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2025130 DILA APS IL DISPARI professionisti

20251030 DILA APS IL DISPARI professionisti

Serre affascinante borgo medievale
Ai piedi dei Monti Alburni sorge Serre affascinante borgo medievale incastonato tra due fiumi, il Sele e il Calore lucano, che ne delimitano il territorio formando una suggestiva conformazione a cuneo.
Serre, parte nel Parco del Cilento e parte nel Vallo di Diano, si trova ai piedi dei Monti Alburni in una zona collinare caratterizzata da aree boscose, uliveti e vigneti.
Il nome deriva sia dal termine “serrae” con cui nel Medioevo si indicavano le colline o i monti che escludevano gli orizzonti, sia dall’antica attività dei boscaioli che con “serre” seghe disboscavano il territorio.
Il primo nucleo abitato di Serre risale probabilmente all’ X – XI secolo D. C., ma non rimane traccia del castello intorno al quale esso si sviluppava.
Dal XV secolo si assiste al susseguirsi di diverse dinastie, dai Sanseverino ai De Rossi, fino alla dominazione dei Borboni.
Edificato intorno al XVI secolo nel sito occupato in epoca medioevale da un castello del quale ricalca la pianta, il Palazzo Ducale, residenza della famiglia De Rossi è caratterizzato da due ali di fabbricato disposte ad angolo retto che unendosi ai muri di cinta, davano vita ad un impianto quadrangolare atto a racchiudere un vasto cortile dove gli elementi prevalenti sono un pozzo laterale di stile cinquecentesco, due scale in pietra e il secolare platano centrale.
Lungo il perimetro della corte è annessa la Cappella del Soccorso di cui resta il portale e i conci di chiave (riferiti all’arco) su cui si notano rosette e simboli araldici.
Edificata nel Settecento per volere del re Carlo di Borbone appassionato di caccia, su progetto iniziale dell’ingegnere militare Giovanni Domenico Piana, e poi rielaborata da Luigi Vanvitelli, la Real Casina di Cacciadi Persano (1752) prende il nome dalla località di Persano, area rurale situata a pochi chilometri da Serre.
La tenuta, autentico tesoro di storia e arte, è stata per lungo tempo l’elegante residenza di caccia dei Borboni, che qui trovavano ristoro e svago fino al periodo dell’Unità d’Italia.
Distribuita su due piani, la residenza con simmetrica pianta quadrata, presenta una facciata in stile barocco, un ampio cortile centrale e un atrio nel quale si trova un ampio scalone al termine del quale si nota la scultura in marmo di scuola del Canova che ritrae un mastino napoletano.
Dopo il periodo borbonico, l’edificio ha visto una nuova trasformazione: parte della costruzione e dell’immensa tenuta sono stati destinati a presidio militare.
Tra gli edifici di culto citiamo: la Chiesa di S. Martino risalente al XIII secolo caratterizzata da una facciata semplice e con un interno decorato da affreschi del XV secolo; ed il Santuario di Santa Maria dell’Olivo, così denominato per la presenza di una maestosa pianta di olivo accanto ad esso. Si narra che la costruzione del tempio risalga al X – XI secolo in seguito all’apparizione ad un pastore della Madonna su un albero di ulivo.
La chiesa dalla facciata bianca in pietra calcarea presenta all’interno decorazioni con affreschi e statue con episodi della vita di Maria ed in fondo alla navata centraleè una nicchia dove è presente una statua in stucco della Madonna dell’Olivo risalente circa all’ultimo decennio del XIII secolo che per stile rimanda alle raffigurazioni bizantine.
Dalila Boukhalfa e Silvana Lazzarino




20251023 DILA APS IL DISPARI professionisti

Luca Nicotra | Il principio di azione e reazione e la propulsione
Il principio di azione e reazione o terzo principio della dinamica, formulato da Isaac Newton, asserisce che un corpo che subisce da un altro un’azione reagisce su quest’ultimo con un’azione uguale e contraria, vale a dire con una forza che ha la stessa direzione e la stessa intensità ma verso contrario: «Actioni contrariam semper et aequalem esse reactionem: sive corporum duorum actiones in se mutuo semper esse aequales et in partes contrarias dirigi».
Su questo semplice principio poggia il funzionamento di qualunque sistema di propulsione “attivo”, che è quindi sempre “a reazione”.
Tuttavia, convenzionalmente in senso restrittivo, si parla di “propulsione a reazione” o “a getto” quando per generare la spinta propulsiva per reazione si utilizza un fluido captato dall’esterno e proiettato all’indietro a velocità molto superiore rispetto a quella d’ingresso, partecipando esso stesso al ciclo termodinamico che trasforma calore nell’energia meccanica necessaria ad accelerare il fluido.
Il caso più semplice di propulsione è il camminare: con i piedi esercitiamo sul terreno una forza orizzontale all’indietro che, grazie all’attrito, ci viene restituita dal terreno in avanti, come reazione.
Su un piano totalmente privo d’attrito non potremmo camminare.
Quando nuotiamo spingiamo indietro l’acqua con le mani e i piedi: l’acqua spostata ci ricambia con una spinta in avanti della stessa intensità.
Una barca si muove grazie ai remi o all’elica, che esercitano sull’acqua una spinta all’indietro, cui corrisponde una spinta di uguale intensità esercitata in avanti dalla massa d’acqua spostata.
Un aereo ad elica, analogamente, sposta all’indietro una certa massa d’aria tramite la rotazione dell’elica e lo svergolamento delle sue pale, ricevendo da tale massa d’aria una spinta in avanti di uguale intensità: il suo funzionamento è simile a quello di una vite che si avviti nell’aria.
La navigazione o il volo a vela sono, invece, sistemi di propulsione “passivi”.
Particolarmente interessanti sono i vari tipi di propulsori impiegati in campo aeronautico e spaziale.
Se il volo avviene entro l’atmosfera vengono utilizzati propulsori a getto di vario tipo: statoreattore, turboreattore (a flusso semplice e doppio), turboelica, turbostatoreattore.
Nello statoreattore il ciclo termodinamico che realizza la trasformazione di calore in energia meccanica, viene effettuato sul fluido senza organi ruotanti.
La caratteristica dello statoreattore è di generare la spinta quando raggiunge una velocità minima, per cui non consente il decollo e può funzionare soltanto quando il veicolo è portato a quella velocità minima da un altro tipo di propulsore.
Nel turboreattore, invece, il ciclo termodinamico è realizzato con organi ruotanti (in genere una turbina a gas) ed è possibile il decollo da fermo.
Il turboelica realizza una spinta che per l’85- 90 % è dovuta alla massa d’aria spostata indietro dall’elica e per il restante 15-10 % è prodotta dal getto dei gas di scarico.
Il turbostatoreattore riunisce le caratteristiche del turboreattore e dello statoreattore: al decollo funziona soltanto come turboreattore, mentre a velocità molto elevate (circa 5 Mach, cioè 5 volte la velocità del suono) la parte rotante viene disattivata e il propulsore funziona come statoreattore.
Se, invece, il volo avviene nello spazio interplanetario “vuoto”, il fluido, che espulso posteriormente genera per reazione la spinta propulsiva, non può essere prelevato dall’esterno, bensì deve essere portato a bordo: in tal caso si parla di propulsione a razzo.
A seconda del sistema con cui viene fornita energia meccanica al fluido, si hanno diversi tipi di razzi: razzo chimico, razzo nucleare, razzo a isotopi, razzo solare, razzo ad arco, razzo a ioni, razzo a plasma.

