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20241014 DILA APS – IL DISPARI
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in allestimento
NUSIV
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Benvenuti
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è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:
“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.
Per Aurora volume quinto – Così fu
Per Aurora volume settimo – Un’altra Gilda
Incarto caramelle di uva passita
Antologie
Scempi
Francese Segni
Dalila Boukhalfa
Inglese
Pamela Allegretto Franz
Napoletano
Luciano Somma
Libere interpretazioni
Lettone
Liga Sarah Lapinska
Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca
Credevo – Musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini
Valentina Gavrish Gilda Canta Rita Cuccaro finalista premio “Otto milioni” 2018
Parlo di Te – Testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.
Non rubate la mia vita testo di Bruno Mancini musica e canto di Valentina Gavrish
Adesso musica e canto di Valentina Gavrish e testo di Bruno Mancini
Carnevale – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish
Gilda – Testo di Bruno Mancini -Musica e canto di Valentina Gavrish
Giovane Apache – Testo Bruno Mancini – Musica e canto Valentina Gavrish
Tecla – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish
Ad occhi chiusi – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish
PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare finalista premio “Otto milioni” 2018
“Quanno”: musica Roberto Prandin, testo Bruno Mancini, traduzione L. Somma immagini artisti vari
Tra eutanasia e ghigliottina Prandin Mancini Canola legge Bruno con testi
Tra Eutanasia e Ghigliottina Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola
E sento jastemma ‘o cielo Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola Luciano Somma fast
Nicola Pantalone Il brivido più lungo finalista premio “Otto milioni” 2018
Inno Coquille – Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”
Nelle bugie dei sogni Sigla 2 cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”
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20241007 DILA APS – IL DISPARI
Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI
prima puntata
Ho sempre considerato Chicco un mio amico e nutro la presunzione di essere stato ricambiato con uguale sentimento di amicizia.
Da quando ho avuto notizia della fine della sua vita umana, ho sentito una robusta spinta verso la pubblica illustrazione della imponente eredità civile e morale che fa parte del bagaglio incontaminabile di grandi esempi di coerenza e di coraggio specifici della sua esistenza.
Non vi proporrò il classico coccodrillo, ma presenterò, a puntate, in questa pagina un documento, probabilmente inedito, con il quale il caro Chicco volle dimostrarmi la sua vicinanza ai progetti culturali che nel 2012 iniziavo ad avviare con la collaborazione di Roberta Panizza.
“Ischia, un’antologia” (ISBN 978-1-4717-8775-1 90000) è il titolo del volume poetico nelle cui pagine, da 47 a 98, abbiamo riprodotto testo ed immagini di una relazione “APPUNTI PER UN ITINERARIO TURISTICO NELL’ISOLA D’ISCHIA” redatta da Giovan Giuseppe Cervera su commissione dell’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.
Chi di voi avrà la volontà e la pazienza di leggerlo fino alla fine, concorderà certamente con l’idea di Chicco che riteneva uno scempio non avere avuto forze e coraggio (cittadini e amministratori pubblici) per perseguire la strada indicata, ormai sono oltre sessanta anni, nei fogli di carta velina sui quali fu redatta la relazione di Giovan Giuseppe Cervera.
Chicco Cecchi, funzionario del locale acquedotto, è un personaggio di grande notorietà sull’Isola d’Ischia in virtù del suo modo sempre affabile di ascoltare i problemi degli utenti e di offrire
soluzioni adeguate.
Conoscitore come pochi di tutto il territorio isolano s’immerge nella natura, ogni volta che gli è consentito, con rispetto e con partecipazione emotiva.
