20240701 DILA APS – IL DISPARI

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Pierluigi Albertoni:  Santi poeti navigatori

La casa editrice Il Sextante, da sempre legata  all’isola di Ischia, ha un rapporto speciale con la Biblioteca Antoniana egregiamente diretta dalla Dottoressa Lucia Annicelli.

È proprio qui che l’editore ha presentato al pubblico molte delle sue pubblicazioni, contribuendo a diffondere cultura e letteratura in un contesto affascinante e suggestivo.

La collaborazione con la Biblioteca Antoniana, luogo di grande prestigio e di incontro per appassionati lettori e studiosi, continua a consolidarsi.

Il Sextante è pronto a tornare con le sue ultime novità editoriali, promettendo nuovi momenti di arricchimento culturale per la comunità isolana e non solo.

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In Italia ogni anno (l’analisi è del 2021) si stampano circa 90 mila libri.

Un’enormità, specie se consideriamo che, di questi, ne vengono poi venduti appena 2.112.

Il 90% del pubblicato va direttamente al macero, soltanto una piccola percentuale arriva in libreria. Quella delle centomila copie vendute è una meta che pochissimi scrittori italiani riescono a raggiungere.

Gli Editori italiani sono circa 3.500, ognuno dei  quali pubblica, nei vari settori, circa 17 titoli l’anno.

In media, considerati anche gli e-book, 102.987; vale a dire l’1,7 ogni mille abitanti.

I lettori che leggono un libro saltuariamente, quelli che si lasciano attrarre da qualche voce o richiamo pubblicitario, sono il 39,3 per cento.

Stranamente leggono più gli uomini delle donne (compresi i quotidiani).

In crescita sono i cosiddetti lettori forti: quelli che leggono almeno un libro al mese.

Una categoria a parte sono i bibliofili accaniti, i patiti cultori delle prime edizioni, degli incunaboli rari, del fior di stampa.

Il libro, così come lo conosciamo oggi, risale ad Aldo Manunzio e alla sua impresa editoriale veneziana del 1490.

Nei secoli grandi editori si sono succeduti, segnando positivamente il cammino della cultura italiana.

Nomi famosi e famosissimi: editori grandi (per intenderci) Mondadori e piccoli; paladini di edizioni raffinate, come il milanese Giovanni Scheiwiller, famosa la sua preziosa collana All’insegna del Pesced’Oro, il parmense Ugo Guanda, i palermitani Enzo e Elvira Sellerio.

Accanto a questi campioni, ci sono altrettanto illuminati outsider, come Franco Maria Ricci, Nino Aragno e Mariapia Ciaghi: editrice del Sextante.

Sensibili intellettuali che hanno curato e curano le loro pubblicazioni con una maniacale ricercatezza: per il carattere di stampa, il tipo di carta, l’unicità dell’illustrazione, la confezione, eccetera.

Famoso è il nero, in cui affogava le sue pubblicazioni Franco Maria Ricci, meno noto è il tempo e la cura che l’editrice-direttrice Mariapia Ciaghi pone per scovare una inedita immagine di copertina o per sistemare la gabbia di un Menabò.

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Eudonna rivista trimestrale ammiraglia della Casa Editrice il Sextante è un magazine di varia cultura che si basa sull’armonia tra contenuto e corpo iconografico, quasi una rarità, nell’odierno depauperato mondo cartaceo.

Una volta c’erano riviste come L’illustrazione italiana che si facevano notare per i servizi fotografici. Oggi c’è quasi unicamente Eudonna, che appaia alle immagini fotografiche, opere d’arte di grandi pittori-illustratori come Erra Guevara e Manlio Truscia.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Si può direttamente giudicare; come si può intuire l’attento lavoro che Mariapia Ciaghi compie per dare alle stampe numeri sempre più  belli e interessanti.

La giovane e dinamica editrice del Sextante pubblica, oltre al trimestrale Eudonna, libri di varia umanità, di teatro e di poesia.

Un patrimonio storico-intellettuale che ha un rilevante ruolo nell’attuale editoria italiana.

Un lavoro ogni giorno sempre più difficile, tartassato com’è dal continuo rincaro dei prezzi delle materie prime (carta, inchiostri, diritti di stampa, tasse), penalizzato dalla massiccia concorrenza dei nuovi media e dal disamore dei giovani per la carta stampata.

