SISLEJ XHAFA E I MIGRANTI

SISLEJ XHAFA

IL SUO VIAGGIO NEI LUOGHI DEI MIGRANTI

Accolti, rifiutati, apprezzati e spesso ingiustamente giudicati, i migranti provenienti da tutte le parti del mondo, rappresentano una porzione non indifferente della cittadinanza in diverse città italiane ed europee, essendosi insediati ormai da diversi decenni in cerca di fortuna e di protezione. Molti sono riusciti a ricostruirsi una vita attraverso il lavoro portato avanti con impegno, spesso con sacrifici e rinunce lontano dai loro famigliari, altri invece non hanno avuto questa possibilità.

SISLEJ XHAFA opera Benvenuto

SISLEJ XHAFA
opera Benvenuto

Per quanti sono riusciti ad integrarsi socialmente nel rispetto dei diritti e dei doveri, la vita è ripresa e i siti inizialmente considerati come rifugio sono diventate città a pieno titolo da rispettare, amare unitamente ai cittadini.

Questo viaggiare visto sotto un’ottica ironica e positiva in cui il migrante non perde la propria identità e in cui mantiene una dignità nel sentirsi orgoglioso di essere parte di quel determinato ambiente, è affrontato dall’artista Sislej Xhafa (Kosovo 1970), con una suggestiva mostra allestita al MAXXI di Roma al piano superiore del Museo.

La retrospettiva dell’artista kosovaro “Benvenuto!”, curata da Hou Hanru e Luigia Lonardelli si richiama nel titolo ad una grande installazione realizzata dal Sislej Xhafa nel 2000 in occasione del progetto “Arte all’Arte”, quando scrisse a caratteri giganti la parola “benvenuto” sulle colline Senesi. Un titolo che invita

giacca gialla opera di Sislej Xhafa

giacca gialla
opera di Sislej Xhafa

all’accoglienza e all’apertura verso gli altri, tematica presente seppur in sottotraccia in tutti i lavori dell’artista a sottolineare la sua partenza dal proprio Paese d’origine per proseguire la sua formazione in Italia.

Nelle sue opere Sislej Xhafa ha trasferito le emozioni di chi è migrante e vuole conservare la propria identità pur nel passare da un paese ad un altro. Attraverso esse si colgono queste vite di uomini e donne che cercano integrazione e ascolto, senza rinunciare alla propria identità che è anche libertà. Ciò che

rende le sue opere particolari toccando la realtà umana e sociale con le sue contraddizioni, è l’ironia che traspare nei titoli e alleggerisce spesso i contenuti impegnati e allo stesso tempo quel suo esprimersi con originalità e impulsività.

Le circa trenta opere in mostra tra cui l’installazione Paradiso formata da quattro sedie e un ombrellone con scritta a neon che apre il percorso, e Association in yellow, introducono in un percorso intenso dove vengono recuperarti momenti legati al vissuto dell’artista tra identità, nazionalità, migrazioni. In Association in yellow presenta una giacca realizzata con le pagine gialle dove è stampato l’elenco degli avvocati di New York con cui vuole criticare il potere nel tentativo di umanizzarlo. Sislej Xhafa mette in discussione la realtà attraverso un linguaggio forte e incisivo, che unisce sperimentazione e provocazione, senza mai perdere di vista quella punta di ironia che silenziosa attraversa i suoi lavori.

Silvana Lazzarino

 

Sislej Xhafa

BENVENUTO

MAXXI. Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Via Guido Reni, 4-   00196 Roma

Orari: dal martedì al venerdì e domenica dalle ore 11.00 alle 19.00,

sabato dalle 11.00 alle 22.00, lunedì chiuso

Fino al 2 ottobre 2016

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LO SGUARDO DI ANGHELOPOULOS

LO SGUARDO DI ANGHELOPOULOS IN MOSTRA ALLA GALLERIA CLICHY DI FIRENZE

RASSEGNAARTISTI IN LIBRERIA”