Dalla sua continua difesa della specifica tipologia morfologica dell’isola, nasce la presentazione di questo primo stralcio di un documento degli anni cinqua
desideroso di conoscere le ricchezze dell’isola verso quei luoghi che, per la loro caratteristica fisionomia o per la dovizia di cose belle ed utili che detengono, assurgono a bellezze naturali dell’isola d’Ischia, ed onde consentire all’E.V.I. la possibilità di renderle accessibili curandone la manutenzione, e rintracciabili mediante una apposita segnaletica, colgo l’occasione per suggerire allo stesso E.V.I. di rendersi interprete verso i Comuni della permanenza di una toponomastica squisitamente indigena di alcune strade, e di preoccuparsi, anche in sede di Piani Regolatori, di stabilire certi punti fermi in materia di salvaguardia delle bellezze naturali, che non possono non essere assunti come patrimonio di tutti i cittadini dell’isola, affinché quel che rimane ancora del ricco paesaggio d’Ischia non vada sottratto agli’isolani, naturali proprietari, o irrimediabilmente distrutto.
Premetto altresì che il compito che mi accingo a svolgere, a parte l’invito dell’Ente promotore e richiedente, è decisamente dettato dalla mia viva ansia di portare un valido contributo alla
conservazione e alla valorizzazione di valori inestimabili, contro la dilagante mania di accaparramento privato e di distruzione incosciente, le quali a lungo andare implicheranno
quelle stesse sorti economiche che oggi tanto avvantaggiano l’isola, e, in un più ampio contesto, contribuiscono a mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dell’isolano.
Indubbiamente le valli, che nell’isola prendono il nome di Cave per la loro più marcata incisività nel terreno tufaceo e quasi per trarre origine dal deflusso delle acque piovane e sorgive di cui sono il naturale veicolo, rappresentano una ricchezza estetica ed economica di primissimo piano. Perciò le vie che portano alle Cave meritano particolare rilevo.
Prossima puntata lunedì 20 ottobre
Nel doppio enigma del suo silenzio
frammento sillabe
mostrando il volto in controluce al buio
nella registrazione
di versi prima mai uditi da nessuno.
Non ho più dediche.
Di pietra!
L’altra metà di me e Lei.
di me,
di Lei,
scompone il “sempre” in mini “adesso”
ché se ne perde alcuni, il dopo resta.
Nel doppio enigma
il suo silenzio è voce,
il suo silenzio è amore in suono
per me che non ho il senso dell’udito.
c/o la Società Umanitaria- Humaniter
Silvana Lazzarino, nata a Roma il 14/02/1971, laureata e giornalista è impiegata nella pubblica amministrazione.
Ama praticare anche attività sportiva come corsa e lunghe camminate, spesso nei fine settimana.
Ha collaborato come critica cinematografica e critica d’arte con il quotidiano Il Giornale, il bimestrale Il Ragazzo selvaggio, il magazine Eudonna, Radio Vaticana e con questa nostra pagina culturale per la quale continua a proporre recensioni ed articoli di cronache riferiti ad eventi culturali fin dalla sua nomina di “Direttrice Editoriale per conto dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA”avvenuta il 15 aprile 2017.
https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-2/
Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari ottenendo prestigiosi riconoscimenti e le sue poesie sono presenti su diverse raccolte antologiche.
Ha pubblicato diverse raccolte poetiche personali quasi tutte ispirate dal fascino delle bellezze artistiche e paesaggistiche del nostro Paese.
Nel 2014 si è classificata al primo posto nella sezione “Poesia” del Premio Internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI con questa poesia
Avvolto dalla mano della guerra
serva del potere,
spinto dalla sete di vendetta e giustizia,
questo pianeta ferito
geme e sanguina separando
mani, volti, sguardi
sempre più indifferenti gli uni agli altri.
Quando si è sul punto di non farcela,
quando l’orizzonte si oscura
e il cielo sembra frantumarsi come cristallo
precipitando a terra in mille schegge di follia,
d’improvviso l’arcobaleno
a segnare una via per risalire.
