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Il Dispari 20181001 – Redazione culturale
Il Dispari 20181001
Editoriale
L’inizio del mio racconto “Il Nodo” tratto dalla raccolta “Come i cinesi volume secondo”
Il nodo – Capitolo 1°
Tu mancavi quando iniziò la spinta.
Altre presenze di forme strane, sfuggenti (lunghe, grosse, rotondeggianti), tinte a ceroni e pastelli, finanche tatuate in bello stile con varie fantasie ed anelli a gruzzoli, alcune all’apparenza più rigide che candide, si materializzavano per rapporti casuali e rapidi.
Belle a modo di meteore o comete, non chiedevano niente e niente offrivano.
Non certo a me con i miei limiti. Preparato soltanto ad esprimermi, laccato e lucido, scontavo in palpitanti solitudini pudori di primitivi insegnamenti.
Non più di venti anni, assistevo inerte alla decomposizione di principi da poco assimilati ed al decadimento delle strutture logiche ed espressive che di essi avevano costituito il fasciame.
Non avevo più voglia di correre dietro me stesso, rifiutavo l’idea di pensare.
Quotidiana stasi di stimoli avviluppava ogni teoria e l’ammansiva, come in un rodeo di tori e di vaccari, di tigri e di circensi.
Non ricordo se quelle presenze avessero un nome o se fossi io a costruire dei suoni per identificarle.
Helèna, Marella, Kass, Murilla: null’altro che affinità di compagni. Voglia di sregolatezza (purché non crei problemi), costumi diversi (emancipati si diceva), allontanavano tensioni culturali, tanto latenti quanto ineluttabili.
Finisce una guerra, finisce un regime, capisco, per prima si attiva una fase di ricostruzione, si curano le ferite, poi si mettono in discussione genesi, connivenze, attori e padroni.
Se trasferiamo questo concetto sotto un profilo ideologico, diamo rilievo a processi che si differenziano dagli altri per la caratteristica peculiare di non contemplare discussioni infinite in aule di tribunali.
Né essi si piegano o si esauriscono attraverso sentenze di giurie fantoccio, poiché, pur comportandosi come larve, a volte, come…
Bruno Mancini
Dettagli del prodotto
Alla ricerca di belle storie d’amore. Racconti e poesie ambientati nella splendida Isola d’Ischia.
Titolo libro: Come i cinesi volume secondo; Edizione prima;
Editore Bruno Mancini;
Pubblicato 9 settembre 2006;
Lingua Italiana;
Pagine 116;
Rilegatura Copertina morbida con rilegatura termica;
Inchiostro contenuto Bianco e nero;
Peso 0,23 kg;
Dimensioni (centimetri) Larghezza: 15,24, altezza: 22,86;
Prodotto ID 470704;
Prezzo 8.76€;
Stampa in 3-5 giorni feriali; per acquisti:
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-secondo/paperback/product-470704.html
Socio Fondatore dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA” si è laureato in lingue presso l’Università di Bologna e poi anche in scienze umane presso l’Università di Parma.
La sua attività lavorativa si è svolta sempre nell’ambito scolastico delle scuole statali di Bologna e provincia, fino a raggiungere la qualifica di Preside.
Ricercatore di Storia del Risorgimento e del Ventennio, ha pubblicato diversi libri riguardanti il suo paese d’origine: Villa Inferno e Cervia (Ravenna).
Le sue principali pubblicazioni sono state:
1 ) “La Cultura del Sale: il Sale nella Storia, nella Lingua, nella Economia”.
2 ) “Mino Gessi; L’Idea e la Forza (Sovversivi, fascisti e spie durante il Ventennio in Romagna e in Francia”
3) “Villa Inferno: un po’ della sua storia, un po’ della sua gente”
4) “Villa Inferno: un altro po’ di storia, un altro po’ di gente”
5) “Montaletto: un po’ della sua storia ed un po’ della sua gente”
6) “Cervia: spigolature, curiosità, inediti”
7) “Osare e morire” per l’Italia e per Mazzini”. Giovanni Pianori detto il Brisighellino.
Questa ricerca storica è la più impegnativa.
Essa riguarda un personaggio del nostro Risorgimento (Giovanni Pianori detto il Brisighellino) pressoché sconosciuto in Italia, mentre è sui libri di storia di Paesi come la Francia e la Gran Bretagna.
La prima edizione è stata pubblicata nel 2012.
La seconda edizione l’anno successivo.
È in corso la traduzione in lingua francese.
Giovanni Pianori detto il Brisighellino è stato vittima di un “maledetto imbroglio ” i cui maggiori reponsabili sono stati il Governo Francese di Napoleone III e il Governo Pontificio di Pio IX e del suo Segretario di Stato, il Cardinale Antonelli.
Essi hanno sulla coscienza la rovina di ben otto fratelli PIANORI perseguitati a morte per il loro impegno a favore di un’Italia Libera, Unita, Indipendente e Repubblicana.
Giovanni fu ghigliottinato a Parigi il 14 maggio 1855, Senesio ed Alessio sono finiti alla Caienna, Pompeo fu costretto all’esilio, Olinto, Giuseppe, Attilio, Ireneo parimenti rovinati.
Se i documenti riguardanti questi patrioti romagnoli non fossero stati (anche deliberatamente) occultati negli Archivi francesi e vaticani, sui nostri libri di storia, accanto ai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, non sarebbe mancata la Storia dei Pianori.