Con i suoi dipinti materici dove si intrecciano le alchemiche linee di un pensiero in costante divenire a cogliere le emozioni che avvolgono il corpo e la mente tra luci e ombre Anghelopoulos artista tra i più interessanti nel panorama contemporaneo internazionale, proietta chi guarda a percorrere il viaggio interiore dell’uomo tra tormenti e speranze, isolamenti e aperture verso il nuovo e l’ignoto da cui proteggersi. Segni fitti e armoniosi, squarci densi di chiarori e ancora identità riscoperte oltre quella maschera che imprigiona e poi libera, aprono ad un nuovo sguardo sul mondo dove si delinea quel confine tra materia e spirito al d là del quale si cela la verità sulla stessa esistenza. Ed è all’esistenza e all’uomo

A.T. Anghelopoulos I Duchi di Urbino

A.T. Anghelopoulos
I Duchi di Urbino

che guarda la sua arte interpretando attraverso rappresentazioni concettuali e segniche emozioni legate a dubbi, paure, ma anche aspirazioni e desideri dello stesso individuo in difficoltà nel creare ponti relazionali. L‘uomo diventa protagonista afflitto e fragile nella sua incertezza innanzi a questa vita, ma alla fine desideroso di volgere il proprio sguardo oltre il visibile per lasciarsi aperta una possibilità: un percorso nuovo, fatto di speranza. La passione per la pittura che ha accompagnato Anghelopoulos fin da giovanissimo, lo ha spinto a dare un possibile volto a quel percorso interiore in cui si cercano risposte tra desideri e aspettative, tra ciò che si è e ciò che si dovrebbe essere.

I suoi dipinti di grandi dimensioni, intensi per l’energia materica e per l’uso di un colore che alterna tonalità intense ad altre quasi eteree, le cui immagini invitano a riflettere sul senso della vita misteriosa e inafferrabile nelle sue verità assolute, sono protagonisti della mostra A.T. ANGHELOPOULOS che inaugura a Firenze presso la Galerie Clichy il 9 giugno 2016. L’esposizione rappresenta la seconda tappa del programma della rassegna “Artisti in Libreria” iniziato lo scorso 5 maggio con la personale di un altro importante artista contemporaneo Andrea Pinchi con cui lo stesso Anghelopoulos ha esposto nelle sale del Complesso del Vittoriano di Roma nel novembre 2015.

A.T. Anghelopoulos Planisfero

A.T. Anghelopoulos
Planisfero

La rassegnaArtisti in Libreria per cui gli editori della Clichy Edizioni hanno messo a disposizione la sede della loro libreria, prevede l’accostamento dell’arte alla letteratura, attraverso una serie di mostre in cui artisti di fama internazionale sono invitati ad esporre opere a partire da un testo letterario dalle cui letture e scritti hanno tratto ispirazione.  Ad Andrea Pinchi, e ad A. T. Angelopoulos, seguiranno Livio Ceschin, Luigi Serafini e Alessandro Kokocinski. Questi artisti per i loro lavori tra sculture, dipinti, installazioni hanno tratto spunto da scritti di protagonisti dello scenario letterario e umanistico internazionale come Herman Hesse, Italo Calvino, Sigmund Freud, Charles Bukowski, Dante, Antonio Pennacchi, Eraclito, Mordecai Richler.

In questa raffinata e suggestiva mostra, aperta fino al 24 luglio 2016, le opere di Anghelopoulos, una quindicina tra cui tre installazioni site-specific, sono affiancate dalle poesie e dai testi che hanno ispirato l’artista tra cui Montale e Neruda, Szymborska e Whitman, Pascal e Foscolo e ancora Erasmo da Rotterdam, Chateaubriand e un filosofo come Jaspers.

