Il Dispari 2017-07-31 Pagina culturale

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Il Dispari 2017-07-31 Pagina culturale

Il Dispari 2017-07-31

Il Dispari intervista Roberta Panizza,

Vicepresidente nonché Direttrice Artistica DILA

D- Sappiamo che è in corso di pubblicazione la nuova antologia “Penne Note Matite” abbinata ai Premi “Otto milioni”. Può darci qualche anticipazione sulla sezione che riguarderà la sua produzione poetica?

R – I versi che ho scelto di inserire nell’antologia “Penne Note Matite” sono nati quasi tutti insieme al mio amore per la poesia.

Alcuni persino prima.

A partire dal 2001, in un periodo non felice della mia vita, per distrarre il dolore interiore che pareva non volermi dare tregua, ho navigato spesso in un sito di poesia ora non più attivo (www.scrivi.com) e, dopo aver estratto e risistemato alcuni scritti in versi che tenevo nel cassetto, stralci di frasi appuntati su fogliacci fin dai tempi del liceo, e averli pubblicati su tale sito ottenendo l’apprezzamento di altri utenti, ho cominciato a scrivere qualcosa di nuovo oltre che a leggere quanto da altri era pubblicato o sullo stesso sito.

Poiché in quello spazio virtuale era possibile anche inserire commenti a quanto letto, è cominciato un proficuo scambio di idee ed impressioni che mi ha portata, oltre che a stringere sinceri legami di amicizia con altri appassionati di poesia, ad affinare la mie idee su questo argomento e a mettere insieme un certo numero di scritti che poi ho proposto ad una casa editrice di Roma.

Ne è scaturita una raccolta che è stata pubblicata nel 2003 con il titolo di

“Le mille porte”

che conteneva molti dei testi che potrete leggere nell’antologia.

Un autore ben difficilmente si esprime in modo uniforme nel corso del tempo, perché egli stesso non si mantiene uguale con il passare degli anni: aumentano il carico di esperienze e di letture, cambia il panorama delle sue emozioni e tanto altro ancora contribuisce al cambiamento dello stile e dei contenuti.

Guardo quindi ora con interesse a questi miei vecchi scritti che oltre a farmi provare sensazioni di rimpianto per un periodo ricco di stimoli e di scambi culturali con quelli che si sono rivelati veri e propri poeti, mostrano anche a me una giovane penna nella quale comunque ancora mi riconosco.

D- Vuole consigliarne una lettura a chi ci legge?
R – Con piacere! Direi che “Notte di deserti” potrebbe essere un buon inizio.

Notte di deserti

Che gelido crepuscolo di sogni
in questa notte d’ombre senza luna!

Scivola il suo canto antico
il vento su dune di pensieri
lasciati bianchi ad aspettare.

Qui c’era il sole!

Ed è un sussurro di silenzi
in lenta ascesa il tepore lieve
su questo inerte fiume d’onde.

La terra calda ancora sorride
se solo ancora durerà il ricordo

Il Dispari 2017-07-31 Pagina culturale

L’INTERVISTA CON LO SCULTORE KĀRLIS ĪLE

La prima scultura di Kārlis Ile che ho ammirato è stata la sua “Studente”.
Questo monumento emozionante è stato inaugurato a Jelgava il 12.09.2013.
Ricordo bene quella giornata di pioggia, così forte che non era facile udire né i discorsi, né la malinconica canzone dello studente vagabondo che pensa se occorra o no fondersi nel fiume scuro mentre cade la pioggia.
Questa canzone ha ispirato Kārlis, quando lui ha cominciato ad inventare, creare e costruire lo “Studente”.

Ho visto lo “Studente” e la sua faccia fragile, ma invecchiata, vivace nel bronzo troppo presto esposto in quel giorno di Settembre, e ho preso lo “Studente” per il gomito, allo scopo di capire meglio il suo Enigma, la sua decisione di lasciare questa vita o combattere contro il suo destino non corrispondente ai suoi sogni più profondi.

Il vento diventa la tempesta che scivola sul suo ombrello tutto bucato.

I suoi libri sono bagnati completamente dalla pioggia crudele.
Le sue scarpe sono grandi e goffe come quelle di Charlie Chaplin, non poggiate in una posizione normale e stabile.
Il 26/07 è stato il compleanno dello “Studente”sempre con l’ombrello bucato, sempre sull’argine del fiume. Abbiamo festeggiato questa data speciale in compagnia di Jēkabs Ceriņš che è spesso solitario nonostante la sua popolarità sia molto cresciuta negli ultimi tempi.

D -Kārlis, quando e dove sei nato, cosa ti è rimasto per sempre della tua infanzia e della tua adolescenza? Che cosa hai creato, che cosa hai ammirato, diventando presto indipendente?

R – Sono nato a Saldus il 27.04.1974.
Mia madre lavorava come artista disegnatrice. Mi piaceva guardarla lavorare e ho cominciato a disegnare, generalmente animali, ed a costruire figure di plastilina.
Sono indipendente da 10 anni, da quando studiavo a Riga, lontano da Saldus.

Sono artista 24 ore al giorno e non so vivere in altro modo.

Laureatomi alla scuola d’arte di Jānis Rozentāls, ho subito cominciato a lavorare con il legno, creando le mie prime sculture di notevole misura: una giovane egiziana con la farfalla sotto la testa.
L’architettura e la scultura egiziana sono testimonianze di eternità e di divinità più di quanto espresso da ogni scuola dell’arte che prova ad antropomorfizzare gli Dei, troppo quotidiani, per esempio, nell’arte ellenica.
L’arte egiziana, come l’arte di Leonardo da Vinci o quella di Michelangelo Buonarroti, non diventa mai volgare.
In seguito mi sono laureato all’Accademia dell’Arte della Lettonia.

D – So che realizzi le tue sculture in diversi materiali. I metalli, specialmente quelli limpidi, dorati e chiari, insieme ai cristalli rappresentano l’aria. Con il fuoco lavori direttamente. Sia le pietre, sia le sabbie rappresentano la terra. L’acqua la usi lavorando il ghiaccio.

R – Ogni materiale vuole essere trattato in un modo diverso.
Il mio stile è post-modernismo.
Non tutto deve essere mostrato completamente per essere capito meglio.
Mi piace costruire figure in pausa, come facevano gli egiziani antichi.
Ogni movimento prende la forza fisica mentre, invece, in ogni pausa la presenza dell’eternità diventa più importante.
Usando il fuoco, non realizzo figure umane, ma le mie fiamme giocano tra loro, formando i fiori e i segni della forza lettone.

Da 9 anni organizzo un festival delle sculture del fuoco.

Il lavoro con il ghiaccio è interessante ma pretende tanta attenzione perche ogni dettaglio e ogni composizione dipendono molto da come la luce si rifletter nella scultura, rompendo e trasformando in altri modi il ghiaccio.

Nonostante l’esistenza di luci artificiali che si possono controllare, preferisco mostrare le mie sculture di ghiaccio e di neve nella luce naturale, sotto il cielo!

Il bronzo è tanto più resistente dei materiali che preferisco ed è necessario per salvare le mie sculture per maggior tempo di quelle di fuoco o di ghiaccio.

Quanto alle sculture della sabbia, per fare quelle più grandi, lavoriamo spesso in due o in gruppo
È sempre un rischio costruire gigantesche sculture di sabbia se non facciamo una base stabile e semplice.
In ogni festival la sabbia è diversa.
Sono vincitore di tanti festival, ma per me è più importante l’opinione di coloro che rispetto.
Sto pensando come incarnare meglio nelle mie sculture l’elemento dell’aria.

Questo è un mio segreto d’artista.

D – Dopo un così intenso lavoro come riposi?
R – Durante i festival, prendo qualche giorno per me stesso, per salire sulle montagne o andare in barca.
Liga Sara Lapinska

DILATWITTERONE

1) Da Francesco Millonzi,

regista del film: “PANE DURO” All’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”: “Ciao, sono il regista Francesco Millonzi, come da intervista in esclusiva fatta a Voi (ndr la pubblicheremo nel prossimo numero di questa rubrica), sarei onorato di fare parte del vostro gruppo, anche perché, dopo aver parlato nell’intervista con il Presidente Bruno Mancini ho visto una persona motivata che crede nell’arte a 360°, e fare tutto ciò in un posto bello come Ischia è ancora più bello, vista l’ispirazione che solo quei luoghi magici sono in grado di dare nel comunicare ciò che l’estro comanda.
Onorato
Francesco Millonzi, regista

2) Da Liga Sarah Lapinska (Lettonia):

“Per conto di DILA ho donato la nostra Antologia 2014 alla Biblioteca Scientifica di Jelgava.”

3) Dopo oltre un lustro, Roberta Panizza,

Vicepresidente nonché Direttrice Artistica DILA, è tornata a Ischia per una breve vacanza in compagnia del marito Giorgio e del figlio Breiner. Auguriamo a tutti loro una piacevole permanenza.
In questa pagina trovate una sua breve intervista esclusiva rilasciata alla nostra Redazione.