Enzio Strada ha setacciato archivi di mezza Europa per mettere insieme tutte le tessere del mosaico.
Il dossier “Pianori” da lui rintracciato presso l’Archivio Segreto Vaticano è stato risolutivo per la ricostruzione di questa incredibile vicenda conosciuta in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, perfino in Australia e NON DA NOI: in Italia, la sua terra.
Chi era Giovanni Pianori e cosa ha
fatto per l’Italia?
Egli nel 1848 partecipò alla Prima Guerra di Indipendenza, nel 1849, combatté con Garibaldi a Roma in difesa della Repubblica Romana distrutta dalle armate francesi di Napoleone III.
Fervente repubblicano e costretto all’esilio, sabato 28 aprile 1855, alla vigilia dell’inaugurazione dell’EXPO di Parigi, egli sparò due colpi di pistola (andati a vuoto) contro Napoleone III che, a cavallo, percorreva i Campi Elisi.
Pianori si era fatto strumento di un piano ideato a Londra proprio da Mazzini secondo cui la scomparsa dell’Imperatore sarebbe stata la scintilla di un moto da cui sarebbe scaturita la nostra Unità Nazionale.
Immediatamente arrestato,
Giovanni motivò politicamente il suo gesto: ”Napoleone aveva distrutto la Repubblica Romana e aveva rovinato l’Italia”.
Lunedì 7 maggio, il Brisighellino subì un processo sommario e fu condannato alla pena dei “parricidi”: morte mediante ghigliottina.
Le Autorità di Governo gli promisero salva la vita se avesse fatto il nome dei complici. Pianori non tradì nessuno; si limitò a dire: “Saprò morire”. Quando all’alba di lunedì 14 maggio 1855 fu in cima al patibolo, gridò forte “Viva la Repubblica, Viva l’Italia”.
Il gesto di Pianori ebbe enorme ripercussione in tutta Europa (e non solo) per le sue conseguenze. Ad esempio, Napoleone III rinunciò al suo viaggio in Crimea, rinviò l’inaugurazione dell’EXPO, attuò una politica finalmente più favorevole all’Unità d’Italia.
Mazzini rese, da subito, omaggio alla memoria di Pianori con parole che egli non aveva mai usato per nessuno: il Brisighellino era stato capace di “osare e morire” ed aveva reso un “servigio alla Patria.
Tutti i proventi dei suddetti libri di Enzio Strada stati stati devoluti in beneficenza.
Tre poesie scritte da Angela Maria Tiberi
Presidente Regione Lazio Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; Presidente Regione Lazio Accademia internazionale “Arte e Cultura” di Michelangelo Angrisani; Presidente Regione Lazio Associazione internazionale “La pulce letteraria”; Ambasciatrice Dell’Associazione internazionale “Magna Grecia Latina New York”.
SERGIANNI LUIGI
I tuoi capelli grigi
mi incutano profondo rispetto di un grande uomo
vissuto nell’Italia della gloria
del cinema italiano
conosciuto nel mondo oltre oceano
dal Polo Nord al Polo Sud.
Ora i giovani devono ritrovare quei valori
perduti e prenderti come esempio da imitare
con il tuo operato di giovane falegname
dalle mani cesellate di creatività infinita
a credere in loro come facesti tu
senza posa nella storia italiana del cinema
a cavallo di due generazioni che non ci sono più
ma rimaste immortalate nei film
dove li ritroviamo immortalati e
perennemente resteranno nella antica gloria italiana.
GIUSEPPE LORIN
Uomo di grande valore
la storia la fai vivere nei nostri cuori
come se tu avessi la macchina del tempo,
ci emozioni facendoci piangere le sofferenze
passate dagli uomini che ci hanno lasciato
con i loro dolori e sofferenze e gioie vissute.
Sei un uomo ineguagliabile che sa lasciare ai posteri
ricchezze inestimabili e uniche.
Paola Occhi
Voce d’usignolo che tocchi la mia anima
sola e raminga nella città
dei fantasmi che vagano nel nulla.
Addolcisci il mio cuore stanco di credere nell’amore
di uomini privi di sentimenti
incapaci d’amare
consolami e asciuga le mie lacrime
nel vedere un giorno trionfare l’AMORE sul MALE
e i deserti che danno i loro frutti,
la TERRA luogo di esistenza dove esiste la fratellanza
senza barriere e la Pace fra gli uomini e la Natura
rispettata come una madre capace d’amare.
Il Dispari 20180924 – Redazione culturale
Il Dispari 20180924
Editoriale
Indossando per una volta gli abiti dell’inviato del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, ho inteso partecipare personalmente al vernissage di una mostra da noi consigliata (della quale avete avuto modo di leggere ampie notizie nella pagina culturale del 10 Settembre), allo scopo di capire bene quali siano i reali connotati dei progetti posti in essere da Mariapia Ciaghi (Il Sextante editore) e Paola Valori (Galleria MICRO in Viale Mazzini 1 Roma).
Dico subito che
all’inaugurazione della mostra di arti grafiche “L’eco della pace” un folto e competente pubblico non ha fatto mancare la sua approvazione per il tema oggi più che mai tristemente attuale, né ha lesinato complimenti per la qualità delle opere esposte, e neppure si è sottratto ad applaudire, metaforicamente e concretamente,
l’operato delle due promotrici.