A.T. Anghelopoulos Passages mostra Firenze Galleria Clichy

A.T. Anghelopoulos
Passages
mostra Firenze Galleria Clichy

Tra le opere esposte la serie Vite Interiori inedita rivisitazione dei più famosi ritratti di profilo del ‘400 raffigurati però dall’altro lato del volto, quello finora sconosciuto. Un modo per catturare la vita interiore dei personaggi ed entrare nelle atmosfere del tempo, espresse attraverso i simboli di ingranaggi meccanici innestati sulle figure. Ritratti quali: l’Anonimo Giovane di Cosmè Tura, I Duchi di Urbino e il Malatesta di Piero della Francesca, e Bianca Sforza identificata nell’opera “La Bella Principessa” recentemente attribuita a Leonardo da Vinci, prendono nuova vita mostrando l’altro lato del loro profilo, quello misterioso e finalmente rivelato. Fanno il loro ingresso per la prima volta in questa mostra,  le opere del ciclo I Planisferi le cui superfici non hanno confini essendo questi relegati solo a determinate costruzioni mentali. Superfici senza confini spesso in bilico in questa epoca dove si tende a creare punti di separazione e distanze che investono diversi contesti.

Aperture verso ampi spazi a ricordare soglie, varchi, portali che si aprono all’improvviso innanzi agli occhi del visitatore sono descritte nel ciclo Passages-Untitled in cui dominano ampie campiture di colore. Riguardo l’intensità espressiva e lo stile originale con cui Anghelopoulos entra nella realtà e la supera per parlare dell’uomo all’uomo, Claudio Strinati curatore della monografica dell’artista a Roma ha così scritto: “Anghelopoulos ha la consapevolezza e la qualità di un artista notevole. (…) La sua percezione ricorda talvolta Klee, talvolta Rothko”.

Curatrice della serie delle mostre. Lauretta Colonnelli, ha anche curato l’interessante Catalogo in cui ad ogni dipinto o scultura dell’autore viene abbinato il testo da cui ha tratto ispirazione. All’esposizione di A. T. Anghelopoulos seguirà quella dedicata a Livio Ceschin.

Il Catalogo, per questa sua particolarità nell’associare scritti letterari ad opere d’arte è distribuito in tutte le librerie italiane.

Silvana Lazzarino

 

Artisti in libreria

A.T. ANGHELOPOULOS

La Galleria Clichy

Firenze, Via Maggio 13r,

Orario: dal Martedì al Venerdì: 10,00 / 13,30 – 15,30 / 20,00

Sabato: 10,00 / 20,00 – Domenica: 11,00 / 19,00 – Giorno di chiusura: Lunedì

Per informazioni: telefono: 055/2646025

Catalogo: Clichy Editore

www.edizioniclichy.it

dal 9 giugno al 24 luglio 2016

Ingresso libero

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Carnevale e arte

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TRA MAGIA E CREATIVITA’ AL WORLD RIPA HOTEL

Attimi di vita, emozioni che corrono nel tempo e contro il tempo si intrecciano nei dipinti e nei disegni di Gioia Cordovani nata in Tanzania, ma con una formazione tutta italiana tra la Toscana dove ha studiato fino al liceo e Roma dove ha conseguito il diploma presso l’Accademia di Moda e costume e dove vive e lavora come stilista.

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

 

Accanto all’attività di designer di moda e costumista teatrale, Gioia Cordovani si dedica alla pittura dove utilizza il colore e le linee per definire l’universo femminile in cui abita la passione, l’amore, l’entusiasmo e la malinconia, restituiti attraverso volti, sguardi che racchiudono armonia ed eleganza, poesia e nostalgia.

mostra Gioia Cordovani a Roma World Ripa Hotel

mostra Gioia Cordovani a Roma World Ripa Hotel

Nella sua costante sperimentazione pittorica Gioia Cordovani guarda sempre ad una ricerca estetica personale per fare di ogni sua rappresentazione dipinta o disegnata una proiezione dei diversi momenti della vita legati alle emozioni con al centro la figura femminile. E’ l’immagine della donna, del suo corpo e in particolare del volto il soggetto da lei scelto per dare voce alle emozioni nel loro improvviso apparire e manifestarsi e invisibile nascondersi e celarsi.