4) Angela Maria Tiberi,

Presidente della Sede operativa DILA di Pontina, ci segnala che sono aperte le iscrizioni all’Annuario di Arte e Letteratura Contemporanea in realizzazione da parte dell’Accademia “Arte e Cultura”. Al progetto possono partecipare Artisti, Pittori, Scultori, Poeti, Scrittori, Fotografi, Ceramisti, Mosaicisti, e operatori di forme Artistiche,
Sono ammessi a partecipare Artisti di qualsiasi età, nazionalità e religione.
INFO: Accademia Internazionale “ARTE E CULTURA” M. Angrisani
Via Calvanese 22/bis 84083 Lanzara di Castel San Giorgio “Salerno” ITALIA “

5) Il cantautore Peter Ciani,

molto noto in Australia dove risiede da tantissimi anni, autore di alcune canzoni scritte per la nostra Associazione DILA e dedicate all’isola d’Ischia (Ischia Marrana, Ischia Ischia eccetera), è giunto in Italia per un periodo di vacanza. A Roma si è incontrato con Rita Cuccaro, cantante che ha partecipato a diversi eventi ischitani organizzati da DILA, la quale, oltre ai suoi personali, gli ha porto carissimi saluti da tutti noi.

6) Da Liga Sarah Lapinska:

“Entro il 27 Agosto qui, in Lettonia, iniziando da Jelgava, avrà luogo il primo evento e poi la prima mostra di artisti, con particolare attenzione per quelli iscritti a LENOIS e che partecipano al nostro Premio “Otto milioni”. Presto ulteriori particolari.
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Il Dispari 2017-07-24


Il Dispari 2017-07-24

Editoriale

Il 5 Maggio 2017, su queste colonne, abbiamo scritto che Angela Maria Tiberi ci aveva informati che: Silvana Arbia (già Capo del Principale Organo Amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia) ha accettato di collaborare con DILA.” ed eccoci impegnati a dare voce alle attività umanitarie, sociali, culturali della illustrissima nuova collaboratrice di questa redazione culturale.
Prima di tutto chiariamo bene la prestigiosa statura internazionale di Silvana Arbia delineandone, ovviamente in maniera succinta, le principali mansioni e attività in ambito legislativo e umanitario.

Silvana Arbia – Magistrato

Presidente della Fondazione internazionale Silvana Arbia.

Già alla Corte d’Appello a Milano, poi ad Arusha (Tanzania) col Tribunale penale internazionale per i crimini commessi in Ruanda (nove anni come chief of prosecutions nella Procura generale), adesso alla Corte penale internazionale dell’Aja con un mandato di cinque anni, eletta a capo della Registry, uno dei quattro organi in cui si articola la Corte penale internazionale.

Silvana ARBIA partecipò,

come membro della delegazione italiana, alla conferenza tenutasi nel 1998 a Roma, in cui venne scritto lo statuto di quella che poi sarà la Corte Penale Internazionale.

Il 28 Febbraio 2008 viene eletta Registar (cancelliere) presso il Registry, il principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale.

Il suo compito è fornire supporto amministrativo ed extra-giudiziario nel perseguimento delle strategie della Corte.

La protezione e l’assistenza delle vittime e dei testimoni, la cooperazione giudiziaria, l’amministrazione del centro di detenzione, e della difesa, l’organizzazione e la gestione dei field offices, la gestione finanziaria e la sicurezza della Corte sono funzioni chiavi del Registry.

In questo ruolo è coinvolta nei casi attualmente trattati dalla corte: fra questi, il procedimento contro il presidente sudanese Omar Hasan Ahmad al-Bashir e le indagini sulle violenze occorse nel 2008 in Kenya, quelle in Libia, in Costa d’Avorio.

RICONOSCIMENTI

• Premio “Nicola Sole” 2010
• “Paul Harris” (da Rotary Catania)
• Premio “Carlo Levi” 2012
• Premio “Donne Zonta” 2012
• “Paul Harris” (da Rotary Basilicata) 2012
• “Peace Prize” da Soroptimist International of Europe 2013
• Il 29 Agosto 2015, l’Amministrazione Comunale di Pomarico le conferisce il Premio Lucania
• Oro per la Cultura Giuridica
• Chèvalier de la Legion d’Honneur.

Ultimo libro: Mentre il mondo stava a guardare – Vittime, carnefici e crimini internazionali: le battaglie di una donna magistrato nel nome della giustizia, pubblicato da Strade Blu – Mondadori, nel novembre 2011. Premio Carlo Levi 2012.

Angela Maria Tiberi intervista Silvana Arbia

TIBERI D: Si parla spesso in questi giorni di “Bambini soldato”, “Child soldiers”, “Enfants soldats”, e simili e pare che nonostante i numerosi sforzi per arginare tale pratica, centinaia di migliaia sono i bambini coinvolti in operazioni militari e il mondo rimane cieco e sordo, spesso tollerante.

ARBIA R: La definizione di bambini soldato, come stabilita nel 1997 nei c.d. Principi di Città del Capo comprende non sono quelli armati e che combattono, ma anche quelli che sono utilizzati dagli eserciti e dai gruppi armati come esche, corrieri o guardie, per svolgere azioni logistiche o di supporto, come trasportare le munizioni e le vettovaglie, posizionare mine ed esplosivi, fare ricognizioni.

La situazione più grave è quella delle bambine soldato che oltre a essere adibite alle operazioni militari sono anche usate come schiave sessuali.

Nonostante l’adozione di convenzioni internazionali dirette a tutelare i diritti dei minori (si ricordano la Convenzione di New York sui diritti dei minori entrata in vigore il 2 Settembre 1990; il Patto sui diritti civili e politici; il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e la Carta Africana sui diritti e il benessere dei bambini del 1999), risulta che ancora oggi, secondo fonti UNICEF, la pratica di arruolare bambini esiste

in Africa

(in Somalia in cui tra il 1991 e il 2004 sono stati registrati 200.000 minori, Sierra Leone, Repubblica democratica Congo, Uganda, Mozambico, Liberia, in Ruanda durante il genocidio del 1994 i militari hanno coinvolto minori nei combattimenti);

nell’Asia

(In Afganistan i Talebani usano i bambini come suicide bomber: in Burma si contano 70.000 minori che servono nell’esercito), in America latina, in particolare in Bolivia 40% dell’esercito è composto da minori, dei quali 50% sono minori di anni 16.

Occorreva un mezzo

per rendere giustiziabili le violazioni del divieto di usare i minori in operazioni militari e nel 1998 con l’adozione dello Statuto di Roma, atto costitutivo della Corte Penale Internazionale, l’arruolamento di minori di anni 15 è definito crimine di guerra (le prime sentenze su tali crimini sono state emesse dalla Corte speciale per la Sierra Leone che tuttavia ha un mandato limitato nel tempo e riguarda soltanto una determinata area geografica).

Il primo processo della Corte penale internazionale ha riguardato proprio il crimine di guerra dell’arruolamento dei bambini, nel caso Lubanga, un capo dell’UPC, operante nella regione dell’Itturi, nella repubblica democratica del Congo, ricchissima di diamanti, è stato dichiarato responsabile e condannato definitivamente per aver arruolato bambini, i kadogos.

Ho avuto il privilegio

di essere il Registrar della Corte penale internazionale proprio al tempo in cui si è iniziato e si è concluso questo primo processo, con la condanna del capo militare e con ordine di riparazione alle vittime.

Innumerevoli sono state le difficoltà, anche per ottenere la cooperazione degli Stati, al fine di assicurare la protezione dei testimoni e delle vittime, tra cui vi erano ex bambini soldato devastati, con poche speranze di futuro normale.
Numerose sono state anche le questioni sulla riparazione da accordare a quelle vittime.
Si è sottolineato che, tra le misure riparatrici, vi è la non stigmatizzazione degli ex bambini soldato.

I kadogos sono vicino a noi,

non possiamo ignorarli, specialmente nel momento storico attuale, in cui gli standard di tutela di diritti fondamentali che sembravano acquisiti, stanno vacillando, cedendo a esigenze di mercato e di finanza mondiali, specialmente se pensiamo che spesso i minori si fanno arruolare volentieri per riscattarsi dalla povertà estrema, situazione che ci ricorda quella di tanti bambini in Italia, che sono ingaggiati dalla criminalità organizzata, assicurando manovalanza criminale a basso costo e non punibile.

Un compito per le donne si delinea netto e ineludibile: proteggerli.”