E, naturalmente,
non mi sono fatta scappare l’opportunità di intervistare alcune delle personalità di spicco (artistico e culturale ovviamente!) presenti in galleria.
Prima tra tutte, Milena Petrarca (Presidente della Sede italiana dell’Associazione “Magna Grecia Latina New York” di Mario Fratti, nonché vincitrice del premio di Arti grafiche “Otto milioni” proposto dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”) che ha donato alle organizzatrici due suoi quadri realizzati appositamente per rendere omaggio alla Mostra.
Poi Flora Rucco,
dott.ssa in Conservazione dei Beni Culturali, museologa di genere, Segretaria Nazionale. dell’Associazione “Calmana”, Presidente dell’Associazione Artistica e culturale “Exper’art” e Vice Presidente per la Regione Lazio della Delegazione DILA in Pontinia presieduta da Angela Maria Tiberi ben nota opinionista di questo giornale,.
A seguire ho intervistato
scrittore regista sceneggiatore, e, come splendida conclusione ho registrato alcune interessanti dichiarazioni delle due organizzatrici Mariapia Ciaghi e Paola Valori.
Come punto di forza della serata,
Mariapia Ciaghi, amica ed estimatrice della grande scrittrice americanista Fernanda Pivano, ha letto la post-fazione del libro “Ho fatto una pace separata” in cui Fernanda Pivano parla di Rovereto e dell’importanza che Rovereto ha assunto come riferimento universale verso questo valore.
Ricordiamo con ammirazione che la scrittrice Fernanda Pivano, fino dagli anni Sessanta e con importanti amici come Allen Ginsberg, Jack Kerouac o Gregory Corso, si è sempre schierata per la pace e ha dedicato molti incontri, soprattutto con i giovani, a questo tema.
“Ah, che gioia, che emozione, che una città bianca come Rovereto abbia creato un progetto per dare vita a un movimento di pace, un sogno collettivo di pace, ignaro di vincoli geografici o peggio di vincoli politici, un sogno giusto per bambini e per vecchi, ispirato da artisti e vissuto magari da chi ha perso in guerra una persona amata, gente che non vuole niente, vuole solo che la gente smetta di ammazzarsi scegliendo il ruolo degli animali feroci.
Il mio sogno è che questo movimento di pace si muova sempre di più, e che tante città, tanti popoli, possano vivere questo stesso mio sogno.
Forse i sogni sono destinati a fallire, ma io non posso pensare che possa fallire il sogno della pace.
La cosa più luminosa di un uomo è l’amore, la cosa più luminosa di un uomo è il rispetto, la cosa più luminosa di un uomo è la non violenza.
Questo rende sicuri i nostri cuori, rende sicuri i nostri affetti, è come se l’eternità ci illuminasse: solo nella non violenza si può trovare l’ispirazione nella vita.
A queste parole a cui i guerrafondai ci vogliono disabituare si raccoglie la speranza di chi preferisce una passeggiata nei boschi piuttosto che una sparatoria mortale.
Il nostro amore ci riporta a sognare città dove vivere l’uno accanto l’altro con fiducia, dove uomo e donna possono incontrarsi sognando il futuro, magari, perché no, facendo l’amore, comunque non uccidendo nessuno.
(…) la guerra è la più brutale delle offese alla pace.
Un’offesa basata a volte sopra emozioni nazionali, a volte emozioni volgari come le medaglie, ma sempre posate su un’illusione che i più ingenui considerano di pace piuttosto che di ambizioni.
Forse fa parte del sogno della pace che la nostra dignità ci faccia ricordare gli occhi di un ragazzo che muore.
La morte è la più grande nemica dell’uomo e la più grande amica dell’ignavia.
Gli artisti faranno sempre una pace separata perché così vedranno risplendere la luce delle loro anime. Perché un artista non può essere perverso: sono i perversi che preferiscono la violenza alla pace.”
Ora, voi vi aspettate
che io trascriva tutte le interviste effettuate in esclusiva per Il Dispari, mentre, invece, desidero proporvi il “Manifesto della pace” che è un mio personale contributo al tema PACE adottato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Chiuderò questo editoriale
con la presentazione, in sintesi, della pittrice-poetessa Gianna Formato, anche lei intervenuta all’inaugurazione, anche lei artista di fama nazionale e anche lei prossima firma che farà parte della redazione di questa pagina., con l’intento di proseguire, durante le prossime puntate, nel raccontarvi la cronaca della bellissima serata di Arte e di cultura vissuta a Roma.
MANIFESTO DELLA PACE DI BRUNO MANCINI
La mia personale “militanza” tra coloro che hanno difesa la ferma determinazione di dichiararsi “PACIFISTI”, quando ancora erano gli anni in cui la Polizia ci inseguiva qualificandoci sovversivi e caricava nei cellulari a randellate i manifestanti meno lesti nel fuggire -Bologna Settembre 1963 / Aprile 1964-, ritengo possa rappresentare un esplicito e doveroso chiarimento atto a consentirmi di precisare, senza generare equivoci, che noi,
uomini e donne dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
non intendiamo assumere mai il ruolo di storiografi, sociologi, o di specialisti in altre discipline tese a classificare eventi ed a chiarirne genesi, cause ed effetti; e che noi non intendiamo neppure presentarci nella veste di un gruppo, più o meno politicizzato, per il quale esistano i “sempre nel giusto” ed i “sempre malvagi“; e che noi, infine, non ci proponiamo –questo può sembrare un paradosso– nemmeno come portatori di nostre personalità semplicemente umane, le quali, comunque, potrebbero indurci in errori invogliandoci –per debolezze– a giustificare, oppure –per vendette– a condannare.