Al suo universo legato al mondo femminile, in particolare allo sguardo e agli occhi che spesso rivelano desideri e gioie, paure e malinconie, è dedicata un’interessante mostra a Roma presso il World Ripa Hotel. La suggestiva location del World Ripa, tra i più prestigiosi hotel della Capitale, oltre ad offrire accoglienza, confort ed un’eccellente cucina, contempla sale e ampi spazi per convention, conferenze, mostre, Da sottolineare il recente intervento dell’architetto Simone Micheli che ha curato il progetto di “interior e lighting design” per le nuove camere e la “sala riunioni Sironi” in cui a dominare sono il grigio e il bianco.Gioia Cordovani 3 Gioia Cordovani 4

In occasione del Carnevale, e non solo, il World Ripa Hotel, da la possibilità ad artisti affermati di esporre nei propri spazi. Dal 4 febbraio 2016 presso le sale del World Hotel Ripa Roma quanti tra ospiti e pubblico avranno l’occasione di ammirare, ad ingresso libero, i lavori di Gioia Cordovani artista molto interessante per l’originalità con cui esalta le movenze e l’incanto del corpo e dello sguardo femminile. Nei suoi dipinti campeggiano infatti volti di donna di cui vengono messi in risalto attraverso la forza della linea e l’impatto del colore i dettagli della bocca e delle labbra, dello sguardo e della capigliatura ripresa nel suo movimento ad accarezzare o sfiorano la guancia. Uno stile intenso, ma semplice in cui si respira l’essenza della

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

bellezza attraverso una linea avvolgente e decisa che segue i ritmi del movimento di ogni angolo del viso che sia un battito di ciglia, un sorriso appena accennato o un leggero inclinarsi del collo. Donne di cui l’artista vuole rivelare le emozioni proprio attraverso quelle parti del viso esaltate dal colore e dal movimento della linea in cui uno sguardo ammiccante, sorridente, attonito o sognante può raccontare molto e lasciare anche qualcosa in sospeso come di misterioso. Nella serata del 4 febbraio 2016 presso il Ripa Hotel il carnevale sarà all’insegna dell’arte e del divertimento anche con la musica del dj set Gabri Imbimbo. Inoltre le maschere  avranno l’occasione di sfilare in una sorta di concorso che per la maschera più originale prevede quale premio un soggiorno per due in una città europea.

Silvana Lazzarino

CARNEVALE AL RIPA PLACE

Con Artista in mostra GIOIA CORDOVANI

e Dj Set GABRY IMBIMBO

World Ripa Hotel, Via degli Orti in Trastevere,3  -00153 Roma

Per informazioni telefono: 06/58611

giovedì 4 febbraio 2016

Ingresso gratuito

Note biografiche di Gioia Cordovani

Nasce in Tanzania  ma la sua estrazione artistica ha radici in Toscana, dove ha conseguito la maturità al liceo artistico , per poi frequentare l’Accademia di Moda e Costume a Roma, dove attualmente risiede e opera. Dagli anni 80 fino agli anni 2006 la sua professione è quella di designer di moda, e costumista  teatrale. Moda, non come espressione di appartenenza o identificazione  sociale, ma come fusione Gioia Cordovani 10

puramente estetica tra forme e colori. Successivamente si+ nuovamente dedicata alla pittura effettuando sia rappresentazioni con i cento pittori di via Margutta sia  molteplici mostre collettive e personali trà le quali l’ esposizione  al Museo s. Paolo di Roma. Nel  2010 varie pubblicazioni sulla rivista Arte e Cultura “ContemporArt”. ESPOSIZIONE PERMANENTE di alcune opere nuova galleria “segnidisogni “ via fonte buono 35 Roma. Avendo come punto di riferimento sempre l’immagine femminile, l’artista afferma che ama scavare l’anima, lasciando il compito a chi guarda  di trovare  attraverso uno sguardo, un’ombra, una luce, tutto un mondo interiore. Si esprime con tecniche miste, acrilici e paste, per soddisfare la sua esigenza primaria che è quella della continua sperimentazione. Ci si pone talvolta la domanda: “cos’è l’arte ?” Dufrenne definisce la pratica dell’arte come un gioco a cui si partecipa per il piacere e la  gioia di giocare, ispirati da un desiderio di bellezza, al di là del fatto che tale gioco sia un lavoro utile e redditizio.