Ringraziamo Silvana Arbia

di averci concesso questa sua intervista esclusiva e le auguriamo successi per la pace mondiale tramite la sua Fondazione internazionale, costituita a San Marino per tutelare i diritti dell’infanzia coinvolta nei conflitti armati.
La Fondazione si propone, infatti, di prevenire il fenomeno dei bambini soldato nella regione dei Grandi Laghi Africani, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione e il rafforzamento delle capacità degli adulti, vicini ai minori, di proteggerli e di garantirne il diritto all’educazione e allo sviluppo.
INFO: http://www.arbia.foundation.com
Bruno Mancini

The registrar of the International Criminal Court Sylvana Arbia is seen during a news conference in The Hague November 22, 2010. REUTERS/Michael Kooren (NETHERLANDS)

DILATWITTERONE

Da Liga Sarah Lapinska (Lettonia):

  • 1) A nome di DILA ho regalato una nostra Antologia a Edvìns Jansons per il suo compleanno.
    2) Ho regalato per conto di DILA, una nostra Antologia a Elìna Zàlìte per il suo compleanno.
    3) Ho regolato la nostra Antologia “Otto Milioni 2016” a Jànis Camanis Sr., in nome di DILA.
    4) In nome di DILA ho regalato la nostra antologia 2016 alla stilista Daiga Latkovska.
    5) In nome di DILA ho regalato la nostra Antologia ‘Otto milioni 2016’ al Consigliere comunale Vilis Ļevčonoks di Jelgava.

DA MIGUEL PIÑERO (VENEZUELA).

La rivista Eudonna,

edita da Il Sextante di Maria Pia Ciaghi, alla quale collabora l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA” è acquistabile presso l’edicola della Piazzetta San Girolamo di Ischia porto.

La collana “Da Ischia, arte al femminile”,

edita da Il Sextante di Maria Pia Ciaghi, alla quale collabora l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” valuta opere da pubblicare offrendo un regolare contratto editoriale. INFO: Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24
ilsextante@emmegiischia.com

Angela Maria Tiberi

PASQUALE NESTA

conosciuto nell’AGRO PONTINO tramite il quotidiano quindicinale “Altirpinia”.

Lungo è il percorso di vita del meraviglioso irpino.
Non si dimentica il suo amato paese: “Lioni [AV]”
e ci tramanda gli antichi ricordi di
un meraviglioso nonno, amato dai miei figli.
Con i tuoi meravigliosi racconti,
ci fai vedere tra le righe un’epoca vissuta
e passata tra tante sofferenze indimenticabili.
Quanti ricordi davanti al camino con il nonno
e i miei pargoli.
Le tue parole calde riscaldano il nostro animo acerbo,
come il sole illumina il tempo interminabile
di questa amata Terra agonizzante ma fiduciosa
di una magnifica società mondiale dove la pace senza confine,
è la sovrana eterna di ogni mortale.

Il Dispari 2017-07-17

Il Dispari 2017-07-17

CS | DILA

In data 11 Luglio 2017 l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA, tramite il suo Presidente Bruno Mancini, ha sottoscritto un accordo con la Professoressa Dalila Boukhalfa per l’apertura di una sede operativa in Algeria al seguente indirizzo: “DILABLIDA Via Benyoucef Benkhedda Bt 13 num 03 AADl ouled yaich Blida Algeria tel. 393472110225 – 213561778895.

Ciò, nella convinzione che tale collaborazione internazionale potrà dare notevole risalto positivo ai progetti Made in Ischia proposti da DILA, e sarà determinate per creare i presupposti affinché si sviluppino incontri, gemellaggi, iniziative artistiche culturali e sociali tali da soddisfare l’obiettivo/slogan di “ottenere, per l’Arte in generale e per la Poesia in particolare il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.”

l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA,

riconosciuta l’ampia positiva divulgazione dei propri progetti ottenuta grazie alle attività professionali e sociali fino ad ora realizzate dalla Professoressa Dalila Boukhalfa, ha deliberato di nominarla Presidente della sede operativa algerina “DILABLIDA”, augurandole i migliori successi.
Bruno Mancini
Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Dalila Boukhalfa

Per gli amici Caroline Dali, è nata a Oran in Algeria il 26 Dicembre 1968 e vive a Blida.
Insegnante di francese presso la scuola media e il centro di lingue stranieri dell’università di Soumaa.

Da sempre appassionata di lingue, di libri e di poesia, ha saputo trasmettere con notevole successo questi interessi ai suoi studenti.
Ha partecipato a diverse manifestazione di carattere culturale in Algeria.

Scrive a titolo personale storie per ragazzi e poesie.
Il suo sogno è di organizzare e partecipare ad eventi artistici e culturali in Italia e in Algeria, facendo affidamento sulla cooperazione, sincera e continua, con l’Associazione culturale DILA, in modo tale da creare e riaffermare rapporti, tra artisti italiani e algerini, che abbiano in lei e nella sua volitiva presenza un collante forte e determinante.

STANZE D’ARTISTA: ALLA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA IN MOSTRA I PROTAGONISTI DEL PRIMO NOVECENTO

Tra i più problematici e contraddittori, il Novecento è stato un secolo ricco di drammi, tensioni, ma anche di innovazioni, scoperte e trasformazioni sul piano umano, sociale e scientifico.

Nel campo dell’arte vede l’affermarsi di diverse correnti tutte o quasi, orientate ad uscire dai canoni classici e tradizionali per dare vita ad un nuovo modo di ridefinire la realtà con i suoi cambiamenti e incertezze.

A ripercorrere momenti importanti delle innovazioni artistiche nel corso del primo Novecento è la mostra STANZE D’ARTISTA.
Capolavori del ‘900 italiano allestita a Roma presso la Galleria d’Arte Moderna in Via Crispi aperta fino al 1 Ottobre 2017.

Curata da Maria Catalano e Federica Pirani,

l’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, attraverso le opere di alcuni tra i più noti protagonisti della scena artistica della prima metà del ‘ 900 quali Mario Sironi, Arturo Martini, Ferruccio Ferrazzi, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Marino Marini, Fausto Pirandello e Scipione, intende dimostrare l’importanza di certe innovazioni sul piano ideologico e sociale, oltre che espressivo, portate dall’arte italiana dei primi decenni del Novecento.

Le circa sessanta opere di scultura, pittura, grafica a firma di questi dodici artistiche procedono dal divisionismo al futurismo, dalla metafisica al ritorno all’ordine, guidano nella complessità dei loro singoli percorsi, tantoché a ciascun artista è dedicata una “stanza” illusoria.
Nelle sale espositive, accanto ad ogni opera degli artisti, si possono trovare i loro scritti tratti da diari o lettere, testi teorici e critici, così da offre una sorta di commento critico proveniente dalla stessa fonte creativa dei capolavori in mostra.

La scrittura rappresentava per questi protagonisti dell’arte del Novecento un modo per dar voce alle loro impressioni e stati d’animo spesso riferite all’atto del creare.

Le opere in mostra,

appartenenti alle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e provenienti da prestigiose raccolte private, mirano, in un rapporto dialogico, a restituire una più approfondita conoscenza del patrimonio artistico del primo Novecento sottolineando le caratteristiche linguistico espressive degli stessi artisti.

Tra le opere presenti citiamo quella di De Chirico che definisce la realtà quale allusione a narrazioni fantastiche con richiami a mondi mitologici o classici con “Combattimento di gladiatori” (1933-1934); quelle di Savinio dove sono presenti aspetti irrazionali, sospesi tra gusto surrealista ed atmosfere con cui tratta il mondo infantile, aspetti legati all’antichità e il conflitto fra razionale e irrazionale: Senza titolo (Foresta tropicale) 1945-1946 e Autunno(1934); quelle di Pirandello presente con Paesaggio romano (1935-1938), Scena campestre (1926), Il Sarto (1929); senza dimenticare Soffici con Campi e colline (1925), Paesaggio (1909) e Marzo burrascoso 1926-1927).

A Giorgio De Chirico

è stata dedicata un’interessante mostra ad Ischia nel 2010 presso il Complesso Museale di Villa Arbusto dove sono stati esposti 28 quadri e 5 sculture provenienti dalla Collezione Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-07-10

Il Dispari 2017-07-10

Tina Bruno,

opinionista di questa pagina culturale, scrittrice poetessa romana, durante tutto il suo percorso letterario ha curato in modo particolare il mondo infantile, scrivendo, tra l’altro, “Favole Educative”. Un libro dedicato non soltanto ai bambini, ma anche agli adulti che si prendono cura dell’educazione formativa dei piccoli.

Tale libro, è importante ricordarlo, ha partecipato a numerosi concorsi di narrativa, ricevendo sempre ampi consensi fino a che, tra le varie recensioni e giudizi positivi, il volume è stato gratificato dalla Commissione del concorso internazionale “Scriviamo Insieme” come ”Il Migliore Libro Dì Letteratura Per L’infanzia”: senza dubbio una consacrazione a livello nazionale della qualità educativa e delle capacità letterarie di Tina Bruno.

Da “Racconti brevi”

Betty
Tra Antropologia e Cultura

Astolfo e Fidenzio erano due giovani amici.

Il primo figlio di proprietari terrieri, l’altro, del fattore della tenuta, avevano la stessa età.
Fidenzio, diplomato ragioniere, da sempre svolse mansioni di contabilità presso la masseria. Astolfo, il Marchese, dopo il diploma partì per l’America, dove conseguì la Laurea in “Scienze Naturali.”

Il giovane Marchese amava l’esplorazione di posti sconosciuti e selvaggi, la caccia, l’arte, la ricerca e le belle donne.

