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20251114 DILA APS IL DISPARI professionisti
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DILA APS intervista la giovane scrittrice Marzia Dionizio – Seconda parte
D: Ci descrive il momento dell’uscita del suo libro “Il respiro immortale”? Come si è sentita?
R: E’ stata una sensazione particolare, adrenalinica.
Ero euforica, felice ma allo stesso tempo preoccupata poiché scrivere e pubblicare un libro apre le porte di te stessa a tutti gli altri, per la maggior parte sconosciuti.
Ma è qualcosa che rifarei mille volte e spero che questa sia la prima pubblicazione di tante altre, ho preso il mio piccolo posto nel mondo, rappresenta la mia identità, il mio essere.
D: Come si comporta da giovane scrittrice durante la ricerca per un nuovo libro?
Osserva tutto intorno a Lei per trovare un tema per un altro libro?
Sceglie a caso?
Si sente spinta dai sentimenti o emozioni per scegliere?
R: Quando decido di cominciare la stesura di un nuovo racconto, mi lascio guidare molto dall’ispirazione e dalle emozioni.
Mi è capitato di scrivere interi romanzi partendo dal ricordo di un sogno sfuggente, l’ho afferrato appena sveglia prima che potesse fuggirmi dalla mente.
Le matrici per me sono sempre state le emozioni, l’inconscio e solo dopo, con l’aiuto e il sostegno della mente e della razionalità, completo il tutto.
D: Lei è sognatrice?
R: Sì, mi considero un’inguaribile sognatrice e ne vado fiera.
Quanto più il mondo reale, la vita quotidiana, i problemi che affrontiamo sembrano trascinarci in un turbinio di doveri e impegni, i sogni e i desideri ci aiutano ad affrontare tutto ciò.
Ognuno di noi e il mondo non è fatto solo di cose materiali o tangibili.
Pensate come sarebbe tutt’ora la nostra realtà senza il contributo dei sognatori, di persone che credono e hanno creduto fino in fondo nella propria visione realizzando cose straordinarie che forse gli altri non potevano neppure concepire.
Secondo me hanno reso migliore questo mondo.
D: Come vede il futuro da scrittrice?
R: Sicuramente continuerò a scrivere e a perfezionare la mia scrittura e spero davvero di poter pubblicare ancora.
Dopo tanti anni trascorsi a scrivere, finalmente ho trovato il coraggio di lasciare una piccola goccia nel mare; quest’avventura per me è appena cominciata.
D: Sarebbe capace di scrivere ogni tipo di argomenti, altri tipi di libri?
R: Il mio genere è sempre stato il fantasy, che sia gotico, darko medievale-epico lo adoro e mi rispecchia totalmente.
Ma non ho mai escluso di cimentarmi anche in altri generi come il romanzo storico, il mistery thriller e un genere più ibrido e tecnico tra la letteratura e le arti visive come la sceneggiatura.
D: Come ha conosciuto la DILA APS?
R: Sono giunta a voi tramite amicizie in comune che mi hanno consigliato fortemente di rivolgermi a veri professionisti in questo campo.
D: C’è una frase che commuove nel suo libro?
R: Si ce ne sono varie ovviamente,ma quella che preferisco recita così: “L’uomo osservò i graffi sul braccio e sulla mano di quello, ancora ben visibili.
Quel dolore… quel rancore… inciso a sangue sulla pelle. <<La sofferenza può farci commettere azioni deplorevoli dalle quali, a volte, non si torna indietro.>> Ma l’altro non rispose.”
Ogni volta che mi ritrovo a rileggerla comprendo quanto sia importante per me.
Grazie Marzia per la sua bellissima collaborazione, a nome di DILA e di tutta la Redazione di Il Dispari.
<Il respiro immortale – Editore Youcanprint – 2025
Pagine 428 – EAN 9791222794198 – € 25.00>
La prima parte di questa intervista è stata pubblicata su queste colonne venerdì 7 novembre
Dalila Boukhalfa & Silvana Lazzarino