NO… NO… NO… noi siamo presenti sulla scena sociale come ARTISTI,
per la maggior parte Scrittori e Poeti, ma anche Pittori, Fotografi, Musicisti, Giornalisti, Editori, Registi, ecc. e agiamo per invitare a creare ed a godere anche i nobili sentimenti e le intime emozioni indotti dalla parola PACE, la quale, sebbene celebrata in mille e mille modi diversi, non consentiremo mai che venga scritta con la penna di un solo colore.
Scegliere tra rosso e nero può andare bene in un gioco stupido come la roulette, ma l’ARTE ha altre ambizioni, l’Arte è rosso, nero, giallo, verde…
ARTE sono i grigi delle nebbie, le variazioni d’indaco dei mari, le terre di Siena, i viola…
L’Arte ha diritti e cittadinanza, forza e bellezza, sebbene espressa e scritta con qualsiasi colore dell’arcobaleno.
Ma ciò non basta a definire del tutto gli ideali che la nostra Associazione intende proporre con questo breve scritto, poiché noi crediamo –con uguale grande fermezza– che la parola PACE non sia soltanto in antitesi, in contrasto, l’opposto della parola GUERRA, ma possa esprimere una forza di resistenza ineguagliabile nei confronti di altre iatture e di tutte le reali nefandezze perpetrate da parti infime ed infide del genere umano:
RAZZISMO, MAFIA, SPECULAZIONI DI OGNI TIPO, ABUSI DI POTERE, sono tutte Guerre contro le quali gli “Artisti” innalzano lo stendardo della PACE.
Così come abbiamo affermato che gli inchiostri di tutti i colori sono adatti a scrivere la parola PACE, nello stesso modo e con identica determinazione garantiamo che combatteremo e contrasteremo con ogni mezzo non violento, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che hanno voluto, vogliono o vorranno intingere le penne d’oca utilizzate per la scrittura della parola PACE in calamai pieni delle lacrime dei popoli affamati, oppressi, schiavizzati, così come nel sangue innocente dei morti sul lavoro.
Bruno Mancini
Chi è Gianna Formato Cavuoto Paganelli
nuova amica dei progetti culturali made in Ischia dell’Associazione DILA?
Riconoscimenti ottenuti per la poesia: Centro culturale Giuseppe Gioacchino Belli; Accademia Internazionale F. Petrarca (Capranica) concorso Dante e Beatrice; Concorso Nazionale di Poesia Rosa Formisano – premio speciale della critica; premio speciale del venticinquennale; premio speciale fedeltà sezione lingua; targa fedeltà; premi vari.
Mostre di pittura: Sermoneta@art; Personale ad Aprilia; Premio Internazionale Arte e cultura; Circolo artistico La Pallade; Trentunesima festa dell’uva e del vino, prima edizione Marcantonio Colonna; Mostra collettiva Associazione 100 pittori; Mostra alla Galleria Il Leone Roma; Mostra collettiva al teatro dei Dioscuri con l’Associazione Urbis et Arti.
Senza dimenticare di dirvi che l’epilogo si è svolto nel favoloso mondo di Bacco, generosamente offerto in abbondanti calici di Sangiovese (un 13° prodotto dall’Azienda agricola “Lorenzo Cecchetelli), offerti da Serenella Grossi (artista e medico).
Il Dispari 20180917 – Redazione culturale – Bruno Mancini
Il Dispari 20180917
Editoriale
L’inizio del mio racconto “Ambiguità” tratto dalla raccolta “Come i cinesi volume secondo”
Ambiguità – Capitolo 1°
Se non c’è più niente, e niente c’è da difendere, voglio conservare la memoria, le mie memorie per cercare di dare un senso ed un seguito all’assurdo tentativo di far quadrare il cerchio (lei cerchio io quadrato) che ho esasperatamente inseguito.
Scoprirono
vicoli storti in curve rapide,
a getto,
in fughe di risse
e c’erano voglie di addii.
Dialoghi, intimità, ragionamenti, passioni, le irrazionali note, cadute, catarsi, sdegni, i vari voltano di un atto, gli equivoci, i nodi, le sfide, i sensi dei vinti, i come, perché, dove, se, che abbiamo macinato più contro di noi per dare che non verso di noi per avere, più sciocchi per idoli che lucidi d’esperienze, sempre senza pause catalizzatrici.
Voglio conservare le mie memorie completamente libere da sovrapposizioni di tempi e da confronti con altre prospettive.
Vento fasciato a pelle
sbalzi, stridori
stimoli
stimoli
stimoli a lacrime.
Fino a giovedì 24 Ottobre (anzi notte tra mercoledì e giovedì), salvo due precisi momenti, non avevo vissuto in maniera passionale questa storia; voglio dire che non avevo vissuto sommerso in una impulsività irrazionale, bensì teso ad una conquista, con un impegno certo asfissiante perché in definitiva vestito di spregiudicatezza, cinismo, attesa, provocazione.