E’ “l’arcobaleno dell’amore”
che inaspettato
in qualsiasi stagione della vita
arricchisce e trasforma
cuori, animi, pensieri,
unendo le diversità,
accorciando le distante tra popoli e nazioni
per accogliere l’altro
che ci viene incontro
dal fondo di una strada sconosciuta
da percorrere insieme.
A Napoli lo scorso 13 settembre presso l’Humaniter in piazza Vanvitelli è stato presentato il suo libro “Emozioni e Counseling a mediazione artistica”(Kairós edizioni 2024).
L’incontro introdotto dai saluti della Responsabile di sede Marina Melogli e dall’editore Giovanni Musella (Kairós edizioni) è stato condotto dalla giornalista Laura Bufano che ha presentato unitamente all’autrice, i relatori Franco Lista Architetto e Artista; Luciano Scateni Giornalista, Scrittore e Artista; Paola Lista Architetto e la Scrittrice Federica Floccocuratrice delle letture.
E’ stata sottolineata l’originalità di questo libro non solo per la brillante analisi sulle emozioni, e il soffermarsi sulla creatività e sul potenziale creativo con esempi di opere di artisti contemporanei, ma anche per aver dato risalto all’aspetto legato all’uso del mezzo artistico nel counseling entro le dinamiche offerte dalle immagini dei dipinti dell’artista Lorenzo Maria Bottari dal titolo “Viaggio di Pinocchio nel Paese dei Tarocchi”, osservate in parallelo a quelle degli Arcani maggiori dei Tarocchi di Marsiglia.
Dopo aver affrontato l’importanza della professione del counselor nel restituire benessere al cliente rispetto ad una situazione di disagio o difficoltà, l’autrice ha tenuto a evidenziare come il mezzo artistico (disegno, scrittura, musica) possa essere di grande aiuto nel setting per innescare una narrazione ed evocare emozioni rimaste silenti.
Nell’accompagnare il cliente verso la propria realizzazione, il counselor stando in accoglienza e accettazione incondizionata, mantenendo un ascolto attivo, empatico e in sospensione di giudizio permette allo stesso cliente di ritrovare quella serenità smarrita per via di una perdita, una separazione, un conflitto nei rapporti interpersonali,ma anche per un insuccesso, una delusione, ecc.
Così il cliente ritrova fiducia in sé, autostima e quelle potenzialità che credeva di non possedere. Nell’accostamento tra le rappresentazioni di Pinocchio delle tavole di Bottari e gli Arcani maggiori dei Tarocchi marsigliesi vi è la possibilità di soffermarsi su alcuni aspetti del viaggio del burattino che desidera diventare un bambino nel suo processo di individuazione dall’io al sé.
Questo percorso viene osservato in linea con “il viaggio dell’Eroe” tra iniziazione, sfida, riscoperta di sé, e rinascita che Pinocchio attraversa incarnando alla fine quello che potrebbe essere il percorso di ogni individuo.
Poiché i Tarocchi e in particolare gli Arcani maggiori, sono strumenti di autoconoscenza con cui si lavora stando nel “qui ed ora”, possono essere utilizzati in un setting.
A chiusura dell’evento è intervenuta Stefania Cristiano con il suo laboratorio con il Gong.
Silvana Lazzarino, si dedica al Counseling e conduce laboratori a mediazione artistica per accompagnare le persone all’ascolto delle emozioni, sviluppare creatività, intuizione, ma anche autostima e condivisione.
Ignazia-La tempesta
Un altro giorno si allontana,
è vero, ma tornerà
se solo avvolgo il mulinello
dei miei ricordi senza nome
stretti in capitoli numerici.
Passivi segreti serbati da una pass
di sette lettere e di cinque numeri.
Dopo tre anni avanza una tempesta
sento correnti di aria fresca
lambirmi le caviglie
e vedo, immagino, vedo
legioni di zanzare
volare verso ricetto d’alberi
e vado, immagino, vado,
da Lei che mai non fugge in cerca di un riparo.