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

Gioia Cordovani- mostra Ripa Hotel

 

  Alcuni commenti sull’artista durante le manifestazioni:

La tua espressione artistica nella molteplicità femminile, suggerisce una varietà di interpretazioni che coinvolge. Complimenti e grazie Gioia, per l’occasione offerta di partecipare al tuo interessante e piacevole mondo. Come dicono i latini “nomen omen “ Il destino nel nome. Un caro saluto. Maria Luisa.

Brava mamma sei stata bravissima. Ti voglio tanto bene. Daniele

Gioia Cordovani non ha esitazioni, orgogli o paure, fisime o macerazioni. Splendidamente accetta il difficilissimo confronto con la realtà non mediata. Con la tranquillità della stesura accurata, fissa la staticità del dinamismo emozionale. Il suo mondo pittorico viene così a costruirsi in una sorta di spazio, dove la linea e il colore si fondono in modo essenziale. Dove c’è fusione trà tenerezza profonda e passione.

Gioia Cordovani -mostra al Ripa Hotel

Gioia Cordovani -mostra al Ripa Hotel

Difficile rimanere immuni dalla sua toccante poetica, dove l’amore è la sola grande risposta.  FemminArt Gruppo.

Exhibitions

Estemporanea di pittura in Toscana Laterina ( Ar)

Mostra collettiva con i cento pittori di via Margutta Roma

Mostra collettiva Cento  pittori via Margutta  Piazza Farnese  Roma

Mostra collettiva Cento pittori via Margutta Fregene  Rm

Mostra collettiva Cento pittori via Margurra  Pomezia  Rm

Mostra collettiva“ Sinfonia d’autunno in arte “ studio d’arte S. Agata Roma

Mostra collettiva “ Roma città eterna “ studi d’arte s. Agata Roma  “Premiata”

Mostra collettiva “percorsi paralleli “ Trittico Roma

Mostra collettiva “ Estate romana “ Galleria Pentart Roma

Mostra collettiva “ Il setaccio “  Galleria Pentart Roma

Mostra collettiva “ Piccolo formato “ galleria Pentart Roma

Mostra Personale Kinà  Marino  Roma

Mostra personale Noname cafè  roma

Mostra collettiva “ Crash “ circolo degli artisti Roma

Mostra collettiva  Museo s. Paolo  Roma

Mostra personale “ Ritratti in rosso e nero “  nuova galleria d’arte Segnidisogni  Roma

Pubblicazioni su rivista arte e Cultura “ ContemporArt  “

MOSTRA PERMANENTE di alcune opere  nuova galleria “segnidisogni” V.Fonte buono

35 Roma.

 

 

 

 

 

 

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Bresson e gli altri

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Il nostro Paese scrigno di civiltà, cultura e bellezza vanta un patrimonio artistico e paesaggistico come pochi al mondo. Un gruppo di fotografi di fama internazionale tra i più conosciuti al mondo, in un tempo che abbraccia quasi ottant’anni, dagli anni Trenta del secolo scorso ad oggi, testimonia con immagini suggestive questi scenari unici per lirismo e bellezza.

A presentare i loro scatti suggestivi e intensi che raccontano l’Italia di ieri e di oggi è il percorso della

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

mostra in corso a Milano presso Palazzo della Ragione aperta fino al 7 febbraio 2016. L’esposizione Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia ITALIA INSIDE OUT a cura di Giovanna Calvenzi, promossa dal Comune di Milano Cultura, Palazzo della Ragione, con Civita, Contrasto e GAmm Giunti, si  suddivide in sette aree tematiche. Attraverso capolavori di Henri Cartier-Bresson che introduce il percorso e di altri protagonisti tra cui Robert Capa. Sebastião Salgado. Claude Nori, Cuchi White e Helmut Newton, viene restituita un’immagine del nostro Paese vista con gli occhi di chi provenendo da altri luoghi ne resta affascinato e colpito per le bellezze e la semplicità della gente incontrata.

