Stanze d’artista – il Novecento in mostra Roma

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Stanze d’artista – alla Galleria d’Arte Moderna di Roma

I protagonisti del primo Novecento

Considerato un secolo fra i più problematici, contraddittori, ricco di drammi, tensioni, ma anche di innovazioni, scoperte e trasformazioni sul piano umano, sociale e scientifico il Novecento nell’arte vede l’affermarsi di diverse correnti tutte o quasi, orientate ad uscire dai canoni classici e tradizionali per dare vita ad un nuovo modo di ridefinire la realtà e il modo di percepire la stessa con i suoi cambiamenti e incertezze. A ripercorrere momenti importanti delle innovazioni artistiche nel corso del primo Novecento è la mostra STANZE D’ARTISTA. Capolavori del ‘900 italiano allestita presso la Galleria d’Arte Moderna in Via Crispi che resterà aperta fino al 1 ottobre 2017.

Stanze d’artista, Giorgio De Chirico Combattimento di gladiatori

Curata da Maria Catalano e Federica Pirani, l’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, attraverso le opere di alcuni tra i più noti protagonisti della scena artistica della prima metà del ‘ 900 quali Sironi, Martini, Ferrazzi, de Chirico, Savinio, Carrà, Soffici, Rosai, Campigli, Marini, Pirandello e Scipione, intende dimostrare l’importanza di certe innovazioni sul piano ideologico e sociale, oltre che espressivo, portate dall’arte italiana dei primi decenni del Novecento.

Le circa sessanta opere di scultura, pittura, grafica a firma di questi dodici artisti: Mario Sironi, Arturo Martini, Ferruccio Ferrazzi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Marino Marini, Fausto Pirandello e Scipione, rappresentanti di diversi movimenti – dal post- impressionismo al simbolismo dal divisionismo al futurismo, dalla metafisica al ritorno all’ordine, immettono in un percorso che accanto all’intreccio dei linguaggi rivela la complessità del percorso dei singoli artisti a ciascuno dei quali è dedicata una “stanza” illusoria.

Stanze d’artista. Massimo Campigli, Le spose dei marinai

Nelle sale espositive accanto ad ogni opera degli artisti si possono trovare i loro scritti  tratti da diari o lettere, testi teorici e critici così da offre una sorta di commento critico proveniente dalla stessa fonte creativa dei capolavori in mostra. La scrittura rappresentava per questi protagonisti dell’arte de Novecento un modo per dar voce alle loro impressioni e stati d’animo spesso riferite all’atto del creare. Tra i loro scritti va citata una frase dello scultore, pittore e incisore Marino Marini che così cita.” La teoria deve assolutamente esserci, ma non prima. Per me prima è il dramma. E’ il grande tragico dramma dell’essere umano che io voglio esprimere. Credo soltanto all’opera che nasce dall’esperienza del dramma della vita”. (1966).

Le opere in mostra, appartenenti alle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e provenienti da prestigiose raccolte private mirano, in un rapporto dialogico, a restituire una più approfondita conoscenza del patrimonio artistico del primo Novecento sottolineando le caratteristiche linguistico espressive degli stessi artisti.

Stanze d’artista. Martini, Figliol prodigo

A riprodurre la realtà quale allusione a narrazioni fantastiche, richiami a mondi mitologici o classici sono gli scenari proposti da Giorgio De Chirico qui presente con “Combattimento di gladiatori” (1933-1934). Aspetti inverosimili, irrazionali, sospesi tra gusto surrealista ed atmosfere metafisiche appartengono ai lavori di Alberto Savinio dove sono presenti tematiche: ora legate al mondo infantile e al gioco, ora all’antichità, ora al conflitto fra razionale e irrazionale: Senza titolo (Foresta tropicale) 1945-1946 e Autunno (1934).

Tendenza all’organizzazione logica della materia, spirito costruttivo, senso della spazialità caratterizzano il percorso artistico di Carlo Carrà che dopo un’iniziale adesione alla corrente futurista e la parentesi metafisica, si orienta verso un linguaggio lirico: sono gli anni del realismo lirico da cui emerge un nuovo approccio nei confronti della natura e del paesaggio per cogliere in profondità quel dialogo fra uomo e natura, finito e infinito. Tra le sue opere in mostra sono: Marina a Moneglia, (1921), Paese lacustre (1922) e Tramonto sul lago (1922).

Le rappresentazioni di Massimo Campigli caratterizzate da rigore compositivo e purezza presentano figure femminili archetipe circondate da spazi dai colori smorzati e qualche accenno cromatico: accanto a Le spose dei marinai (1934) sono Le Amazzoni(1928), La Carceriera (1929) e Donne con ombrello (1932). Pittore e scultore Ferruccio Ferrazzi passa dal futurismo al ritorno all’ordine: accanto a Diavoleria (1930) dove è descritto il dramma dell’esistenza entro una dimensione apocalittica, sono Via delle Sette Sale (1927), “La nuda” (1922), La bella Ninetta (1937). Inquietudini e tormento che appartengono all’uomo in cerca di serenità in questa vita accompagnano la poetica di Fausto Pirandello presente con Paesaggio romano (1935-1938), Scena campestre (1926), Il Sarto (1929) e I pastori (1934); senza dimenticare Ardengo Soffici con Campi e colline (1925), Paesaggio (1909) e Marzo burrascoso 1926-1927).

Silvana Lazzarino

STANZE D’ARTISTA. Capolavori del ‘900 italiano

Sironi, Martini, Ferrazzi, de Chirico, Savinio, Carrà, Soffici, Rosai, Campigli, Marini, Pirandello e Scipione

Galleria d’Arte Moderna di Roma

Via Francesco Crispi, 24- Roma

Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.30 ; lunedì chiuso

Per informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)

Fino al 1 ottobre 2017

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