Spesso, in compagnia di altri ricercatori, partiva per l’Amazzonia: gli piaceva conoscere la gente del posto, sostare qualche giorno e fare ricerca sul campo.
Era il giorno 08/08/88 quando il Marchese partì insieme con altri ricercatori per conoscere la parte settentrionale dell’Amazzonia che appartiene al Brasile ed è bagnata dal Rio Delle Amazzoni.

Lungo il percorso esplorativo, il gruppo dei ricercatori sentì il bisogno di riposare un po’.

Fu proprio in quell’angolo di terra che costeggia il fiume scelto per piantare le tende, che il marchese incontrò la bella Betty.

La ragazza era in compagnia dei figli delle persone che si presero cura di lei dopo la morte dei suoi genitori in quel fiume.

Betty, questo era il suo nome,

cercava di rendersi utile dando lezioni di cultura moderna ai loro figli.
Non avendo libri, impartiva loro importanti insegnamenti attraverso l’esperienza diretta con gli oggetti, la manipolazione, l’osservazione, il gioco.
L’arrivo degli antropologi aumentò in Betty il desiderio di lasciare quel posto per incontrare gente nuova e divulgare la cultura e l’educazione iniziata dai suoi genitori.

Ottenuto il permesso di partire, il 28/08/88 arrivò alla tenuta insieme al Marchese.

Di origini svedesi era alta, bionda, occhi azzurri e portamento elegante, per cui la casa del Marchese, come spesso la gente ripeteva, era proprio quella giusta per un tipo come lei.

Accolta, su invito del Marchese, al castello dalle sue sorelle (due brave insegnanti) con lo scopo d’istruirla nel loro idioma, queste rifiutarono di accettarla come cognata.

Tale rifiuto non era giusto e il giovane Marchese non lo sopportava.

Pensò, quindi, di rivolgersi al suo fedele amico Fidenzio e di fare con lui un accordo dietro compenso, sia per zittire le chiacchiere del paese, sia per calmare la furia delle sorelle.
L’accordo era; “Far finta di partire lontano dalla tenuta e sposare Betty.”
La finzione andò avanti fino alla nascita del piccolo Louis, giorno in cui il Marchese decise di sfidare i membri della famiglia e di sposare la ragazza.

Era una notte di luna piena, del mese d’agosto, quando Betty, mise al mondo un bel maschietto e Fidenzio, presunto padre, appena ne ebbe notizia, sentì il dovere di comunicarlo ai vicini di casa.
Aprì la finestra e ad alta voce, dopo una bevuta di vino, annunciò la nascita.

– È nato, è nato

Fidenzio deve essere impazzito, altrimenti non si spiega quest’euforia; non è figlio suo e lo sappiamo tutti, perciò per quale motivo urla? Lo sa che sono le due del mattino? Commenta con voce impetuosa rivolgendosi alla propria moglie Nardo il nasone, soprannominato così dai paesani a causa di una Malformazione al naso.

Lascialo urlare, soddisfatto lui, felici tutti, a te cosa toglie? Rispose la moglie.
Mi toglie il sonno! Santo cielo! Hai capito? Io alle 5 mi devo alzare per recarmi in campagna a dar da bere agli animali, e fino a quell’ora ho bisogno di dormire!
Va bene, spegni la luce e cerchiamo di dormire, è ancora troppo presto! Esclamò Teresa, una donna sulla quarantina, madre di quattro figli, con un fisico logoro dalla fatica, dalle gravidanze e dal carattere turbolento del marito.

Paziente e rassegnata

a occupare in famiglia, sempre il secondo posto, non osò ribellarsi al volere del compagno.
In paese era nota la bellezza di Betty, però non capisco come mai ha sposato Fidenzio.
– Scusa Nardo, ma dobbiamo per forza continuare a parlare di loro?
A fare i figli, sono tutti bravi, guarda noi.
Ne abbiamo messi al mondo quattro.
La cosa difficile è allevarli e educarli. Affermò Teresa, con un po’ d’invidia e gelosia.
È vero ciò che dici. Buona notte!

Nardo non riusciva a prendere sonno, e ricominciò a spettegolare.
Nardo io ho sonno, spegniamo la luce? Te lo chiedo per favore! Buona notte!
– Che notte ragazzi! Finì Nardo.

All’alba, come tutti i giorni si recò in campagna e lungo la strada, incontrò i suoi colleghi di lavoro e cominciò a spettegolare, fra loro c’èra anche compare Ciccio, suo amico speciale.
Ciccio, soprannominato dai colleghi di lavoro il ”Giornalista” per via di tutte le storie che inventava e raccontava, appena vide Nardo, gli domandò:
Buongiorno compare hai saputo che la moglie di Fidenzio questa notte ha dato alla luce un maschio?
– Perché, secondo te, è figlio suo? Adesso ti ci metti anche tu? Quel poveraccio è solo la controfigura del Marchese, il fortunato con cui va a letto è il padrone. Affermò.

Lungo la strada incontrarono altri amici,

erano felici ed esaltati, avevano ricevuto dal Marchese l’invito di prendere parte alla festa in occasione del battesimo del bimbo.
Si racconta in giro che verrà l’Arcivescovo a celebrare il Battesimo, quindi, ci sarà festa grande. Aggiunse Carmelo, un omino tarchiato, trent’anni d’età, ma che in realtà ne dimostrava almeno dieci di più, a causa della pelle bruciata dalla continua esposizione al sole, cui il lavoro dei campi lo sottoponeva.

Il piazzale dell’aia era pieno di tavoli imbanditi con ogni ben di Dio e Fidenzio era felice di servire le bevande e i dolci: sprizzava gioia da tutte le parti del corpo.
È felice perché pensa che nessuna persona conosca il suo segreto, invece si sbaglia, la gente non parla, per non umiliarlo. Disse Ciccio.

– La gente oggi è felice perché sa d’avere privilegi speciali, grazie alla bontà del Marchese, che a differenza d’altri datori di lavoro, mostra d’essere veramente una persona perbene, sedendo e mangiando allo stesso tavolo dei braccianti! Esclamò compare Nardo.
Fidenzio, a un certo punto, abbandonò l’arte del vivandiere prese in braccio il bambino e annunciò al pubblico la sua nascita:

Questo è mio figlio.

Seguì un forte applauso di buon augurio per il bambino da parte di tutti i presenti e di richiesta, per il Marchese
Signor Marchese, dove ha trovato una donna così bella?

Al posto del Marchese rispose la gente:
Si dice l’abbia trovata in orfanotrofio, nei paesi intorno al nostro.

Compare Ciccio, informato più di tutti, si girò verso il gruppetto di chiacchieroni e disse:
Se proprio ci tenete a saperlo ve lo dico io.
– Compare Ciccio sbrigati a parlare muoio dalla curiosità. Affermò Nardo.
Ricordi compare, quel viaggio in Amazzonia che il Marchese fece qualche anno fa?
– Quello che lo portò a lasciare la fidanzata che aveva in paese, la figlia del Conte, non posso andare oltre, tanto hai capito a chi mi riferisco?
– Ho capito sì, ecco perché andava sempre agli uffici comunali e al Tribunale, adesso si spiega tutto, grazie!

La festa durò fino a tardi

e verso mezzanotte alcuni invitati cominciarono ad abbandonare la tenuta.

Lungo la strada era tutto un dire, un commentare sulla festa.
Il giorno seguente come tutte le domeniche, i cittadini cattolici si recavano in chiesa per assistere alla S. Messa.

Gli uomini aspettavano in piazza le compagne, era usanza del paese entrare insieme in chiesa, nel frattempo, chiacchieravano del più e del meno, scambiavano pareri, consigli e apprezzamenti su quella o quell’altra persona.

Quel giorno il discorso, come tutti i giorni dall’arrivo della giovane donna, era centrato sul Marchese e la sua amante.

Alle 10, l’auto del Marchese, guidata da uno dei suoi braccianti, arrivò in piazza e fu parcheggiata al solito posto: un angolo appartato della piazza, che nessuno osava occupare perché riservato ad Astolfo.

Dall’auto scese per primo il Marchese,

poi le due sorelle e per ultimo la bellissima Betty.
Gli uomini presenti in piazza, salutati amichevolmente dal Marchese, risposero con riverenza e riconoscenza, non solo per la sua amicizia, ma anche perché ancora una volta, potevano ammirare la bellissima Betty.
In chiesa il Parroco invitò tutti i fedeli alla preghiera, al perdono, al ringraziamento e al riconoscimento delle buone opere del Marchese, sempre generoso con tutti.

Fra i fedeli il mormorio era continuo, tanto che al momento dell’Omelia, il prete pregò i presenti di fare silenzio e di ascoltare l’annuncio che stava per fare:
Ieri ho saputo una bella notizia e voglio comunicarla a tutti voi: fra qualche mese il Signor Marchese sposerà la bellissima Signora Betty, siete invitati tutti alla sua tenuta per festeggiare insieme il loro matrimonio.

A quell’annuncio molti dei presenti meravigliati si domandarono: “Come può sposare Betty se lei è già sposata con Fidenzio?