Luoghi d’arte e atmosfere legate al paesaggio, popolazioni che vivono a contatto con la natura, il vissuto quotidiano, ma anche ambienti e scenari legati alla guerra e gli effetti dell’avanzare delle tecnologie, propongono una storia indiretta della fotografia e dell’evoluzione dei suoi linguaggi. Un viaggio per apprezzare meglio il nostro patrimonio naturale, storico e artistico che si apre con Henri Cartier- Bresson, pioniere del foto-giornalismo, capace come pochi di cogliere la vita nei suoi attimi più fugaci fermando sguardi e gesti anche meno visibili delle persone. Suggestivo il suo autoritratto. David Seymour rilegge con accenti eleganti il mondo della fede, mentre intenso è il reportage di Robert Capa al seguito delle truppe americane durante la Campagna d’Italia del 1943. Poi il racconto di Herbert List e la visione

Venezia McCurrry

Venezia McCurrry

innovativa di William Klein che entra da protagonista nel provocatorio racconto di Roma del 1956. E poi la poesia dell’uomo nel suo legame profondo con l’ambiente naturale negli scatti di Sebastião Salgado che racconta l’epopea degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia. Nella poesia della visione conduce il viaggio di Claude Nori che lungo il litorale adriatico ripercorre le strade dei ricordi a recuperare quelle radici familiari lontane. Intensa e poetica è la visione della capitale proposta da Helmut Newton che in “72 ore a Roma” ricrea una passeggiata notturna nel centro monumentale della città. Sperimentazione e nuove tecnologie proprie della fotografia di oggi restituiscono un nuovo volto di scorci e piazze di città come proposto da Alexey

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Titarenko che racconta una Venezia magica o Abelardo Morell che utilizzando le tecniche del “foro stenopeico” crea visioni  in cui si fondono interni ed esterni, A Cinecittà è dedicato il lavoro in bianco e nero di Gregory Crewdson, a Milano e ai suoi monumenti l’opera di Irene Kung dallo spessore onirico. Al documentario è affidato la tecnica di Paul Strand che con Cesare Zavattini ha realizzato una delle più straordinarie opere dedicate alla realtà contadina: Un Paese del 1953. Strand, attraverso ritratti, still life e paesaggi conserva la storia di un piccolo centro emiliano, Luzzara. Con stesso intento e sguardo anche Thomas Struth più tardi a distanza di 50 anni ritrae il centro storico di Milano.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

Henri Cartier-Bresson e gli altri.

E’ poi la volta di una fotografia che testimonia i disagi esistenziali e gli scempi architettonici: Art Kane ne è un esempio attraverso immagini-sandwich che raccontano la scomparsa di Venezia. Una lettura positiva del nostro Paese invece è restituita da numerosi autori tra cui: Joel Meyerowitz che descrive le luci magiche della Toscana e arricchisce le sue immagini con il contributo poetico di Maggie Barret, Steve McCurry che a Venezia coglie l’’alchimia estetica tra le persone e l’ambiente e Martin Parr sulla costiera Amalfitana, gioca con l’immagine dei turisti mentre ritraggono se stessi sullo sfondo di straordinari paesaggi. Una Venezia colorata e immersa nell’atmosfera del carnevale è quella proposta da Nobuyoshi Araki, che si fotografa con le maschere del carnevale raccontando i suoi incontri. Sophie Zénon ripercorre la storia della sua famiglia, costretta a emigrare, affiancando i ritratti dei suoi nonni ai loro luoghi di provenienza, ed infine Elina Brotherus propone suoi autoritratti nel paesaggio.

Silvana Lazzarino

 

Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia
ITALIA INSIDE OUT
a cura di Giovanna Calvenzi
Milano, Palazzo della Ragione Fotografia
Orario: martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 20.30,
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30. Chiuso il lunedì
fino al 7 febbraio 2016

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