Ho voglia di nudarmi
uscire per mezzora
a cielo aperto
e poi vociare a muso duro
“Fulminami, io sono il tuo bersaglio,
colpisci al basso ventre, creando un rombo
– tu –
che scuota gli assonnati”.
Soffr dilemma tra luce e buio,
Ignazia-La tempesta.
Avanza e smuove il casco di banane
sospeso alla trave del terrazzo.
Procede, variando ombre
intorno alle pareti della stanza
per l’oscillare dei lampioni sulla strada.
Nemmeno il tempo di capire l’attimo:
fenomeni aumentano d’intensità.
Se solo avessi modo d’incontrarla
“Bagnami!”
“Affrontami!”
“Tu passerai io resto,
oppure sarò vento di tempesta”.
Rimbomba, rombando lontano,
in deviazione verso la valle degli uomini
– ottusi –
che non sapevano competere.
Eppure
Cenerentola perse scarpetta di cristallo
in fuga verso casa a mezzanotte
lasciando traccia al principe dei sogni.
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Patrocinio Comune di Bacoli
Con una telefonata di oggi, 3 ottobre 2024, il Vicesindaco di Bacoli, Dott. Mauro Cucco (che ringraziamo) mi ha confermato il Patrocinio del Comune di Bacoli anche per i nostri eventi DILA APS al Bookcity Milano (Biblioteca Sormani16 novembre) x presentazione antologia e comunicazione vincitori Premio OTTO MILIONI 2024, e ad Interno 4 Roma (fine novembre inizio dicembre) x cerimonia premiazione vincitori Premio OTTO MILIONI.
Date: Fri, 3 May 2024 11:24:53 +0200
Subject: Concessione Patrocinio Morale
Alla C.A. del Sig. Bruno Mancini
Gentilissimo,
si informa che in data 30/04/2024 è stato concesso il Patrocinio Morale per l’evento dal titolo: ” Da Ischia l’Arte-DILA APS”, giusta proposta di determinazione n. 573 del 30.04.2024.
Si richiede, inoltre, gentilmente l’invio della locandina dell’evento che verrà pubblicata sul sito del Comune.
https://www. bacoliturismoeventi.it /
Cordiali Saluti
Il Vicario Area IV-Responsabile Ufficio Turismo e Cultura
Antonio Imparato
Per ulteriori informazioni, si comunicano i seguenti contatti:
Cell: 3396206676
Mail: servizi.sociali@comune.bacoli.na.it
Pec: servizi.sociali@pec.comune.bacoli.it
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20241003 DILA ASP IL DISPARI professionisti
Una compagna di viaggio che mi sta molto a cuore, conosciuta online tantissimi anni fa è Gioia Lomasti.
In tandem abbiamo realizzato libri, articoli e tant’altro.
La stessa ha collaborato anche per un periodo con Bruno Mancini, grande organizzatore e creatore appunto di tante iniziative a livello internazionale, riscuotendo ovunque innumerevoli consensi.
Gioia Lomasti nasce a Ravenna, appassionata di letteratura nel suo insieme sin da bambina conquista l’attenzione della critica letteraria con la partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali che la vedono tra i posti d’onore.
È autrice di opere in poesia e prosa dedicando parte dei suoi scritti al cantautorato italiano Fabrizio De Andrè.
Co-fondatrice nel 2011, con Marcello Lombardo (diventato suo marito dal giugno di quest’anno: auguri agli sposi!), del sito vetrinadelleemozioni.com lo ha creato come spazio riservato all’arte e alla musica che supporta la promozione degli scrittori, dando molto risalto agli emergenti di grande espressività poetico-narrativa, che necessitano di un giusto sostegno per conseguire una maggiore visibilità.
Ha all’attivo con me moltissime pubblicazioni poetiche singole o in antologie anche scolastiche.
