ambienti interni, una concezione antitradizionale, si sofferma sull’immagine femminile descritta con la sua purezza e semplicità, la sua sensualità e malinconia dove traspare un sottile mistero. Accanto alle figure delle odalische come Odalisca con pantaloni rossi del 1921 sono le rappresentazioni dell’atelier, soggetto questo presente in L’Atelier IX (1952-56) di Braque e Lo studio, (1955) di Picasso.

Partendo da figure appiattite e linee controllate, Matisse passa alla tecnica divisionista della separazione dei colori, guardando poi alla bidimensionalità e agli aspetti volumetrici di Cezanne per definire una propria ricerca nel costruire la sintesi della forma definita dal disegno e rivestita dal colore che diventa tessuto avvolgente con cui la figura è proiettata nel contesto rappresentativo.

opera di Picasso mostra Matisse e il suo tempo

opera di Picasso
mostra Matisse e il suo tempo

La realtà circostante con i suoi scenari naturali e ambientali dove si muovo figure e presenze femminili non è raffigurazione oggettiva, ma intuizione di un modo di percepire che nasce dall’emozione istantanea: così le sue donne diventano figure femminili sproporzionate in rapporto a quanto loro è intorno. Inoltre opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955), di Braque Toeletta davanti alla finestra (1942), e di Léger come Il tempo libero – Omaggio a Louis David (1948-1949).

L’arte di Matisse esaltando la forza del colore e l’incisività della linea esprime equilibrio nel giustapporre forme in una danza di armoniose visioni. Equilibrio e incisività nel definire una realtà ideale e talora idealizzata nell’accostare tre colori in particolare il blu, il verde e il rosso, colori dominanti che definiscono ogni elemento creando spazialità.

L’opera dell’artista ischitano Aniellantonio Mascolo (1903-1979) che nella sua Ischia ha sempre trovato fonte di ispirazione è stata accostata a quella di Matisse. Sebbene abbia rinunciato al colore, ma non alla luce in contrasto con gli sfondi scuri, Mascolo si è richiamato al padre dei Fauves per l’uso di forme semplici e appiattite ancorate però ad un certo realismo con cu ha rappresentato i suoi soggetti legati al mondo dei contadini e dei pescatori

Silvana Lazzarino

MATISSE E IL SUO TEMPO

Palazzo Chiablese

Piazza S. Giovanni, 2- 10122 Torino

Orari lunedì 14.30 – 19.30

martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30 – 19.30

giovedì 9.30 – 22.30

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

Infoline e prevendita tel. 011.0240113 (attiva dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.00)

fino al 15 maggio 2016

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