Le donne invidiose della fortuna capitata alla futura sposa, cominciarono a trovarle tanti difetti:
La spilla che porta è proprio brutta!
– Io al suo posto a quel vestito avrei abbinato le scarpe blu.
– Sai che cosa ti dico? Quell’abito non mi piace.

Alla fine della S. Messa

il Marchese pregò i paesani di attendere qualche minuto in piazza perché doveva spiegare come stavano veramente le cose:
Ho il dovere di chiarire il motivo che mi abilita a sposare Betty o Betta, come voi tutti la chiamate:
1) perché il suo matrimonio con Fidenzio è stato solo una recita;
2) perché il bambino è figlio mio e di Betty;
3) perché le mie sorelle dopo tanti chiarimenti hanno accettato che Betty diventi mia moglie.
Vi aspettiamo in tanti.

Il Marchese, a quel punto, salutò tutti e ripartì.
La gente si guardò intorno smarrita e tacque, non una parola di disapprovazione, non una a favore fu pronunciata.
Da quel giorno il pettegolezzo che durava da qualche tempo cessò.

Tina Bruno

 Il Dispari 2017-07-03

Editoriale

Natalia Benedetti e Guido Arbonelli “Duo Namaste”

La parola Namaste è originaria di una zona compresa tra l’India e il Nepal ma è utilizzata anche in molte regioni dell’Asia e nell’Australia meridionale.

Essa, pur essendo letteralmente traducibile con “mi inchino a te” in quanto deriva dal sanscrito “namas” (inchinarsi, salutare con reverenza) e “te” (a te), viene comunemente associata ad una valenza spirituale, per cui può forse essere interpretata in modo più completo come un saluto alle qualità divine che sono in te. Unita al gesto di congiungere le mani e chinare il capo, acquisisce l’ulteriore significato di “le qualità divine che sono in me si inchinano alle qualità divine che sono in te”.

Ciò può definirne quindi il significato ultimo come un saluto tramite il quale si riconosce la sacralità sia di chi porge il benvenuto sia di chi lo riceve.

Natalia Benedetti e Guido Arbonelli

hanno scelto questo nome per il loro duo di clarinetti e canto, quale augurio di grande simbiosi che vogliono stabilire con i loro ascoltatori.

Ad Ischia ne abbiamo avuto un esempio recente durante la loro esibizione del Natale 2016 durante la quale hanno suonato anche il bellissimo inno “Girotondo di emozioni”, scritto da Guido e cantato da Natalia, dedicato a Ischia con il quale hanno vinto il premio internazionale “Otto milioni” edizione 2016.

Natalia

è anche professore di strumento e direttrice dell’Orchestra della scuola media Cocchi-Aosta e Liceo Jacopone di Todi, mentre Guido, oggi docente al Conservatorio “Cherubini” di Firenze, ha fatto parte di numerose orchestre internazionali quali la NIS simphony orchestra (Serbia), Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria, Arturo Toscanini orchestra, Queen’s College orchestra-Usa, Orchestra Sinfonica di Constanta-Romania, nonché delle orchestre della Rai di Torino e Napoli, ed ha tenuto il corso per Professori d’orchestra presso il Teatro lirico Sperimentale di Spoleto nell’anno 2007.

Guido Arbonelli e Natalia Benedetti

hanno svolto attività concertistica a Ischia fin dagli anni ’80, invitati spesso dal compianto M° Vincenzo Sena.
Inoltre, i due musicisti hanno svolto spesso attività di docenza in masterclasses nei vari comuni dell’isola d’Ischia.
Di conseguenza, l’Isola, con il suo sole e calore, mare e amore è da sempre rimasto nel cuore del Duo tanto quando, in internet, trovano la notizia del premio letterario Made in Ischia “Otto milioni” organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ne rimangono attratti fino al punto di scrivere la canzone “Girotondo di Emozioni”che ora va n giro per il mondo con i loro concerti.

Bruno Mancini

Il Dispari 2017-07-03

IL DOPPIO E LA COPIA CON CARAVAGGIO NEL PATRIMONIO DEL F. E .C.

Avvolgente e provocatoria, intensa e eloquente nel realismo con cui cattura fatti, atmosfere sacre e profane, e in quei contrasti unici di luci ed ombre che restituiscono allo spazio e alle figure un profondo realismo, l’opera del Caravaggio figura tra le più importanti nello scenario dell’arte del Seicento, apre ad un nuovo modo di percepire e sentire la vita nel suo scorrere con drammi e passioni, misteri e verità.

A parlare sono i suoi personaggi sia legati alla mitologia, sia al sacro o al profano, senza dimenticare le splendide nature morte dove il taglio di luce esalta ogni dettaglio accarezzando un nuovo modo di restituire spazi ordinari che diventano straordinari.
Caravaggio, tanto studiato da storici dell’arte e critici, tra cui Rossella Vodret, maggiore esperta al mondo di questo straordinario artista, è al centro della mostra in corso fino al 16 Luglio presso gli spazi di Palazzo Barberini a Roma.

Giulia Silvia Ghia,

in occasione dei trent’anni del F.E.C. (Fondo edifici di culto) presenta “Il Doppio e la Copia” quattro dipinti, o meglio due coppie di dipinti messi a confronto, due di certa mano caravaggesca e gli altri copie antiche che ritraggono rispettivamente San Francesco in meditazione del 1606 e La Flagellazione di Cristo del 1607.
Due tematiche di forte impatto emotivo e visivo, legate al sacro che Caravaggio restituisce con quegli squarci di luci che si aprono attraverso zone scure a rappresentare da una parte la meditazione sulla morte e dall’altra l’accettazione della flagellazione

I dipinti con San Francesco

in meditazione –l’uno proveniente dalla chiesa di San Pietro a Carpineto Romano e in deposito alle Gallerie Nazionali di Arte Antica e l’altro proveniente dalla chiesa romana di Santa Maria della Concezione (nota come Chiesa dei Cappuccini)– sono stati per anni al centro di una complessa vicenda attributiva conclusasi, dopo operazioni di restauro e ricerche tecniche eseguite – contestuali e parallele – su entrambi i dipinti, con l’attribuzione dell’originale alla tela proveniente dalla chiesa di San Pietro a Carpineto, oggi in deposito presso Palazzo Barberini.

La copia della pala del Caravaggio con la Flagellazione di Cristo, proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli che fu commissionata al Merisi dalla famiglia De Franchis, e collocata nella loro cappella nella chiesa di San Domenico, è stata attribuita al noto copista di Caravaggio, Andrea Vaccaro collocata oggi nella cappella del Rosario di San Domenico.

Nel dipinto di San Francesco

in meditazione (1606)in cui il frate è raffigurato con in mano un teschio e davanti un tronco su cui poggia una croce, la novità iconografica è proprio il teschio qui ad indicare la precarietà della vita di fronte all’ineluttabilità della morte, anticipando il motivo delle vanitas nature morte in cui accanto a fiori, frutta, o strumenti musicali e libri appare anche un teschio.
Nella Flagellazione, il Cristo, legato alla colonna dai tre aguzzini, si prepara a sopportare il dolore senza mostrare gesti strazianti ed è reso nella sua vulnerabilità come qualsiasi essere umano.
Un’opera del Caravaggio “I musici” del 1595 è esposta fino al 16 luglio a Napoli presso Palazzo Zevallosa Stigliano in via Toledo e in essa sono rappresentati quattro giovani suonatori in concerto, una sorta di allegoria di Amore e Musica.

Silvana Lazzarino

Grande successo per la mostra di Milena Petrarca vincitrice del premio “Otto milioni” 2017

Grande successo per la mostra di Milena Petrarca a Pozzuoli, sua terra natia, dedicata ad Artemisia Gentileshi.

Infatti, inaugurata il 15 Giugno ne era prevista la durata fino al 30, ma il notevole interesse suscitato nel pubblico e nella critica ne hanno consigliata la proroga per un altro mese!
Così sarà possibile visitarla tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 23 nella sede del Bistrò-Galleria-Apotecha—Art Port in via Solfatare 131/133.

Organizzata dal Dott. Nicola Fasano art tutor scopritore di Milena quando lei aveva solo 15 anni, tra i dipinti più significativi spicca “Il volto di Artemisia – omaggio di Milena”.
Affiancate a Milena Petrarca espongono anche le pittrici Rosalia Tortorelli e Veronica Longo.

Pietrantonio Di Lucia, noto critico d’arte, ha scritto:

All’orizzonte uno sfumato tra leonardesco e seicentesco.” e poi “Oggi la pittrice Milena Petrarca dipinge nello sfondo un paesaggio fantasioso e un tantino partenopeo a marcare la sua origine in quel di Napoli, città del canto, della musica e dell’Arte. Quel paesaggio è dato relativo e mai realistico oggettivo; è presente e passato; è oggi e storico periodo che vide le peripezie e i capolavori della bella Artemisia… ma è pure il paesaggio evanescente, prospettiva aerea di Leonardo. Quanta storia puoi leggere in quel dipinto di paesaggio!”

Silvana Lazzarino ha scritto di lei:

Scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze, le opere di Milena Petrarca, presenti nei musei italiani e americani ed in prestigiose collezioni americane, francesi, inglesi e cinesi, incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.”