Solo ho detto, due momenti di passionalità, di uno forse scriverò più avanti, anche se mi era parso influente nel mio-suo quesito. L’altro, vissuto insieme con lei, lo definirei caratterizzato dallo…
Bruno Mancini
L’ECO DELLA PACE
di Mariapia Ciaghi
“Sognare il dolce sogno della pace”: chi può dire di non nutrire o aver nutrito questo desiderio così ben espresso dalle parole di Kant?
Credo nessuno, neppure tra quanti, per realizzare quel sogno, sono fermamente convinti di dover usare gli strumenti della guerra.
Eppure la pace continua a essere relegata nel mondo dei “sogni”, in una “utopia” che non ha né luogo né tempo: la realtà ci parla di guerre, di conflitti, di violenze che, nel migliore dei casi, “sognano” sempre di essere le ultime, pretendono di costituire le dolorose e inevitabili premesse per una pace duratura che tuttavia mai giungerà.
Ma davvero nulla si può inserire tra il sogno e la realtà per rendere quest’ultima più simile al primo?
Davvero l’unica alternativa al brusco risveglio da un bel sogno è il piombare nell’angoscia di un incubo?
No, forse un esile spazio esiste, una fragile opportunità è concessa tra l’illusione del sogno e la tragica realtà delle cose: è l’ambito precario dell’immaginazione, intesa non come fantasia onirica bensì come respiro del pensiero, come capacità di dare un volto a realtà che non si vedono ma
della cui esistenza si è certi, nonostante tutto e contro ogni evidenza: “se dobbiamo immaginare la pace -osservava il filosofo francese Paul Ricoeur- è perché la guerra resta l’accecante realtà”.
Sì, “la pace appare oggi più che minacciata: una visione dello spirito, forse persino un’allucinazione, come una pellicola translucida, un profumo volatile, l’ala di un’ape, il sogno di un saggio che immagina di essere una farfalla o di una farfalla che si considera saggia” afferma Julia Kristeva.
E per questa scrittrice psicanalista diventa persino problematico “pensare la pace”, perché “il discorso sulla vita ci fa difetto all’inizio di questo terzo millennio…
Molto più che nello scontro di civiltà, il deficit della civilizzazione moderna risiede nella nostra assenza di risposta alla domanda: cos’è una vita? cosa significa amare la vita?”.
Allora, conclude, “più che la coesistenza pacifica tra religioni, è un’analisi radicale delle loro logiche di vita che può ancora salvarci”.
In questo senso pare fondamentale chiedersi come mai accada – e il fenomeno è talmente generalizzato a livello storico e geografico che non si può negarne la caratteristica di costante antropologica, indipendente dalla specifica natura dei contendenti – che la religione, cioè
quell’insieme di convinzioni, norme di comportamento, sentimenti e riti che mette in
comunicazione l’umano con il divino, inneschi pensieri e azioni di guerra e non di pace?
Nella dimensione del divino non siamo abituati a collocare l’anelito umano a una vita piena in cui pace, giustizia, prosperità, salute, assenza di dolore, gioia, amicizia possono trovare la loro fonte e il loro culmine?
Forse la ragione fondamentale consiste nell’enorme carica di “identità” e nella presunzione di “verità” di cui le religioni sono portatrici.
Da un lato, infatti, è tale la loro capacità di determinare, definire, identificare un popolo, una nazione ma anche una famiglia, un singolo, che finiscono per diventare il “collante” ideale per qualunque impresa che richieda all’uomo un superamento di se stesso, nel bene come nel male: così è la religione che mi fornisce la ragione per cui vale la pena dare la vita affinché gli altri
abbiano la vita, ma è la distorsione della stessa religione che può portarmi a dare la vita perché altri abbiano la morte.
D’altro lato, intimamente legato all’identità che la religione è in grado di offrire, vi è il concetto di “verità”.
Ora, finché questa “verità” viene cercata, scrutata, riconosciuta, accolta come dono destinato all’umanità intera, essa è parte integrante, fondamento di quella “pace” come vita piena che l’uomo
ricerca.
Ma quando la “verità” viene concepita come possesso esclusivo, come conquista da difendere e da imporre agli altri, essa innesca l’ostilità verso gli estranei e il “rigetto” verso i simili.
Capire la natura profonda di questi meccanismi è essenziale per invertire il senso di marcia delle enormi potenzialità insite nelle religioni: convertirne le finalità, anzi ripristinare il loro orientamento originale, teso alla piena realizzazione dell’essere umano, al ristabilimento di una condizione di pace cosmica, fatta di armonia interiore, di concordia con i propri simili, di serena convivenza con tutte le creature, di amore condiviso.
Immaginare la pace, allora, significa anche liberarsi da questi schemi mentali, dare spazio e possibilità di espressione all’altro, alla sua identità e alla sua verità: immaginare la pace significa,
come ricorda ancora Paul Ricoeur, “non sognarla o allucinarla, ma concepirla, volerla e sperarla. La pace, infatti, in ultima istanza, è più dell’assenza della guerra o della sospensione della guerra: è un bene positivo, una condizione di felicità che consiste nell’assenza di timore, nella tranquillità dell’accettazione delle differenze… Se si dovesse designare una forma verbale che distingue l’immaginazione della pace dal sogno, io la chiamerei l’ottativo della tranquillità, nella calma accettazione delle differenze su scala planetaria”.