In Italia un libro, specie di poesie, l’hanno scritto e pubblicato quasi tutti perché siamo un popolo di poeti, eredi di quel ritmo laurenziano che dal XII secolo ha dato il via alle letteratura italiana. Siamo grafomani per un pubblico di lettori sempre più misero e risicato.

Anche se il lettore trova a sua disposizione un numero maggiore di libri: giornali e riviste, le librerie restano terra sconosciuta e le edicole vanno, giorno dopo giorno, chiudendo.

Le cause sono molteplici; prima di tutte la televisione che brucia gli scoop e l’attualità, poi il cartaceo che è diventato quasi un prodotto di nicchia, terzo la superficialità del lettore che non ha più il piacere di raccogliere e collezionare libri e riviste.

Le biblioteche di casa sono un ricordo da signorina Felicita, qualcosa di obsoleto e trapassato come il biciclo Penny Farnight.

Nello squallore generale si distinguono ormai soltanto pochi editori-amatori come Mariapia Ciaghi che con professionalità tengono in vita un settore che erroneamente si giudica inutile.

Non si capisce il valore che ha la lettura.

Il libro è un veicolo che ci porta dal nostro divano di casa a oniriche avventure; a luoghi fantastici che non abbiamo mai conosciuto; a storie e a testimonianze del presente e del passato.

Finché la carta stampata testimonierà la  nostra civiltà, vivrà la nostra storia.

I media elettronici, non potranno mai fare altrettanto, perché nulla potrà fissare e raccontare in modo esaustivo il nostro passato come un libro.

Teniamolo a mente.

Raccogliamolo e lasciamolo in eredità alle generazioni future.

 Pierluigi Albertoni

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Mariapia Ciaghi

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20240624 DILA APS – IL DISPARI

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Antonella Ariosto Intervista Giorgia Sabatini

La musica è tra le arti, una delle più belle, entra nell’anima e la sconvolge.

Conoscere la giovane musicista Giorgia Sabatini, sentirla suonare insieme alla sua bravissima insegnante Maria Luisa Neri, assistere alla sua premiazione da parte dell’Associazione di Promozione Sociale DILA APS di Ischia è stato davvero emozionante.

Giorgia Sabatini, infatti, è una giovanissima violinista talentuosa e bravissima.

Sono tante le domande che si possono fare ad una bravissima musicista e così ringraziandola per aver accettato la mia intervista in esclusiva per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI diretto Da Gaetano Di Meglio, inizio con le domande.

D- Giorgia puoi parlarci di te come  persona, di te come musicista?

R- Mi considero una persona estroversa e socievole, ma a volte, anche un po’ timida.

Quando mi osservo come musicista, mi vedo pignola. Cerco sempre di dare il meglio di me stessa, ma so che ho ancora tanta strada da percorrere.

D- Come nasce la scelta di suonare il violino?

R- In realtà, quando ho fatto l’iscrizione, alla scuola media di Castel Madama con indirizzo musicale, il mio sogno era quello di suonare il pianoforte. Alla prova dei quattro strumenti, però, il violino “me lo sono sentito mio: sapevo esattamente la giusta posizioni da prendere”.

Sfortunatamente la scuola mi inserì nel corso di flauto, ma in seguito alla mia richiesta di poter cambiare strumento, la scuola, dopo aver sentito il parere dell’insegnante di violino, accettò il cambio. Ancora oggi, sono grata alla professoressa Maria Luisa Neri, che mi accettò nella sua classe, pur non conoscendomi.

D- Quali generi di musica preferisci?

R- Uno dei generi che preferisco è il J-pop, cioè il Japanise pop, mi piace in particolare per la musicalità della lingua. I suoni sono molto dolci e, pur non conoscendo il Giapponese, riesco a capire quello che il brano vuole trasmettere. 

Un altro genere che apprezzo molto è il “rock britannico”, quello suonato  dai fantastici Queen di Freddie Mercury.

D- Che progetti hai per il tuo futuro?

R- Sposarmi, crearmi una famiglia, ovviamente dopo aver raggiunto i miei obiettivi: laurea in lingue e violino.

D-Hai un sogno nel cassetto? Puoi dircelo?

R- Girare il mondo, con il mio violino.

D- È difficile la vita di un’artista?