Nata a Pozzuoli nel 1950, vive e lavora a Latina trasferendosi periodicamente anche a New York.
Ha studiato all’istituto d’Arte Filippo Palizzi di Napoli, dove ha conseguito il titolo di maestra d’Arte.
Allieva del grande Scultore Lelio Gelli, è stata docente di discipline pittoriche presso il liceo Artistico di Latina.
Sue composizioni poetiche e sue opere pittoriche faranno parte della nuova Antologia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” dal titolo “Penne Note Matite”, di prossima pubblicazione, a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza e con la collaborazione di Silvana Lazzarino, edita da “Il Sextante” di Maria Pia Ciaghi.

Grande successo per Milena Petrarca. Le due Muse

  DILA

Lampione stradale ischitano – Esopo news.

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Lampione stradale ischitano

Lampione

Per la serie Esopo news.

Lampione stradale ischitano: panorama

Il lampione stradale ischitano: località Punta Molino

Lampione stradale ischitano: la coppa rotta

Lampione stradale ischitano: parti sconnesse

Il Lampione stradale ischitano: la base rotta

Lampione stradale ischitano

Lampione stradale ischitano: pronto per cadere

Lampione stradale ischitano: pronto per ferire.

A chi compete l’onere della manutenzione della rete e dei lampioni collocati sul suolo pubblico della Città di Ischia?

Certo aspettare che la fatiscenza di questi lampioni di nuova generazione causi danni materiali o personali, e poi dire che la colpa è del “vento”, è la grande risorsa che l’infame burocrazia concede agli amministratori inetti, corrotti e collusi con imprenditori criminali.

Non scopro l’acqua calda dicendo che tali situazioni di pericolo abbondano a GOGO lungo le vie della Città (Sic!) di Ischia.

Basta scegliere la strada da dove iniziare il controllo per  trovare le prove utili a mortificare tutti coloro che indicano ISCHIA come un’oasi di civiltà in una nazione civile.

Chi vorrà attivarsi, per aggiungere le sue alle nostre denunce, potrà farlo scrivendomi a emmegiischia@gmail.com e contando (se lo riterrà opportuno) sul totale anonimato.

Ischia MUORE: noi possiamo  contribuire a salvarla.

Bruno Mancini
Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”

DILA

Francesco Millonzi – Regista cinematografico

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Francesco Millonzi – Regista cinematografico

Francesco Millonzi - Regista cinematografico

Francesco Millonzi

Da  Francesco Millonzi, regista del film: “PANE DURO” All’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”: “Ciao, sono il regista Francesco Millonzi, come da intervista in esclusiva fatta a Voi (ndr la pubblicheremo nel prossimo numero di questa rubrica), sarei onorato di fare parte del vostro gruppo, anche perché, dopo aver parlato nell’intervista con il Presidente Bruno Mancini ho visto una persona motivata che crede nell’arte a 360°, e fare tutto ciò in un posto bello come Ischia è ancora più bello, vista l’ispirazione che solo quei luoghi magici sono in grado di dare nel comunicare ciò che l’estro comanda.
Onorato
Francesco Millonzi

CS|Docu-film “PANE DURO” del regista Francesco Millonzi

 

Il Docu-film realizzato dal regista Francesco Millonzi, dal titolo: “PANE DURO”, affronta le problematiche legate al disagio sociale, focalizzando l’attenzione su quelle persone che vivono realtà molto disagiate.

Tra le tematiche più scottanti, si mette in evidenza le necessità di una società che tende verso la povertà, ma anche di chi si spende contro il disagio sociale, assistendo queste persone per una vita più dignitosa.

Il film tratta tematiche come: l’assistenza notturna dei volontari: “ANGELI DELLA NOTTE” verso i Clochard, dove abbiamo documentato ragazzi giovanissimi, come Pietro ed altri, che vivono la vita di strada, ma anche come Marco, un ragazzino che fa il posteggiatore abusivo per aiutare la sua famiglia, in particolar modo per comprare il latte alla sua sorellina.

Il Docu-film affronta la tematica della povertà non solo quella materiale, ma anche quella spirituale e di questo ne abbiamo parlato con il presidente del “PARLAMENTO DELLA LEGALITà” Nicolò Mannino.

Altre tematiche sociali che racconta il film riguardano il “BULLISMO”, infatti, abbiamo raccolto la testimonianza di Nikolai e della drammatica intervista di sua madre, dove si evince il dolore che una mamma prova davanti a questi episodi barbari, nonché, con un’intervista fatta al dott. Marco Anello, Provveditore agli studi di Palermo, il quale ha esposto come l’istituzione scolastica interviene per fermare questi fenomeni di bullismo.

Abbiamo anche affrontato il tema dell’immigrazione con il vice Presidente del “PARLAMENTO ALLA LEGALITA’” Salvatore Sardisco, con immagini drammatiche degli sbarchi.

Il film si conclude con papa Francesco, portatore di speranza ed umiltà.

Quello che il regista Francesco Millonzi vuole fare emergere nel Docu-film: “PANE DURO” è la necessità di dare voce a coloro che sono gli ultimi nell’uguaglianza della vita di una società che sempre di più vive nella diffidenza e nella indifferenza, al fine di accrescere il senso della solidarietà.

La finalità educativa vuole mettere in evidenza, senza veli, la consapevolezza dello stridore sociale in atto, per consentire una capacità critica nei confronti del prossimo; in un’epoca storica attuale in cui si celebra l’indifferenza e la diffidenza, questo lungometraggio si pone quale strumento educativo aggiuntivo alla contribuzione della capacità critica e di accoglienza sull’altruismo, proclamata da Papa Francesco.

Questo Docu-film è stato premiato con il “PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LEGALITà ED IMPEGNO SOCIALE” e  con il “PREMIO ECCELLENZE ITALIANE”

FILM PRODOTTI dal regista Francesco Millonzi:

“GENERAZIONE A CONFRONTO”: vincitore di premi internazionali.

180°, IL CAMMINO DI UN REGISTA”: vincitore di premi internazionali.

“IL SACRIFICIO DI UN BEATO”: film sulla vita e la cronaca dell’uccisione del beato Giuseppe Puglisi. Vincitore di premi internazionali.

“PANE DURO”: Vincitore di premi internazionali.

INDO: Francesco Millonzi Cell. 3701305541- 3206297591

KIMERIK: Concorso Enciclopedia Universale degli Autori Italiani

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KIMERIK

Concorso Enciclopedia Universale degli Autori Italiani

KIMERIK

Angela Tiberi

ANGELA MARIA TIBERI

presidente Sede operativa Pontinia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

segnala il seguente: Concorso

KIMERIK

“Enciclopedia Universale degli Autori Italiani”: scadenza 31 Ottobre 2017
REDAZIONE PIAZZA GRAMSCI, 1/3 ~ 98066 ~ PATTI (ME) TELEFONO 0941 21503 PARTITA IVA 02778870838 CONTATTI CONCORSI@KIMERIK.IT SITO INTERNET WWW.KIMERIK.IT

 

Premessa: il presente concorso prevede la pubblicazione di un’enciclopedia formato 15×21 – Carta avorio o patinata a scelta della redazione – eventualmente costituita da più tomi.
L’Autore che aderisce ha diritto comunque a ricevere senza nessun altro costo una copia (un solo volume) dell’antologia pubblicata.

Spedizione del Volume gratuita per l’Italia.

Entro il 31 Ottobre ’17 l’Autore può proporre la pubblicazione:
1_Delle proprie note biografiche e o bibliografiche (concorsi, pubblicazioni ecc).
2_Di della foto di copertina di un libro se ha già pubblicato (in B/N)
3_Se lo desidera l’Autore può inviare una poesia o un racconto o un brano di un romanzo. L’Autore ha comunque a disposizione due pagine in tutto (formato 15×21) in cui inserire tutto il materiale (7000 caratteri – spazi inclusi).
Il/La sottoscritto/a ___________________ _________
nato/a a ________________________
il _ __________
e residente a ___ __________________________________
in via/piazza ______________________________ _________ n _________, CAP __________
autore/autrice del brano intitolato “_______________________________________”
dichiaro di essere l’Autore e Proprietario dell’opera presentata per il concorso “Enciclopedia Universale degli Autori Italiani” e acconsento alla pubblicazione senza nessun altro costo se la Kimerik dovesse ritenere valido il materiale inviato dopo l’insindacabile giudizio della Kimerik stessa.

È chiaro che la valutazione della Kimerik

è articolata e prevede anche la verifica della congruità del materiale.
Qualora la Kimerik dovesse pubblicare l’opera non ci saranno ulteriori costi carico degli Autori i quali autorizzano fin d’ora la pubblicazione delle loro opere, restando inteso che riceveranno in omaggio una copia dell’antologia.

L’autore potrà inviare: note biografiche –anche una poesia e comunque tutto sarà inserito entro le due pagine riservate.