Quanta ostinata perseveranza, quanta paziente tenacia, quanta lotta interiore richieda questa “tranquillità” è ogni giorno sotto gli occhi di ciascuno di noi.
Mariapia Ciaghi
NdR: “Mariapia Ciaghi, Socia dell’Associazione “Da Ischia L’
Arte – DILA”, già nota ai lettori di questo quotidiano Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio in quanto collaboratrice ed opinionista della pagina culturale, giornalista e
regista cinematografica, titolare de Il Sextante (impresa di organiz
zazione di eventi internazionali e casa editrice che vanta tra le sue pubblicazioni anche il trimestrale Eudonna Magazine della quale lei è anche Direttrice), ha curato e pubblicato le ultime edizioni delle nuove antologie di DILA.”
Tre poesie di Angela Maria Tiberi
Presidente Regione Lazio Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; Presidente Regione Lazio Accademia internazionale “Arte e Cultura” di Michelangelo Angrisani; Ambasciatrice Dell’Associazione internazionale “Magna Grecia Latina New York”.Presidente Regione Lazio Associazione internazionale “La pulce letteraria”;
SERGIANNI LUIGI
I tuoi capelli grigi
mi incutano profondo rispetto di un grande uomo
vissuto nell’Italia della gloria
del cinema italiano
conosciuto nel mondo oltre oceano
dal Polo Nord al Polo Sud.
Ora i giovani devono ritrovare quei valori
perduti e prenderti come esempio da imitare
con il tuo operato di giovane falegname
dalle mani cesellate di creatività infinita
a credere in loro come facesti tu
senza posa nella storia italiana del cinema
a cavallo di due generazioni che non ci sono più
ma rimaste immortalate nei film
dove li ritroviamo immortalati e
perennemente resteranno nella antica gloria italiana.
GIUSEPPE LORIN
Uomo di grande valore
la storia la fai vivere nei nostri cuori
come se tu avessi la macchina del tempo,
ci emozioni facendoci piangere le sofferenze
passate dagli uomini che ci hanno lasciato
con i loro dolori e sofferenze e gioie vissute.
Sei un uomo ineguagliabile che sa lasciare ai posteri
ricchezze inestimabili e uniche.
PAOLA OCCHI
Voce d’usignolo che tocchi la mia anima
sola e raminga nella città
dei fantasmi che vagano nel nulla.
Addolcisci il mio cuore stanco di credere nell’amore
di uomini privi di sentimenti
incapaci d’amare
consolami e asciuga le mie lacrime
nel vedere un giorno trionfare l’AMORE sul MALE
e i deserti che danno i loro frutti,
la TERRA luogo di esistenza dove esiste la fratellanza
senza barriere e la Pace fra gli uomini e la Natura
rispettata come una madre capace d’amare.
DILA & IL DISPARI 2017
Il Dispari & Bookcity
Gaetano Di Meglio
Direttore del quotidiano “Il Dispari“
distribuito in edicola insieme al quotidiano “Il Mattino” di Napoli
ha scritto:
Al Presidente Bruno Mancini e a tutti i Soci Fondatori dell’Associazione Culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
- Cari amici, come da accordi verbali con Bruno Mancini ed in considerazione della valenza culturale e sociale dei progetti proposti dalla “nostra” Associazione DILA, ho piacere di rendere disponibile una pagina settimanale del quotidiano Il Dispari, da me diretto, per offrire una costante informazione dei programmi DILA ed una qualificata presentazione delle Opere e degli Artisti che vorrete mettere in mostra.
Tutto ciò tenendo in massima evidenza possibile il rapporto con la realtà geografica, isola d’Ischia in primis, nella quale viene distribuita la testata Il Dispari che, vi ricordo, è venduta in abbinamento con il quotidiano Il Mattino di Napoli.La pagina sarà inserita, salvo imprevisti, nell’edizione del lunedì. Il format suggerito è quello di 2-3 articoli della lunghezza totale di circa 6.000 battute spazi compresi con l’aggiunta di 1-2 foto. Augurando a DILA e al Il Dispari una felice e lunga collaborazione
————|————
Gaetano Di Meglio
Il Dispari Quotidiano | Il direttore
m. +39 346.6226480
u. +39 081.18909067
www.google.com/+gaetanodimeglio
dir@ildispari.com
www.ildispari.it
Alla attenzione di tutti gli Amministratori dei gruppi ai quali sono iscritto.
Nella pagina
che il quotidiano Il Dispari (distribuito in edicola insieme al quotidiano Il Mattino di Napoli) ha recentemente assegnata all’attività redazionale dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” (della quale sono Presidente), sarò lieto di pubblicare notizie di carattere artistico culturale indicate dagli Amministratori dei gruppi ai quali sono iscritto.
Ciò vuole rappresentare il naturale proseguimento del programma di collaborazione con le varie forze operanti sul territorio che è parte integrante dei progetti culturali da me proposti con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.