“Passaggio”, la sua prima raccolta edita (Giugno 2008), è una sorta di diario dal chiaro sapore emozionale nel quale poeticamente racconta se stessa.
Dal Dicembre 2009 al 2020 la sua passione la porta a curare per le radio della bassa Romagna l’appuntamento in “Vetrina delle Emozioni”, tramite un laboratorio creativo con la realizzazione di puntate settimanali a favore di tutti gli artisti partecipanti (scrittori e cantautori) ricreando uno spazio a loro dedicato, che ad oggi ha potuto vantare migliaia di adesioni.
Il web, attraverso molte interazioni, racconta parte del suo percorso artistico per ciò che lei è e sa donare: arte, poesia e vita
LUCIANO SOMMA
FABIO MARTGLIO l’ho conosciuto da qualche anno ed è nata una prolifica collaborazione che ci ha portato a comporre circa 50 canzoni raggruppate in album, incisi da Fabio stesso e alcune canzoni interpretate dalla bravissima MILA SIERVO.
Uno dei miei compagni di viaggio più accreditati come potete leggere da uno stralcio del suo ricchissimo e nutrito curriculum artistico degno di rilievo.
Tutte le canzoni sono state affidate in edizioni alla ITALIAN WAY MUSIC di MILANO.
Fabio Martiglio nasce in Arezzo il 10/10/1952 da Fedele, di origini siciliane, e da Clara Chiarini.
Si ripete comunemente che “il primo amore non si scorda mai”.
Per Fabio coincide con la musica, che fin da bimbo lo lascia silente ed estasiato all’ascolto.
Eredita l’indole artistica dalla famiglia paterna: il padre, suonatore di fricorno; il nonno Giuseppe, cugino del celeberrimo commediografo Nino Martoglio, amico d’elezione e collaboratore di Luigi.
I genitori, considerata la sua evidente inclinazione, all’età di circa otto anni lo avviano presso una scuola comunale di Arezzo (non avevano i mezzi per farlo studiare anche privatamente), allo studio della chitarra prima e del violino poi.
A 14 anni fonda, da chitarrista, il suo primo complesso (“The Wanted”) di 5 elementi in Arezzo.
A 16 anni viene ingaggiato, quale chitarrista e cantante, dal più consolidato complesso “The Querrimen”.
Sempre diciassettenne lo vogliono nella loro compagine, quale chitarrista e, nell’occasione primo cantante, “I Dragomanni”, già affermato nell’ambito del Centro Italia.
A 18 anni lo nota Assuero Verdelli, titolare dell’omonima orchestra (di 16 elementi), all’epoca fra le prime d’Italia.
Il Verdelli intravede doti particolari in quel giovane artista, primo cantante della sua orchestra, e lo avvia anche allo studio del pianoforte, allora suo esclusivo “dominio”, che via via gli lascia fino a farsi sostituire del tutto.
Sono anni di grande crescita e maturazione professionale per Fabio, che nel 1976 supera alla prima prova l’esame per conseguire il diploma di compositore accreditato presso la SIAE.
Nel 1978 conosce il paroliere ed editore musicale Joe Iozzo, che, riconosciute e particolarmente apprezzate le sue doti di compositore oltre che di cantante di alta e sensibile professionalità, lo lancia nel mondo discografico.
Ancora giovanissimo, esordisce nella manifestazione “Un motivo per l’inverno 1978” (in Compagnia di Alberto Fortis, Donatella Rettore e moltissimi altri artisti) con il singolo “DOLCEMENTE IO TI AMO”, che Renzo Arbore e Gianni Boncompagni lanciano anche nei loro gloriosi programmi “ALTO GRADIMENTO” e “NON E’ LA BBC”.
A questo primo 45 giri seguono molte altre produzioni discografiche.
Un artista a tutto tondo che impreziosisce enormemente il mio bagaglio artistico incominciato a riempirsi nella metà degli anni 50.
LUCIANO SOMMA