Gli autori attribuiscono quindi alla Kimerik il diritto di pubblicare o far pubblicare per stampa l’opera e il materiale di cui sopra, nonché il diritto di riprodurre e quello di distribuire tale opera, con facoltà di mettere in commercio, di porre in circolazione o comunque a disposizione del pubblico, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi titolo, le opere stesse o gli esemplari di esse all’interno delle collane Kimerik senza limite di copie.

Dichiarano di rinunciare,

come in effetti rinunciabo, a qualsiasi forma di compenso per la cessione dei suddetti diritti di vendita e a qualsiasi partecipazione sul ricavato della vendita dei volumi nei quali saranno contenute le loro opere, considerando giusto corrispettivo il vantaggio che deriverà loro dalla suddetta pubblicazione, riproduzione e diffusione dell’opera.

Gli autori potranno utilizzare i predetti testi in altre pubblicazioni in quanto con il presente accordo non cedono l’esclusiva per i diritti di pubblicazione.

Esonerano da ogni responsabilità la Kimerik nell’ipotesi in cui l’opera in questione dovesse risultare creata da altri o l’autore non dovesse esserne il titolare dei diritti.

A – La Kimerik si impegna ad apporre il CODICE ISBN e il CODICE A BARRE;
B – Il libro sarà venduto anche tramite il sito Kimerik.it;
C – Detto libro sarà inserito in tutti i cataloghi a cui fa riferimento la Kimerik, secondo le opportunità concesse: Feltrinelli – Libreria Universitaria – IBS – librerieitaliane – Unilibro – inMondadori.it. La Kimerik è distribuita anche dal catalogo shoplibri.com.

Per partecipare bisogna

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2 barrare l’opzione e firmarla
3 Versare l’importo: € 16.00 tutto incluso, spese di spedizioni gratis per l’Italia.
4 inviarla con email a concorsi@kimerik.it o via fax al numero 0941243561

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Angela Maria Tiberi

Gioco d’amore a Sermoneta di Angela Tiberi in foto con Walter Poli

Laureata in Economia e Commercio e docente di ruolo di economia aziendale, è andata in pensione il 1/9/2009. Ha chiuso con entusiasmo la sua carriera di docente presso l’I. T. S. C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito, per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina con l’I.T. S. C. Vittorio Veneto di Latina, la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F, oggetto del piano: “poesia e narrativa, prosa e saggistica internazionale”.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre e l’ambito Master “E-learning” presso l’Università La Tuscia, occupandosi al secondo anno di far conoscere le opere poetiche degli artisti dell’associazione “IL CENACOLO DELLA POESIA” di Aprilia. Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato

con la casa editrice Tindari Edizione 2009 “Alla scoperta di noi stessi” per la premiazione di un loro concorso; “Amare in versi” con la casa editrice Ibiskos – Uliveri dopo essere riuscita a qualificarsi come finalista del concorso Autori Europei 2009. Cuore da poeta, casa editrice GDS editori. Il Parapendio dell’amore Mg C Management. La vita raccolta in un gomitolo MGC MANAGEMENT EDIZIONI, Rapsodia di ricordi Otma2 Edizioni, La fiaba vissuta dal contadino dell’Agro Pontino edizione Santoro,

Gioco d’amore a Sermoneta edizioni Dila

Angela Tiberi copertina del suo libro Gioco d’amore a Sermoneta

Prendi la mano… incomincia ad amarmi, Aletti Editore, Una storia da dimenticare ALBATROS Editore, L’Illusa del castello, e-book, Istituto di Cultura di Napoli editore, Universo Femminile, Nicola Calabria editore, Centro Studi Tindari Patti. Il risveglio della vita, Nicola Calabria editore, Centro Studi Tindari Patti.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Accademia Belli, Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori e dalle seguenti case editrici: Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi Editore, Tipolografia “grafica Anselmi s.n.c., TipolografiaFour Colors, Process s.a.s., Ursini Edizione Accademia dei Bronzi, Asso editori Latina, Calenda 2013, e sulle riviste: Poeti e Poesia ‘Rivista Internazionale direttore Elio Pecora’, Poeti nella Società ‘Rivista internazionale letteraria, artistica e di informazione’.

1°,2°,3, 4° edizione dell’Annuario d’arte e letteratura “Parole, Segni e Colore”, Accademia Arte e Cultura, di Belle Arti, Lettere e Scienze di Michelangelo Angrisani

Conosciuta sui diversi siti web di poesia.

Tra il 2007 e 2015, ha conseguito 220 premi e riconoscimenti da numerose accademie ed associazioni culturali nazionali ed internazionali.

2008 Mattinata, 10 Giugno, SECONDO CLASSIFICATO, sezione poesia “Vorrei”, Premio “La poesia dei mesi 2007”, Accademia Internazionale “Il CONVIVIO”, consegnato l’attestato e premio soggiorno.

2008 LANCIANO (CH),

15 Novembre, SECONDO CLASSIFICATO, poesia “Amico Rom”, 15° concorso artistico internazionale AMICO ROM, Associazione Them Romano’ onlus, consegnato attestato e trofeo di vetro Burano

2009 CERTALDO, 26 Aprile, TERZO CLASSIFICATO, Premio Nazionale di Filosofia, Associazione Nazionale per le pratiche filosofiche, consegnato attestato e coppa

2009 LATINA, 7 Giugno, SECONDO CLASSIFICATO, Poeti nella società, Premio Nazionale MARINO e la Cultura, silloge “Siamo Poeti”, consegnato attestato con Grande Coppa

2009 EMPOLI,

26 Settembre, SECONDO CLASSIFICATO, sezione poesia “Amico rom”, Premio Città di Empoli Domenico Rea, Circolo poeti e scrittori, consegnato attestato e trofeo in vetro di BURANO, premio Piatto d’argento

2009 Lanciano (CH), 7 Novembre, SECONDO CLASSIFICATO, sezione poesia, 16° Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom” Associazione Thèm Romano’ onlus, attestato e trofeo in vetro di Burano

2009 Reggio Calabria,

Dicembre, Oscar 2009, “Per gli alti Meriti derivanti dal Curriculum Personale dal quale è evidente l’attività culturale protratta al conseguimento ed all’affermazione dei più Alti Valori della vita”, riconosciuto dall’Accademia Internazionale “Giacomo Leopardi”, attestato e statuetta

2009 Reggio Calabria, Dicembre, Premio alla cultura 2009 “Per le elevate Doti Umanistiche e Sociali segno d’Onore all’impegno, sacrificio e fedeltà che la distinguono”, assegnato dall’Accademia Internazionale “Giacomo Leopardi”, attestato e targa

2009 Roma, 8 Dicembre, SECONDO CLASSIFICATO per l’opera “Amare in versi” poesia edita, Premio versi e frasi in libertà, Accademia Internazionale “Francesco Petrarca”, attestato e Grande Coppa

2010 Reggio Calabria, 01 Maggio, TERZO CLASSIFICATO, sezione poesia inedita, con la poesia “Dentro di me”, Premio internazionale di “Città di Reggio Calabria”, Accademia Internazionale “Giacomo Leopardi, attestato e targa

2010 Capranica, 17 Agosto, PRIMO CLASSIFICATO “Mi presento sono …” Accademia Internazionale “Francesco Petrarca”, sezione poesia, consegna attestato e Grande coppa

2010. Capranica,

17Agosto, PRIMO CLASSIFICATO “Ugo Foscolo” Accademia Internazionale “Francesco Petrarca”, sezione poesia, consegna attestato e Grande coppa

2010 Pedalino (RG), Ottobre, PRIMO CLASSIFICATO, Premio letterario internazionale “Voci e silenzi – Nicola Rampin” edizione 2010 per il volume edito AMARE IN VERSI ED. Ibiskos – Associazione Culturale Selene (Pedalino RG) – edizioni Eventualmente, consegna attestato, consegna dei libri

2010. Reggio Calabria, 7 Dicembre, TERZO CLASSIFICATO “Scilla e Cariddi” sezione poesia edita “Siamo noi stessi” Accademia Internazionale “G. Leopardi”, consegna attestato e targa

2010 Reggio Calabria,

7 Dicembre, sezione poesia inedita, SECONDO CLASSIFICATO “La Zagara” Accademia Internazionale G. Leopardi Reggio Calabria, consegna attestato e Grande Coppa

2011 Lanciano, (CH), 29 Ottobre, TERZO CLASSIFICATO, sezione libro “Il Parapendio dell’amore”, 18° Concorso “Amico rom” Associazione Them Romano’ onlus

2011 Reggio Calabria, 11 Dicembre, SECONDO PREMIO, poesia edita libro “La vita raccolta in un gomitolo” MGC edizione, Premio Internazionale “All’Italia” XVII edizione Accademia Internazionale “G. Leopardi, consegna attestato e Grande Coppa

2011, Reggio Calabria, 11 Dicembre 2011, poesia edita libro “Prendi la mia mano” edizione ALETTI, SECONDO PREMIO, Premio Internazionale “Aspasia”, XIX edizione Accademia Internazionale “G. Leopardi”, attestato e Grande Coppa