Compatibilmente con lo spazio di volta in volta disponibile, e con l’avvertenza che i contenuti dovranno essere interessanti specialmente per la comunità ischitana, invito chi di voi vorrà partecipare a questa iniziativa ad inviarmi un cenno di adesione e gli opportuni recapiti telefonici/e-mail a
Per ulteriori informazioni rispondo dal 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24 con avvertenza che NON rispondo a numeri segnalati come anonimi.
Bruno Mancini
DILA & IL DISPARI 2015 – 2016
Il Dispari: una pagina per DILA
DILA & IL DISPARI 2015 – 2016
IL DISPARI 2017
1 Il Dispari 2017-01-02
2 Il Dispari 2017-01-09
3 Il Dispari 2017-01-16
4 Il Dispari 2017-01-23
Il Dispari 2017-01-27
6 Il Dispari 2017-01-30
Il Dispari 2017-02-06 Agenzia entrate
Il Dispari 2017-02-06
7 Il Dispari 2017-02-13
8 Il Dispari 2017-02-20
9 Il Dispari 2017-02-27
10 Il Dispari 2017-03-06
11 I1 Dispari 2017-03-/a>
13 Il Dispari 2017-03-20
12 Il Dispari 2017-03-27
13 Il Dispari 2017-04-03
I4 Dispari 2017-04-10
I5 Dispari 2017-04-18
16 Il Dispari 2017-04-24
17 Il Dispari 2017-05-01
18 Il Dispari 2017-05-08
19 Il Dispari 2017-05-15
Il Dispari 2017-05-22
20 Il Dispari 2017-05-29
21 Il Dispari 2017-06-05
22 Il Dispari 2017-06-12
23 Il Dispari 2017-06-19
24 Il Dispari 2017-06-26
25 Il Dispari 2017-07-03
26 Il Dispari 2017-07-10
27 Il Dispari 2017-07-17
Il Dispari 2017-07-24
28 Il Dispari 2017-07-31
29 Il Dispari 2017-08-07
30 Il Dispari 2017-08-14
31 Il Dispari 2017-08-21
32 Il Dispari 2017-08-28
33 Il Dispari 2017-09-04
34 Il Dispari 2017-09-11
35 Il Dispari 2017-09-18
36 Il Dispari 2017-09-25
37 Il Dispari 2017-10-02
38 Il Dispari 2017-10-09
39 Il Dispari 2017-10-16
40 Il Dispari 2017-10-23
41 Il Dispari 2017-10-30
42 Il Dispari 2017-11-06
43 Il Dispari 2017-11-13
44 Il Dispari 2017-11-20
45 Il Dispari 2017-11-27
46 Il Dispari 2017-12-04
47 Il Dispari 2017-12-11
48 Il Dispari 2018
Il Dispari
Associazione culturale DILA
YOUTUBE Bruno Mancini
Camera Commercio Milano vetrina progetti
CCIAA Milano Progetto Otto Milioni
DILA & Bookcity
Antologia poetica – Pubblicità
Proposta di sponsorizzazioni
Caratteristica dell’opera
– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 80/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00
– editore Il Sextante con distribuzione nazionale
Condizioni valide fino al 30 Ottobre 2019.
Offerte valide fino al 30 Ottobre 2019 per i primi 10 Sponsors aderenti ad una delle seguenti proposte (IVA esclusa)
1) Partecipazione all’Antologia mediante 1 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 20 copie dell’Antologia a meno di 1/3 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 100.00 euro (5.00 euro a copia spedizione compresa!)
2) Partecipazione all’Antologia mediante 4 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia ad 1/6 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 300.00 euro (3.00 euro a copia spedizione compresa!)
3) Partecipazione all’Antologia mediante 10 pagine di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia a 1/10 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)
4) Partecipazione all’Antologia mediante un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 350.00 euro (3.50 euro a copia spedizione compresa!)
A complemento di tutte le precedenti proposte verranno effettuate GRATUITAMENTE queste ulteriori promozioni pubblicitarie.
A) Pagina personale per lo Sponsor su www.emmegiischia.com per la durata di un anno
B) Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
C) Tutte le immagin e/o i testi trasmessi in video attraverso una tv web
D) Disponibilità di ulteriori 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.
Modalità pagamento
Pay pal comeicinesi@email.it
Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422
Carta prepagata POSTPAY n. 4023600925626386
intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z
inviare codice versamento a emmegiischia@gmail.com
Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)
emmegiischia@gmail.com
Sponsorizzando i nostri volumi di poesie,
senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:
1) I libri sono cultura, serenità, malizia
2) I libri aggiungono valore agli auguri
3) I libri aumentano il pregio dei regali.
4) I libri donano intensità emotive.
5) I libri sprigionano emozioni.
6) I libri offrono esperienze insostituibili.
7) I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.
8) I libri arricchiscono competenze.
9) I libri spandono seduzioni.
10) I libri suscitano serenità.
11) I libri adornano di charme.
12) I libri diffondono culture.
13) I libri posseggono fascino.
14) I libri infondono distensione.
15) I libri non ingannano, ma ammaliano.
16) I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.
Grazie per l’attenzione.
Bruno Mancini
Vuoi aggiungere un pacchetto promozionale alle presentazioni dei tuoi eventi (libri, dischi, mostre, incontri…)?