20251016 DILA APS IL DISPARI professionisti

20251016 DILA APS IL DISPARI professionisti
Capita anche questo!
Senza fare il nome, ma con accesso a
https://www.emmegiischia.com/wordpress/sponsor-volo-pazzo/
potrete capire facilmente di chi sto scrivendo, capita che l’ingordigia superi di gran lunga il rispetto per la parola data.
In premessa devo dire che decidendo di relazionare con una certa continuità tutte le fasi, di programmazione prima, e di realizzazione poi del progetto culturale artistico e sociale VOLO PAZZO in programma a Laurino (Cilento) nei giorni 14, 15 e 16 novembre prossimi, mi ero ripromesso di non portare alle vostra attenzione tutte le problematiche che di norma vanno sviluppandosi quando si mette mano ad una impresa tanto popolare, tanto elitaria, tanto artistica, tanto esclusiva, tanto rappresentativa… e tanto altro ancora come lo è VOLO PAZZO.
Però oggi desidero fare un’eccezione tanto è il disgusto provato dalla presa atto che l’ingordigia supera di gran lunga il rispetto.
In sintesi, nei giorni immediatamente successivi alla notizia pubblicata in anteprima su questo giornale relativa alla programmazione della tre giorni di VOLO PAZZO, tante sono state le istanze di partecipazione e le relative richieste di aiuto per trovare una sistemazione per i pernottamenti che Eva Di Perna, nella sua qualità di Presidente DILA APS della sede operativa Parco Nazionale del Cilento, in pochi giorni ha contattato tutte le strutture disponibili nel Comune di Laurino concordando con i titolari di ciascuna di esse le migliori condizioni economiche da offrire agli Artisti e a tutti coloro che ne avevano fatta richiesta.
Considerando che il mese di Novembre è un mese pessimo per il turismo di quella zona del Cilento e valutando il fatto che Eva garantiva il sold out ai BeB e ai Fittacamere di Laurino e comuni limitrofi, la sua proposta di collaborazione è stata accolta con un vero plebiscito.
In quindici giorni, e mi riferisco all’inizio del mese di settembre, TUTTI i posti letti di Laurino e comuni limitrofi sono stati assegnati a vario titolo a persone provenienti non solo dall’Italia ma anche dalla Lettonia, dalla Algeria e da altre Nazioni.
Un successo enorme prodromo di interessanti ricadute commerciali per una zona del Cilento notoriamente estranea a tale tipologia di flussi turistici.
Questa era la situazione fino a domenica, quando uno dei titolari di BeB le ha mandato un messaggio dicendo che non poteva mantenere l’impegno preso in quanto alcune persone avevano chiesto di usufruire della sua struttura per la durata di 20 giorni… compresi i tre giorni di VOLO PAZZO.
Cioè lui, beneficiando del sold out realizzato grazie alla collaborazione tra DILA APS e lui stesso e tutti i suoi colleghi, furbescamente ha intascato una prenotazione della quale si sarebbe sognato di beneficiare se anche i suoi colleghi fossero stati disponibili ad accettarla.
Egoisticamente, non solo è venuto meno al nostro accordo ma ha anche gabbato i suoi colleghi!
l’ingordigia supera di gran lunga il rispetto per la parola data… e anche una corretta condotta concorrenziale.
Ovviamente Eva Di Perna ha già provveduto a risolvere il problema sistemando gli ospiti in una struttura adeguata.
Chiudo dicendo che questi è altri rilievi moralmente e professionalmente inqualificabili gli sono stati spiattellati, personalmente e senza reticenze, dalla nostra Socia alla quale aggiungiamo un complimento per l’efficienza e un grande applauso per la determinazione.
Bruno Mancini


Professionisti DILA APS 2024


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