20251107 DILA APS IL DISPARI professionisti

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DILA APS intervista la giovane scrittrice Marzia Dionizio – Prima parte
D: Chi è Marzia Dionizio?
R: Sono una giovane donna della metà degli anni 80 che lavora come educatrice d’infanzia e hairstylist.
Sono nata, cresciuta e vivo tutt’ora nella città di Benevento, conosciuta per la sua storia con i suoi monumenti e colma di folclore.
Ho conseguito studi classici che mi hanno avvicinata al concetto dei miti e dei poemi, delle ballate medievali, dell’amor cortese e romantico.
La passione per la scrittura, il disegno, l’architettura, la storia delle acconciature, del costume dell’arte gotica mi ha sempre accompagnata durante gli anni della mia vita contribuendo a consolidare il mio gusto estetico in quei particolari generi.
D: Come ha capito che voleva diventare una scrittrice?
R: Ho avuto la passione per la scrittura da quando ero bambina.
C’è sempre stato qualcosa nel mio animo che mi spingeva e che mi spinge a prendere la penna e dar vita a storie e racconti, scene e dialoghi.
Quando accade mi sentivo viva, in armonia con me stessa e gli altri.
D: C’è stata qualcosa che l’ha avvicinata alla scrittura?
R: Leggere fin da giovane autori di romanzi e racconti della letteratura straniera come Anne Rice, Tolkien, Bram Stoker, Edgar Allan Poe, Emily Dickinson, le sorelle Brontë, Dickens, la filmografia, nonché le opere teatrali del bardo Shakespeare in particolare, ha contribuito a far crescere questa passione per la scrittura.
Essi sono stati le pietre miliari della mia formazione e mi hanno aiutato nell’ispirazione.
D: Cosa significa per Lei scrivere?
R: Per me la scrittura rappresenta il miglior modo per esprimere ciò che provo, i miei sentimenti, le sensazioni; attraverso le parole, descrivendo le scene, i personaggi, vorrei mostrare le inquietudini, le passioni e l’anima che si celano in essi affinché appaiano nitide nella mente del lettore; al fine di farlo emozionare e con la speranza di lasciargli un ricordo piacevole della lettura, portandolo in quei mondi che ho sognato e creato anche per lui. La vita, il mondo, non sempre va nella direzione che vorremmo ma nella scrittura, nei mondi che plasmo, lì io posso far sì che vada come spero e desidero.
D: Quanto tempo ci ha messo per scrivere “Il Respiro Immortale”?
R: Ho cominciato la stesura di questo romanzo tre anni fa, riprendendolo e modificandolo più volte poiché non pienamente appagata dal finale che inizialmente avevo previsto; per me era troppo scontato, volevo renderlo più accattivante, molto più originale e alla fine ho raggiunto il mio obiettivo.
D: Qual è la parte più difficile nella tua creatività di scrittura?
R: La parte più estenuante nella creatività per me dipende dalla concentrazione.
Capita che se non hai l’attenzione per metterti alla scrivania ed esprimere ciò che vuoi scrivere, allora ogni tentativo risulta vano.
Non basta l’ispirazione nel mio caso, occorre sentirmi serena e fiduciosa nel potermi aprire alla scrittura.
E’ come un’onda che ti invade e se non sei pronta a nuotare allora diviene frustrante.
D: Perché ha scelto “Il respiro immortale” come titolo del suo libro?
R: Il titolo è stato la decisione più difficile, anche perché ne avevo pensati tantissimi, ma nessuno di quelli mi convinceva.
Alla fine ho scelto “Il Respiro Immortale” perché rappresenta il connubio e la dicotomia al tempo stesso, che volevo descrivere nell’intero libro.
Un essere sovrannaturale e immortale che non appartiene più al mondo terreno ma che possiede, nonostante tutto, ancora un anelito di umanità rappresentato dal respiro, rendendolo più umano di tanti che possono definirsi tali.
<Il respiro immortale – Editore Youcanprint – 2025
Pagine 428 – EAN 9791222794198 – € 25.00>
La seconda parte di questa intervista sarà pubblicata su queste colonne venerdì 14 novembre
Dalila Boukhalfa & Silvana Lazzarino


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