Abbiamo disponibile:
1) Alcuni spazi d’informazione culturale e di riproduzione video all’interno del palinsesto di teleischia (digitale terrestre e web)
2) Il coordinamento e la gestione delle informazioni culturali per i sei comuni dell’isola d’Ischia del portale IDC “Italia Della Cultura”
3) Il sito www.emmegiischia.com
4) Servizi di grafica, di editing, e di stampa per ogni tipo di pubblicazione
5) Un numeroso gruppo di scrittori, giornalisti, artisti dello spettacolo, musicisti, pittori ecc. in grado di presentare eventi in prestigiose location ubicate sull’isola d’Ischia.
6) ) La sezione culturale di un periodico cartaceo
7) La gestione di una “Casa della Cultura LENOIS”.
8) La disponibilità di alloggi per Artisti in un Ostello LENOIS sull’Isola d’Ischia.
9) La sezione culturale di un periodico cartaceo
10) Numerose altre opportunità
Se vuoi ne parliamo.
Per contatti:
Bruno Mancini
Cell.
3914830355
tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com
Il portale www.emmegiischia.com si propone come il sito in cui trovare il maggior numero possibile di eventi appunto culturali presentati sul territorio italiano. Posso assegnarti un login con il quale inserire autonomamente gli eventi di tuo interesse se m’invierai il nome l’indirizzo mail e un recapito telefonico.
emmegiischia@gmail.com
Bruno Mancini,
ideatore del progetto culturale “Le nostre isole”
Il progetto culturale LENOIS nasce dal desiderio di costruire una TRIBU’di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.
www.emmegiischia.com in questo periodo è impegnata nel proporre nuove forme di attività utili a dare visibilità al portale e pubblicità agli eventi, due delle quali mi sembra interessante proporre alla tua attenzione.
Scambio di visibilità. Perché non pubblicizzare www.emmegiischia.com sulle locandine degli operatori culturali? Può essere un’idea avvincente.
Possiamo dare visibilità ad un evento all’interno della newsletter, in modo assolutamente gratuito. In cambio chiediamo l’inserimento del logo sulle locandine degli eventi promossi dai nostri operatori.
DILA http://dila.altervista.org/
Antologia poetica – Pubblicità
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– 160 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 80/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca in bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00
– editore Il Sextante con distribuzione nazionale
– ISBN
Condizioni valide fino al 30 Ottobre 2019.
Offerte valide fino al 30 Ottobre 2019 per i primi 10 Sponsors aderenti ad una delle seguenti proposte (IVA esclusa)
1) Partecipazione all’Antologia mediante 1 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 20 copie dell’Antologia a meno di 1/3 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 100.00 euro (5.00 euro a copia spedizione compresa!)
2) Partecipazione all’Antologia mediante 4 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia ad 1/6 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 300.00 euro (3.00 euro a copia spedizione compresa!)
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Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia a 1/10 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)
4) Partecipazione all’Antologia mediante un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 350.00 euro (3.50 euro a copia spedizione compresa!)
A complemento di tutte le precedenti proposte verranno effettuate
GRATUITAMENTE
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A) Pagina personale per lo Sponsor su www.emmegiischia.com per la durata di un anno
B) Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
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D) Disponibilità di ulteriori 10 copie per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.
Modalità pagamento
Pay pal comeicinesi@email.it
Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422
Carta prepagata POSTPAY n. 4023600925626386
intestata a Bruno Mancini codice fiscale MNCBRN43D30F839Z
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Per contatti 3914830355 (ore 14 – 23)
emmegiischia@gmail.com
Sponsorizzando i nostri volumi di poesie,
senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:
1) I libri sono cultura, serenità, malizia
2) I libri aggiungono valore agli auguri
3) I libri aumentano il pregio dei regali.
4) I libri donano intensità emotive.
5) I libri sprigionano emozioni.
6) I libri offrono esperienze insostituibili.
7) I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.
8) I libri arricchiscono competenze.
9) I libri spandono seduzioni.
10) I libri suscitano serenità.
11) I libri adornano di charme.
12) I libri diffondono culture.
13) I libri posseggono fascino.
14) I libri infondono distensione.
15) I libri non ingannano, ma ammaliano.
16) I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.
Grazie per l’attenzione.
Bruno Mancini
Vuoi aggiungere un pacchetto promozionale alle presentazioni dei tuoi eventi (libri, dischi, mostre, incontri…)?
Abbiamo disponibile:
1) Alcuni spazi d’informazione culturale e di riproduzione video all’interno del palinsesto di teleischia (digitale terrestre e web)
2) Il coordinamento e la gestione delle informazioni culturali per i sei comuni dell’isola d’Ischia del portale IDC “Italia Della Cultura”
3) Il sito www.emmegiischia.com
4) Servizi di grafica, di editing, e di stampa per ogni tipo di pubblicazione
5) Un numeroso gruppo di scrittori, giornalisti, artisti dello spettacolo, musicisti, pittori ecc. in grado di presentare eventi in prestigiose location ubicate sull’isola d’Ischia.
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DILA http://dila.altervista.org/
Vetrina negozio libri Bruno Mancini
1) Vetrina negozio Prima parte
2) Vetrina negozio Seconda parte
3) Vetrina negozio Terza parte
4) Vetrina negozio Quarta parte
5) Vetrina negozio Quinta parte
6) Vetrina negozio Sesta parte
7) Vetrina negozio Settima parte
8) Vetrina negozio Ottava parte
Bruno Mancini scrittore
è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione, o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.