R- Al momento attuale si, poiché devo concentrarmi molto nello studio, non solo del violino, ma anche a quello scolastico: ho quattordici anni e frequento il primo anno del liceo linguistico.

D- Una musica che ami in modo particolare?

R- Adoro tutta la musica, in particolare mi piace suonare “La Suonatina numero 100” di Dvorsarj, un brano in quattro tempi, che comprende sia la musica Ceca che quella degli Indiani d’America.

D- C’è una domanda che vorresti ti facessero?

R- Al momento  non c’è.

L’intervista alla promettente violinista Giorgia Sabatini è conclusa,.

Grazie  Giorgia, per le tue risposte, ti auguro un luminoso avvenire, come tu desideri… e pare che Maria Luisa Neri stia concordando con DILA APS una tua esibizione a Ischia!

Antonella Ariosto

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LIGA SARAH LAPINSKA – TWITTERONE dalla Lettonia

 

  1. Vineta Stepiņa; la ricamatrice Vineta Stepiņa (Jelgava, Lettonia), mia ​​compagna di scuola, nel suo tempo libero posa con l’antologia “Ispirazioni” pubblicata dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS”. Vineta è soprattutto brava ad invitare i nuovi partecipanti, principalmente pittori, al concorso “Otto milioni”. Lei non lavora perché è disabile.

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  1. Vera Roķe: una delle pioniere dei numerosi eventi e concorsi dell’Associazione DILA APS, ceramista, poetessa e scrittrice, Vera Roķe si sente contentissima posando con la sua amata cagnetta Leria, leggendo sia i vari comunicati stampa pubblicati nella pagina culturale del quotidiano IL DISPARI Diretto da Gaetano Di Meglio, sia l’antologia 2023 “Ispirazioni” pubblicata dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.
  2. Sandra Paulsone: la ricamatrice Sandra Paulsone mia amica, conduttrice dell’Associazione benefica “Silto darbu tiīne” (in italiano “Lo scrigno delle opere calde”) è anche maestra di scuola materna. Sandra Paulsone posa con piacere con uno di miei disegni e con l’Antologia “Penne Note Matite” pubblicata dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS”. Lei e le sue amiche, altre ricamatrici, partecipano con entusiasmo alla votazione del Premio “Otto milioni” e anche, alcune di loro, nello stesso Premio dimostrando la loro capacità di mostrare solidarietà ed organizzazione. In Italia, Sandra, così come la sua figlia maggiore Santa, attualmente sono abbastanza conosciute a Bergamo.

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20240617 DILA APS – IL DISPARI

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Attestati di ringraziamento

Da sinistra nella foto, Giampiero Simonelli attore, Ines Farinelli scrittrice attrice, Isabella de Paz regista, Caterina Novak cantante scrittrice, Dalila Boukhalfa Direttrice DILA APS x continente Africa, Rita Pompei astrologa, Evaldo Cavallaro psicoterapeuta esperto di ipnosi, Giancarlo Villani attore, Walter Maldacea filosofo, Alberto Macchi regista scrittore, tutti premiati il giorno 8 giugno 2024 nel salotto culturale Interno 4 di Roma dall’attrice Chiara Pavoni, Vicepresidente DILA APS.
Gli attestati, realizzati in seta fotografica, esprimono il ringraziamento da parte dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in partenariato con Testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, Associazione culturale italo algerina ADA di Dalila Boukhalfa, Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, Magazine trimestrale EUDONNA di Mariapia Ciaghi, Accademia Internazionale LA SPONDA di Benito Corradini, CENTRO COMUNITARIO PUECHER di Giuseppe Deiana, Associazione ARTE DEL SUONARE di Maria Luisa Neri, Salotto culturale INTERNO 4 di Chiara Pavoni, e con i Patrocini delle città di Napoli, Ischia, Torre del Greco, Bacoli, per il lustro dato (in maniera del tutto gratuita) ai progetti artistici e culturali di DILA APS.
Il testo dice:
A… come Attestato di partecipazione eventi DILA APS – Maggio dei Libri 2024 – e come Membro
Giuria 13a edizione Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI – 2024.
Roma 8 giugno 2024
Chiara Pavoni
Vicepresidente DILA APS

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NUSIV

 

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Premi Otto milioni

Bruno Mancini