2012 Pomezia,

7 Luglio, SECONDO CLASSIFICATO, sezione poesia, ex aequo Città di Pomezia, da Pomezia notizie, attestato

2012 Patti (Me), Settembre, 1^ POSTO SEZIONE “VERITA’ POETICHE”, con la poesia “Amicizia”, 23^ Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Rosario Piccolo” 2012, con la poesia “Amicizia” Associazione Teatro – cultura “Beniamino Joppolo”, consegna quadro con cornice

2012 Reggio Calabria, 8 Dicembre, SECONDO CLASSIFICATO “All’Italia”, sezione poesia, Accademia Internazionale Giacomo Leopardi, XVIII edizione, consegna attestato e Grande Coppa

2013 Castel San Giorgio, 23 Giugno, TERZO CLASSIFICATO, Premio Internazionale Accademia Internazionale Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani, Sezione Narrativa, per l’opera “Una storia da dimenticare” edizione ALBATROS, consegna attestato e medaglia d’argento

2013 Viggiano,

27 Ottobre, SECONDO CLASSIFICATO – IX edizione Premio la Pulce letteraria, casa editrice Di Buono, Associazione culturale Di Buono, libro “Una storia da dimenticare”, edizione ALBATROS, consegna attestato ed euro 250,00

2013 Reggio Calabria, 15 Dicembre, SECONDO CLASSIFICATO, sezione edita “Il passero solitario”, poesia edita “Il Passero” Centro Studi Accademia Internazionale “G. Leopardi”, XVII edizione, consegna attestato e targa

2013 Reggio Calabria, 15 Dicembre, SECONDO CLASSIFICATO, sezione edita, libro “Una storia da dimenticare” edizione Albatros, “La Zagara” Centro Studi Accademia Internazionale “G. Leopardi”, XVII edizione, consegna attestato e Grande Coppa

2015 Ercolano (Na), 10 Maggio, SECONDO CLASSIFICATO, sezione Lingua XXI edizione CONCORSO NAZIONALE ROSA FORMISANO, XXI edizione, sezione poesia, consegna attestato e Grande Coppa

2015 Ischia, 30 Settembre, PRIMO POSTO classifica sul web della poesia “Artista” del Premio internazionale della poesia “Otto milioni”, quarta edizione DILA “DA ISCHIA L’ARTE”, poesia “Artista”

2015 Milano, 25 Ottobre, PRIMO CLASSIFICATO assegnato per la poesia “ARTISTA” del Premio internazionale della Poesia “Otto milioni”, quarta edizione DILA “DA ISCHIA L’ARTE”, premio 10 giorni all’isola solo pernottamento.

2015 Latina, 19 Dicembre, SECONDO CLASSICATO assegnato dall’Associazione Culturale Pontina e dall’Associazione Ricerca Territorio Educativo, Premio Nazionale di Poesia 2015 “Versi in libertà”, diploma di eccellenza con coppa.

2016 Nola (Napoli), 16 Gennaio, PRIMO CLASSIFICATO assegnato dall’A.I.P.H., Premio Speciale Donna, diploma e targa

2016 Ischia PRIMO CLASSIFICATO, Natale a Ischia, votazione della giuria IL DISPARI “0TTO MILIONI” V^ edizione premio internazionale di poesia ideato da Bruno Mancini Direzione artistica di Roberta Panizza

Presidente onorario del concorso Marino e la Cultura della città di Latina 2010 e 2013.
Collaboratore del giornale internazionale ALTIRPINIA di Lioni AVELLINO e della rivista internazionale

POETI NELLA SOCIETA’

e del giornale IL DISPARI.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale

internazionale brasiliano COLPITORA’ CULTURAL tradotte in portoghese.

Gestisce il gruppo Facebook “Amici senza confine”, che si occupa di poesia e tematiche sociali, con più di tremila aderenti.
Vice Presidente dell’Associazione Nuovo Cenacolo della Poesia di Aprilia (LT).
Presidente della Regione Lazio e Presidente della Provincia di Latina Accademia Internazionale Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani.

Ambasciatrice  ASSOCIAZIONE CULTURALE Da Ischia L’Arte – DILA per Sermoneta e Latina.

CANCELLARMI

Cancellarmi dal tuo cuore vorresti,
ma in fondo alla tua anima
ci sono i ricordi di quei meravigliosi
momenti vissuti insieme
nel rito di quell’amore immenso che ci ha unito
fino all’estremità del cielo.
I sussurri sono dentro di noi
come lo scroscio di una cascata fresca
che accarezza ancora la nostra pelle di ricordi
indimenticabili siamo noi uniti nelle nostre anime,
anche se il silenzio ci vuole chiudere nell’oblio.
C’è una luce in noi… esiste il nostro amore
che tu vorresti cancellare come avrei voluto io.
No, non si può il nostro calore lo conosce anche il cielo.
Tu rimani in me come io in te,
e tu lo sai anche se smetti di sentirmi,
ormai vivi in me come io in te.

26 Aprile 2016

Musica tra classica folclore e pop a Roma

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MUSICA CLASSICA E OPERISTICA, FOLCLORISTICA E POP AL MUSEO DI ROMA DI PALAZZO BRASCHI E MUSEO PIETRO CANONICA

Culture, tradizioni legate a storie di vita ordinaria e straordinaria dove si intrecciano sentimenti di gioia e nostalgia, passione e gelosia, ma anche coraggio e speranza, si ritrovano nel percorso musicale in cui si alternano classica e lirica, popolare e folcloristica nei suggestivi spazi del Museo di Roma Palazzo Braschi e del Museo Pietro Canonica. In questi prestigiosi luoghi il prossimo week – end 29 e 30 luglio 2017 sono in programma concerti ed eventi di animazione promossi da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, in collaborazione con Roma Tre Orchestra e l’Accademia d’Ungheria in Roma.La serata del 29 luglio al MUSEO DI ROMA PALAZZO BRASCHI dal titolo Connessioni al museo 3: la grande Opera lirica e i canti della tradizione ungherese. Inedite riletture” sarà una nuova occasione per apprezzare l’incontro tra espressioni musicali a noi lontane e la grande tradizione operistica. Negli spazi del cortile di ingresso al Palazzo Braschi il BrassTastic Quintet -Roma Tre Orchestra presenta una selezione di arie e sinfonie celebri interpretate splendidamente dal suono degli ottoni – Matteo Maisano, Massimiliano Campoli (trombe) Gianmarco Lombardozzi (trombone), Andrea Antonelli (corno), Simone Lanzi (bassotuba); mentre accompagnato al pianoforte da Andrea Bosso, il tenore Stefano Marra interpreterà le più belle arie di Mozart, Donizetti e Cilea. In programma accanto a brani tratti dal “Don Giovanni” e “Così fan tutte” di Mozart, sono i brani tratti da “Elisir d’amore” di Donizetti e da “L’Arlesiana” di Cilea.

All’interno del palazzo saranno i due borsisti dell’Accademia d’Ungheria in Roma Ági Jókai e Dániel Dobri a restituire attraverso le loro note la storia e il folclore del popolo magiaro. A fare da scenario alla musica classica e alle note della musica popolare ungherese è la collezione d’arte del Museo: dipinti, sculture e le suggestive incisioni della mostra di Pieranesi Piranesi. La fabbrica dell’Utopia in corso al Museo che contribuiranno a creare un’ atmosfera di grande suggestione e fascino.

musica a Palazzo Braschi e al Museo Pietro Canonica

Il 30 luglio 2017 sarà la volta del MUSEO PIETRO CANONICA che ospita dalle ore 17.00 il concerto gratuito “Quando la classica diventa pop” organizzato in collaborazione con Roma Tre Orchestra con in programma una selezione di raffinati brani dalle origini e dagli stili differenti eseguiti dal flauto di Sarah Rulli e dalla fisarmonica di Giancarlo Palena. In programma sono: B. Bartok: Danze popolari rumene, P. Iturrialde: Suite Hellenica, V. Semionov: Bulgarian Suite, R. Galliano: Tango pour Claude, A. Piazzolla: Oblivion, Escualo, Ave Maria,  G. Hermosa: Brehme,  E. Morricone: Playing love, Hermosa: Anantango, H. Arlen: Over the rainbow, A. Piazzolla: Libertango.

Le iniziative organizzate da Zètema Progetto Cultura si avvalgono della collaborazione di importanti istituzioni culturali cittadine quali: Casa del Jazz, Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Fondazione Teatro dell’Opera, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e con le Orchestre dell’Università Roma Tre e di Sapienza Università di Roma.

Silvana Lazzarino

   Concerto  al MUSEO DI ROMA PALAZZZO BRASCHI |

“Connessioni al museo 3: la grande Opera lirica e i canti della tradizione ungherese. Inedite riletture”

in collaborazione con Roma Tre Orchestra e l’Accademia d’Ungheria in Roma

Sabato 29 luglio 2017. Apertura dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23)

Biglietto del costo simbolico di 1 euro – Concerti nel Cortile fruibili gratuitamente

Concerto al MUSEO PIETRO CANONICA

“Quando la classica diventa pop”

a cura di Roma Tre Orchestra

domenica 30 luglio 2017 dalle ore 17.00

ingresso libero. Per INFO: Tel 060608 – www.museiincomuneroma.it

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